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Autore: The_Kimo    30/06/2020    2 recensioni
Conosciamo tutti Batman...ma se fosse vissuto 300 anni fa, all'epoca della repubblica dei pirati di Nassau?
Immaginatevi gli iconici cattivi come capitani di ciurme pirata e il signor Wayne come cacciatore di pirati...
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Aperta campagna: Notte fonda!
Le carrozze correvano sullo sterrato nel buio: da un'ora erano partiti da villa Wayne, e le luci di Kingston erano ormai visibili a distanza. Ma non erano normali luci di lampade o torce...erano anche piccoli incendi!
Lord Edward si era affacciato al finestrino per osservare la scena, ed ora più che agitato appariva afflitto. "Se non riusciamo a rimettere in riga questi bastardi..." Sentenziò riportando la testa nell'abitacolo "...non so come mi potrò giustificare col re! Stavolta saremo davvero nei guai!"
"Non sarà necessario tesoro!" Rispose la moglie: malgrado fosse una composta donna della piccola nobiltà inglese, non era certo nuova alle situazioni di pericolo, tanto che sollevò ul lembo della gonna, mostrando di avere una piccola pistola legata ad una gamba. "Li sistemerai a dovere! ne sono certa! E poi..."
Uno sparo li interruppe, ad esso ne seguirono molti altri, in una successione rapida ma disordinata, e ad essi seguirono le prime urla di dolore.
"Ci attaccano! Proteggete le carrozze!" Gridò il comandante della scorta, un tenente di soli diciassette anni che non riuscì a non tradire la paura nel suo tono di voce. 
"Cocchiere, più veloce!" Ordinò il governatore aprendo un piccolo stipite, in cui nascondeva una coppia di pistole tra le migliori della Jamaica: leggere e ben bilanciate, in una mano esperta non avrebbero mancato il bersaglio!
I soldati si disposero attorno alle due carrozze senza rallentare l'andatura dei cavalli: dalle piantagioni che li circondavano provenivano di continuo degli spari che per la maggior parte si infrangevano sulle vetture o colpivano di striscio una delle guibbe rosse, che non osavano rispondere al fuoco: schiavi di colore, nascosti nelle piante di notte...praticamente invisibili. Avevan scelto il momento migliore per attaccare!
Due soldati furono disarcionati, ed i loro cavalli rallentarono il passo, rimanendo indietro rispetto al convoglio. Essi furono poi presi da alcuni uomini che li spronarono all'inseguimento. La città distava meno di un miglio ormai: se fossero riusciti a proseguire in fretta l'avrebbero raggiunta in una decina di minuti...potevano farcela...ma quella non era certo una notte in cui la speranza arrideva ai bianchi!
Uno dei quattro cavalli che tirava la carrozza del governatore fu colpito e cadde a terra: data la velocità il cocchiere non riuscì a fermarsi, e la vettura si schiantò sulla carcassa, andandosi a ribaltare. La carrozza del commodoro non fu più fortunata: la lanterna della prima carrozza si era spenta, e nella fretta il secondo cocchiere non riuscì ad evitare di andare a sua volta a sbattere contro di essa, ribaltandosi a sua volta con un impatto particolarmente violento. Fu allora che gli schiavi iniziarono l'attacco.
 
*
 
Spuntavano dappertutto e svanivano subito dopo: molti soldati caddero senza riuscire a sparare un colpo o a sfoderare le sciabole: ai lati del sentiero delle figure scure armate sia con pistole che con fruste, zappe o forconi, balzavano fuori, colpivano uomini e cavalli e si ributtavano nella vegetazione. Quando i soldati furono ormai ridotti solo a sette, scesi da cavallo e radunati tra i relitti delle due carrozze per cercare di difendersi meglio, gli schiavi si fecero più spavaldi, ed uscirono allo scoperto.
Greyson era vivo: forse la sua gamba destra si era rotta, ma era vivo! Poggiandosi col piede sano su un lato della carrozza riuscì ad affacciarsi al finestrino: giusto in tempo per vedere l'assalto finale. I soldati ora si battevano al meglio, ma erano solo sette, gli schiavi almeno venti o trenta, e tra essi, un gruppo di cinque persone si dirigeva con calma verso di loro. Diana ed i bambini respiravano ancora, anche se sembravano privi di sensi, quindi Edward ignorò il dolore alla gamba, impugnò le pistole e fece fuoco, abbattendo due delle ombre dirette verso di lui...le altre tre allora affrettarono il passo, ed in poochi secondi gli furono addosso. Uno di essi, particolarmente grosso e nerboruto, lo trascinò fuori dall'abitacolo, scaraventandolo a terra, mentre il secondo, anch'esso armato ocn due pistole, saltò sulla carrozza e sparò nell'abitacolo, causando due grida soffocate dall'interno ed una acutissima di dolore dall'esterno!
"Noooo!" Pianse il governatore alzando il braccio verso al carrozza, dove ora giacevano i cadaveri dei suoi cari. Si cercò di alzare, ma una sottile gamba lo bloccò a terra: in quel momento, nonostante le lacrime, l'uomo riconobbe la figura che aveva davanti. Era una ragazzina di colore coi capelli stranamente lisci e rossi...la schiava che lavorava nella sua serra! Se la ricordava, certo...se l'era portata in ufficio per scoparsela alcune volte...ed ora si stava pentendo di averlo fatto...come si chiamava...Ivy forse...
La ragazza si chinò sul suo corpo, sfoggiò uno strano sorriso, e dopo avergli afferrato la testa tra le mani, lo baciò vigorosamente sulla bocca. Quando esso si ritrasse, la ragazza replicò: "Credevo ti piacesse! Mi costringevi a farlo di continuo!" 
Lord Edward avrebbe replicato...ma non potè: si sentì male...violenti conati di vomito iniziarono a risalirgli per l'esofago, ed i muscoli non rispondevano più...era come paralizzato, e presto il vomito lo avrebbe soffocato. Si sforzò di sputarlo fuori, ma per quanto si impegnasse, non riuscì a muoversi...resistette il più possibile, ma alla fine il respiro gli morì in gola.

