Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: justasimplename    28/06/2020    4 recensioni
Allegra è innamorata da tutta la vita di Brando, il ragazzo silenzioso ed un po' asociale che abita nel palazzo davanti al suo. Quando sembra metterci definitivamente una pietra sopra, il destino la sorprende, perché quando meno ce lo aspettiamo, arriva qualcosa di unico ed inatteso.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 1

Tornado

 

Appena uscita da scuola, vedo le mie due più care amiche. Ho conosciuto Emilia al corso di teatro, poco prima che capisse che non era proprio la sua vocazione, mentre Giordana mi è stata presentata proprio da Emi qualche tempo dopo. Da circa due anni siamo inseparabili, sebbene in classi diverse. Loro due, per grande fortuna, sono in classe di Brando e mi riportano tutte le vicende che lo riguardano (dopo ore ed ore di suppliche, altrimenti ognuna si farebbe gli affari propri).

Emilia lo detesta, dal momento che lei studia il triplo ed ottiene risultati nettamente inferiori rispetto a quelli di Brando, che con appena poche ore di studio riesce sempre a rendere al meglio.

«Allora? Facciamo qualcosa oggi?» Domanda Giordana, tentando per l’ennesima volta di sfuggire ai propri doveri. Emilia scuote rigorosamente il capo, affermando: «Sono indietro con lo studio.»

«Se lo sei tu, penso che noi mortali non riusciremo a superare l’anno.» Commento amareggiata, dopo aver appreso del mio triste sei meno in scienze, dopo aver passato interi pomeriggi a memorizzare termini incomprensibili.

«Potremmo andare a studiare da Cicco!» propone Giordana, ma la guardo con la consapevolezza che non studieremmo affatto, visto che ogni volta che ci fermiamo al bar vicino la scuola finisce sempre per rimorchiare qualche compagno di scuola che si piazza proprio al nostro tavolino, con la speranza di portarla a bere qualcosa.

«Se è come l’altra volta, declino l’invito!»

«Di cosa si parla?» Dietro di me appare Rocco, grande amico di Brando e compagno di classe delle ragazze. Mette le due braccia intorno a me ed Emilia, anche se sembra evidente il trasporto con cui si spinge verso la mia intelligentissima amica. Ha una cotta per lei da secoli, l’unica che non sembra accorgersene è proprio lei. Mi giro appena ed alla mia destra appare Brando, con il suo solito sguardo perso nel vuoto, come se volesse stare da tutt’altra parte.

I suoi lineamenti orientali (la madre è di origine cinese) stanno benissimo con quell’espressione così pacata e calma, mentre intorno a noi tutti si affrettano a parlare, a chiacchierare, a fare mille cose contemporaneamente. L’unico che sembra non sentire questa continua fretta è proprio lui, così calmo e placido, in questa bolla di sapone che racchiude solo noi due. Accenno un piccolo sorriso nella sua direzione, finché non sento la sua voce contrarsi in un: «Perchè sorridi?»

Imbarazzata, mi volto velocemente verso Rocco ed annuncio con voce troppo stridula: «Ecco, andiamo a studiare da Cicco!»

Riesco ad immaginare l’espressione interrogativa di Brando, anche se grazie al cielo le ragazze mi parlano sopra. Emilia tenta ancora una volta di trascinarci via, ma Giordana ha già adocchiato un ragazzo di quinto che passa tutti i pomeriggi al baretto e che quindi sicuramente la sta aspettando lì.

Rocco cerca subito di convincere Emilia, dicendole: «C’erano proprio delle cose che volevo chiederti, andiamo! Brando, che fai, vieni anche tu?» Il silenzio del ragazzo ed il fatto che stia contraendo il suo viso in un’espressione abbastanza annoiata mi fa un po’ rimanere male, ma subito Rocco ricomincia: «E che fai, lasci tornare Tornado da sola?»

Tornado sono io. Tendo sempre a finire nei guai e a creare cataclismi naturali che trascinano me ed i miei amici in condizioni disastrose. Da qualche tempo, almeno da quando conosco Rocco, il mio soprannome è diventato il mio marchio.

Mi giro leggermente verso Brando, con la speranza di un segno di vita.

Lui, un po’… imbarazzato?, si passa una mano tra i capelli, borbottando: «Eh?… Ah, beh, okay.» Giordana mi fa l’occhiolino, mentre Emilia sbuffa innervosita, perché sa che andare al bar può rallentare i suoi ritmi di studio.

Brando mi supera e proprio in quel secondo, afferma: «Non vorrei che Tornado venisse investita da qualche facocero.»

«Ma quale facocero!» Mi lamento appena, ma subito mi parla sopra: «Allora, cosa aspettiamo?»

 

 

Ancor prima di arrivare, Rocco aveva probabilmente già deciso quali sarebbero stati i posti. Lui decisamente al fianco di Emilia, che non fa che lanciargli sguardi furenti, visto il fastidio che prova nell’essere continuamente interpellata durante il suo studio, accanto a lei Giordana, che siede proprio in posizione perfetta per guardare un tavolo di ragazzi carini che se ne stanno dall’altra parte della piccola sala a chiacchierare e a lanciare sguardi al nostro tavolo. Affianco a lei ci sono io, leggermente girata verso Brando per stare comoda, visto che sto strettissima ed ho anche la gamba del tavolo ad infastidirmi. Brando se ne sta un po’ di minuti a fissare il foglio, poi inizia a scrivere qualche cosa su un foglio, forse un’equazione matematica.

