Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
Segui la storia  |       
Autore: Cida    18/06/2020    17 recensioni
Regole vecchie di secoli ed una studiata crudele vendetta riusciranno ad impedire a due spiriti affini di incontrasi, imparare a conoscersi e, perché no, ad amarsi?
Nota *Non tiene conto degli avvenimenti di Frozen 2*
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Il Ciclo delle Stagioni'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 8

Capitolo 8

Estate – Finale
 

    Quando le interperie terminarono, il castello e tutti i suoi abitanti furono finalmente liberi dall’incubo. L’Inverno se n’era andato, sparito, come se nulla fosse mai accaduto, lasciando spazio ad una meravigliosa giornata estiva di sole.
Anna si precipitò letteralmente fuori dai cancelli, seguita da tutta la famiglia, alla disperata ricerca della sorella. Non le ci volle molto per trovarla: seduta a terra di spalle, circondata da tre strane figure, era chiaramente ferita.
In un lampo fu su di lei «Elsa, stai bene?» le chiese, circondandola con le braccia.
Quella, però, non rispose e, solo allora, la principessa si rese conto accanto a chi fosse: disteso a terra di fronte a lei, c’era il corpo immobile dello Spirito dell’Inverno, il suo immancabile bastone spezzato «Cielo…»
L’entusiasmo di Freja, già pronto ad esplodere per aver così vicino gli altri tre Spiriti delle Stagioni chiaramente visibili ai suoi occhi di bambina, si smorzò all’istante quando vide il suo nuovo amico e salvatore in quello stato. Prese la mano dell’uomo al suo fianco e chiese «Cos’è successo a Jack, papà?»
Il tagliatore di ghiaccio, però, era senza parole: non avrebbe mai pensato di vedere, finalmente, i famosi spiriti in un frangente del genere.
Tara strinse le mani sul suo bastone e trovò il coraggio di esternare quello che tutti stavano pensando «Noi lo abbiamo per…»
«No!» quasi le ringhiò contro la regina, alzandosi di botto e arpionandole il bavero della sua veste con entrambe le mani «Non lo abbiamo perso, si riprenderà, deve farlo»
Estate, dapprima stupita per la sua reazione, si sciolse in un tenero sorriso e, incredibilmente, l’abbracciò mentre le lacrime scendevano sulle guance di entrambe.
«Mi spiace vostra Maestà» le disse Barry mesto «Non ci resta che aspettare che l’Uomo della Luna lo richiami a sé»
«L’Uomo della Luna?» ripeté Elsa confusa, portando una mano ad asciugarsi le gote mentre concentrava la sua attenzione sulla sfera che aveva cominciato ad intravedersi ora che stava scendendo la sera: la sua espressione tornò dura mentre abbandonava il tepore rinfrancante dello spirito di fronte a lei «Non me lo porterete via» urlò «Non ve lo permetterò» continuò, lanciando scariche di ghiaccio verso il cielo ma, ovviamente, per quanto in alto andassero, non riuscivano assolutamente a raggiungere l’oggetto del suo rancore. Sfinita si riaccasciò a terra «Ridatemelo, vi prego»
«Oh, Elsa» questa volta furono le braccia della sorella ad avvolgerle le spalle.
Proprio in quel momento, come in un prodigio, un leggero brillio cominciò ad accendere il corpo spento dello spirito lì disteso: dalla sua pelle iniziarono a risalire verso il cielo minuscoli fiocchi di neve ma, anziché dissolversi, Jack riacquistava calore. Il suo colorito divenne roseo man mano e l'argento abbandonò il suo capo, lasciando spazio ad una folta chioma di capelli castani.
«Che cosa sta succedendo?» riuscì a dire Kristoff, spezzando quel silenzio che lo stupore di tutti aveva creato.
Prima che qualcuno potesse aprire bocca, però, l'ormai ex Spirito dell'Inverno riaprì di colpo gli occhi, non più di ghiaccio ma mutati in una calda tonalità nocciola, e con un mugolio di dolore si tirò a sedere.
La regina si portò le mani al cuore, non poteva crederci, era vivo «Jack...»
Richiamato dalla sua voce, l'uomo mise a fuoco solo in quel momento le persone che lo stavano attorniando «Jack... Jackson, è il mio nome, sì» rispose, lo sguardo allarmato «Come fate a saperlo? Chi siete voi?»
Il gelo calò nuovamente su tutto il gruppo, questa volta senza bisogno di alcuna magia.
«Jack, ma che dici?» gli chiese Sue preoccupata ma, quando cercò di prendergli la mano con la sua, lo attraversò. Solo in quel momento le Stagioni si resero conto che lui non aveva posato neanche una volta l'attenzione su di loro «Oh no» realizzò «Non risce più a vederci» disse fra i singhiozzi, stringendosi a Barry.
«Dove sono?» continuò quello frastornato, confuso, circondato da estranei in un luogo sconosciuto. Si alzò in piedi ma un improvviso capogiro rischiò di farlo cadere nuovamente, impossibilitata a raggiungerlo fisicamente, Elsa lo sorresse con l'uso dei suoi poteri: se possibile, il timore negli occhi di lui aumentò.
«Per favore, lascia che ti aiuti» cercò di calmarlo lei, avvicinandosi.
«Non mi toccate!» indietreggiò malamente l'altro, terrorizzato dalla sua magia.
La sovrana di Arendelle si pietrificò.
Jackson si portò una mano al petto, ormai nel panico, il respiro veloce, troppo veloce: per il suo nuovo corpo umano fu decisamente troppo, perse i sensi e si accasciò al suolo.


