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Autore: Aliasor    18/06/2020    0 recensioni
Dal capitolo 7: "Ogni tanto non è male farsi alzare l’autostima da un amico. Tempo però, all'improvviso, smise di sorridere allegro per mostrare qualcosa di simile a un’aria di nostalgia ed amarezza.
Come a ricordare qualcosa che non voleva rivangare, come a riaprire una porta che voleva tenere chiusa con centinaia di lucchetti e catene.
- L’amore se dovessi trovarlo… scappa lontano. Ti pugnala al cuore e le cicatrici continuano a sanguinare… no, lascia perdere. Se trovi l’amore seguilo.-"
Breve comprensione della vita, della morte e dell'amore di alcuni individui che non possono essere definiti "esseri umani normali". Angeli, Divinità, Coboldi, Homo Sapiens, "l'Uomo Nero e la sua allegra famiglia non tanto allegra" e qualunque cosa presentino i Mondi. Il lieto fine non è sempre contemplato. Per noi è storia, per loro realtà.
Originariamente pubblicati sul mio blog.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Era imprigionato in quelle segrete da quanti anni? A giudicare dalle volte che il sole era sorto e calato dovevano esserne passati minimo dieci, volendo stare stretti.

Aveva sempre avuto problemi con gli anni bisestili.

Con il passare del tempo si aspettava che le sua braccia potessero passare per le manette che lo incatenavano al muro, invece restavano atletiche e forti. Dovevano aver continuato a drogare il suo cibo per tutto quel tempo.

Aveva tentato a dislocarsi alcune parti del corpo, ma non aveva funzionato.

Il vitto e alloggio non erano male, i camerieri anche, forse il servizio in camera arrivava un po’ troppo in ritardo ogni tanto. Voleva le sue frustate quotidiane alle 11:00, non alle 11:15, altrimenti non era abbastanza in ordine per quando andavano a rompergli le ossa delle gambe.

Non gli piaceva che i suoi carcerieri lo credessero un maleducato.

« Quel tipo mi inquieta.»

Oh le guardie avevano iniziato a parlare? Erano un buon svago dalla monotonia.

Avevano sempre una buona parola per lui. Così dolci.

« Qualsiasi cosa facciamo lui è felice. Lo frustiamo? Ride! Gli rompiamo ossa? Sbava! Sembra che gli piaccia il dolore!»

Avrebbe voluto dire qualcosa, ma non voler far uscire la voce, non aveva la voglia di consumare calorie con quello sforzo inutile.

Che peccato.

« Lui è un masochista, gode nel soffrire.»

« Allora a che pro torturarlo? Non sarebbe meglio restare lì e basta?»

« Il capo torturatore è un sadico figlio di puttana, mi pare palese. Un sadico e un masochista, una bella combinazione, eh?»

Già, una combinazione davvero interessante.

Quando era stato arrestato era di una tranquillità allarmante nonostante le imputazioni che pendevano sulla sua testa. Una serie di crimini che avrebbe raggelato anche il peggiore dei criminali.

Trentasei omicidi, ottantadue tentati omicidi, cinquantadue rapine a mano armata, centocinque risse, settantadue lesioni personali gravi, nove attentati terroristici, sedici torture e un paio di crimini contro il governo.

Avevano tentato di condannarlo a morte, ma ogni volta che lo facevano lui riusciva, in un modo o nell’altro, a sopravvivere. La sedia elettrica aveva avuto il solo risultato di fargli un massaggio, il rogo si era limitato ad abbronzarlo, ghigliottina o ascia si erano spezzate sul suo collo, il veleno non aveva avuto effetto, era rimasto appeso al cappio per due giorni prima di lamentarsi di un torcicollo; avevano quindi deciso di dargli ergastolo e torture sino a quando non sarebbe morto di fatica, dolore o di morte naturale.

Una pessima scelta, ogni tortura lo portava solo a godere sempre di più. Per lui soffrire era solo un piacere che chiunque avrebbe dovuto provare.

Ma fermiamoci qui per un secondo.

Non crediate che quest’uomo sia uno di quegli psicopatici che si divertono a fare male agli altri. No, lui è una è una persona normale a tutti gli effetti.

Non tanto diverso a voi, me o da un vostro familiare.

Ha persone che ama, amici, nemici, un hobby, un programma preferito, un tipo di donna, un libro che si diverte a leggere, un cibo amato e uno odiato, ecc. Non avevano nulla di strano da chiunque altro, era una di quelle persone che lavoravano per portare a casa il pane.

Allora come era finito così?

Tutto, amici miei, dipende da contesto in cui si trovava. Ribaltiamo immediatamente i capi di imputazioni aggiungendo ciò che l’accusa ha volontariamente omesso in collaborazione con giudice, giuria e avvocato della difesa.

Trentasei omicidi di criminali ricercati a livello internazionale.

Ottantadue tentati omicidi di altrettanti criminali come sopra.

Cinquantadue rapine a mano armata in banche conosciute per i loro tassi di interesse fraudolenti e la loro tendenza a divorare i guadagni dei ceti più poveri della società.

Centocinque risse causate nel tentativo di evitare rapimenti.

Settantadue le lesioni personali collegate ai casi di sopra.

Nove attentati contro governo dittatoriale dalla facile condanna a morte.

Sedici torture contro condannati ad atti di violenza sessuale che erano stati assolti per “mancanza di prove”.

I crimini contro il governo erano per soddisfazione personale.

Da un punto di vista era una specie di eroe. Più o meno. Un eroe particolarmente violento e sadico.