Lancio qualche sguardo nella sua direzione, ma rimane impassibile. Metto il broncio e mi giro verso Giordana.

«Se continui così penso che il libro si riempirà di bava.» Le dico. Lei mi fulmina con lo sguardo.

«Credo che il biondino mi abbia puntata… Guarda, è sempre girato da questa parte!»

«In effetti sembra proprio che abbia il collo bloccato in questa direzione.»

A quel punto Brando alza la testa e si gira di poco verso l’altro tavolo. Quando si rigira, scuote la testa e torna sulle operazioni matematiche.

«Hai visto anche tu?» Mi domanda Giordana.

«Quello che ho visto io. Si è girato. Lui si fa sempre gli affari suoi, per quale motivo si sarebbe dovuto girare?»

«Credo sia perché è un essere umano...» Bisbiglio in direzione della mia amica. A quel punto qualcosa di strano accade, ma non subito. Il biondino si alza dal tavolo e viene nella nostra direzione. Ogni volta che usciamo Giordana ne accalappia uno, dunque il fatto che si avvicini per parlarle non è un grande scoop.

Eppure, nel momento in cui si accosta al nostro tavolo, prende una sedia, la sistema appena dietro me e Brando e mi porge la mano, con un sorriso smagliante. Posso sentire lo scombussolamento di Giordana ed i suoi occhi di fuoco su di me, mentre tutti i miei amici si girano verso il giovane. In particolare, anche Brando alza la testa e si gira con un movimento impercettibile ed i suoi occhi si posizionano proprio sulla mano del giovane, porta nella mia direzione.

«Sono Stefano, ti ho notata da un po’, come ti chiami?»

All’inizio penso che sia una semplice scommessa fatta con gli amici. Bisbiglio il mio nome e per un po’ cerco di farlo andare via perché tutti i miei amici sembrano in imbarazzo. Mentre Stefano racconta qualcosa di sé, forse di scuola, sento una voce dire: «Potresti farti più indietro? Stiamo stretti.»

Dietro la testa del biondino, Brando si gira con occhi un po’ infastiditi e Stefano si sposta un po’ più indietro, senza però prenderla al meglio.

«Ti va di prendere qualcosa insieme? Possiamo chiacchierare un po’.»

Emilia cerca di intromettersi, spiegando: «Stiamo studiando, sono sicura che se le lasci il numero si farà sentire lei, vero?»

Rimango leggermente esterrefatta dalle sue parole. Come ha potuto dire cose del genere davanti a Brando? Certo, non che lui abbia mai mostrato grande interesse per me, ma parlare così significa sminuire il mio enorme lavoro fatto con lui. Mando giù la saliva, mentre Giordana annuisce e dà man forte alla nostra amica.

«Esatto, tieni, ecco foglio e penna!» Mi dice, porgendomeli.

«In realtà...» Dico appena, interrotta da un rumore assordante.

Brando sposta la sedia provocando un forte chiasso. Si alza in piedi e tutti gli occhi sono su di lui. Anche Stefano si è girato appena, abbastanza sorpreso dal modo di fare del nostro compagno. A quel punto supera appena la sedia di Stefano, mi afferra per un braccio e mi trascina via. Non riesco a capir bene cosa stia accadendo, con una presa ferrea sul mio braccio e con un passo abbastanza celere, passando proprio davanti al tavolino degli amici di Stefano, mi porta via, per chissà quale ragione. Non comprendo appieno ciò che è accaduto finché non siamo fuori dal bar, davanti all’entrata. Mi tiene ancora per un braccio, senza però cercare i miei occhi. Anzi, sembra provare ad evitarli, con lo sguardo portato verso l’alto.

«Brando, ti senti bene?» Gli chiedo «Stai stringendo un po’ troppo.» Gli indico appena il polso e lui lo guarda, lasciandolo andare con la stessa velocità con cui l’ha preso.

«Che ti è preso? Guarda che gli avrei detto di lasciarci studiare...»

«Beh, sì, è proprio per questo.» Dice con grande trasporto, quasi fingendo «Ho bisogno di calma per studiare.»

«Ma se tua mamma dice che studi con la televisione accesa tutto il tempo!» Ridacchio divertita, pensando alle varie volte in cui la signora Jiang, incontrandomi davanti alla via di casa nostra, mi racconta tutte le stranezze di suo figlio.

Brando sembra quasi arrossire: «Beh, dipende. Oggi volevo un po’ di pace.»

«Potevi dirlo e basta, ora tutti pensano che tu sia geloso...» Lancio l’amo, ma Brando non lo afferra minimamente. Anzi, lo guarda cadere nell’acqua e nuota intorno ad esso evitandolo completamente: «Ti sbagli. Vi sbagliate.»

Mi aspettavo un’altra reazione, devo ammetterlo. Ci rimango un po’ male mentre parla così, con tono affrettato ed un po’ acido. Eppure lui è così, lo è sempre stato e sempre lo sarà.

«Mi ha dato fastidio.»

Alzo lo sguardo appena e lui si gira verso di me. Mi guarda qualche secondo ed ho paura di aprire bocca per rovinare questo momento.

«Non voglio che altri abbiano il tuo numero.» Dice infine, voltandosi di nuovo verso il ciglio della strada.

Il cuore mi si ferma per qualche secondo. È questo l’amore?

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: justasimplename