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Autore: crudelia_demon    06/07/2020    0 recensioni
Quando gli occhi di Freya incontrarono quelli di Felix per la prima volta qualcosa cambiò dentro di lei. L'amore puro li travolse entrambi. Freya , la principessa vichinga più forte della sua stirpe, ma qualcosa cambia inevitabilmente una sera d'inverno.
Ora rivedendo il suo amato dopo tanti secoli l'unica cosa che riesce a provare è risentimento e rabbia.
Perchè è stata abbandonata a quel modo, lasciata al suo orrendo destino?
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Carlisle Cullen, Felix, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Breaking Dawn, Successivo alla saga
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LA RADURA 

Mi appoggiai lentamente al grosso tronco dell’albero su cui mi trovavo.

Non potevo credere ai miei occhi. Ma finalmente la situazione stava iniziando a essermi più chiara. in quel preciso istante un branco di lupi di unì alle fila di vampiri riuniti da Carlisle, prendendo posto tra quelli che dovrebbero essere loro nemici naturali. Evidentemente molte cose erano cambiate con il corso degli anni. In tutti i miei anni sulla terra non avevo mai visto lupi e vampiri schierati dalla stessa parte. 

Prestai attenzione alla scena mantenendo la mia posizione sottovento, non volevo che nessuno si accorgesse della mia presenza prima che lo volessi io stessa. 
A quanto pareva Carlisle e la sua famiglia erano finiti nei guai con il clan italiano per via di una bambina, partorita dalla neonata castana quando era ancora umana. Ora capivo molte cose. Quello che non capivo era perchè non avesse cercato anche me. In fin dei conti sapeva che la mia famiglia era stata nella stessa situazione alla nascita di Odin, e alla conseguente morte di MaryElen. Non eravamo preparati a quella situazione a noi sconosciuta.
Mi accovacciai sul ramo dell'albero, puntando lo sguardo sulla scena davanti ai miei occhi. La bambina, sua madre e colui che supposi essere il suo compagno si avvicinarono ai tre Volturi anziani scortati da un altro giovane vampiro mastodontico. Osservai il loro scambio di battute, ma in poco tempo mi feci distrarre e iniziai a far vagare lo sguardo tra le fila di Volturi, finché i miei occhi non si posarono su chi, totalmente inconsciamente, stavo cercando. 

Felix era in piedi al fianco di Caius, in tutti i suoi due metri di altezza manteneva il portamento del fiero guerriero vichingo che era stato un tempo. Dalla mia angolazione non riuscivo a guardarlo negli occhi, ma anche senza vederli sapevo che avrei visto due pozze senza sentimenti.
Erano passati tanti anni dall’ultima volta che lo avevo visto, quando ero stata inaspettatamente convocata alla corte italiana, e non avrei mai dimenticato la sua espressione vuota. Non morivo dalla voglia di rivederlo onestamente. Nonostante il tempo quella ferita era ancora fresca, e non accennava a rimarginarsi.
Per abitudine fiutai l’aria della radura, la direzione del vento era cambiata e un odore che non sentivo da molti secoli arrivò alle mie narici. Di colpo spalancai gli occhi. Ciò che stavo sentendo non aveva alcun senso.

