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Autore: Marc25    28/06/2020    3 recensioni
trama:
Un ragazzino ingenuo non si ricorda niente del suo passato, si ricorda solo di essersi risvegliato un giorno nella città di Roscow, nel continente pacifico del mondo di Albadros, una strega gli ha detto che troverà risposte nella città di Alcius, pericolosissima città dove sono tenuti i peggiori criminali. A Roscow incontra un ragazzo, Ichigo, che deve salvare sua madre, un incontro che sarà destinato a cambiare le loro vite e ad aiutarsi a vicenda per raggiungere i rispettivi obiettivi.
Genere: Avventura, Commedia, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
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~~Cap 2 – Fuga

Ichigo a quelle parole sgranò gli occhi e indietreggio di qualche passo, non era vero, era un sogno probabilmente, anzi un incubo, questo pensava Ichigo, si doveva svegliare, ora sentiva Amon, uno dei suoi più cari amici tutto ovattato e vedeva quel ragazzino biondo che aveva appena conosciuto, si, era cosi surreale la storia che gli aveva raccontato che doveva per forza essere un sogno.
Amon lo scosse e continuò: “Mi senti?”
Ichigo lo guardava come se non fosse vero, aveva lo sguardo perso
Amon: “Ora non c’è tempo da perdere, devi scappare!”
Ora Ichigo aveva davvero capito che per quanto assurda fosse la situazione era tutto vero.
Entrò velocemente dentro casa, prese una coperta, uno zainetto con tutto l’occorrente per qualche giorno e la sua spada, una delle poche cose che rimanevano di suo padre.
Una volta tornato fuori Amon intimò: Presto, prendi la strada verso sud, l’uscita è qui vicino, riuscirai prima del tramonto a uscire  dalla città, poi prendi le strade meno visibili, nasconditi e non tornare, almeno non finché le acque non si saranno calmate.
Ichigo: Un momento, se io prendo l’uscita verso sud mi allontanerò da Alcius
Amon: Temo di sapere la risposta ma cosa vuoi fare ad Alcius?
Ichigo: Devo liberare mia madre e scoprire cosa è successo.
Amon: Sei totalmente impazzito!
Ichigo: Devo prendere l’uscita verso est
Amon: Sei ancora in tempo per ripensarci Ichigo, l’uscita verso est è anche più lontana e se Vicies e i suoi ti trovassero prima?
Ragazzino: Anche io sono diretto ad Alcius
Amon: E tu chi sei?
Prima che il ragazzo potesse rispondere Ichigo lo interruppe: Mi dispiace Amon ma non posso fare altrimenti. Detto questo, abbracciò il suo amico che ricambiò.
Amon: Abbi cura di te
Ichigo: Anche tu
Ragazzino: Addio amico di Ichigo!
Amon guardò quel ragazzo seguire il suo amico e ancora confuso da quella presenza disse tra se e se: Mah


Cal Otaka  aveva sempre considerato onorevole essere il servitore del figlio del governatore, il giovane Lord Vicies. Da quando si era insediato il governatore di Roscow, ovvero 6 anni, lui era stato selezionato come servo di Lord Vicies tra tanti, ne era onorato principalmente perché la sua famiglia da poverissima quale era, grazie ai suoi servigi viveva più che dignitosamente, cosi che anche i suoi fratelli e sorelle che poteva vedere molto di rado, potessero addirittura studiare, privilegio per pochi tra i poveri.
Quando era arrivato temeva il giovane Lord, all’epoca tredicenne, sapeva che poteva subire molte umiliazioni in quanto servo, molti servitori venivano trattati così dai proprio padroni, per fortuna Vicies a parte un paio di volte in cui era furioso per motivi a Cal tuttora sconosciuti, lo aveva sempre trattato con rispetto, quasi come un suo pari. A volte voleva persino sapere cosa pensasse delle sue decisioni, Cal tendeva a non fiatare in presenza del suo Lord, figurarsi se aveva la presunzione di mettere bocca sulle sue intenzioni , eppure a volte era costretto in quanto ordini diretti del suo padrone, era sorpreso quando Lord Vicies concordava con le decisioni che avrebbe preso lui al posto del signore. Purtroppo da 3-4 anni era lui a gestire la città molto di più di quanto facesse il padre e anche molto meglio, il padre prendeva decisioni solo da sobrio cioè di rado e spesso erano anche scellerate, l’unica cosa che importava al governatore di Roscow era il rito ma adesso era morto proprio a causa di quello. 
Cal era ben consapevole che  il suo Lord era bellissimo, aveva una muscolatura ben definita, non era troppo massiccio ma  aveva una muscolatura giusta per un uomo di un metro e 90, i suoi bicipiti, tricipiti e addominali erano la perfezione. Il suo padrone era bello anche di viso, bruno, con i capelli lunghi oltre le spalle, cosi scuri che a volte sembravano rilasciare colorazioni di viola che spesso raccoglieva con un codino, occhi scuri e penetranti ma che lasciavano trasparire malinconia, il che attirava ancora di più, aveva delle labbra leggermente carnose e un naso perfetto, né troppo pronunciato, né troppo poco, il viso era morbido, non era spigoloso. Non era quindi difficile capire perché molte donne di nobili famiglie fossero a dir poco attratte dal Lord e perché i maschi di qualunque levatura sociale che lo conoscevano lo ammirassero e lo temessero.
Proprio a causa di questo però quel giorno Cal era preoccupato per il suo padrone, infatti Lord Vicies raramente si intratteneva con le ragazze che cascavano letteralmente ai suoi piedi ma era consapevole di poterlo fare e qualche giorno prima si era intrattenuto con la promessa sposa del lord Wellington, la cui famiglia proveniva dall’inospitale stato del nord del continente, nominato non a caso End House. Le voci si erano presto diffuse e Jore Wellington aveva sfidato a duello Lord Vicies per salvare il buon nome della famiglia da questa onta causatagli. Cal non si sarebbe mai preoccupato in altre circostanze ma Jore era un abilissimo spadaccino da ciò che si diceva e Lord Vicies aveva appena perso il padre, e adesso prima di qualunque cosa sarebbe uscito dalla camera e avrebbe combattuto un ospite che probabilmente lo avrebbe provocato. Tutto questo pensò Cal quando dopo aver osservato parte della vestizione del padrone, gli consegnò la spada per il duello.

