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Autore: ToscaSam    01/07/2020    1 recensioni
Il matrimonio con Ginny è finito. Harry e la sua famiglia sono a pezzi. Fra sbagli e incomprensioni, Harry cerca un modo per districarsi nella vita adulta.
Forse vuole essere al centro dell'attenzione , come spesso gli è stato recriminato. O forse ha solo bisogno di sentirsi amato?
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Disclaimer
mi avvalgo della facoltà di ispirarmi solo ed esclusivamente a quello che è contenuto nei libri di Harry Potter: questo significa che non terrò minimamente in considerazione tutto quello che Colei Che Non Deve Essere Nominata ha scritto su twitter, o ha dichiarato nelle interviste o ha sognato stanotte (a meno che non sia utile per la mia storia). Non tengo di conto di Harry Potter and The Cursed Child, per ovvi motivi di schifo.
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Luna Lovegood | Coppie: Harry/Hermione, Harry/Luna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
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Harry beveva il caffè. Non sapeva mai cosa ordinare e “caffè” sembrava sempre la scelta più naturale, anche se non gli piaceva molto.
« A te non piace il caffè» disse Luna, sedendosi, senza salutarlo.
« Lo so» rispose Harry.
Lei non replicò. Si sedette al tavolino rotondo, foderato da un incerato con una fantasia piuttosto brutta.
« Allora, perché mi hai mandato il gufo? È per la tua storia con Hermione?»
A Harry andò di traverso il liquido bollente della tazzina. Tossì come un forsennato per alcuni minuti ma Luna non ne sembrò turbata.
Quando si fu ripreso, sussurrò: « Come … chi … chi diavolo te l'ha detto? L'ha scoperto qualcuno?»
« Oh, no, tranquillo. L'ho capito da come lei ti ha guardato a quel negozio di Hogsmeade. Sai, quando ci siamo trovati prima di Natale»
« Ma … non è possibile. Quello è successo mesi fa! Non c'era niente fra me e Hermione, in quel momento»
« Ma ci sarebbe stato» rispose lei, semplice, alzando le spalle e afferrando il menù plastificato dal tavolo.
« Immagino che siamo in un locale babbano perché vuoi che quest'incontro rimanga segreto» continuò lei, gli occhi bulbosi che salivano e scendevano sulla lista di bevande.
Harry era sempre stato colpito dalla capacità di Luna di capirlo al volo, di dire le verità scomode senza vergognarsi e di essere sua amica a prescindere da tutto.
« Si, è vero» ammise. Era un luogo di Londra che non frequentavano mai, né lui né i suoi amici.
L'aveva cercato il più anonimo possibile, il più indiscreto possibile. Harry era certo che lì ci fossero solo babbani.
Luna studiò a lungo il menù, parve indecisa per un po', poi chiamò la cameriera e le chiese che differenza c'era fra “milkshake alla fragola” e “milkshake alla fragola con panna”. La cameriera rimase interdetta, ancor di più quando Luna si accertò che con “panna” si intendesse quella del latte e non la muffa di Spiffi (che come spiegò, sono funghi sopra cui cresce una muffa bianca identica alla panna anche nel gusto).
« Mi prende in giro?» chiese la cameriera, turbata.
« No, una volta l'ho assaggiata, la muffa di Spiffi. È molto buona, solo che per qualche motivo non la digerisco. Preferirei che metteste panna regolare, grazie».
La cameriera se l'era squagliata col taccuino e Harry immaginò che non l'avrebbero rivista presto. Quella che portò il milkshake di Luna era una ragazza diversa; consegnò la bevanda e sparì.
Il bicchiere di vetro conteneva un liquido rosa ricoperto da uno strato abbondante di panna montata e zuccherini. Luna sorrise, gioiosa e le labbra si stirarono lasciando qualche ruga sulle guance.
Luna era una donna molto magra e gli occhi sporgenti mettevano in risalto gli zigomi.
Si accorse che Harry la stava squadrando.
« Forse pensi che tu ed io ci metteremo insieme, alla fine di questa storia» disse, tranquilla: « e a me sta bene. Voglio dire, chissà che cosa ci riserva il futuro. Io e te ci siamo sempre capiti bene, immagino perché entrambi siamo stati considerati degli strambi o della gente da cui stare alla larga. Però non farti troppe idee, sarebbe sgradevole a questo punto». La cannuccia divenne di un colore più scuro e poco dopo si sentì lo scricchiolare del ghiaccio e il rumore del risucchio.
Harry era spaesato. Era tutto vero: lui e Luna erano sempre stati molto a loro agio, insieme. A Harry tornò alla mente quando il suo padrino, Sirius, era morto e il vuoto e il dolore lo attanagliavano. Era riuscito a parlare solo con Luna. Non con Ron. Non con Hermione. Luna, franca e disincantata. Luna, l'amica fedele. Luna, che come lui aveva sofferto e ancora soffriva a causa degli altri.
La cosa che gli strinse lo stomaco fu che era vera anche l'assunzione “forse pensi che tu ed io ci metteremo insieme”. Non l'aveva fatto apposta, ma l'aveva pensato. Poco dopo che il dialogo con lei era iniziato, quest'idea gli si era infilata nella testa e ora si sentiva uno stupido e un disperato. Davvero pensava queste cose di ogni sua amica? Se avesse preso un caffè con Cho Chang si sarebbe di nuovo invaghito di lei? Alicia? Katie? Addirittura di Angelina, che era sposata con George e avevano due figli? Avrebbe fatto lo stesso che aveva fatto con Hermione?