Blue Snowflake Free Clipart

    «Elsa» chiamò la principessa, dopo aver bussato gentilmente al legno della porta. Non ottenne risposta ma si azzardò ad entrare comunque. La trovò seduta davanti alla grande finestra, lo sguardo assente, perso chissà dove nel paesaggio al di fuori.
«Che cosa vuoi, Anna?» le chiese, rendendola partecipe del fatto che si fosse accorta della sua presenza.
«Pensavo avessi bisogno di parlare un po'» le si avvicinò ma, ancora prima che potesse aggiungere altro, quella la bloccò.
«Non provare a dirmi che andrà tutto bene» l'ammonì, dimostrando di saperla leggere come un libro aperto «Niente andrà bene»
La rossa le si sedette accanto «Perché dici così?»
All'altra quasi scappò una risata amara «Perché dico così? C'eri anche tu oggi o mi sbaglio? Non è più lui!» buttò subito sul piatto tutto il carico «Non ricorda più nulla di noi, non crede nella magia, non è stato in grado di vedere le altre Stagioni... mi crede un mostro!»
«Questo non puoi saperlo»
La regina si alzò in piedi, esasperata «Hai visto anche tu come mi ha guardata, era terrorizzato»
Anna ebbe la delicatezza di non negarlo «D'accordo, su questo hai ragione ma, appurato che non ricorda più nulla, non credi anche tu che chiunque sarebbe stato spaventato di trovarsi in un luogo sconosciuto, circondato da persone sconosciute, di cui una comanda il ghiaccio a suo piacimento?»
«Lo comprendo» acconsentì la maggiore «Ma ciò va solo a confermare la mia tesi, non è più l'uomo che ho conosciuto, non è più colui di cui mi sono innamorata»
«Secondo me sbagli» affermò la principessa risoluta «Io sono convinta che quel fantomatico Uomo della Luna sia veramente intervenuto in vostro favore. Andiamo: l'ha fatto tornare umano, segnale più chiaro di questo!»
«Oh, Anna...» sospirò la regina raddolcita «Io davvero non so da dove lo prendi tutto questo ottimismo»
«Mi pare lampante che sia stata io ad ereditare la fetta di entrambe» celiò, strappandole il primo vero sorriso della serata «Coraggio, vieni qui» continuò, spostandosi sul letto ed invitandola a fare lo stesso «Questa sera coccole e cioccolato»
Elsa scosse il capo rassegnata ma obbedì, andandosi a sdraiare vicino alla sorella per venire subito avvolta dalle sue braccia e sentire la sua guancia appoggiata alla testa «Non hai un marito che ti aspetta?»
Avvertì il suo sorriso anche senza vederlo «Kristoff non morirà se non dormirà con me per una volta, senza contare che sicuramenta ne approfitterà per spupazzarsi sua figlia senza ritegno»
«Ti voglio bene, Anna»
«Te ne voglio anche io»


