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Autore: GReina    08/07/2020    3 recensioni
[Jily + accenni di Romione; Timetravel, Maraunders' Era]
Harry, Ron ed Hermione si ritrovano "come per magia" nel 1976 davanti a quattro molto scettici Malandrini e Lily i quali stentano a fidarsi di tre ragazzi sconosciuti che sono riusciti ad aggirare tutte le protezioni di Hogwarts arrivando non visti nella Sala Comune Grifondoro.
Genere: Azione, Guerra, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Potter, I Malandrini, Il trio protagonista, Lily Evans, Severus Piton | Coppie: Harry/Ginny, James/Lily, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Da quel giorno le cose migliorarono: i Malandrini si fidavano di loro e l’aria intorno al gruppo era perennemente allegra, tanto che neanche le corse all’alba o le sfinenti ore di allenamento nella Foresta riuscivano a fiaccarli.
Gli allenamenti di Quidditch procedevano senza sosta e – mentalmente – Harry prendeva appunti osservando suo padre e come questi guidava la propria squadra. Oltre ad avergli fatto conoscere i propri genitori e ad averlo migliorato nel duello, la situazione in cui si trovava, era certo, lo stava anche facendo crescere come Capitano.
Nel corso del mese di ottobre, suo padre organizzò persino una partita amichevole con i Tassorosso, cosa che né Baston né Angelina avevano mai fatto da Capitani, limitandosi a giocare contro altre squadre solo nelle partite ufficiali o durante le lezioni di Volo.
Se solo due mesi prima gli avessero detto che avrebbe potuto giocare una partita a Quidditch con suo padre e Sirius come compagni di squadra, Harry avrebbe riso tristemente e affermato che neanche lo Specchio delle Brame avrebbe mai potuto mostrare una scena così bella. Eppure eccolo lì, in sella ad una scopa da cosa del 1976 a guardare la propria squadra di Quidditch dall’alto schierata contro quella Tassorosso: il suo migliore amico alle spalle a difendere gli anelli, suo padre pronto a guidarli verso la vittoria, Sirius – colui che aveva davvero avuto la possibilità di fargli da padre, almeno per un po’ – pronto a difenderlo dai bolidi e sua madre tra gli spalti a guardali giocare con occhi fieri.
Quella che disputarono fu la partita più bella a cui Harry avesse mai partecipato “Sarebbe stata perfetta se ci fosse stata anche Ginny.” si ritrovò a pensare, arrossì violentemente e cacciò via quel pensiero prima ancora che potesse chiedersi perché gli fosse passata per la mente una cosa simile.
 
A circa dieci giorni da Halloween, i Malandrini iniziarono a pensare ad uno scherzo in grande stile; Harry sorrise: soprattutto James e Sirius gli ricordavano incredibilmente Fred e George anche se – vista la giusta linea temporale – sarebbe stato più giusto dire il contrario.
Erano arrivati a concordare solo che avrebbero rubato delle fiale al professore di Pozioni per far esplodere la tavolata Serpeverde durante il banchetto del 31 ottobre quando Remus iniziò ad accusare i primi sintomi di malessere a causa della luna piena. Harry non stette neanche a sentire le scuse che gli vennero rivolte per giustificare lo stato dell’amico, riusciva solo a pensare che a breve lui, Ron ed Hermione avrebbero avuto la perfetta occasione per rimanere soli.
Una notte di quelle, quindi, mentre gli animaghi erano a correre nella Foresta insieme al Lupo, Hermione li raggiunse nel dormitorio deserto e lì ripresero a parlare del loro problema principale: la Mappa del Malandrino.
“Sfrutteremo lo scherzo di Halloween.” disse Hermione “Domani ho artimanzia.”
“Solo tu sei tanto pazza da sceglierla come corso.” venne interrotta da Ron; Hermione lo guardò di traverso
“Io e Lupin.” specificò “Ma lui sarà troppo stanco per venire. Una volta finito il corso cercherò Sir Cadogan e gli farò capire che dovrà tenere d’occhio le scorte del professore. Fidatevi di me, ho già in mente cosa dirgli.” gli altri annuirono
“Dovremo assicurarci che non guardino la Mappa, così non vedranno arrivare Gazza.” disse Ron
“Questa è la parte più difficile:” ragionò Harry “dobbiamo far sì che se la portino dietro ma che non la usino.” aveva qualche idea in mente, sperava solo che avrebbe funzionato.
