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Autore: Zomi    20/06/2020    1 recensioni
Tre differenti modi di essere, tre differenti modi di amare, tre differenti gusti di persone:
#Gelato Bigusto (Ace x Bonney): -Dobbiamo parlare-
I sensi di ragno di Ace schizzarono oltre la soglia di allarme massimo, facendolo sussultare da capo a piedi.
#Gelato Biscotto (Shachi x Kiku): -Un gelato biscotto- ribadì il rosso, annuendo energico e rischiando di perdere il copricapo -È un biscotto che però dentro è gelato, quindi è gelato biscotto, non biscotto gelato-
#Torta Gelato (Perospero x Ceasar Clown): Ci sono urla e grida di gioia. Sono nel fuori. [...]Lui deve stare lì.
Lavorare, sperimentare, provare, riprovare, evincere, formulare, piegare le leggi della chimica alle sue necessità e creare, si, creare ciò che serve.
*La fanfiction partecipa al "3Days of Pride 2020" indetto dal ForumFairyPiece e al "Pride ♥ June" indetto da Piume d'Ottone*
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Altro Personaggio, Caesar Clown, Jewelry Bonney, Pirati Heart, Portuguese D. Ace
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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NdA: Il comportamento di Raizo è da intendersi in buona fede: il ninja prova ad intervenire per il bene di Kiku, ma nel peggiore dei modi ahimè. Almeno ci ha provato.
 

~z~

Storia partecipante al 3Days of Pride (giorno 2: identià di genere) del FairyPieceForum e al Pride ♥ June di Piume d'Ottone
 



 



#Gelato Biscotto:
 