Blue Snowflake Free Clipart


    Jackson aveva ripreso i sensi solo il giorno seguente. Complice il lungo riposo ristoratore, l'angoscia iniziale di essersi risvegliato in una camera sconosciuta aveva fatto subito spazio alla curiosità di esplorare quella stanza così sfarzosa. Le immagini del giorno precedente gli avevano invaso la mente, riportando prepotentemente la sua attenzione sulle persone che aveva trovato al suo primo risveglio: una famiglia composta da madre, padre e figlia... un pupazzo di neve... un pupazzo di neve in Estate? Doveva aver battuto di sicuro la testa bella forte... poi c'era la donna, quella donna che aveva usato la magia, quegli occhi azzurri che sembravano così preoccupati. Ricordandosi della propria reazione, le sue gote si erano tinte di rosso, testimoni della vergogna che stava provando in quel momento. Non ripeteva sempre che la magia era un dono di cui non bisognava vergognarsi? Che la magia rendeva il mondo più divertente? Sì, ma a chi lo diceva? Irritato aveva sbuffato, strofinandosi i capelli castani: perché la sua mente doveva essere così vuota?
Poi qualcuno aveva bussato alla porta, gli aveva portato del cibo e lo aveva informato di essere ospite della regina Elsa di Arendelle e di sua sorella, la principessa Anna. Come tale non doveva sentirsi prigioniero ed era, pertanto, libero di andare dove volesse. Così si era vestito con gli abiti messi a sua disposizione e si era avviato alla volta del castello. Aveva girato per un po' per i corridoi, incrociando un continuo via vai di gente che lo notava appena, fino a quando un vociare allegro, proveniente da una delle stanze, lo attirò irresistibilmente. Al centro della grande sala vi era la bambina del giorno precedente intenta a giocare con una renna e «Un pupazzo di neve parlante?» esclamò a bocca aperta, stroppicciandosi gli occhi per assicurarsi di vederci ancora bene.
«Il difficile è farlo stare zitto» gli disse Freja, ridendo. Non appena si rese conto a chi avesse appena risposto, però, cambiò subito espressione «Ah, sei tu»
Vedendola voltargli le spalle come una fidanzata arrabbiata, per poco non scoppiò a ridere «Che cosa ho combinato, se posso saperlo?»
«Olaf, diglielo tu» lo incaricò la piccola «Io con lui non ci parlo»
«Come posso spiegartelo in semplici parole?» cercò il modo giusto quello, girandogli attorno con aria minacciosa «Hai trattato molto male la nostra Elsa, noi non te lo perdoniamo»
L'espressione di shock totale per quel prodigio si trasformò subito in pentimento «Mi dispiace, io mi sono spaventato, ho pensato volesse attaccarmi»
«Sei proprio stupido allora, lei voleva salvarti!» lo rimproverò la bimba, per poi portare le mani a tapparsi la bocca, accortasi di non aver rispettato il suo proposito.
Jackson dovette trattenere, nuovamente, l’insorgere di un’altra risata e, notato il gioco di luce che un raggio di sole regalava dalla finestra, gli venne un’idea brillante. Per cui si mosse in quella direzione e, messe le mani in controluce, disegnò con le ombre un coniglietto sul muro «Se non vuoi parlare con me perché non parli con il Signor Bunny?»
«Il Signor Bunny?» s'illuminò lei.
«Dimmi bella bambina» cominciò a scimmiottare una vocina divertente lui «Come ti chiami?»
«Freja» rispose lei prontamente, subito rapita dal nuovo gioco «E questi sono Olaf e Sven»
«Piacere di conoscervi» s'inchinò il coniglietto «Volete dire a questo stupido qui perché sembra che lo conosciate?»
«Perché è vero che lo conosciamo... anche se non proprio così»
L'animaletto zompettò un pochino sulla parete «Temo proprio che abbiate ragione e che sia stupido per davvero, non capisce quello che dite e vi confesso: ho il timore che la sua zucca sia proprio vuota, non ricorda niente di niente»
Freja scoppiò in una fragorosa risata.
«Che succede qui?» s'intromise Anna, appena giunta sull'uscio della porta, giusto in tempo per vedere l'ilarità coinvolgente della figlia.
«Mamma, mamma» le corse quella incontro, andando ad abbracciarle le gambe «Ha fatto Bunny con le ombre, è davvero lui, mamma! E' proprio Jack!»
«Calma, calma» cercò di smorzare il suo entusiasmo dirompente «Vi siete riposato, vedo. Come vi sentite?» chiese, quindi, rivolta al loro ospite.
«Fisicamente molto bene...» le rispose «Ma non nego di essere piuttosto confuso. Ho come un vuoto nella testa: so di essere Jackson Overland, non di nobili orgini di sicuro... e che i miei amici mi chiamano Jack» continuò, facendo l'occhiolino alla piccola che nascose imbarazzata il volto in mezzo alle pieghe della gonna della madre «Per il resto, vuoto totale. Da quel che mi pare di capire, però, voi mi conoscete. Non è così?»
«Ad onor del vero, noi ci conosciamo da molto poco ma sono decisamente in debito con voi per aver salvato la vita di questo piccolo uragano qui»
«Ho fatto cosa?» chiese lui stupito.
«Lascia che sia io a raccontartelo» s'intromise Olaf serio «Io, Freja e Sven stavamo andando a trovare i troll... praticamente come andare a trovare vecchi parenti, essendo la famiglia di Kristoff» letteralmente lo bombardò di parole e onomatopee. Jackson socchiuse gli occhi, disorientato: troll, renna, cinghiali, urla...
«...e, fortunatamente, sono arrivate Anna e Elsa con Marshmallow a liberare l'area, così abbiamo scoperto che tu l'avevi protetta dalla frana» concluse quello soddisfatto dalla sua performance.
«Se era sotto alle macerie, come ho fatto io a...»
«Con la neve! Grazie alla tua...»
«Olaf!» lo interruppe la principessa «Non pensi di averlo già confuso a sufficienza?» poi, tornò a rivolgersi all'uomo «Credo non sia il caso che vi affatichiate, avrete tempo per ricordare tutto, ne sono certa. La cosa che conta è che questa principessina sia sana e salva»
Solo allora Jackson si rese conto con chi, in effetti, stesse parlando: le guance gli si imporporarono «Perdonatemi vostra altezza, credo di essermi preso un po' troppa libertà con voi e vostra figlia» disse, chinando il capo «Non vi ho nemmeno ancora ringraziato per esservi presi cura di me»
Anna sorrise «Non vi preoccupate, tutte queste formalità non servono, senza considerare che i vostri ringraziamenti dovrebbero andare a mia sorella, dopo tutto, è lei la regina qui, non io»