*

Gordon era praticamente illeso: così come la figlia Babara. Avevano solo perso i sensi per qualche istante, ma dopo aver recuperato conoscienza, si sentivano pronti a contrattaccare. La ragazza si strappò la gonna ed impugnò una cutlass che teneva sotto il sedile, ed il padre fece altrettanto, dopo essersi levato l'uniforme per potersi muovere più agilmente. Solo quattro soldati erano ancora in piedi, e stavano cercando di raggiungere la sua carrozza, i cui cavalli seppur malconci erano ancora vivi. I due Gordon si strinsero velocemente in un abbraccio, per poi gettarsi fuori nella mischia. James trapassò la schiena di uno schiavo, liberando poi la lama con una pedata per abbatterla sul braccio di un altro. Nelfrattempo Barbara si acquattò, menando un fendnete che aprì le viscere del più massiccio tra gli assalitori. Rotolando su sè stessa, affondò la lama nell'inguine di un altro schiavo, e rialzatasi lo finì colpendolo in testa con l'elsa. 
I Quattro soldati, colpiti dall'impeto dei due, corsero al loro fianco, creando un'improvvisata linea di battaglia: sei persone schierate da un lato, diciannove dall'altro...non certo uno scontro alla pari...
"Indietreggiamo!" Ordinò il commodoro. "Lentamente! Raggiungiamo i cavalli, talgiamo le cinghie e via!" Gli schiavi ansimavano: le corse e gli attacchi vari li avevano sfiancati, e sembravano restii a lanciarsi in un nuovo attacco. Tuttavia ad ogni passo indietro compiuto dai loro avversari, loro ne facevano due in avanti...avvicinando i bianchi alla propria fine.
La ragazzina coi capelli rossi, Ivy, nel frattempo aveva recuperato una cavalcatura, e montata in sella si mise a cavalcare in testa al suo piccolo esercito. Lei era tutt'altro che stanca...sembrava anzi assetata...del loro sangue. L'ex schiava alzò un braccio...i suoi uomini si fermarono: stavano recuperando il fiato, pronti per un nuovo assalto. Con un sorriso che Gordon e i suoi poterono distinguere solo grazie al bianco dei suoi denti che spiccava al buio, la ragazza stava per ordinare la carica, ma anch'essa fu interrotta da un'altra carica!
La carica di un cavaliere oscuro, completamente coperto di nero, su un cavallo nero, che assalì alle spalle la formazione degli schiavi, scompaginandola in una frazione di secondo. 
"Ora!" Urlò il commodoro, ed i sei corsero alla carrozza ribaltata, sciolsero i quattro cavalli, ci si strinsero in sella e fuggirono verso la città.
Maledicendo la sua sfortuna, Ivy si voltò verso l'uomo in nero: questi era balzato giù dalla sella, ed a pugni e calci stava stendendo uno dopo l'altro tutti i suoi uomini...era veloce, forte e quasi invisibile nella notte! Chi diavolo era? 
Non c'era tempo per le domande. Il governatore e la sua famiglia erano morti. Era già un bel messaggio! Ivy fischiò il segnale convenuto e spronò il cavallo a correre tra i campi, dove i tredici uomini ancora in piedi che le restavano la seguirono in una corsa sfrenata, scoparendo alla vista del Cavaliere Oscuro, ancora intento a picchiare uno schiavo che non voleva saperne di andare al tappeto.
Sedendosi su un rottame della carrozza per riprendere fiato, Bruce si tolse il cappuccio e con un fischio richiamò il cavallo. Era arrivato troppo tardi!  Si maledisse per il suo mancato tempismo! Doveva essere sempre pronto ad intervenire! Sperando che la sconfitta subita gli potesse servire da lezione, rimontò in sella: stava per dare di sprone quando un pianto proveniente dalla carrozza del governatore lo fermò. Si avvicinò ad essa e, senza rimettersi il cappuccio, sbirciò all'interno. La moglie e la figlia maggiore di Lord Edward erano morte...accasciate in un lago di sangue sul fondo della carrozza...ma con loro c'era ancora Richard...vivo...e distrutto dal dolore!
   
 
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