***
Una volta passata la luna piena si misero in azione:
“Andremo stanotte a prendere gli ingredienti.” dichiarò James
“Che incantesimo avete deciso di fare?” chiese curiosa Lily, il Potter rise maligno
“Una bomba puzzolente, ma con qualche correzione. Vedrai.”
“Come faremo ad essere sicuri che non ci vedano? So che Gazza pattuglia i corridoi anche la notte, ogni tanto. Senza contare i fantasmi.” fece notare Harry; quattro ghigni fiorirono contemporaneamente sulle labbra dei Malandrini
“Non preoccuparti di questo.” gli dissero. Poi, passarono a stilare la lista delle cose che gli sarebbero servite e a decidere come muoversi: James aveva intenzione di andare solo con Sirius, Remus e Peter, ma Harry insistette di volerli accompagnare. Disse loro che non aveva mai fatto una cosa del genere e che era da quando Avery aveva detto quelle cose su di Lily che non aspettava altro che fargliela pagare. Non avrebbe accettato di essere escluso. James poteva capirlo, quindi – anche se la sua presenza gli rendeva le cose più complicate – decise di accettare.
***
Era notte fonda quando Sirius lo svegliò. Eccitato di poter infrangere le regole insieme a suo padre e al suo padrino, Harry si rizzò subito a sedere ed inforcò gli occhiali; si cambiò e raggiunse gli altri Malandrini in Sala Comune
“Bene,” disse suo padre mettendosi in tasca una pergamena. Harry era sicuro che avesse appena finito di controllare che la via fosse libera “mi raccomando, ricordate: muoviamoci in silenzio e con il lumos messo al minimo, così neanche i quadri si sveglieranno. Andrò avanti io e voi seguirete in fila indiana. Harry,” si rivolse direttamente a lui “te la senti di chiudere la fila?” il ragazzo capì subito che era un modo per poter usare la Mappa in caso di necessità senza che lui la vedesse, quindi annuì augurandosi che sarebbe stato troppo buio e suo padre troppo impegnato a guardare il corridoio dietro l’angolo per leggere anche il suo nome.
Arrivati ai sotterranei, Harry iniziò a guardare attentamente i quadri in cerca del cavaliere.
“Okay,” lo distolse dalla sua ricerca Sirius “io, Ramoso e Codaliscia entriamo. Voi rimanete qui a fare da palo.” James passò a Remus la Mappa ed entrò nel deposito di Pozioni.
Dopo qualche minuto, Harry vide Sir Cadogan ma – si accorse con sgomento – stava dormendo. Allora iniziò a fingere alcuni errori, come far cadere la bacchetta, picchiare il piede sul muro dietro di sé o inciampare sull’armatura che aveva accanto. Niente di tutto quello sembrava funzionare e l’unica cosa che ottenne fu far irritare Remus. Poi, dal fondo del corridoio iniziò a salire un gran rumore; Lunastorta diede un rapidissimo sguardo alla Mappa che tentava di tenere il più nascosta possibile ad Harry, ma non ci volle molto perché anche lui capisse di chi si trattasse: Pix il poltergeist stava avanzando verso di loro facendo cadere quanti più oggetti possibili
“Persone in corridoio! Persone in corridoio fanno guai!” iniziò a urlare non appena li vide; Remus gli corse incontro
“Pix, smettila, siamo noi!” con sommo stupore di Harry, il poltergeist si zittì mettendosi entrambe le mani davanti la bocca
“I Malandrini fanno un altro scherzo!” rise
“Lo stiamo preparando,” gli confermò Remus “ma ci serve il tuo aiuto.” Pix scattò sull’attenti “Va’ in Sala Grande e combina guai.” gli sorrise malandrino “Così se Gazza è sveglio verrà da te e lascerà in pace noi.”