Gli balenarono agli occhi Hugo e Rose, i loro lineamenti simili a un tempo a quelli di Ron e a quelli di Hermione. Si sentì un verme. Cosa aveva fatto? Aveva rovinato un'altra famiglia perché la sua era a pezzi.
« Oh, non tormentarti così» lo rassicurò Luna con una voce lontana: « non sappiamo cosa succederà. Io non cercherò di sedurti e tu non lo farai con me. E non sei un mostro, se è quello che stai pensando. Hermione ha la sua parte. È una persona assai intelligente ed è in grado di prendere le sue decisioni».
Luna era davvero di grande aiuto. L'aveva fatto sentire molto meglio.
« Grazie Luna, non so come ringraziarti per il tuo tempo»
« Ma io per gli amici faccio sempre così, Harry. Non devi sentirti in colpa o in debito con me» alzò di nuovo le spalle e succhiò l'ultimo sorso dal bicchiere di carta.
Rimasero in silenzio per un po', poi Harry chiese: « Allora, vuoi andare?»
« No, Harry, tu non hai ancora parlato. Com'è successo con Hermione?»
Harry sentì che la gola gli era diventata arida.
« è un po' difficile»
« Sono qui per questo»
« E va bene» Harry prese un respiro: « io e Ginny avevamo sempre avuto dei problemi. Facevamo finta di non vederli, ma c'erano. Poi lei aveva la sua carriera da sportiva e io ho buttato tutte le mie energie nell'addestramento da Auror. E poi, ecco, non ci amavamo davvero, credo. Lei si è accorta che mi aveva sempre ammirato solo perché ero famoso e forse era smaniosa di attenzioni, si è sempre sentita ultima in tutto, a partire dai suoi fratelli, la bambina, l'incapace e tutte queste cose qua. Quindi mi voleva solo per la notorietà, ma ora ha scoperto di potersela guadagnare da sola. E io ho capito che lei non mi manca. Però mi manca terribilmente avere qualcuno, qualcuno di intimo con cui condividere i pensieri, qualcuno da baciare, qualcuno di cui prendermi cura e qualcuno che si prenda cura di me»
« E i tuoi figli?»
Harry contrasse il volto in un'espressione dolorosa: « Pensavamo che facendo figli ci saremmo innamorati di più. In realtà non è stato così e ora loro soffrono a causa nostra. È orribile».
« E Hermione?»
« Hermione … ecco, io non lo so. Era venuta a casa mia il giorno del suo compleanno. Ron se ne era dimenticato e lei era molto giù di corda. Gliene erano capitate di tutte: mi ha raccontato dei problemi in ufficio, problemi con il suo capo e con Rose che entrava nell'adolescenza e diventava irritabile. Ecco, era proprio distrutta. E quando le ho fatto gli auguri per il compleanno le sono venute le lacrime agli occhi, si è stupita che me lo fossi ricordato e che le avessi preso un regalo. E … beh, mi ha baciato. E io ho sentito che ne avevo una gran voglia»
« è comprensibile, lo capisco»
« E da quel giorno, Hermione viene a casa mia quasi ogni pomeriggio. Lei, in ufficio, finisce la mattina, mentre Ron lavora anche dopo pranzo. Stiamo insieme, poi lei si sente in colpa e se ne va. Ma il giorno dopo, ritorna sempre».
Luna ascoltava, seria. Harry non sapeva qual era il limite, quando Luna gli avrebbe detto che stava esagerando, che era un depravato e che doveva chiuderla con Hermione. Ma Luna non lo disse mai.
Ascoltò con attenzione tutto quello che Harry aveva da dire. Quando lui le chiese la sua opinione, lei ci pensò qualche minuto e poi rispose:
« Credo che non siate innamorati l'uno dell'altra»
« Lo credo anche io» ammise Harry, mogio.
« Se Hermione ti dicesse che con Ron le cose vanno meglio e che con te vorrebbe chiudere, tu non soffriresti»
« No, non credo»
« Però non vuoi smettere di vederla, per adesso, perché ti manca una compagnia affettiva»
« Credo sia così»
« Beh, lo trovo molto egoista da parte vostra. Hermione ti usa per sfogare la repressione e tu la usi per sentirti di nuovo amato»
Luna aveva gli occhi seri, ma giusti.
Harry assunse un'espressione contrita. Non sapeva cosa fare.
Capì che Luna non avrebbe detto altro, se lui non l'avesse chiesto, così decise di essere franco:
« Che cosa devo fare?»
Lei ci pensò.
« Mmm, credo che dovresti privarti di Hermione per un po'. Anzi, un po' alla volta. Decidi con lei di ridurre i vostri incontri. Se vi vedete sette giorni su sette, dille che dovreste vedervi cinque volte. Se già vi vedete cinque volte, dille che dovreste vedervi tre. Il vostro piano non è di vivere insieme, sposarvi o cose così, giusto?»
«No, non credo. Non per me … e credo che nemmeno lei lo pensi»
« Bene. Allora fai come ti ho detto».
L'appuntamento con Luna finì poco dopo.

 

  
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