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Autore: ArrowVI    01/07/2020    0 recensioni
Gli umani regnano su Gaia, ma le pietre di questo continente trasudano memorie di creature ben più antiche e potenti.
Sono passati circa diciassette anni da quando l'imperatore dei Dodici Generali Demoniaci è stato imprigionato nel mezzo di questo e un altro mondo... Ma, ormai, il sigillo che lo teneva rinchiuso sta cominciando a spezzarsi.
Cosa accadrà quando Bael sarà libero? Verrà fermato o porterà a termine il piano che, diciassette anni fa, gli è stato strappato dalle mani?
Quattro nazioni faranno da sfondo a questa storia:
Mistral, Savia, Asgard ed Avalon.
Io vi racconterò di quest'ultima......
Come? Chi sono io? Non ha importanza, per adesso...
Umani contro Demoni... Chi sarà ad uscirne vincitore?
Se volete scoprirlo allora seguitemi... Vi assicuro che non rimarrete delusi dal mio racconto.
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Capitolo 10-7: Ultimatum [1-2]

 
 


Belzebub rimase per qualche minuto in silenzio con un sorriso soddisfatto, e divertito, in volto, a osservare le Tre Bestie, dalla distanza, che si scontravano con quegli umani. Per lui, quella non era altro che una commedia fantastica.


Si trovavano vicino al muro di ghiaccio innalzato pochi minuti prima da Sarah durante il suo scontro con Ifrit, e Belzebub non riuscì a trattenere la sua curiosità dall'andare a toccare quel muro per verificare se potesse essere, o meno, una minaccia.


< Questo ghiaccio... >
Pensò, toccandolo con due dita.

< E' lo stesso di quel giorno... >
Continuò, sollevando lo sguardo verso l'apice di quel muro congelato.
Belzebub incontrò molto tempo addietro un umano in grado di usare una magia molto simile... Era possibile che quella donna fosse una sua parente.

< Se Ifrit non dovesse rivelarsi essere abbastanza... Mi conviene ucciderla il prima possibile. >
Concluse, sorridendo, voltandosi poi finalmente verso i soldati che, fino a quel momento, erano rimasti alle sue spalle.


Nonostante i tentativi di Andromeda, Arthur non accettò di attaccare il demone alle spalle.
Sapeva perfettamente che qualcuno di quel livello non si sarebbe fatto cogliere alla sprovvista da una strategia talmente banale... Serviva lavoro di squadra. 

Era sicuro di riuscire a reggere uno scontro con Belzebub... Quindi, il compito di Andromeda era quello di aiutare il resto dei suoi compagni, per poi tornare da lui insieme a loro quando fossero riusciti a sconfiggere le Tre Bestie.

Nonostante le immagini della sua fine continuassero a riecheggiare nella sua mente, Arthur non si lasciò prendere dal panico.
Le sue visioni si avveravano sempre e comunque... Disperarsi non l'avrebbe portato a nulla.


<< Hai capito cosa devi fare, Andrew? >>
Domandò al suo compagno, senza distogliere lo sguardo da quello divertito di Belzebub, immobile mentre li fissava, quasi come se stesse aspettando fossero loro a fare la prima mossa.

Il soldato dai capelli azzurri cominciò a digrignare i denti, stringendo con forza l'impugnatura della sua fedelissima katana con entrambe le mani.


<< Sono stato io a uccidere Azael...! >>
Ruggì Andromeda, voltandosi di scatto verso il suo compagno con fare infastidito.

<< Non sono il tuo fattorino! Credi che io non possa sconfiggere qualcuno più debole di lui?! >>
Quel comportamento era fin troppo insolito, per Andromeda. Arthur non riuscì a comprendere cosa fosse accaduto al suo compagno che l'avesse messo così tanto sui nervi, ma sapeva di non avere il tempo per fargli quella domanda.

<< Andrew, ti prego... Non devi sottovalutare i tuoi avversari: i ranghi dei demoni per noi umani non hanno significato. 
Fidati semplicemente di me. >>Gli disse, toccandogli dolcemente la spalla con una mano, attirando la sua attenzione.


<< Come hai sempre fatto. >>
Continuò, sorridendogli.


<< Tsk. >>
Andromeda sbuffò.
Abbassò lo sguardo e, andando contro il suo stesso orgoglio, decise finalmente di rinfoderare la sua arma, lasciando persino Belzebub di stucco.

<< Grazie. >>
Gli disse Arthur.

<< Non ringraziarmi. Sono ancora convinto il tuo piano sia stupido. >>
Gli disse il soldato, con fare infastidito.