Blue Snowflake Free Clipart


    «State, forse, insinuando che io sapessi che quello fosse... come avete detto? Lo Specchio della Regina delle Nevi? E, di grazia, cosa avrei a che spartire io con la sua rottura?» sbottò re Friederik ai piedi di una nave dove, a sua insaputa, la regina di Arendelle aveva predisposto ogni cosa per la partenza sua, delle sue guardie e di tutta la sua corte.
«Io non sto insinuando nulla» gli fece presente Elsa, lo sguardo tagliente, estremamente tentata di congelarlo seduta stante «Dico che sono sovvenuti dei problemi inderogabili e non siamo più in grado di ospitarvi con i dovuti riguardi. Avete visto anche voi cosa è successo ieri, giusto? Arendelle non è sicura, per cui vi invitiamo caldamente a tornare alle vostre Isole del Sud. Ah, dimenticavo, ricontrollando attentamente le finanze del regno, ci siamo resi conto che non possiamo più sostenere commerci con voi e siamo costretti a cessarli»
«Osate chiuderci le porte in faccia? Questo è un atto sfrontato persino per voi ed è un grosso errore: abbiamo alleati... » le fece presente lui, mentre una chiazza di collera andava a colorare l'epidermide candida del suo collo.
«Oh no, re Friederik» sostenne il suo sguardo lei «L'errore è stato quello di aprire le porte prima a vostro figlio e poi a voi. Questa è decisamente la decisione più saggia che abbia mai preso in vita mia»
Adirato il sovrano portò rapido la mano alla spada. Elsa allargò istintivamente le braccia, pronta a richiamare la magia in sua difesa ma non ci fu bisogno di fare nulla: un'altra mano arpionò il braccio del sovrano, bloccandolo in una morsa decisa «Credo che la regina vi abbia gentilmente congedato» gli intimò Jackson duro «Forse dovreste seguire il suo invito»
«Come osate toccarmi, lurido campagnolo» gli ringhiò contro l'altro, cercando di liberarsi ma invano.
«Avete ragione, sono un povero campagnolo e pure un po' tonto: per me una faccia da prendere a pugni è una faccia, sia essa reale o meno»
«Non osereste»
«Scommettiamo?»
«Coraggio, chiamate le vostre guardie» lo invitò la regina, anticipando le sue intenzioni «Datemi anche solo un motivo per difendermi, vi prego»
Capito di non avere alcun tipo di possibilità di prevalere, re Friederik fu costretto alla resa e non poté fare altro che salire su quella nave che lo avrebbe riportato a casa, la sua famiglia nuovamente sconfitta.
«Non era necessario il vostro intervento» rimproverò lei, anziché ringraziare, il suo salvatore: ancora arrabbiata per la sua reazione del giorno precedente.
«Perdonatemi, se vi ho offeso» si scusò lui, contrito.
Elsa si pentì subito di essere stata così dura, in fin dei conti voleva solo aiutarla «Non importa
» tagliò corto «Ora, se volete scusarmi, avrei da fare» cercò di congedarlo, troppo difficile restare in sua presenza.
«Per favore» la implorò quello, prendendole un polso per fermarla senza nemmeno rendersene conto.
Quel tocco per poco non rischiò di farla impazzire, si liberò con uno strattone.
Il braccio di Jackson rimase paralizzato a mezz'aria «L'ho detto, no? » le ricordò, cercando di smorzare la tensione, senza aver capito il reale motivo della sua reazione «Sono solo uno sciocco popolano, non conosco le buone maniere» le sorrise, così come aveva già fatto migliaia di altre volte «Mi dispiace moltissimo di aver reagito a quel modo di fronte alle vostre capacità»
«Mi avete guardato come se fossi un mostro»
«Non penso affatto che lo siate, ero solo spaventato. Vi prego di perdonarmi» le chiese, sinceramente pentito.
«Va bene» cedette lei «Accetto le vostre scuse. Ora, però... »
«Avete da fare, ho capito» l'anticipò lui «Andate pure, scusate se vi ho fatto perdere tempo»
Così Jackson la guardò allontanarsi, senza averla potuta neanche ringraziare, senza dirle che nonostante non ricordasse praticamente nulla la sentiva estremamente familiare, senza comprendere perché avesse avuto l’istinto di accarezzare con le dita quelle labbra ferite di cui si sentiva stranamente responsabile ma, soprattutto, senza chiederle il perché lei sembrasse guardarlo con queli occhi così tristi.