Vicies era annoiato da quella situazione, gli piaceva usare la spada ma un duello contro quello smidollato aveva un esito scontato, in altri casi si sarebbe divertito di più ma ora doveva vendicare suo padre, arrestando  anche il figlio della traditrice. Una volta arrivato nella sala normalmente da ricevimento vide il sorridente lord avversario.
L.Wellington: Finalmente! Sai pensavo te la fossi svignata, il fatto che tuo padre sia morto casca a pennello, ora bisognerà votare il nuovo governatore e una volta che ti avrò ucciso , tutti voteranno me!
Vicies: Sai, ho sempre trovato strano che chi sta per morire dica come ultime parole delle frasi senza significato, di cui nessuno si ricorderà.
L.Wellington: Non mi sottovalutare, maledetto.
Subito Wellington si avventò con la spada, Cal doveva ammettere che sembrava davvero maneggiare bene la spada, eppure in quei momenti Vicies stava schivando tutti i colpi come se niente fosse, i colpi erano diretti contro la faccia spesso ma nonostante fossero veloci Vicies sapeva dove spostare la testa appena prima che il colpo venisse scagliato.
L.Wellington: Maledetto perché non usi la spada?
E detto questo cercò di tagliare la testa a Vicies ma il colpo fu schivato ancora e lasciò il corpo del lord totalmente scoperto ma Vicies semplicemente usò la spada per disarmarlo, era stata una mossa velocissima, aveva incrociato la spada con quella dell’avversario mentre la presa di quest’ultimo non era sicura a causa del colpo appena scagliato e la fece cadere dalle mani, poi puntò la spada verso la gola di Wellington.
L.Wellington: Aspetta Vicies…
Ma Vicies gli tirò un calcio in petto che lo stese e poi gli mise un piede sopra
L.Wellington: Ti prego, io volevo solo difendere il buon nome della mia famiglia.. giurò che alle elezioni voterò per te e..
Vicies: Non ci saranno le elezioni
Wellington sorpreso sgranò gli occhi, poi vide Vicies alzare la spada e la vide ricadere su di se, fu l’ultima cosa che vide.

Cal era sorpreso, non solo lord Vicies non si era lasciato provocare ma aveva sconfitto e ucciso un lord in meno di un minuti
Cal: Le pulisco la spada
Vicies: No, la devo usare ancora oggi
Cal: Ah,  capisco
Vicies: Dì agli altri di liberarsi del corpo di questo essere. Disse indicando Wellington, poi continuò: Dopo di che vai a aiutare le serve di mio padre ad organizzare il suo funerale, ah, dimenticavo, chiama una quindicina dei nostri migliori uomini, dì loro che è urgente che mi seguano, fai per prima cosa questo.
Cal: Si, signore


Vicies stava cavalcando un bellissimo destriero bianco, lo seguivano a cavallo due soldati e a piedi un’altra quindicina, tutti per prendere una singola persona.
Arrivarono vicino alla casa di Ichigo che sembrava disabitata, Vicies scese dal cavallo e ordinò ai suoi uomini di controllare l’interno della casa. Cosi fecero ma presto uscirono dalla casa dicendo: Non c’è nessuno signore, probabilmente sarà scappato  verso sud! Non sarà facile trovarlo.
Vicies fece un gesto della mano per fermare le parole della guardia e disse: So io a chi chiedere, voi restate qui..ah, dimenticavo, bruciate la casa e l’orto.
Detto questo salì al cavallo e si diresse poche case più in là dove c’era Amon che era già fuori di casa aspettandosi quella visita.


