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Autore: SterekIsTheWay120    26/06/2020    1 recensioni
Il lupo di Derek ha scelto Stiles come suo legittimo compagno, ma Derek rifiuta di legarlo a sé, convinto che il legame possa far sentire l'umano costretto a stare con lui senza avere la possibilità di decidere.
Una notte, poche ore dopo essere stato di nuovo a Beacon Hills per discutere con Deaton della sua situazione, Derek si ritrova a dormire in un edificio abbandonato. In quella notte, il lupo prende il sopravvento sulla parte umana e razionale, costringendo Derek a rimanere trasformato e a tornare da colui che è stato scelto per diventare il suo compagno.
!La storia non è del tutto pertinente ai fatti avvenuti tra la prima e la quinta stagione, la storia è ambientata tra la 4 e 5a, la storia è presente sul mio profilo wattpad! Trovate anche lo spin off a tema thiam, che tuttavia sarà un po' diverso.
Genere: Comico, Commedia, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Derek Hale, Derek/Stiles, Erica Reyes, Stiles Stilinski
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'obiettivo del lupo'
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Derek

Al mio risveglio capisco ancor prima di aprire gli occhi di non trovarmi nello stesso punto in cui mi sono addormentato, ci sono vari fattori a farmelo capire. Tanto per cominciare, sono piuttosto sicuro di non essere molto lontano da una strada asfaltata in cui passano diverse auto, mentre la sera prima, mi sono fermato in un magazzino abbandonato in mezzo al nulla. Sono sicuro di trovarmi fuori da un abitazione e per di più, sento il battito cardiaco di due persone ed una moka che fischia, mentre il liquido al suo interno ribolle facendo uscire un ottimo odorino di caffè, ed infine, dettaglio più assurdo e più decisivo, credo di essere disteso su un tappeto.

Sto chiaramente sognando, non c'è nessun'altra spiegazione perché io mi ritrovi su un tappeto, davanti ad un abitazione chissà dove. Ahimè, quando apro gli occhi ogni mia speranza di star sognando va in pezzi. Da quando sono sonnambulo? Ma soprattutto, quand'è che mi sono trasformato? Osservo sconcertato le mie zampe nere, non mi sono mai trasformato nel sonno, né sono mai stato sonnambulo.

Mi guardo attorno e sì, non avevo torto, mi ritrovo esattamente su un tappeto scomodo e davanti ad una abitazione, dinanzi alla casa c'è una strada a me piuttosto famigliare. Passo lo sguardo su tutto il vialetto fino a notare un particolare che mi fa raggelare. La jeep di Stiles e la vettura dello sceriffo della contea. Solo in quell'istante realizzo il comportamento del lupo, è maledettamente calmo, sembra fare le fusa, mentre fino a ieri contrastava ogni cosa facessi.

Il lupo. Ecco la risposta a tutto. Deaton aveva detto qualcosa riguardo al fatto che il lupo avrebbe cercato di prendere in mano la situazione, ma non pensavo dicesse sul serio.

Mi alzo dal tappeto e faccio per andarmene, ma il lato animale mi impedisce di sgattaiolare via dalla veranda e mi conduce dritto dritto al grattare sulla porta dell'abitazione.

Dei passi si avvicinano alla porta, ed essa aprendosi rivela uno sceriffo dal volto assonnato.

«E tu chi sei piccoletto?» domanda chinandosi e carezzandomi il capo. Al posto di un ringhio, finisco per fare delle moine allo sceriffo.

Detesto. Tutto. Questo.

Alle spalle dello sceriffo, sbuca un esemplare di Stiles con i capelli tutti arruffati ed una faccia confusa dalla posizione in cui si trova il padre. Vedendomi gli spunta un sorriso a trentadue denti e butta letteralmente da parte lo sceriffo, assalendomi di complimenti e carezze.

«Papà possiamo tenerlo?» domanda al settimo cielo dalla gioia per aver ricevuto versi di apprezzamento dal sottoscritto.

No, no e no. Non sono un animale! Effettivamente al momento lo sono, ma per il solo motivo che il lupo mi impedisce di tornare umano. Lo sceriffo sembra pensarci su un po', per poi rispondere con un: «vedremo. Prima dobbiamo controllare che non abbia dei padroni e in caso sia un trovatello be... non penso ti farà male un po' di compagnia quando ho i turni di notte.»