“Signorsì!!” disse Pix a voce fin troppo alta e facendo il saluto militare; stava per andarsene quando Remus lo fermò
“Non sveglialo apposta, Pix!” gli raccomandò “Va’ solo a fare rumore in Sala Grande.” il poltergeist annuì e sparì oltre il soffitto. Lunastorta sospirò, ed Harry tornò a guardare la cornice nella quale aveva visto Sir Cadogan: il cavaliere non c’era più; sorrise. Non gli rimaneva che impedire a Remus di leggere la Mappa
“Scusa per poco fa, non ho mai infranto le regole della scuola e sono parecchio nervoso.” a Harry venne da ridere al pensiero di quante regole aveva infranto in realtà: non faticava a credere di aver superato i Malandrini, in quello.
“Nessun problema, ma sta più attento”. Fece parlare Remus per parecchi minuti prima che Gazza facesse il suo ingresso
“Trasgressori!” urlò puntando il dito contro di loro. Remus spalancò gli occhi, forse maledicendosi per non essere stato più attento
“Fatto il misfatto.” sussurrò colpendo la Mappa, poi evocò il suo patronus e lo mandò dentro il deposito.
“C’è il coprifuoco!” stava nel frattempo sbraitando Gazza avvicinandosi “Stavolta vi incastro tutti e quattro!”
***
Mancava solo un ingrediente della lista quando il patronus di Remus li avvertì che erano stati visti da Gazza. James si affrettò ad uscire il Mantello dell’Invisibilità da sotto la tunica che indossava
“Forza, sotto, ragazzi!” per far sì che ci entrassero tutti e tre, Peter si trasformò in topo. James aveva appena coperto tutti quando Gazza spalancò la porta seguito da Harry e Remus
“Dove sono!” chiese “Dove sono gli altri!?”
“Te l’ho detto, ci siamo solo noi.”
“E dammi qua!” il magonò strappò dalla mano dell’amico la Mappa del Malandrino, a James si strinse il cuore
“Non è necessario, Gazza. È solo una pergamena vuota. La porto con me in caso dovessi scrivere qualche nota di biasimo a studenti in giro di notte. Sono un Prefetto.”
“È un oggetto sospetto!” sbraitò ancora l’uomo, poi si calmò di colpo “Se è solo una pergamena vuota non ti dispiacerà separartene.” ghignò malefico “E adesso fuori!” tornò ad urlare “Tornate ai vostri dormitori, subito!” ed uscirono da dove erano entrati.
Alcuni minuti dopo, on appena lui, Sirius e Peter superarono la Donna Grassa, videro Harry e Remus che li aspettavano in Sala Comune. Quest’ultimo aveva l’aria afflitta
“Mi dispiace, ragazzi! È colpa mia, dovevo stare più attento, non ho guardato la Mappa.”
“Non è colpa tua,” lo consolò Sirius “siamo tornati sotto il Mantello e per tutto il tragitto c’era il ritratto di un cavaliere che andava di quadro in quadro ad urlare che grazie a lui giustizia era stata fatta. Dev’essere stato lui a chiamare Gazza. Anche se avessi letto il suo nome sapeva esattamente dove trovarci e non saremmo riusciti ad entrare tutti sotto il Mantello di James.”
Remus sospirò sconsolato “Credevo fosse stata colpa di Pix.”
“Siete riusciti comunque a prendere tutto?” chiese a quel punto Harry che non aveva idea di quale fantastico oggetto avessero appena perso. James annuì
“Abbiamo tutto. Possiamo passare a preparare la bomba.”
***
I Malandrini sembravano piuttosto abbattuti, quella domenica, Harry lo sapeva bene: la colpa era della Mappa. Era certo che suo padre e i suoi amici la utilizzassero più per tenere d'occhio i Serpeverde che per gli scherzi, senza contare che gli era molto utile ad ogni luna piena. Tuttavia, James e Sirius avevano certamente messo da parte le preoccupazioni durante l'appena concluso allenamento di Quidditch. L'allenamento era una cosa su cui suo padre non transigeva mai, lo aveva imparato bene in quei due mesi, e con la partita alle porte non c'era tempo da perdere, nemmeno la domenica. Si erano allenati per ore e dopo essersi rinfrescati e cambiati, l'atmosfera risultava infine un po' più rilassata. Nessun addestramento al combattimento previsto, niente compiti programmati, almeno la domenica sera ognuno avrebbe ripassato un po' quello che riteneva più opportuno mentre se ne stavano davanti al camino della Sala Comune.
