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Autore: McGonaogall_Sister    26/06/2020    5 recensioni
What IF/ seguito di "Pamela Radcliffe e il Professore di Pozioni"
La vita da Professore non è come ce la si immagina: tra le lezioni fuori dal comune e i pettegolezzi tra insegnanti, la vita dall'altra parte della barricata riesce, però, ad infondere in Pamela una serenità che non si era aspettata e a regalarle qualche avventura.
+++
"Le profezie, come sai, sono una materia complessa e delicata e per quanto non mi sia chiaro fino in fondo il significato di ciò che hai visto, è senza dubbio vero che alcune coincidenze meritano attenzione."
- Albus Dumbledore
"Siete pregata di non cercare di invadere il mio spazio mentale né da lontano né da vicino."
- Severus Snape
"Com’è la prima impressione dall’altra parte della barricata?"
- Filius Flitwick
"Oh, cara, da che mondo è mondo le situazioni complicate sono sempre le migliori! Un po’ di difficoltà mette pepe, come nel purè di patate voraci."
- Pomona Sprite
"Nella mia esperienza, chi è tanto caparbio e sciocco da rifiutare un amore disinteressato e tenace, presto o tardi se ne pente."
- Minerva McGonagall
Genere: Azione, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Hermione Granger, Minerva McGranitt, Pomona Sprite, Severus Piton | Coppie: Draco/Harry, Remus/Sirius
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Ancora una volta, Pamela scoprì con grande stupore di non essere morta. 

Se ne rese conto in realtà da subito, ma essendo priva di sensi e impegnata in una intensa attività onirica, si può dire che non se ne rese propriamente conto fino a quando non sentì oltre la coltre del sogno la voce di Minerva McGonagall. 

"Lascialo fare, Severus, i gatti sono miracolosi." Diceva. 

 

Pamela aprì gli occhi guardandosi stordita intorno. Era in camera sua, si rese conto che il peso sul petto era costituito da Charm che le faceva le fusa appollaiato col muso dritto davanti alla sua faccia. 

 

Stupidi umani 

Stava dicendo il felino con gli occhi semisocchiusi, concentrato nel suo lavoro.

 

Sì voltò a destra e vide Severus che la fissava a braccia conserte a lato del baldacchino con aria estremamente contrariata. Poco dopo di lui, Minerva McGonagall pareva più che altro sollevata. 

 

"Oh, cara, stai bene?" Chiese. 

 

"Cos'è successo?" Chiese Pamela confusa su cosa fosse stato un sogno e cosa no. 

 

“Diccelo tu come sei finita nella Camera dei Segreti con due studenti del secondo anno!” rispose alterato Severus.

 

“Io…” Pamela non era pronta a prendersi un rimprovero in quel momento. “Io… ho cercato solo di trovare Ginny Weasley e di non farli andare da soli…” con suo enorme disappunto si rese conto di stare piangendo, e davanti a Minerva per giunta. Si coprì gli occhi con le mani nel tentativo puerile di nascondersi. 

 

“Su, su, cara…” Minerva si avvicinò al letto poggiandole una mano ossuta sulla spalla e lanciando un’occhiataccia di rimprovero a Snape. “Va tutto bene, i ragazzi stanno tutti bene…”

 

Pamela tirò su col naso asciugandosi il volto. “Come hanno fatto? Come faceva Voi-Sapete-Chi ad essere un fantasma? Io non capisco…”

 

“Ci sono molte cose ancora poco chiare” confermò Minerva con un sorriso rassicurante. “Anche… anche come il professor Lockhart abbia perso la memoria non è chiaro.” aggiunse con uno sguardo eloquente a Snape. “E se non dovesse chiarirsi non ci saranno ripercussioni per nessuno…”

 

“Perso la memoria? Come sarebbe a dire…” Pamela li guardò confusa.

 

“Il Basilisco si dice che avesse anche poteri di tipo psichico, una sorta di capacità comunicativa da legilimens, non sappiamo cosa potesse fare di preciso” Severus la fissò inarcando un sopracciglio con l’aria di voler intendere un chiarissimo “sta zitta e evita di fare danni” che Pamela sentì di recepire in pieno.

“Mi dispiace” disse soltanto abbassando gli occhi.

 

“La prossima volta, e speriamo tutti che non esista una prossima volta, ti pregherei di venire da me, come prima cosa.” disse Minerva “In assenza del Preside, chiaramente.”

 

“Sì, scusami. Ma come hanno fatto a uscire da lì sotto? E il Basilisco? È morto? E Tom Riddle, o il suo fantasma, o quello che era…” la curiosità iniziava a prendere il sopravvento.

 

“Ne parleremo più avanti” disse Minerva grattando le guance a Charm che aumentò di qualche decibel il volume delle fusa, strusciando la testa contro la sua mano. “Adesso immagino avrai fame e voglia di goderti i festeggiamenti. Di sotto c’è un piccolo pigiama party in corso, e con dell’ottimo pudding. E sono sicura che il Preside sarà felice di vederti in piedi.”

 

Pamela sorrise “È tornato!” disse entusiasta spostando il gatto per poter scendere dal letto.