Raizo era un ninja esperto, eppure le profondità del mare gli erano ancora sconosciute.
Raggiungere Onigashima a bordo della Polar Tang dei pirati Heart aveva colmato la sua lacuna, mostrandogli le bellezze marine che i mari tortuosi e spesso innavigabili della sua terra celavano sotto le onde violente.
L’oblò a cui si affacciava mostrava pesci, alghe di mille sfumature, barche distrutte diventate abitazioni di molluschi e colorate di coralli mai visti prima, che pazientemente Shachi-san indicava diligente e sapiente a lui e ai suoi compagni.
Soprattutto a uno dei suoi compagni.
Quello a cui avrebbe dovuto stare lontano.
-Se vuoi, Kikuchan, un giorno ti porterò a Fisher Island, e lì ti condurrò al Mermeid Cafè dove prenderemo un delizioso gelato biscotto-
-Un cosa Shachi kun?-
Raizo si voltò rapido verso il pirata, a cui la sua compagna samurai si inchinava per colmare la differenza di altezza, conquistata dalle sue proposte sconosciute.
-Un gelato biscotto- ribadì il rosso, annuendo energico e rischiando di perdere il copricapo -È un biscotto che però dentro è gelato, quindi è gelato biscotto, non biscotto gelato- cercò di spiegarsi agitando con enfasi le mani a formare rettangoli  e creme immaginarie.
-Però essendo dentro gelato, vuole esserlo anche fuori, quindi si scioglie e scappa ed esce e il biscotto diventa molliccio e gelato, quindi è più gelato che biscotto che non biscotto gelato e… è buono e dolce come te Kikuchan davvero!-
La samurai rise divertita, annuendo curiosa di quel strano dolciume inusuale del suo paese natio.
Il dolce, certo, scosse il capo Raizo, avvicinandosi guardingo.
Il biscotto gelato era strano, non di certo un samurai nato uomo ma con cuore di donna che si vestiva come una donna, si truccava come una donna, si dava del lei come a una donna, che parlava come una donna, che si muoveva come una donna e che provava sentimenti da donna.
Donna, nel cuore, ma non nel corpo purtroppo.
Kiku, alla nascita Kikunojo, ma che il ninja aveva visto crescere e abbellirsi come una fanciulla delle più aggraziate e tenere di tutta Wano Kuni,  non era una donna.
Biologicamente parlando, e con alquante lacune nel tema doveva aggiungere con dispiacere Raizo.
Da bravo padre adottivo, come si era dichiarato con Kin’emon dopo la partenza di Izo con il loro signor Oden, aveva affrontato con serietà il discorso della transessualità di Kiku.
Era nato uomo, ma con cuore di donna. Era nata donna, ma con corpo di uomo.
Era stato un argomento arduo da capire, da sviscerare, da rielaborare per poter essere pronti ad aiutare Kiku nella sua vita.
Non era stato facile: Raizo era uomo di mondo, per quanto mondo potesse essere Wano Kuni, conosceva l’amore e conosceva il rifiuto, e conosceva la gente della sua nazione e quanto difficile fosse poter accettare e capire Kiku, è il suo semplice sentirsi donna seppur con un corpo che dichiarava l’esatto contrario.
E non tutti capivano, non tutti accettavano, non tutti dopo averla trattata da dolce e tenera fanciulla, vedevano ancora tale creatura femminea in lei quando ella decideva di essere sincera.
Quanti pianti, quante amicizie perdute, quanti amori erano sbocciati nel petto della piccola Kiku, per poi essere soffocati da sguardi maligni e giudizi ignoranti.
Troppi, erano sempre convenuti lui e Kin’emon, troppi per sopportare ancora di veder soffrire la loro figlioccia non potendo intervenire.
Avevano provato, grezzamente, con poco tatto e ancor meno conoscenza ad aiutarla, ma non ne erano sempre stati in grado.
E poi, nel fiore dei suoi anni, nello sbocciare della vera creatura muliebre, era arrivato Kaido e con esso la fine di un’adolescenza armoniosa.
Da quei primi profumi di femminilità negata, erano passati anni, ma Raizo ne portava il peso di ognuno di loro, e non avrebbe permesso a nessuno di involare altri pianti alla ragazza, nè di intaccare il suo femmineo cuore.
Nessun uomo avrebbe avuto tale permesso: nè pirata, nè alleato.
E sebbene fosse ancora grezzo e illetterato nell’argomento, compensava egregiamente con l’affetto che provava per la ragazza che aveva avuto l’onore di crescere.
Pochi passi, e con abilità del suo campo, si accostò a Shachi e Kiku, frapponendosi tra loro.
-...alberi con radici che risalgono dalla profondità del mare e, Raizo!- sussultò il rosso, sotto gli occhi severi del ninja.
-Permetti uno scambio di vedute Shachi-dono?- alzò due dita davanti al mento unendo anulare e mignolo al pollice piegato al palmo.
-Raizo san tutto bene?- si incurvò su di lui curiosa Kiku, che ricevette una carezza paterna dall’anziano.
-Solo poche parole- spinse Shachi pochi metri di distanza da lei, ignorando le proteste del pirata.