<< Tu sei più forte di me, Arthur. Dovresti essere tu ad aiutare gli altri, ci metteresti di meno. >>
Continuò, posando poi il suo sguardo su Belzebub.

<< Sono più che sicuro di essere abbastanza per questo stronzo. >>
Ringhiò.

<< Quanto siete scortesi. E' così che ci si comporta con gli ospiti, qui ad Avalon? >>
Domandò retoricamente il demone, sfottendo il soldato davanti a se.

<< O, forse... Sei solo tu a essere così ignorante e pieno di se? "Beata ignoranza", come si suol dire... >>
Ridacchiò.


Se non fosse stato per Arthur, che lo fece tornare in se una seconda volta con uno strattone, Andromeda si sarebbe scagliato contro il demone in quel preciso istante.

<< Non farti provocare, Andrew. Segui il piano, fidati di me. Esattamente perché sono più forte, devo tenere sotto controllo il nemico più pericoloso. Non ti ho dato quel compito perché non mi fido di te, è esattamente il contrario. >>
Gli ripeté una seconda volta.



<< Non azzardarti a morire, Arthur. >>
Disse Andromeda, toccando a sua volta la spalla del suo compagno.

<< Non puoi farmi nulla se sono morto, Andrew. La tua minaccia non è così efficace... >>
Ridacchiò il soldato.


Andromeda sapeva perfettamente che Arthur stesse bluffando. Era chiaro come il sole.
Sotto quel suo comportamento all'apparenza calmo, c'erano onde altissime di paura e rammarico che Arthur non avrebbe mai lasciato vedere ai suoi compagni.

"Ho visto la mia fine."

Quella... Sarebbe potuta essere l'ultima volta che Andrew avrebbe potuto vederlo.



No.
Non l'avrebbe mai permesso.

Arthur era l'unica vera famiglia che avesse mai trovato: nonostante non fossero legati con il sangue, per lui era come un fratello.
Fu Arthur a insegnargli ogni cosa di cui lui fosse a conoscenza. Fu Arthur a mostargli che non fosse solamente un'arma, ma una persona.



<< Perdonami, non posso farlo... >>
Quelle semplici parole colsero Arthur completamente alla sprovvista.
Prima che potesse realizzare quale fosse il significato nascosto dietro qualcosa di così semplice, Andromeda lo spinse via con una mano, estraendo la sua fidatissima katana con un movimento fulmineo dell'altra.


<< Susanoo! >>
Non appena Andrew pronunciò quel nome, una potentissima folata di vento si scatenò dalla sua lama, che cominciò improvvisamente a brillare di un viola intenso.

Arthur venne rapidamente lanciato in aria da quella tremenda pressione, lasciando Andromeda da solo, insieme a Belzebub.


Lo sguardo del demone era improvvisamente diventato più cupo.

<< "Susanoo", eh? Uno dei tre Spiriti più forti di Mistral... Suppongo di averti sottovalutato, dopotutto, te lo concedo. >>
La sua voce era seria e minacciosa, quasi come se fosse una persona completamente differente da quella con cui Andrew parlò prima.

<< Abbiamo poco tempo prima che Arthur torni indietro... Significa che devo ammazzarti prima che lo faccia. >>
Quella minaccia attirò l'attenzione del demone: non sembrò convinto da quelle sue parole.

<< Sono confuso... Se la vostra intenzione era quella di uccidermi, non sarebbe stato meglio farlo combattendo insieme? Perché liberarti di lui? >>
Domandò il demone.


< Perché se dovessi farlo... Lo metterei in pericolo. >
Pensò il soldato.

<< Non t'interessa. >>
Ruggì scattando ben presto verso il suo avversario a una velocità fulminea.
Non aveva molto tempo a disposizione: non aveva scagliato Arthur troppo lontano, non poteva rischiare di ferirlo. Doveva sconfiggere quel demone prima che tornasse, per evitare che la visione del suo compagno potesse realizzarsi. Doveva dare il massimo fin da subito: l'avrebbe finito con l'attacco con cui uccise Azael, diciassette anni prima.



Susanoo, conosciuto per essere uno dei tre Spiriti più potenti di Mistral, e per essere il secondo più veloce, dopo Byakko.
La sua abilità principale consiste nella manipolazione dei venti, ed è specializzato nelle magie di supporto. Può potenziare fisicamente il corpo del proprio contraente, aumentandone esponenzialmente l'agilità e la forza fisica.

L'arma dentro cui decise d'incarnarsi era una katana dalla lama cromatica, capace di manipolare i venti.