Ringhio mentalmente, poiché il lupo non mi concede di farlo concretamente. Si sta divertendo a fare lo smorfioso con i due Stilinski. Questa non ci voleva.

Stiles tutto contento fischietta nella mia direzione, per farmi entrare ed io lo seguo all'interno dell'abitazione. L'umano prescelto dal mio lupo, dopo aver trafficato un po' con i fornelli mi mette a terra un piatto di plastica con dentro della pancetta cotta e sento chiaramente lo sceriffo emanare gelosia da tutti i pori. Mi sento così umiliato, non avrei mai immaginato di dover mangiare a terra, in un piatto come un vero animale domestico, ci manca solamente una ciotola personalizzata con il nome sopra.

Appena i due hanno fatto la loro colazione a base di ottimo caffè, a giudicare dall'odore, si salutano e Stiles dice al padre che mi avrebbe portato dal veterinario, a verificare la presenza o meno di microchip. Lo sceriffo parte e Stiles mi apre lo sportello del passeggero della sua jeep, esortandomi a salire. Così faccio, seppur con uno sbuffo e dopo essersi messo al posto di guida, mette in moto partendo.

Arrivati alla clinica, l'umano mi apre le porte che ci conducono da Deaton. Troviamo l'uomo intento a spiegare qualcosa ad Isaac ed Erica, la bionda accorgendosi di Stiles si avvicina ad abbracciarlo. Istintivamente ringhio alla ragazza che io stesso ho trasformato. Lei accorgendosi di me, si abbassa e inizia a farmi complimenti, rivolgendosi a me come fossi un cucciolo.

La guardo come a dirgli 'ma sei scema?'. Stiles sta dicendo a Deaton cosa desidera da lui, mentre la bionda mi sta appiccicata come una sanguisuga. Quando sbuffo l'ennesimo ringhio, si stacca e sembra far caso al mio odore, visto che il suo sguardo passa rapidamente da intenerito a stupito.

«Isaac è Derek!» sussurra piano, in modo che solo noi mannari possiamo sentirla.

Il riccio le lancia uno sguardo dubbioso, ma poi dopo essersi avvicinato, avermi ispezionato per bene ed avermi messo la mano troppo vicina al muso per i miei gusti, ricevendo di conseguenza un morso, finalmente mi guarda capendo.

Erica si avvicina a Deaton e con una scusa lo allontana dal figlio dello sceriffo, informando il veterinario di chi in realtà sia io, mentre Isaac continua a fissarmi con l'aria da pesce lesso.

«Stiles penso che tu debba lasciare qui qualche ora il cane, per controllare il microchip ci metterò un po' e fin che ci sono gli faccio una bella visita, così se il nostro paziente si rivela in salute, non dovrà tornare tanto presto» si ferma accarezzandomi il capo e sorridendomi «sei contento bel cagnolino?» ringhio piano. Sono sicuro che lo stia facendo apposta.

L'umano annuisce d'accordo e mi abbandona nella clinica, non prima di aver raccomandato ai presenti di trattarmi bene e a me di stare buono. Dopo nemmeno mezz'ora mi chiedo se non fosse stato meglio rimanere con Stiles. Erica sta approfittando della mia forma attuale, per punzecchiarmi, sapendo bene che non posso ribellarmi più di tanto.

«Sei così tenero trasformato in lupo» ribecca lei stringendomi il muso, come si fa con i cuccioli.

All'ennesima volta in cui mi tocca il naso, gli mordo il dito, provocandole un taglio da cui fuoriescono alcune gocce di sangue. Lei geme dal dolore, lanciandomi uno sguardo truce, mentre la ferita guarisce quasi immediatamente. A quella reazione, la guardo soddisfatto e vado a mettermi buono dall'altra parte della stanza, in modo da essere avvantaggiato in caso voglia tornare all'attacco.

Quando ho morso Erica Reyes, se avessi saputo prima che fosse una tale seccatura, una volta presa la giusta confidenza, avrei fatto a meno di lei. Avrei potuto donare il morso a chiunque altro.

Isaac mi guarda, ridendo della mia disperazione. Gran bel branco, decisamente.

«Allora Derek» finalmente si avvicina Deaton, salvandomi dai due diavoli biondi, sicuramente gliele farò pagare quando tornerò umano «a quanto vedo beh, il lupo ha preso il controllo.» 

