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Autore: Sabriel Schermann    21/06/2020    6 recensioni
Due ragazzi e tante storie che si intrecciano in un connubio di esperienze bizzarre e divertenti.
Pillole di demenzialità e stravaganza raccontate da chi le ha vissute in prima persona.
Semplicemente, Sindy e Rickard nel loro appartamento fuori città.
[Storia partecipante alla challenge "Just stop for a minute and smile" indetta da Soul_Shine sul forum di EFP]
Genere: Demenziale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'La Casa di Cristallo'
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Il demente e la disagiata

 

 

 

 

 

 

A Soul,
per tutta la bellezza
che mi ha regalato ♡

 

 

 

 

 

 

 

 

Rickard si era già infilato nel letto quando Sindy finalmente uscì dal bagno.
«Ma ti rendi conto? Sono già le undici di sera e a malapena sono riuscita a farmi una doccia!»
«Beh, c'è ancora tempo per fare qualcosa» ammiccò Rickard, certo che in ogni caso la ragazza sarebbe crollata non appena si fosse coricata.
«È già tanto se riesco a gattonare fino al letto» sbraitò la coinquilina alzando lo sguardo verso l'alto, strofinandosi la cute.
L'ispezione insetticida serale aveva appena avuto inizio. Sindy esaminò ogni angolo, dal soffitto al pavimento, volteggiando su se stessa come un pollo allo spiedo.
Poi lo sguardo le cadde sul ragazzo, un'espressione perplessa dipinta in volto: «Credo che il ragno di prima si sia mangiato qualsiasi altro insetto potesse esserci...»
In tutta risposta, Sindy emise un grugnito non meglio identificato, rifugiandosi in bagno e dichiarando implicitamente la stanza un luogo sicuro – per il momento.
Una volta acceso il televisore – che Rickard aveva diligentemente trasportato dal salotto alla camera da letto in via del tutto eccezionale, contro ogni insistenza della coinquilina – qualcosa di insolito catturò subito la sua attenzione, ma non appena si decise a chiamarla, il forte rumore dell'asciugacapelli coprì la sua voce.
Non riusciva a udire nulla di ciò che dicevano gli attori e leggere il labiale, in una serie televisiva americana, sarebbe stato alquanto arduo per quell'ora.
Le immagini, però, non lasciavano dubbi: due giovani si accingevano a pattinare nell'oscurità proprio mentre Sindy rientrò nella stanza, i capelli asciutti e il pigiama indosso.
«E tu pretendi pure che non ti salti addosso?!» sbraitò la giovane esaminando con attenzione la coperta, passando poi al cuscino e al lenzuolo che lo copriva.
«Sai che preferisco dormire nudo» ribatté Rickard, «solo le mutande non mi danno fastidio!»
La osservò rigirarsi con impazienza; quando parve aver trovato la posizione adatta, comprese di poter finalmente intavolare quello che sapeva sarebbe divenuto un discorso interminabile.
«Ho trovato questa serie sul pattinaggio» azzardò, catturando subito l'attenzione dell'amica, proprio come aveva previsto.
«C'è questa tizia, Kat» proseguì indicando lo schermo, «che praticamente ha avuto un incidente e ora ha paura-»
«Ah, la disagiata» l'interruppe Sindy, «farebbe meglio a curarsi invece di pattinare!»
«Non ti piace?» azzardò lui beffardo, pur conoscendo già la risposta.
Un fulmine doveva essere appena piombato sul suo lato del letto, sgretolando immediatamente il pavimento sotto di sé facendolo precipitare nel vuoto.
Avrebbe potuto chiederle se conoscesse la serie o come l'avesse scoperta, invece si era lasciato trasportare dal sarcasmo e aveva esagerato.
La vide poggiare il cuscino sulla testiera, mettendosi comodamente a sedere sul materasso.
Un brivido gli percorse la schiena. Un nuovo sproloquio stava per avere inizio.
«Chi, lei? Certo che no, ti pare normale che una si rompa la testa cadendo e poi che cosa fa? Non solo sopravvive con tutto il sangue che le è uscito dal cervello, ma addirittura decide di pattinare in coppia!»
Sindy aveva parlato tutto d'un fiato e Rickard aveva percepito il nervosismo scorrere tra le parole.
Sapeva che l'amica non apprezzasse la maggior parte delle opere sul pattinaggio artistico, ma non immaginava che sarebbe arrivata a tanto: a lui Spinning Out¹ non sembrava così male.