Eccoci alle note di rito :)
Come avrete notato da un paio di scene presenti qui - il discorso fra le sorelle nella camera della maggiore e il riassunto, seppur accennato, di Olaf - da questo capitolo in poi, la visione di Frozen 2 ha cominciato a condizionare l'andamento di questa storia, soprattutto, in relazione al comportamento di Elsa nei confronti di Jackson.

Mi sono accorta di non aver mai citato nelle note "L'Uomo della Luna" che, chiaramente, è preso da "Le 5 Leggende". Il quale ha deciso di intervenire in favore dei nostri eroi, anche se in maniera un po' enigmatica.
Il caro Friederik, purtroppo, non si è preso nemmeno un bel dritto in faccia come il figlio ma, essendo lui il re, Elsa aveva davvero le mani legate nei suoi confronti – di fatto è stata la nipote a rompere lo specchio e ben pochi hanno capito cosa sia realmente successo – per questo lei quasi sperava che il sovrano facesse qualcosa ma, momento di collera a parte, Friederik non è stupido e sa che nulla potrebbe contro gli enormi poteri della regina di Arendelle. Per cui non gli è rimasto che tornare a casa con la coda fra le gambe e un bel brusco crollo nell'economia del suo Paese.
Elsa – mannaggia a Jackson e alla sua reazione iniziale – ha di nuovo, brutalmente, alzato una barriera di n-mila strati attorno a lei e il povero Jack – destinato a sbavarle dietro con e senza memoria (chi di perdita della memoria ferisce, di perdita della memoria perisce) – sarà costretto ad armarsi di martello e scalpello per buttarli, di nuovo, giù tutti. Ci riuscirà? Avrà bisogno di una mano?
Spingitori di spingitori di ex spiriti dell’Inverno, proprio qui: su Cida’s Channel XD
Scusate, ho bisogno di sfogare la mia carenza di sonno in qualche modo ù__ù
Come sempre un infinito grazie per leggere - seguire, preferire, ricordare - questa storia, per tutte le impressioni che mi avete lasciato finora e quelle che avrete il piacere di lasciarmi.
Un abbraccio e alla prossima
Cida


  
Leggi le 17 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio / Vai alla pagina dell'autore: Cida