Sbuffo e gli adolescenti dietro al druido ghignano divertiti «penso che il lupo ti lascerà tornare umano, non appena avrà raggiunto il suo obiettivo.»

Lo guardo in modo sinistro, sbuffando nuovamente. Esattamente qual è l'obiettivo del lato animale? Sul serio, se lo scopo fosse il legarmi a Stiles, lo avrebbe fatto in modi diversi, dubito voglia compiere il rituale mentre io sono a quattro zampe.

«Penso voglia far si che anche il tuo lato umano ammetta i sentimenti nei confronti di Stiles» dice Deaton vedendomi fermo.

Annuisco piano col capo. Devo considerare la mia permanenza in lupo come un tempo di... meditazione, a quanto pare.

Un paio d'ore piu tardi, Stiles torna alla clinica e nello scoprire da Deaton che sono un 'giovanotto senza famiglia' cerca di mantenere il controllo, per non esultare, ma percepisco chiaramente quanto sia eccitato all'idea di tenermi con sé.

Pochi minuti dopo, mentre sulla porta d'uscita Stiles fischietta perché lo segua, sento chiaramente l'odore di divertimento e le risate che cercano di trattenere i due biondi. Quando sarò tornato umano riserverò un trattamento speciale a quei due.

Il figlio dello sceriffo guida fino alla sua abitazione per poi parcheggiare nel vialetto. Apre lo sportello per farmi scendere e ne apre un altro prendendo una borsa della spesa, da cui fuoriesce un tale odore di plastica che mi fa storcere il naso dal fastidio.

Chiusa la jeep, finalmente Stiles si muove a farci entrare in casa. A giudicare dal vuoto che mi sento nella pancia, presumo sia ormai l'ora di pranzo, infatti vedo l'umano trafficare con una padella e delle uova. Un buon pasto è decisamente quello che ci vuole! Dopo tutte le disavventure che ho affrontato dal mio risveglio, un po' di buon cibo non può far altro che aiutare il mio umore.

Quando Stiles rimuove la padella dal fuoco inizio a stargli dietro ad ogni suo passo, uggiolando per attirare la sua attenzione, per fargli capire di darne anche a me.

«Certo, cucciolone. Ora dò il pranzo pure a te» sorride avviandosi verso la credenza.

Infastidito dal nomignolo, ma troppo affamato per sbuffare e piantare il muso, mi siedo scodinzolando nella sua direzione. Poco dopo torna con un piatto pieno di cibo, grazie a lui non morirò di fame!

Ogni briciolo di soddisfazione scema, appena vedo cosa ha avuto il coraggio di servirmi. Il contenuto del piatto non è niente meno che il contenuto di una scatoletta di carne per cani.

Fisso il piatto come fosse un chissà quale manufatto alieno. Ha davvero il coraggio di servirmi questa roba? Schifato urto il piatto verso la sedia in cui siede Stiles e ringhio abbassando le orecchie, accentuando il mio essere contrario a ciò che mi ha servito.

«Oh, andiamo non fare lo schizzinoso» sbuffa e io sbuffo in rimando «va bene, va bene, non guardarmi così, ok? Ti cerco qualcosa» dice avviandosi verso il sacchetto della spesa che aveva tirato giù dalla jeep al nostro arrivo.

Quel sacchetto non promette nulla di buono, se è lo stesso che ha sfornato la carne in latta. Proprio nulla di buono. Se voglio avere un pranzo, in modo che possa definirsi esso, devo fare da me.

Mentre traffica con la tana di satana in plastica, farfugliando cose senza senso, sgattaiolo piano piano vicino al piatto contenente le uova che Stiles ha preparato per sè e le trangugio senza far rumore, per poi dileguarmi velocemente dove mi trovavo prima.

Per quanto poco abbia potuto gustarle, avendo dovuto fare velocemente, devo dire che erano squisite e che ora il mio stomaco può ritenersi un minimo soddisfatto.

Quando Stiles si gira e mi guarda con un gran sorriso, ringhio alla vista dei croccantini che ha messo in un altro piatto. Lui si avvicina guardandomi, mentre in risposta a quel dannato sorrisino, gli mostro appena i denti. 

Il suo sorrisino dura poco, perché nel giro di pochi secondi, si accorge di qualcosa di diverso sul tavolo.