Solo in quel momento mi concentrai meglio sui soggetti da cui era composto il piccolo gruppo messo insieme da Carlisle. 
Oltre ai nostri parenti potevo vedere chiaramente visi conosciuti come, Senna e Zafrina, con cui avevo vissuto per un brevissimo periodo in amazzonia.
Riconobbi Garrett, con il suo strano ghigno che mi aveva sempre dato sui nervi. Stava tranquillamente al fianco di Kate come se fosse il suo compagno, roteai gli occhi al cielo. Con gli anni non era cambiato, però mi importava così poco da non dedicargli più di un secondo. Avevo avuto dei trascorsi turbolenti con lui durante la guerra civile, ma la cosa al momento mi lasciava indifferente. Anzi mi annoiava.
Più importanza avevano Amun e il suo clan egizio, con cui avevo passato degli anni importanti durante il XVIII secolo, quando decisi di svolgere degli scavi nella Valle dei Re. 
Continuai il mio esame confusa da quell’odore finchè i miei occhi non si posarono sui visi di Vladimir e Stefan. Rivedere quei mostri mi lasciò interdetta. Una rabbia sorda iniziò a ribollirmi nelle vene. Non riuscivo a capire come Carlisle aveva convocato loro e non me. sangue del suo sangue.
Non potevo permettermi di abbassare la guardia ed essere scoperta, ma era difficile non dare sfogo a tutto il rancore covato per così tanti secoli. Riportai l’attenzione su ciò che stava succedendo giusto in tempo per assistere all’esecuzione di Irina. La rabbia delle sue sorelle fu trattenuta a stento dal resto del gruppo. 
Non sapevo che cosa avesse fatto irina di preciso, delle tre era quella che mi piaceva meno, ma recitai comunque una preghiera per lei in modo che la Dea potesse guidarla alla pace.

Mentre Aro chiariva al resto dei Volturi di quanto si fossero sbagliati su quella bambina arrivarono una coppia di vampiri a me sconosciuti. La femmina era minuta e si muoveva come se fosse una fata e il vampiro al suo fianco era rigido e dal portamento fiero.
Si avvicinarono ad Aro e il vampiro anziano prese la mano della vampira nella sua. Da quello che riuscii a captare la piccola vampira aveva il dono di avere visioni sul futuro e stava mostrando ad Aro ciò che aveva visto del suo futuro.
Mi inserii nella mente della vampira per vedere cosa gli stesse mostrando. Quando la visione arrivò al termine non riuscii a trattenere un sorrisetto divertito. Dalla sua espressione Aro sembrava terrorizzato da ciò che aveva appena visto.
Continuava a guardare il gruppo formato da Carlisle come se ne fosse realmente spaventato. Non sentii cosa si dissero ma dal lato della radura entrarono in scena altri vampiri. 

I primi due mi erano sconosciuti, erano un ragazzo e una ragazza, dalla pelle color alabastro, con occhi e capelli scuri. Da come erano vestiti avevo la netta sensazione che fossero nativi americani.
Alle loro spalle comparvero Ragnar e Erik, la loro altezza e il loro capelli biondi non potevano dar adito ad equivoci sulle loro origini. Al centro dei due c’era Odin, con i suoi capelli castani acconciati con la tradizionale treccia vichinga. Nel vederlo il mio animo si addolcì. Nella sua espressione aveva sempre qualcosa che lo faceva assomigliare terribilmente a sua nonno.
Non appena il gruppetto si fermò notai immediatamente lo stupore sul viso di Aro alla vista di Ragnar e Erik. A quanto pareva il più potente degli anziani non sapeva dell’esistenza di altri vampiri partoriti da umane.

Le espressioni del terzetto di vichinghi cambiò nel momento in cui passarono a rassegna le file dei Volturi e i loro sguardi si fermarono su Felix. Lo avevano indubbiamente riconosciuto, anche se lui come sempre non dava segno di sapere chi fossero.
La discussione procedette e sia genitori della piccola vampira che i Volturi anziani si vollero informare con i nuovi arrivati sulla natura di questi mezzi vampiri immortali.

Fui un tantino delusa che la questione si risolse senza spargimenti di sangue, ma almeno Carlisle era ancora vivo.
Velocemente come erano arrivati i Volturi se ne andarono da dove erano venuti e vidi chiaramente il gruppo di vampiri e lupi rilassarsi. Vidi il gruppo di Carlisle rimanere qualche tempo nella radura per scambiare due chiacchiere con i nuovi arrivati. Dopo qualche minuto si apprestarono a fare ritorno a loro volta a casa.
In quel momento il vento cambiò nuovamente direzione e Carlisle si fermò per poi girarsi allo stesso tempo con Ragnar e Erik. Tutti e tre fiutarono l’aria della radura.

Avevano sentito il mio odore portato dal vento.
  
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