Tuttavia, non osò proferire parola. Un violento temporale era in atto nell'altro lato del letto.
«Beh, è logico, no? Hai talmente tanta paura di fracassarti il cranio da abbandonare la carriera individuale, ma ti butti sul primo rampollo che trovi! Non ho parole per dire quanto sia terribile!»
«Beh, è bipolare...»
«Sì, il creatore di questa serie del cazzo lo è sicuramente!»
Rickard sorrise. Le immagini scorrevano sullo schermo ritraendo la coppia che, dopo una breve esibizione, si trovava faccia a faccia ansante.
«Ma guardali! Il demente e la disagiata!»
«Ma almeno l'hai vista la serie?»
Sindy doveva essersi messa in contatto con Zeus, perché dei lampi apparivano di tanto in tanto nei suoi occhi.
«Credi davvero che io perda parte del mio preziosissimo tempo a guardare questa stronzata?»
Avrebbe dovuto immaginarlo. Lei avrebbe saputo subito riconoscere una buona serie sul pattinaggio anche solo dal trailer.
«Senza contare che pattinano come degli orangotanghi in calore!»
Rickard scoppiò in una fragorosa risata: effettivamente...
«Il problema non sono loro, e nemmeno la serie» ribatté poi, spegnendo il televisore e ponendo inconsapevolmente fine all'agonia dell'amica. «È che tu credi di essere sempre in competizione con chiunque. Sei ambiziosa e vuoi dimostrare di essere migliore degli altri, per questo non sei mai soddisfatta dei tuoi risultati».
Poi fece una pausa, indicando le medaglie che la ragazza aveva portato da Amsterdam e appeso al muro della stanza. «Sei la campionessa nazionale, hai vinto un sacco di gare e ancora dubiti delle tue capacità! Perché?»
Solo in quel momento Rickard notò che Sindy aveva incrociato le braccia come facevano i suoi fratelli quando i genitori li rimproveravano.
Un adorabile broncio le si era disegnato sulle labbra. Se non fosse stato certo di perdere un dito, quasi avrebbe avuto voglia di schiacciarle le guance in una smorfia.
«Non ti stavo ascoltando... dicevi?» blaterò la giovane zampettando verso il bagno; probabilmente lo sproloquio era stato particolarmente diuretico.
«Stavo dicendo che Kat è molto più brava di te a pattinare...»
Il ragazzo sorrise, contando i secondi con le dita.
«Insomma, poverina, è esclusa dalla famiglia, è malata e pure innamorata, concedile almeno di essere bra-»
«Di' ancora qualcosa su quella vacca e giuro che ti faccio assalire da tutti gli insetti del mondo e poi ti riempio di gelato fino a scoppiare!²» sbraitò Sindy, improvvisamente accovacciata su di lui col collo stretto in una mano.
Non l'aveva vista né sentita arrivare.
«Questo significa che potrò venire agli allenamenti?»
La vide sedersi sul letto, infilandosi nuovamente tra le coperte con un grugnito.
«Solitamente i tuoi grugniti sono dei sì. Poi ci sono i muggiti e i ringhi, che invece sono dei no categorici, per non parlare dei ruggiti...» ghignò il ragazzo.
Bastava osservarla con un po' di attenzione e non ci si sarebbe mai annoiati con Sindy.
Inaspettatamente, forse aveva trovato un modo per accompagnarla al palaghiaccio con Jan: lo desiderava da tempo immemore, ma lei non glielo aveva mai permesso.
Aveva forse paura che avrebbe ripreso tutte le sue cadute, come certamente avrebbe fatto?
Rickard le posò un bacio sulla fronte divertito: «Ma non dovevi andare in bagno?»
«Mi è passata, mi hai fatto arrabbiare!» sbraitò la coinquilina con un ampio gesto delle braccia.
«Ci tornerai presto, vedrai... Mi è appena venuto in mente un episodio divertente che ancora non conosci» sorrise.
Il temporale nei suoi occhi si era trasformato in una debole pioggerellina e Zeus pareva essere stato ricacciato sull'Olimpo.
Al contrario di quanto Sindy credeva, la notte sarebbe stata ancora lunga.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

¹ Spinning Out è una serie di Netflix che in questa storia ho “convertito” a una normale serie televisiva.
La protagonista è Kat Baker, una pattinatrice di figura che, dopo un infortunio, decide di intraprendere la carriera di coppia.
È importante sottolineare, ai fini della storia, che soffre di un disturbo bipolare.

² Non è mai stato specificato, ma Rickard è intollerante a parecchi cibi e soprattutto non ama il gelato.


   
 
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