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Autore: Kim WinterNight    26/06/2020    4 recensioni
Roddy e Joey sono in quarantena e devono trovare qualcosa da fare.
Cosa c'è di meglio di un po' di musica?
Gli strumenti e la creatività non gli mancano affatto: hanno un paio di chitarre, un pianoforte e una tastiera.
Eppure vogliono lanciare un messaggio importante, un messaggio che solo tramite un videoclip può giungere chiaro e diretto.
Perché Roddy e Joey vogliono dare importanza alla libera espressione di se stessi, all'amore in tutte le sue forme, al superamento di limiti e pregiudizi.
Ecco come, tra scenette demenziali, imprevisti casalinghi e una sagace autoironia, prende forma il video di "Daddy", il primo singolo dei Man On Man.
"Due fidanzati gay che fanno musica gay", come amano definirsi.
[La mia personalissima interpretazione di quello che sta dietro al progetto Man On Man: con ironia, ma senza mai dimenticare l'importanza dell'amore universale e la mia completa avversione all'omofobia.]
- Partecipa alla challenge "Just stop for a minute and smile" organizzata da Soul_Shine sul forum di EFP.
Genere: Comico, Demenziale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Roddy Bottum
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un pizzico d’imbarazzo
 
 
 
 
 
 
 
MAN ON MAN is Roddy Bottum and Joey Holman. They’re gay lovers making gay music.
[@manonmanmusic, Instagram]
 
 
 
 
 