<< Susanoo! >>
Esclamò ancora una volta Andromeda, preparandosi a colpire il suo avversario con un fendente che l'avrebbe tranciato di netto.

<< Fallo a pezzi! >>
Ringhiò subito dopo.
In quell'istante la sua lama s'illuminò di un colore viola ancora più intenso di prima.


Belzebub sorrise.

<< Patetico. >>
Sussurrò il demone.



L'attacco di Andromeda andò a segnò, colpendo il suo bersaglio con una forza dirompente e facendo fischiare intensamente il vento intorno a loro, mentre si sollevò una gigantesca nube di terriccio non appena la sua lama collise con il demone.

L'impatto fu talmente violento che fece persino tremare il terreno ai suoi piedi.


Quando la nube di fumo cominciò a diradarsi, Andromeda impallidì di colpo.
Il suo attacco era andato a segno, si... Ma senza il minimo effetto. 

Belzebub era immobile davanti a lui, braccia conserte, con un sorriso divertito stampato in volto.


<< C-Come? >>
Domandò, non riuscendo a credere che il suo attacco non avesse avuto alcun effetto.

Belzebub cominciò a ridacchiare.

<< Oh cielo, mi fai quasi sentire in colpa... >>
Rispose il demone.

Andromeda indietreggiò di qualche passo, ringhiando dalla rabbia e dallo stupore.
Il suo attacco era andato a segno, non c'era alcun dubbio... Eppure era come se ci fosse qualcosa a proteggere il corpo del demone come se fosse un'armatura.


<< Susanoo! >>
Esclamò, ancora una volta, Andromeda, evocando per la terza volta il suo fidato Spirito, rilasciando una folata di vento anche superiore alla precedente.
Non doveva lasciarsi impressionare.
Non poteva perdere tempo: doveva riprovare. Qualunque cosa fosse, non poteva essere così resistente da reggere un secondo attacco. Niente al mondo poteva farlo.


Belzebub sbuffò, quasi come se fosse infastidito dai tentativi del suo avversario.


Andromeda indirizzò la punta della sua lama verso il demone, preparandosi a scattare e a colpirlo con un affondo.

< T'infilzo come uno spiedino, bastardo! >
Pensò, scattando per la seconda verso il suo avversario.


Bastò un semplice gesto, a Belzebub, per intercettare l'assalto del suo avversario: bloccò il suo attacco, spostando la lama verso l'esterno con l'avambraccio, per poi allungare l'altra mano verso il viso del soldato. Tutto questo in una frazione di secondo, prima che l'attacco andasse a segno.


Andromeda fece a malapena in tempo a rendersi conto di cosa stesse accadendo, poi venne investito da una violenta onda d'urto che lo scagliò a metri di distanza, facendolo collidere con il muro del palazzo, mandandolo in frantumi.


Belzebub rimase in silenzio a sorridere per qualche secondo, ammirando l'avversario che aveva appena sconfitto, quando notò Arthur tornare di corsa verso di lui, ansimando, con la coda dell'occhio.

<< Oh, ben tornato! >>
Esclamò il demone, divertito, salutando il soldato con una mano.

<< Vedo che non ci hai messo molto a tornare. Non preoccuparti, però. Il tuo amico è stato abbastanza gentile da intrattenermi per qualche minuto, durante la tua assenza. >>
Continuò ridacchiando.

Arthur non riuscì a credere ai suoi occhi.
Notò il corpo immobile di Andromeda, coperto dai detriti di quello che restava del muro del palazzo.

In quell'istante afferrò la sua lama lunga a due mani, Clarent, e la puntò verso il demone.

<< Tu... Cosa gli hai fatto?! >>
Ruggì, furioso.
Andromeda era come un fratello per lui.

<< Oh, non temere, non l'ho ucciso. Che genere di ospite ucciderebbe il giullare di corte. >>
Ridacchiò.


Quella era la vera faccia di Belzebub. 
Un demone feroce e terrificante che si divertiva nel schiacciare i suoi avversari come se fossero formiche, e si diverte nel farlo.

Belzebub è un demone calcolatore che non corre rischi: non permette ai suoi avversari di potenziarsi, e li combatte fin da subito al massimo della sua forza, indifferentemente da chi si trova davanti. 
Per questo motivo, ben pochi potevano vantare di essere sopravvissuti alla sua violenza.

<< Finalmente, tutti gli attori sono al loro posto. Mi chiedo... Quest'opera sarà una commedia, o un dramma? Eheheh... Sto fremendo dalla curiosità. >>



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Fine del capitolo 10-7, grazie di avermi seguito e alla prossima!


 

   
 
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