 

“Fai con calma” disse Minerva allontanandosi verso la porta e, lanciando un’occhiata che aveva qualcosa di malizioso al piccolo quadretto, aggiunse: “Prendetevi un momento.”

 

Severus non aveva fatto in tempo a ribattere che la porta si era già chiusa. Non gli restò altro da fare che sbuffare e voltarsi verso Pamela.

"Ehm… stai bene?" Chiese con un certo imbarazzo mentre lei cercava di alzarsi dal letto sulle gambe ancora poco convinte.

 

"Sì, mi gira solo un po' la testa." Rispose accettando di starsene seduta sul bordo del letto ancora un momento. 

 

"Sei stata fortunata! Se quello non fosse stato solo un fantasma ma un vero mago in carne e ossa saresti morta! Hai idea di quanto hai rischiato? Devi ringraziare che nemmeno il fantasma da Signore Oscuro in persona possa lanciare un incantesimo compiuto." 

 

"Beh, è stato abbastanza da stendermi. Suppongo dovrai insegnarmi a duellare meglio di così se la situazione dovesse peggiorare." Ammise Pamela.

 

"Credi alle paranoie di Dumbledore…"

 

"Credo a quello che ho visto. In due anni che insegno qui Tu-Sai-Chi è entrato due volte e sempre più aggressivo! E poi… e poi ho visto delle cose…" aggiunse in tono meno convinto. 

 

"Quali cose?" Chiese Snape sospettoso. 

 

"Delle cose… dei sogni mentre ero svenuta… non lo so, era tutto molto confuso ma non erano sogni normali, Sev… si stanno muovendo cose, cose maligne." Disse incupendosi appena "Dovremo essere pronti..." 

 

+++

 

Quando scesero alla Sala Grande c'era un clima di festa nonostante il folle orario. Tutti, staff compreso, indossava una tenuta da notte (tranne Severus, naturalmente) e anche Pamela aveva voluto onorare l'idea cambiando i vestiti sporchi e sgualciti e infilandosi la lunga camicia da notte. Severus le aveva buttato addosso uno scialle sostenendo che non fosse il caso di prendere freddo dopo il trauma subito. Pamela lo aveva lasciato fare, come aveva lasciato che aspettasse cinque minuti dopo che lei era entrata nella Sala per seguirla, per una sua incomprensibile forma di pudore. Era stata una fortuna, perché di certo avrebbe disapprovato il sorriso troppo entusiasta che le era nato in volto rivedendo Dumbledore. Era un tale sollievo per Pamela, che si rese conto solo in quel momento di quanto le fosse mancata la sua presenza nella scuola e lo avrebbe abbracciato se non avesse avuto un minimo di autocontrollo. 

 

"Signorina Granger!" Aveva riconosciuto la sua alunna in mezzo alla folla che abbracciava da una parte Ron e dall'altra Harry con aria entusiasta e l'aveva raggiunta. "Che piacere rivederla in carne e ossa! Devo dire che se ne avessi la facoltà, dopo poche ore con questi due signorini al suo fianco, darei almeno cento punti alla sua casa per come riesce a sopportarli!" 

 

"Veramente siamo noi che sopportiamo lei!" Protestò Ron meritandosi uno scappellotto.

 

"E ne toglierei altrettanti per la vostra totale assenza di ubbidienza" aggiunse con aria severa "Sono molto contenta che non frequentiate il mio corso!" 

 

"A dire il vero Hermione ci aveva giusto convinti a iniziare a seguirlo l'anno prossimo" ribatté Harry con un sorriso spavaldo.

 

"In questo caso me ne farò una ragione." Disse con un sorriso divertito prima di voltarsi di nuovo verso il tavolo degli insegnanti. 

Sopra le teste di tutti gli studenti, svettava la figura del Preside con la lunga barba bianca e il cappello da notte con tanto di pon pon, Minerva McGonagall, seduta al suo fianco, in un’elegante camicia da notte color panna accollata come la divisa di un’educanda d’altri tempi, portava pur sempre i capelli raccolti in un severo chignon, mentre Pomona Sprout rideva dando di gomito ad Hagrid nella sua vestaglia a fiori colorati. E dietro agli altri, in piedi e con l’aria contrariata Snape la guardava, ma appena si rese conto che anche lei lo stava fissando si voltò decidendo all’improvviso di mettersi a sedere. 

Per la prima volta in due anni Pamela sentì davvero che il suo posto era cambiato ad Hogwarts. Si congedò dai suoi alunni e si mise a sedere insieme ai colleghi.
 


L'angolo dell'autrice

E con questa pubblicazione si chiude anche questo secondo capitolo delle vicende di Pamela a Hogwarts :D

Spero vi siate divertiti a seguirla quanto io mi sono divertita a scrivere! Sappiate che ho già messo mano al terzo libro per cui non tarderete troppo ad avere di nuovo mie notizie ;) Se avete suggerimenti, idee, voglia di condividere quello che vi aspettate succeda è il momento di farlo! ;) Io faccio sempre di testa mia ma fingerò di ascoltarvi (non è vero e Nanna_Chan può testimoniarlo). 

Io vi ringrazio moltissimo della compagnia e dei commenti, ringrazio doppiamente la nostra meravigliosa lettrice beta e a presto sentirci! <3

   
 
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