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Autore: MrsPiton    08/07/2020    0 recensioni
12 anni dopo la battaglia di Hogwarts, Diana Queen riceve una notizia inaspettata.
"Lui è vivo. (..) Venga ad Hogwarts il prima possibile."
Come può ritornare nel luogo dove ha vissuto i momenti più tristi della sua vita? Come avrebbe reagito rivedendo lui?
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Lucius Malfoy, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo 2
Il ritorno.
Non riusciva a riprendersi.
“Non è possibile. No. Questo è uno scherzo, ben fatto sicuramente, ma uno scherzo. Sono passati 12 anni, lo avrei sicuramente saputo se non fosse morto durante la battaglia, me lo avrebbero detto. Si sarebbe fatto sentire.”
Artemisia osservava Diana, mentre passeggiava ininterrottamente per la casa parlando ad alta voce.
“Ma lo stemma di Hogwarts non si può falsificare. Questa lettera è autentica, arriva per forza dalla scuola. E la luce? Non può essere una coincidenza. Ma allora perché io non ne sapevo niente?”.
Passò dalla tristezza alla rabbia.
“Se scopro che nessuno mi ha detto niente in tutti questi anni, qualcuno finirà male. Questa è una promessa. Dio mio, che voglia di spaccare qualcosa!!”.
I suoi occhi cambiarono: da scuri diventarono gialli e le pupille si strinsero, fino ad assumere una forma allungata, come quella dei felini. Diana era un animagus: aveva studiato a lungo per diventarlo, era stato un suo sogno fin da bambina, ma faceva fatica a controllare la trasformazione quando si trovava in preda a emozioni così forti.
Fece dei lunghi respiri e gli occhi tornarono normali.
“Inutile farsi mille domande. L’unico modo per avere delle risposte è andare.”
Scrisse immediatamente una lettera per il suo capo, dove spiegava a grandi linee la situazione e che per qualche giorno non avrebbe potuto lavorare in presenza, ma che sarebbe comunque rimasta reperibile in caso di bisogno; fatto ciò consegnò la lettera al suo gufo Archie, dicendogli: “Raggiungimi ad Hogwarts appena hai la risposta, ok?”.
Detto ciò, il gufo spiccò il volo fino a mimetizzarsi con il nero della notte.
Diana si tolse il pigiama e andò in camera a cambiarsi: indossò dei jeans, una t-shirt, un giubbotto nero e degli stivaletti; si truccò molto velocemente con i pochi prodotti che usava tutti i giorni e con un colpo di bacchetta riempì una piccola valigia.
Infine, arrivò la parte difficile.
Doveva per forza viaggiare tramite scopa, perché doveva portare anche Artemisia con sé e la smaterializzazione non era un’opzione: l’unica volta in cui si era smaterializzata con il kneazle, aveva dovuto pulire vomito per giorni. Mai più.
Ma anche nel viaggio tramite scopa, Artemisia dava problemi: amava volare, ma non stare in gabbia.
Diana fu veloce; chiamò con la bacchetta la gabbia riposta nello sgabuzzino:
“Accio gabbia!”
Subito dopo la puntò su Artemisia, ancora confusa per tutto il trambusto:
“Levicorpus!”
Questa volta l’incantesimo fu non verbale; Artemisia rimase sospesa per aria e iniziò a lamentarsi e a dimenarsi furiosamente, mentre Diana la fece entrare verticalmente dentro la gabbia.
“Ogni volta è una gran fatica. Finirà mai questo tuo odio inutile?”
Per tutta risposta, il kneazle le soffiò rabbiosamente contro.
“Tanto appena iniziamo a volare ti passa, come ogni volta” disse Diana con un sorrisetto beffardo in volto.
Prese la sua Firebolt; era notte, il momento migliore per partire senza essere vista da babbani curiosi. Attaccò la gabbia alla scopa, prese un bel respirò e spiccò il volo.
Durante il viaggio, la tristezza prese di nuovo il sopravvento; si toccò la collana e capì di non essere pronta. Non era pronta a rivivere di nuovo tutto, non era pronta a rivederlo.
Avrebbe dovuto essere felice per la notizia ricevuta e infatti lo era, ma quei ricordi contenuti nella collana l’avevano scombussolata, avevano cambiato l’opinione che si era fatta di lui. Aveva vissuto 12 anni cercando di dimenticare tutto, andando avanti con la sua vita.
E ora lo avrebbe rivisto.
Avrebbe rivisto Severus Piton.
  
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