Ichigo era in fuga e ben presto si allontanò dalla casa ma la cosa che lo colpì era che quel ragazzino lo stava seguendo
Ichigo: Ehi, moccioso, perché mi segui?
Ragazzino: Mocc..?
Ichigo: Si, insomma, non seguirmi, è pericoloso
Ragazzino: Ma io non so orientare…
Ichigo: Non sai orientarti
Ragazzino: Ecco, si, non so orientarti..
Ichigo: Oh Dio, imparerai anche in fretta ma ti devono insegnare proprio tutto.., comunque non seguirmi, non mi interessa se sei diretto ad Alcius anche tu, seguirmi è pericoloso, mi saresti d’intralcio e non ho intenzione di difenderti
Ragazzino: Ok
Ichigo: Bene
Ma il ragazzo continuava a camminargli affianco
Ichigo: Allora non hai capito niente!
Ragazzo: So difendermi, giuro che non ti sarò d’intralcio
Ichigo: E va bene, adesso corro, e tu con quelle gambette non mi raggiungerai, te lo dico solo perché mi sei simpatico, addio.
Ichigo stava correndo, dopo circa 200 metri si girò ma non lo vide, pensò fosse stato fin troppo facile ma quando si rigirò avanti vide il ragazzino corrergli davanti
Ichigo: Ehi, fermati!
Il ragazzino si fermò, si girò e aveva per la prima volta uno sguardo diverso, determinato: Ti seguirò
Ichigo: Eh, va bene d’accordo ma sappi che non ho corso alla massima velocità. Mentì Ichigo, il ragazzino era al settimo cielo e tornò a fare la faccia ingenua e buona che lo contraddistingueva.
Mentre si dirigevano a est prendendo delle strade secondarie per passare più inosservati possibile, anche se era difficile visto l’abbigliamento del ragazzino, proprio il giovane ragazzo vide per primo del fumo in lontananza, il massimo fumo che aveva visto da quando si ricordava era quello di quando Oba-Chan cucinava, per sé stessa ovviamente. Invece questo fumo era gigantesco e grigio, non era l’unico sorpreso. Quando lo vide Ichigo, si inginocchiò per terra e sbatte un pugno su questa, aveva le lacrime agli occhi, aveva capito che quel fumo proveniva da  ciò che era la sua adorata casa. Dopo un minuto si alzò senza dire una parola e insieme al ragazzino continuarono il cammino.


Vicies scese da cavallo dicendo: L’amico fidato di Ichigo qui davanti a me, l’unico che può averlo avvisato dell’attentato della madre
Amon: Sei andato dritto al punto ma mi dispiace, non so di cosa tu stia parlando
Vicies: Ah, quindi mi aspettavi fuori dalla porta per dirmi che non sai niente
Amon: So che odi Ichigo e chiunque gli sia amico, ecco perché ti ho anticipato e ti ho fatto risparmiare tempo
Vicies: Io non odio Ichigo, se lo avessi odiato lo avrei ucciso da molto tempo.
Amon: Neanche tu puoi uccidere civili senza motivo
Vicies: Dimmi dov’è andato o in quanto traditore avrò tutto il diritto di ucciderti. E non negare ancora.
Amon annuì e disse: È andato verso sud, so solo questo, non so dove sia diretto e spero che non lo troviate.
Amon fu convincente ma Vicies era sospettoso
Vicies: Il valoroso Ichigo non va verso est nonostante sua madre sia diretta suo malgrado ad Alcius? Mi vuoi far credere che sia così codardo?
Amon: Io ti ho detto la verità, se non mi credi fammi pure fuori
Vicies: No, io ti credo.
E gli passò accanto. Qualcosa non andava pensò Amon, gli aveva creduto? Non poteva comunque stare tranquillo, l’unica cosa che poteva fare per l’amico era uccidere Vicies, e ora che era di spalle l’occasione era ghiotta, portava con se un  grosso pugnale, si avventò con tutta la forza contro Vicies ma un dolore lancinante gli trafisse il petto da parte a parte. Vicies ancora di spalle aveva estratto la spada e lo aveva colpito senza guardarlo.
Vicies: Dovevi proprio voler bene a Ichigo, ma non gli sei stato di alcuna utilità, se prima ero quasi certo fosse andato verso Est, tu mi hai dato la conferma definitiva tuo malgrado.
Amon aveva paura, stava morendo per strada, l’ultima cosa che pensò fu che Ichigo ce l’avrebbe fatta, se lo sentiva ed esalò l’ultimo respiro.

Vicies salì sul cavallo e andò ad avvisare le guardie di dirigersi verso l’uscita ad Est. Finalmente potrò ucciderti Ichigo, questo pensava sorridendo Vicies mentre si dirigeva ad Est.   

   
 
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