Questa è una delle cose verso cui provo più interesse, il modo in cui delle semplici affermazioni possano essere ribaltate aggiungendo poche, ma importanti, informazioni.

Inutile che vi dica che “nell’imparziale giura” fossero presenti alcune delle sue numerose vittime, tutti hanno diritto a un equo processo… scusate, non riesco a scriverlo senza ridere.

Nell’essere stato arrestato l’unico fastidio che stava provando era la sua barba, i capelli erano belli, ma la barba… era dannatamente fastidiosa. Non gli permettevano di avvicinarsi a una lama o un rasoio fuori dalla tortura.

Mosse un po’ il collo per rilassarlo, aveva tutti i muscoli in tensione. Ecco, i cuscini erano una delle cose che più gli mancavano della libert… mhhhh?

Cominciò a sentire strani rumori e un odore che gli pizzicava il naso. Era familiare… ma certo. Rumore di proiettili e di passi, odore di polvere da sparo e di sangue.

Qualcuno era entrato in prigione? Sapeva di gente che voleva uscirne, mai di gente che voleva entrare.

Strano che non sentisse molto bene i passi dell’intruso, ma sentiva le espressioni di piacere dei morti.

Continuò con i suoi passi negli stivali bianco incollati alla sua pelle, faceva passi leggeri e aggraziati.

Nessuno dei proiettili riusciva ferirlo, si limitavano a bloccarsi qualche secondo prima per poi tornare al mittente uccidendoli. Era come se l’aria stessa li bloccasse, quell’intruso non stava facendo nulla a prima vista, si limitava a camminare tranquillo.

Non amava fare del male agli altri, ma questo era un caso a parte. E poi ogni morte da lui causata non provocava urla di dolore, ma piacere, di gioia. Un tale piacere che attraversava ogni nervo del corpo.

Alzo le braccia bianche e ricoperte dall'armatura e causò altri morti, aveva troppa fretta per permettersi altre distrazioni. Aveva un orario da rispettare, anche era uno che ci teneva. Al mezzogiorno avrebbe dovuto servire il pranzo al suo signore, un po’ di ritardo non lo avrebbe irritato, era molto comprensivo,ma per lui era il principio che contava.

« La Quarta Sephiroth: Chessed. La Benevolenza.»

Continuò ad andare avanti facendosi strada tra i cadaveri da lui stesso creati. Quella era una missione ufficiale.

Raggiunta la porta la apri semplicemente tirando la maniglia arrugginita, come se fosse sempre stata aperta.

Il giovane guardò la figura ricoperta dall'armatura bianca dinanzi a lui, era un metallo che non aveva mai visto, nemmeno nei libri o in televisione.

Sembrava lucida, ma era visibilmente resistente, allo stesso tempo era palesemente fusa alla pelle del corpo.

Era un nuovo tipo di arma biologica? Se così fosse come avevano raggiunto un simile livello di evoluzione scientifica in dieci anni?

« Tu chi sei? Un ribelle?» Domandò annoiato?

« La ribellione che abbatterà il governo attuale inizierà tra circa una settimana. Io sono qui per te. Sai chi sono?»

Lo fissò confuso, come faceva a saperlo?

Non lo aveva mai visto. Non era un indovino.

« E dire che tu appartenevi alla fede cristiana. Sono qui per portarti la lieta novella.» Aprì le sue ali di luce avvolgendo tutta la stanza, l’altro rimase sconvolto. « Onorato di fare la tua conoscenza, io sono l’Arcangelo Gabriel.»

« Santo Cielo. Letteralmente. Stai per dirmi che sono incinto?»

« … N… non hai un utero, è biologicamente impossibile.»

« E tu sei agli ordini di Dio, credo che abbiamo ormai sforato nell’impossibile.»

« Anche questo è vero. Io sono qui per proporti un lavoro.»

Dal basso verso l’alto lo guardo ancora più confuso, un lavoro? Dio voleva proporgli un lavoro? Che lavoro poteva offrirgli il grande capo?

« E cosa ci guadagno?>>

Gabriel si avvicinò alla sua testa, poi, con le dita di entrambi le mani, la toccò.

Fu come investito da una fitta di dolore e piacere in una vola sola, non aveva mai provato una cosa di simile.

In genere una persona normale sarebbe morta all’istante solo per il contatto con una delle Sephiroth, era fortunato di conoscere inconsciamente il Craft e che il potere fosse stato limitato al minimo. Già, il Craft. Se non lo avesse conosciuto non sarebbe riuscito a resistere sino a quel momento.

Alcuni individui particolarmente dotati sono in grado di utilizzarlo nonostante non conoscano neppure la sua esistenza, lo dico sempre. Gli umani sono pieni di sorprese inaspettate. Fanno tutto ciò che è possibile per sopravvivere e per sopperire alle loro debolezze.

« Questo è solo un briciolo del dolore che potresti subire se mi seguirai. Sarai uno dei Quattro cavalieri dell’Apocalisse, il Cavaliere della Disperazione.» Spezzò le catene ai suoi polsi. « Se ti rifiuti allora puoi andare dove vuoi, sei libero, non abbiamo problemi.»

Si alzò come se non avesse mai passato anni semi-paralizzato, pronto a seguirlo.

Uscirono dalla cella come nulla fosse.

« E dimmi, Gabriel, che tipo è Dio?»

« Sua Eccellenza Eternità? Lui ama tutto ciò che è coccoloso.»

« Che dio adorabile.»  










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