-Raizo!- sbuffava -Stavo raccontando a Kikuchan delle meraviglie di Saboudy! Non possiamo rimandare? È così urgente?-
-Di vitale valore!- lo zittì brusco -E che i tuoi avi abbiano pietà del tuo carcame se non mi darai ascolto!-
Shachi sbattè le palpebre incerto su quanto appena sentito, ma non ebbe modo di chiedere un rewind di quanto detto dal ninja, che il suo Kunai gli si presentò alla gola.
Ora la minaccia era molto più chiara.
-Kiku è un uomo, d’armi nevvero, ma pur sempre uomo: è nato maschio seppur con cuore di donna! Se cerchi un qualche sollazzo voluttuoso con il suo segreto femmineo, non nè troverai- si fece più vicino, premendo la punta accuiminata dell’arma sulla pelle del pirata  -Nè ti concederò l’occasione di rincorrere tale desiderio, intaccando così il delicato fior di cuore della mia figlioccia!-
Shachi deglutì disarmato in ogni contesto, zigzagando con gli occhi da Raizo a Kiku, seduta accanto all’oblò da cui ammirava le bellezze marine.
Il ninja non aveva usato mezzi termini e se aveva ben capito, e Shachi aveva ben capito!, la dolce Kiku era nata uomo in ogni sua parte biologicamente definibile tale e, date le conoscenze mediche di Wano Kuni dove l’olio di rospo era ritenuto un unguento di guarigione portentoso, non credeva fosse stato possibile ancora permetterle di far combaciare la donna che viveva in lei, con il corpo che muoveva.
E, cosa ancor più ben sottolineata da Raizo, a lui non era nemmeno concesso il permesso di avanzare idee carnali sulla bella Kiku per quel suo stato attuale di donna rinchiusa in un uomo.
In altre parole, il segreto sotto la cinta di Kiku era zona off limits per il pirata Heart.
Il naso aquilino di Shachi vibrò nervosamente, e quando i suoi occhi si riposarono su Raizo, il ninja era certo di avere dinanzi un uomo pronto a scappare ed evitare la sua piccola Kiku, schifato e indignato per la sua reale natura.
Sarebbe stato un viaggio meno convittuale per la samurai, ma il suo cuore e le sue lacrime erano salve.
Forse era stato duro, inopportuno nevvero come compagno e come padre adottivo, ma era certo di aver fatto la cosa giusta per proteggere il delicato cuore di Kiku da altre crepe e sanguinolenti dolori.
Shachi sarebbe stato lontano da lei, bifolco e cieco come i suoi predecessori, e Kiku non avrebbe versato una sola lacrima.
O almeno così credeva Raizo, sorpreso nel vedersi contro gli occhi dardeggianti del pirata.
-Tu devi essere stata una persona molto sola!- l’additò furioso -Pensare che io volessi solo approfittarmi di Kikuchan, come se fossi un mascalzone: non siamo tutti così! Io non sono così!- berciò a voce trattenuta per non farsi sentire da chi li accerchiava.
-Credi davvero che io volessi, che io… Kiku è una ragazza così dolce e tenera! Come puoi pensare che volessi portarmela a letto?!?!? Si ok, lo ammetto- si massaggiò la nuca in un ritrovo d’imbarazzo -Ci ho pensato, e non è che scoprire il suo sesso biologico mi faccia cambiare idea- scosse il capo con guance rosse -Ma prima di tutto io voglio conoscere Kiku, scoprirla e volerle bene! Come puoi pensare che volessi solo… solo… non si trattano così le ragazze!-
Raizo spalancò gli occhi confuso.
-Tu… tu…- lo indicò con il Kunai -Tu non provi animosità per la natura di Kiku?-
Shachi lo guardò serio e scrollò le spalle.
-Sarei ipocrita se lo facessi: ho visto e conosciuto così tante persone di razze e tribù differenti, ognuna con la sua caratteristica e straordinarietà. Se ho accettato loro, perché non dovrei farlo con Kiku?- riportò gli occhi sulla samurai.
-Lei è solo una ragazza, una dolce ragazza- ondeggiò sulle gambe -Così affettuosa e cara e gentile e graziosa e bella e a modo, non come Ikkaku che mi picchia!, e così aggraziata e-
-Ragazzo ho compreso!- ripose con una risata sommessa l’arma Raizo.
-Ritengo dunque che non devo temere alcun male per lei da tua parte- cercò ancora conferma, pronto a riarmarsi.
-Non alzerò un sol dito su di lei!- scattò sull’attenti il pirata, annuendo -Desidero solo conoscerla e mostrale il mondo-
Raizo annuì e con un cenno deciso, concesse al pirata di zampettare felice di nuovo da Kiku.
Non era certo dell’esito della guerra che si preparava ad affrontare, ma era certo che aveva lasciato la piccola Kiku in buone mani.
-Tutto bene con Raizo san?- chiese dolce Kiku, lasciandosi prendere le mani da Shachi, mentre si sedeva accanto a lei sotto un oblò.
-Tutto apposto- annuì felice il rosso, che incalzato dallo sguardo marino della ragazza continuò -Abbiamo solo parlato di, di… gelati biscotto. Credo che mi abbia dato il permesso di offrirtene uno-




 

   
 
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