«Le uova!» urla guardando il piatto perfettamente ripulito sia dal cibo, sia da alcuni pezzetti d'uovo che si erano staccati. 

«Tu! Piccolo...» prende un respiro profondo e poi sospira «e va bene, sei un cane dai gusti sopraffini evidentemente... l'unico problema è che quelle erano le ultime uova che mi erano rimaste in casa...»

Se pensa che così mi farà pena, si sbaglia di grosso. Ha cercato di servirmi della roba per cani inscatolata! Nel momento in cui sono piuttosto sicuro di voler fare un giro nell'abitazione e lasciarlo solo alla sua puzza di tristezza, il lupo riprende il controllo, facendomi andare da lui. Gli salto addosso e gli lecco il viso scodinzolando. Detesto. Tutto. Questo. L'ho già detto?

Nel pomeriggio Stiles mi porta nel bagno per lavarmi. "Sei un ammasso di pelo vecchio e polvere, oltre alla tua innegabile bellezza, ma dopo un bel bagno ed una bella spazzolata vedrai che sarai talmente sexy che ogni cagnolina di Beacon Hills ti vorrà!" aveva affermato prima di portarmi al piano di sopra. Il lupo a sentire l'ultima frase ha chiaramente ringhiato, ma non l'ha dato a vedere in modo eccessivo, infatti Stiles non ha percepito nulla.

Tra schizzi, ringhi, uggiolii infastiditi e vari sbuffi da parte di entrambi, nel giro di un ora e mezza, l'umano è riuscito a raggiungere il suo obiettivo: ora sono un ammasso di pelo morbido, lucente e che emana odore di cocco. 

Le uniche cose positive successe durante il bagno sono due: per prima cosa, avevo ricevuto svariati grattini dietro le orecchie, che mi avevano fatto impazzire, ma non l'avrei mai ammesso davvero; seconda, ora mi sento decisamente pulito e più leggero rispetto prima, forse Stiles non aveva tutti i torti, togliere un po' di pelo, spazzolando quello ancora fisso, era piacevole.

Dopo il bagno, Stiles non mi ha più prestato troppe attenzioni fino all'ora di cena, poiché molto concentrato a studiare. A cena Stiles ha concesso allo sceriffo la grazia di una costina di maiale, assieme ad una dose minima di purea di patate e insalata. D'altro canto, nemmeno io mi lamento, Stiles dopo aver visto l'occhiataccia che gli ho lanciato quando ha tentato di ridarmi la carne in latta, ha ceduto dandomi due costine di maiale.

«Saresti dovuto arrivare prima bello» dice lo sceriffo rivolgendosi a me, mangiando la sua costina con estrema lentezza, quasi a volerne ricordare per bene il gusto in futuro.

«A parte gli scherzi, sono felice che tu abbia qualcosa di normale nella tua vita, una compagnia che possa starti accanto quando io ho i turni di notte» dice lo sceriffo guardando il figlio «come lo hai chiamato?»

Stiles pare pensarci su e poi risponde: «Sourwolf, decisamente.»

«Non è il nome che riservavi esclusivamente a Derek Hale?» domanda lo sceriffo.

A sentire il mio nome, per almeno un attimo, Stiles si è rattristito, ma poi riprendendosi, risponde scrollando le spalle e dicendo che sono scostante quanto Derek.

Dio, Stiles! Sono proprio Derek...

I due chiacchierano ancora per un bel po', ma poi si decidono a darsi la buona notte per ritirarsi nelle proprie stanze. Io seguo silenziosamente Stiles fino alla sua stanza. L'umano sbadiglia rumorosamente, ma prima di mettersi a letto, prende dalla tana di satana in plastica una specie di cuccia enorme.

Per farlo contento mi ci accomodo dentro. Rimango attento al battito cardiaco di Stiles e appena lo sento rilassarsi, segno che si è addormentato, mi intrufolo nel suo letto mettendomi comodo.

Oggi è andata così... spero solo sia qualcosa che duri pochi giorni, altrimenti, se non capisco che vuole il lupo, rischio seriamente di rimanere 'il cane' di Stiles fino a quando non morirò, ed una vita intera fatta di giorni come questo, davvero non riuscirei a sopportarla.

Mi sistemo meglio al fianco di Stiles, chiudendo gli occhi e abbandonandomi al sonno.

   
 
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