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Autore: LilyLunaMandrake    13/06/2020    1 recensioni
Nessuno parla mai di Leanne, neppure zia Rowling le ha mai attribuito un cognome. Io ho cercato di dare un po' di spessore a questo personaggio, immaginandomi cosa sarebbe successo se, una volta adulta, le fosse capitato di tornare indietro nel tempo, all'epoca in cui frequentava Hogwarts, nel bel mezzo di una guerra imminente e spietata. Riuscirà Leanne a cambiare le sorti del mondo magico?
Genere: Azione, Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Leanne, Severus Piton
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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- Questa storia fa parte della serie 'Leanne, anonima Tassorosso'
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14.

Leanne POV

Sono in cortile, a prendere un po' d'aria e a fissare il cielo plumbeo di questo triste gennaio, mentre rifletto su quali nuovi incantesimi insegnare alla riunione dell'ES di stasera.

Ernie Macmillan mi si avvicina in tutta fretta.

È sempre bellissimo, per Merlino... Una parte di me rosica tanto, troppo, lo ammetto. L'altra volta avevamo avuto una storia, mentre la resistenza contro i Carrow si rifiugiava nella Stanza delle Necessità. Ci siamo sempre piaciuti, e poi è scattato qualcosa.

Stavolta sarebbe strano, invece. Sono invecchiata troppo, nonostante il mio aspetto dica il contrario.

“Ehi, ciao, la Sprout ti vuole vedere subito. Ti aspetta nel suo ufficio.”

Ah.

“Ti ha detto per cosa?”

“No, sono solo un messaggero. Noi ci vediamo stasera con gli altri, giusto?”

“Assolutamente! Ho in mente roba tosta per voi!”

“Sei grande! Poi dovrai spiegarmi eh, com'è che hai accesso a conoscenze così particolari...” aggiunge sottovoce.

Lo saluto sorridendo ma senza rivelare nulla. Mi dirigo velocemente verso l'ufficio della mia CapoCasa, mi aspetto sia una cosa importante.

Busso.

“Avanti!”

“Eccomi. Aveva chiesto di me?”

All'interno dell'ufficio trovo anche la professoressa Sinistra, poi c'è la McGonagall, la Trelawney seduta su uno sgabello, e Fiorenzo, nondimeno!

Mi aspetto che sia una cosa estremamente importante, ora.

La mia CapoCasa mi fa cenno di entrare silenziosamente.

La professoressa Trelawney è immobile.

“Sibilla?”

Immobile.

“Sibilla?”

Gli altri docenti cercano di attirare la sua attenzione, mentre lei sembra quasi non respirare, una statua di cera perfetta. La professoressa Sinistra le si avvicina, con evidente preoccupazione. E anche io.

Con un fil di voce, la docente di Divinazione scruta un punto fisso nella stanza, ignorando la nostra apprensione.

“Cerulensol Astrix... La Cometa dei Ritornanti...”

“Cosa hai detto, scusa?” questa volta è la granitica McGonagall.

Sono in ansia.

“Io l'avevo detto, l'avevo vista...”

“Ma Aurora, è un'assurdità!”

Fiorenzo sbuffa, la solita aria solenne lascia spazio a un lampo di irritazione.

“Perchè assurdo? Si tratta di un fenomeno raro, ma non impossibile.

V'è un'antica leggenda che si tramanda presso i centauri, tutti i branchi la conoscono e la si apprende da puledri... ma è molto raro avvistarla.”

La Trelawney pone il suo sguardo su di me, mi fissa in modo inquietante, da dietro le sue spesse e grottesche lenti rotonde. Lei trema, i suoi braccialetti tintinnano in una melodia argentina.

“Tu sei la Ritornante, tu sei... Riuscita a tornare... Cerulensol Astrix...”

“Non la spaventare, Sibilla... Non abbiamo prove...”

“No, Minerva.” La Sprout interrompe la McGonagall. “Sibilla ha ragione.”

Fiorenzo trotterella verso di me, fissandomi con attenzione.

La Trelawney di botto mi guarda con aria diversa, sorridendomi.

“Buongiorno, mia cara. Ma cos'è, questa, una riunione?”

Sembra che la professoressa di Divinazione sia tornata in sé.

“I tuoi occhi non mentono, giovane umana, sai perfettamente di cosa si stia parlando qui.”

La sceneggiata è finita. Casto un Muffliato, e racconto brevemente del mio viaggio incredibile indietro nel tempo. I miei professori mi guardano prima perplessi, poi stupiti, e infine con aria di speranza.

“Questo vuol dire che possiamo giocare in anticipo rispetto a... Loro!” riflette la docente di Trasfigurazione.

“Sì, è quello in cui spero io. Vorrei poter cambiare le sorti della guerra e del mondo magico, prima di tornare al mio tempo.”

“Ma non si può!” commenta Fiorenzo.

Il gelo su di me.

“Come? Cosa non si può?”

“Mi dispiace, giovane umana, le leggende non parlano di... tornare al tuo futuro, da dove vieni...”

“È come... Come un viaggio di sola andata...” aggiunge Sinistra.

“Ma non è giusto! Sono tornata indietro per aiutarvi, e come è stato possibile viaggiare una volta, potrò pure tornare indietro, no?”

“La nostalgia, la solidarietà e altri fattori avranno fatto in modo che tu ti potessi collegare alla Cerulensol Astrix nel raro momento in cui passava e l'hai avvistata, ma è un viaggio mistico molto particolare, il primo corpo non sopravvive a lungo, dopo il passaggio medianico al corpo del passato. Non ho mai sentito nulla di diverso, mi dispiace.”

“Fiorenzo, mi state dicendo che nel futuro io sono morta?”

Fiorenzo non risponde.

La Trelawney sembra capire di cosa si stia parlando, e mi guarda in modo dolce e triste. Quasi la preferisco quando vaneggia. Vorrei urlare. Lo faccio.

“Ah, bene, quindi sono bloccata qui?”

Piango.

I miei professori non sanno bene come reagire, è tutto troppo anche per loro.

La mia CapoCasa poi mi abbraccia forte forte, e mi porge una boccetta.

“È Pozione della Pace, mia cara. Sai che ti serve.”

La trangugio tutta d'un fiato.

“Eri felice, Leanne, nella tua vecchia vita?”

Esito a rispondere alla Sprout.

“Beh... Da quanto mi pare di capire, se fossi stata felice la magia di quella particolare cometa non si sarebbe attivata. Ma era la mia vita... Sapere che da qualche parte sono morta, per le persone che mi conoscevano, in quello che possiamo chiamare un futuro alternativo, mi fa effetto!”

“Ma adesso tu sei qui, è questo il tuo presente, e quello che farai diventerà anche il tuo futuro. Ogni nostra azione contribuisce a lastricare la strada del nostro cammino. Non sei sola, Leanne, fidati di noi. Stai già facendo tanto, e il nostro dovere è limitare le perdite quanto più possibile.”

Pomona Sprout finisce di parlare e mi guarda con l'affetto e la serietà di una madre che mi ha vista entrare in questo castello da bambina, e che si trova a fronteggiare un'adulta che ha smarrito la strada, come può capitare a tanti, nella vita. Sono grata al mio fato, davvero, di avere delle persone degne della mia stima e della mia fiducia! Loro non mi tradiranno!

 

   
 
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