 
Mi guardo attorno, poi sorrido tra me e mi volto a guardare Joey.
È in piedi in mezzo alla stanza e mi osserva dubbioso.
«Che c’è?» gli chiedo.
«Beh, scusa, ma non sono abituato a trovarmi sotto i riflettori!»
«I riflettori? Sono solo delle stupide videocamere sparse per il nostro appartamento, solo noi potremo vedere le riprese e scegliere le migliori!» gli spiego, gesticolando animatamente mentre mi avvicino a lui.
«Sì, ma era necessario piazzarle anche in camera da letto?» protesta.
Porto una mano ad accarezzargli un sopracciglio, pettinandolo con le dita. «Certo, tesoro, ne ho messo una anche in bagno!»
Joey sgrana gli occhi e mi trucida con un’occhiataccia. «E me lo dici solo adesso?» sbraita contrariato, sottraendosi al mio tocco.
Scoppio a ridere. «Perché?»
«Poco fa sono andato a cagare, Roddy!»
Mi stringo nelle spalle. «E allora? Te l’ho detto, potremo tagliare tutte le riprese che non ci piacciono!»
Joey si mette le mani tra i capelli e scuote il capo, borbottando tra sé come quando è particolarmente irritato.
«Non essere melodrammatico, Holman!» minimizzo, accostandomi nuovamente a lui. Mi appoggio contro il suo corpo e lascio scivolare una mano fino alla sua natica, strizzandola appena con fare scherzoso.
«Piantala» bofonchia.
«Sei davvero in imbarazzo per le videocamere? Non posso più toccarti?»
«Ne hai piazzato una sul cesso, ti rendi conto?» sbotta, scuotendomi per le spalle.
«Ancora con questa storia?» Sbuffo e mi avvio verso il bagno, per poi riemergere poco dopo con una piccola telecamera in mano. «L’ho tolta. Contento? Ora posso avere un bacio?»
«Dammi qua» abbaia Joey, strappandomi l’oggetto dalle dita.
«Non vorrai distruggere quel gioiellino, vero?»
«Questo gioiellino mi ha ripreso mentre cagavo, Bottum» mi fa notare, per poi percorrere a grandi falcate la distanza che lo separa dal tavolo della cucina.
Faccio per seguirlo, ma lui all’ultimo momento pare ripensarci e si blocca. Vado a sbattere contro la sua schiena e impreco; cerco di bloccarlo per farmi spiegare che intenzioni ha, ma lui mi spinge di lato e si fionda in bagno.
Strabuzzo gli occhi. «Joey! Che cazzo hai intenzione di fare? Non commettere azioni di cui potresti pentirti!» strillo, per poi raggiungerlo.
Lo vedo di fronte al water, il braccio destro sospeso a mezz’aria e la microcamera tra indice e pollice. Si volta e mi sorride malefico, mentre tiene la mano sinistra puntata sul fianco. «Le faccio fare una ripresa nelle fogne… chissà cosa potrebbe trovare di interessante!»
Scatto in avanti e sento un dolore lancinante alla base della schiena, ma cerco di ignorarlo e mi butto letteralmente su Joey; tento in tutti i modi di raggiungere l’oggetto incriminato, graffiandogli il braccio mentre lui mi conficca le dita su un fianco.
«Bastardo, ma sai quanto costano quegli affari? Dammelo, ti prometto che cancellerò le registrazioni! Basta togliere la memory card!»
«Niente da fare, non mi fido di te! Vuoi pubblicare un video in cui mostri al mondo il tuo uomo che caga!»
«Ma sei cretino? Oh, merda…» Bloccato, ecco come mi sento. Il dolore alla schiena si fa nuovamente sentire, ma a questo punto non riesco più a muovermi. «Joey, aiuto, mi sa che mi è venuto il colpo della strega…»
«Mi prendi in giro, stai cercando di distrarmi dalla mia missione! Levati!»
«Non ci riesco.» Deglutisco a fatica e lascio andare il suo braccio, tentando di fare leva sulla parete alla sua sinistra per spingermi indietro.
«Ohi, ti fa davvero male?» Si fa subito serio e lascia cadere la microcamera, che per fortuna finisce sul tappeto.
«Te l’ho detto che sono un vecchio di merda, non ho più l’età per lottare con te come un ragazzino» borbotto.
Joey scoppia a ridere e mi avvolge la vita con un braccio, accompagnandomi lentamente fuori dal bagno, per poi condurmi verso la camera da letto.
Una volta steso a letto, il dolore sembra diminuire un po’. Socchiudo le palpebre e lo osservo attraverso le ciglia: ha un’espressione meravigliosamente corrucciata, le labbra serrate e le spalle curve sotto il peso di una preoccupazione eccessiva.
«Sai cosa ti manca per essere l’uomo più attraente del web?» gli chiedo, mentre un’idea malsana si fa strada nella mia mente.
«Tu non stai davvero male, altrimenti smetteresti di pensare a quel maledetto video!» replica esasperato.
«Sul serio. Ti servirebbe un nuovo taglio di capelli» affermo, voltandomi a fatica su un fianco.
«Cristo, ma perché sto ad ascoltarti?»
Ridacchio, ma il fiato mi si spezza per via di un’altra fitta di dolore. «Sì, un po’ di attività fisica non mi farebbe male…» commento, poi apro completamente gli occhi e li fisso in quelli scuri e profondi del mio uomo. «Vuoi aiutarmi a sciogliere i muscoli?»
Joey si batte una mano sulla fronte. «Ascoltami bene: non scoperò con te sotto le fottute telecamere che hai sparso ovunque, chiaro?»
«Oh, perché no?»
«Intanto perché hai mal di schiena ed è statisticamente probabile che le tue condizioni di salute peggiorino con un’attività sessuale come la nostra. E poi non mi va assolutamente di fare sesso sotto i riflettori, te l’ho già detto» spiega Joey pazientemente.
«Un’attività sessuale come la nostra? Ma sentilo!» lo sbeffeggio, sghignazzando e reprimendo il dolore che ancora mi punge nella zona lombare. «Il signor Joey Holman, l’uomo che durava al massimo tre minuti!»
«Senti chi parla! Colui che tra poco avrà bisogno della pillolina blu per soddisfare il suo partner!» replica lui senza scomporsi.
«Ripeti quello che hai detto, se hai il coraggio… ah, cazzo, che dolore!»
«Ti conviene chiudere il becco e stare a riposo» mi canzona, scoppiando a ridere mentre si avvia fuori dalla stanza.
Sospiro. Questo dannato video si sta rivelando sempre più disastroso e difficile da registrare.
 
 
 
 
 
 
[Prompt 8: “E me lo dici solo adesso?”]
 
 
 
 
Ecco qui i piccoli imprevisti che possono capitare a degli uomini (?) che fanno i dementi in quarantena XD
Allora, volevo fare un piccolo appunto: Roddy ha quasi cinquantasette anni perché li compirà il primo luglio, mentre l’età di Joey me la sono deliberatamente inventata perché non la so XD
Che ve ne pare? Questi retroscena potrebbero essere credibili?
Mi sono divertita troppo a scrivere anche questo capitolo, questa storia è stata una boccata d’aria fresca per me e devo ringraziare solo questi due imbecilli per questo XD
Vedrete cosa li aspetta ancora, ahahahahah!
Grazie per il supporto, ma soprattutto GRAZIE a Soul e alla sua challenge megagalattica *___*
Alla prossima
  
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