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Autore: WaterAlch    13/08/2009    0 recensioni
Il Faraone stava percorrendo il corridoio di un edificio maestoso,che gli risultava sconosciuto,ma allo stesso tempo familiare. ‘’Penso di essere in un palazzo reale’’ Pensò. La sua riflessione fu interrotta dall’arrivo di una ragazzina,vestita con un abito bianco con particolari azzurri,ai piedi dei sandaletti e al polso un braccialetto in oro,l’unica cosa che il Faraone non riusciva a vedere era il volto. La ragazzina fece un piccolo inchino alla sua vista e con un voce sottile e melodiosa si rivolse a lui. ‘’Faraone,Maestro Simon vi sta cercando’’. Furono le ultime parole che udì,poi tutto divenne buio e si ritrovò nella ‘’sua’’ camera da letto...
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joey Wheeler/Jounouchi Kazuya, Nuovo personaggio, Tea Gardner/Anzu Mazaki, Tristan Taylor/Hiroto Honda, Yuugi Mouto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una nuova giornata si stagliava all’orizzonte

Ecco ragazzi un nuovo capitolo di questa fan-fic,ho visto che l’avete letta in molte ma una sola recensione,che ringrazio tantissimo,non demordo continuerò a postare e attenderò fiduciosa in vostri giudizi,così da sapere se ho fatto errori oppure se sto rendendo al meglio questa storia di cui sono orgogliosa di scrivere. Un bacio ^_^.

 

Una nuova giornata si stagliava all’orizzonte.

Yugi percorse come tutte le mattine la strada che lo portava a scuola e come sempre i suoi amici lo attendevano all’entrata.

La giornata passò veloce e durante l’intervallo,Yugi si intrattenne in una discussione con Jounouchi sul duel monsters.

‘’Allora Yugi,come  ti è sembrata Ema?’’ Chiese Jounouchi cambiando improvvisamente discorso.

’Eh?!’’ Lo guardò perplesso Yugi cercando di capire il senso della domanda.

‘’Sì…vedi…’’ Continuò l’amico guardandosi intorno ‘’Credi che ho speranze?’’

‘’Non lo so credo di sì…perché non ci provi’’ Rispose sorridente Yugi.

‘’Vedi Yu,anche Honda ha vauto questa brillante idea e….’’.

Una voce alle spalle di Jounouchi lo fece sobbalzare: era Anzu.

’Di cose stavate parlando?’’ Chiese la ragazza rivolta più a Jounouchi che a Yugi.

’Niente,niente…’’ Rispose Jounouchi imbarazzato,che cercò di allontanarsi uscendo fuori dalla classe,andando però a sbattere contro la porta ‘’Niente niente,sto benissimo’’ Continuò ridendo.

‘’Maschi…’’ Pensò Anzu.

‘’Che idiota…comunque Yugi ti va di pranzare insieme a me e Ema oggi?’’

‘’Certamente’’ Rispose Yugi sorridendo.

Il ragazzo seguì l’amica con lo sguardo,che dopo avergli detto che si sarebbero ritrovati sul tetto della scuola,si avvicinò a un gruppo di amiche.

‘’Che c’è Faraone?’’ Chiese il ragazzo accortosi della presenza alle sue spalle.

‘’Nulla…’’ Ripose semplicemente il Faraone scomparendo.

Yugi si grattò la testa perplesso,non riusciva a capire cosa avesse in quei giorni l’amico.

La campanella suonò,annunciando l’inizio della lezione.

Le altre due ore di lezione furono più lente e mentre la professoressa di storia spiegava l’importanza avuta per il Giappone durante la Seconda Guerra Mondiale,Yugi si guardò intorno,soffermandosi su Jounouchi e Honda che stavano trafficando sotto il banco,mentre Anzu seguiva con sguardo attento la lezione.

Il ragazzo sorrise fra sé,pensando che aveva dei grandi amici che l avevano aiutato sempre in tutte le difficoltà che aveva incontrato e guardò poi il puzzle ringraziandolo per l’averlo aiutato a trovarli.

‘’Signor Muto! Perché non rende partecipe la classe dei suoi pensieri?’’ Tuonò la voce dell’insegnante che concentrò l’attenzione di tutta la classe su di lui,facendolo arrossire.

 

Finite le lezioni Yugi e Anzu raggiunsero Ema sul tetto della scuola,che li attendeva con un gran sorriso e il cestino del pranzo.

''Ciao Yugi,come stai?''

''Bene,non c'è male e tu?'' Rispose il ragazzo,che insieme a Anzu prese posto di fianco alla ragazza.

''Bene'' Fu Anzu la prima a parlare ''Lo sai che il nostro Yugi è stato ripreso dalla prof. di storia'' Dichiarò la ragazza facendo di nuovo arrossire un'altra volta il ragazzo,che aveva già dimenticato la figuraccia fatta in classe.

''Poverino...so che avete la mia stessa insegnante che di certo non aiuta  far apprezzare la materia'' Commentò Ema,ridendo imitata da Anzu.

I tre continuarono a parlare del più e del meno,per il resto della pausa pranzo.Anzu era felice di aver trovato una nuova amica così simpatica,che si era subito integrata nel gruppo,mentre Yugi si era completamente dimenticato della strana sensazione provata la prima volta che le aveva stretto la mano.

La discussione andò poi a finire sulla nuova professoressa di inglese,che con i suoi strani metodi di insegnamento aveva terrorizzato la scuola,comunque tutti e tre sperarono che non fosse assegnata alla loro sezione. I tre ragazzi furono però interrotti dal suono della campanella che proveniva dall'interno e Ema guardando l'orologio sbuffò,destando la curiosità di Anzu.

''Che succede Ema?''

''Niente...oggi è il mio turno delle pulizie''

A questa risposta la lampadina sulla testa di Anzu si illuminò: anche il suo turno cadeva quel pomeriggio e dopo aver informato Yugi che non poteva fare la strada con lui per tornare a casa e che si sarebbero visti domenica alle 10 davanti alla stazione,si allontanò insieme a Ema,lasciando il piccolo protagonista da solo. Una leggera brezza si levò scompigliandoli i capelli,intento a metterseli a posto non si accorse che il suo alter ego era comparso alle sue spalle e si guardava intorno,dato che il suo puzzle aveva avvertito una presenza.

Il suo sguardo però non intravide nulla,c'erano solo la porta che permetteva di accedere al terrazzo o di rientrare all'interno dell'edificio scolastico,la caldaia che metteva qualche rumore e infine le insenature in cui passavano le varie tubature.

''Faraone,qualcosa non va?'' Chiese Yugi interrompendo i pensieri e l'ispezione dell'amico.

''C'era qualcuno che ci spiava''

''Eppure non ho visto nessuno,è meglio andare'' Rispose Yugi prendendo la cartella e dirigendosi verso la porta,l'aprì e dopo averla richiusa accuratamente cominciò a scendere le scale.

 

''Tutto a posto il ragazzino non si è accorto d nulla e ha al collo il puzzle come avevi detto tu capo''  Una voce gelida e pacata, da dietro un'insenatura, stava parlando al telefono. Essa apparteneva ad un strano uomo che per il suo abbigliamento composto da una tunica nera e una catenina in oro al collo,non sarebbe passato di certo inosservato.

La risposta che provenì dall'altro capo del telefono fu altrettanto gelida,ma con un tono di compiacimento.

''Eccelente...''.

 

  
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