030 MORTE
Ginny c'era già stata quattro anni prima. Qualche settimana dopo la battaglia, quando ancora lei e Harry non avevano ancora ben definito cosa sarebbero diventati, lui le aveva chiesto di accompagnarlo.
Gli era rimasta vicino, in piedi di fronte alla casa distrutta. Poi l'aveva aspettato fuori, osservandolo entrare nel cimitero di Godric's Hollow.
Non ne avevano parlato per un po' di tempo, fino a un paio d'anni dopo, quando lui le aveva chiesto se le andava di accompagnarlo di nuovo.
Questa volta, mano nella mano, erano arrivati fino alla tomba.
Ricordava la sensazione di disagio e tristezza e il silenzio. Ricordava la frase impressa nella pietra grigia.
L'ultimo nemico che sarà sconfitto è la morte.
La stessa frase che ora si ritrovava davanti, ma questa volta era sola.
Le era sembrata una buona idea andare dai genitori di Harry ora che all'anulare portava lo stesso anello che James aveva dato a Lily anni prima.
Adesso che era lì in piedi, però, non sapeva bene che fare.
Negli ultimi giorni le capitava di pensare ai suoi fratelli e ai loro matrimoni: si ricordava le discussioni di sua madre con tutte le future nuore per l'organizzazione della cerimonia. Ogni volta si ritrovava a pensare che lei non avrebbe avuto nessuna suocera con cui discutere e se ne rammaricava.
Si pentì di essere venuta da sola, sentendo la mancanza di una mano da stringere nella sua.
Fissò ancora una volta i nomi e la frase incisa sulla lapide senza trovare il coraggio di muovere le labbra.
Avrebbe voluto dire quanto le sarebbe piaciuto conoscerli.
Avrebbe voluto parlargli di Harry e dell'uomo che era diventato anche grazie al loro sacrificio.
Avrebbe voluto ringraziarli.
Sorrise e estrasse la bacchetta: con un rapido movimento fece apparire un mazzo di gigli bianchi.