"Non capirò mai Babbanologia!" sbuffò Peter.
"Questo è perché non puoi fare a meno di seguire gli stessi corsi che seguiamo noi, Codaliscia." rispose Sirius "Ti avevo detto che Erbologia sarebbe stata più adatta a te." Peter emise un lamento "Forza," continuò il suo padrino "chiedi al campione." disse indicando sé stesso.
"Oppure," si intromise Remus senza nemmeno sollevare gli occhi dal proprio libro "hai qualcosa come tre natibabbani ed un mezzosangue a cui chiedere."
"Va bene." face Peter "Sentite questa domanda: qual è l'esatto utilizzo di una paperella di gomma?"
"Be’..." iniziò Harry,
"Ecco..." fece Lily
"A questo posso rispondere io!" s’intromise sicuro Ron zittendo tutti "La Babbanologia è ancora divisa sull'argomento, si concorda sul fatto che la paperella di gomma venga fatta galleggiare sull'acqua della vasca da bagno, ma il motivo ancora non è chiaro." Peter annuiva prendendo velocemente appunti
"Hey!" lo interruppe James sorridendo "Sei parecchio preparato, complimenti."
"Mio padre è un babbanologo." spiegò lui "Mi ucciderebbe se sapesse che sono caduto nell'inganno della biro." tutti scoppiarono a ridere
"Merito di Lily!" esclamò felice James "È scaltra come una faina." annuirono tutti concordi.
"Grande carriera, quella del babbanologo." commentò Sirius "Se non volessi fare l'auror sarebbe il mio lavoro dei sogni"
"Felpato!" disse indignato James "E che dici del nostro piano B? Una volta finita la guerra dovevamo entrare nella squadra nazionale di Quidditch!"
"Lo so, James! Ma i babbanologi hanno a che fare con le moto!" James scosse la testa disgustato
"Lo sai, vero? Che anche le moto da corsa non raggiungerebbero mai una Nimbus 1000." Harry intanto annuiva costretto a concordare con suo padre. Remus gettò gli occhi al cielo come sapendo di stare ascoltando una discussione destinata a non finire
"Quindi tuo padre è un babbanologo, Ron" disse sviando il discorso "E i tuoi, Hermione?"
"Mio padre è un dentista." rispose lei
"Un che?" chiese sconvolto Peter. Tra le risate di James e Sirius e la discussione di Hermione e Peter, Harry si ritrovò a fissare il fuoco, pensando un po' ad una Firebolt in gara con una Ducati, un po' ai trapani dello zio Vernon.
Fu Sirius a riportarlo alla realtà "E i tuoi genitori, Harry?" il ragazzo sussultò "Che lavoro fanno i tuoi?"
"Ecco..." senza che li controllasse, i suoi occhi iniziarono a pizzicare; accanto a lui Hermione aprì la bocca per dire qualcosa, ma stranamente fu la voce di James quella che sentì
"Non provare a cambiare argomento, sacco di pulci!" il tono era scherzoso ma Harry sapeva che l'intenzione di suo padre era quella di toglierlo dai guai: sapeva che era orfano e non voleva infierire, ma ormai era tardi.
"Tutto bene?" aveva chiesto Sirius "Anche la mia famiglia fa schifo..."  Harry era deciso, fissò negli occhi il padrino, sperando che la voce non risultasse incrinata
"Non è questo.” disse “I miei sono morti prima che io ricordi, i Dursley mi hanno solo cresciuto.” spiegò “Ho avuto comunque un’ottima figura paterna, ma lui” un groppo in gola lo costrinse a fermarsi “è morto quest'estate, e mi manca." ammise "Mi mancano tutti tantissimo". Dirlo fissando Sirius negli occhi fu troppo per lui, non aveva mai neanche sperato di poterlo fare, gli occhi si riempirono di nuovo di lacrime.
"Harry," senza che se ne fosse accorto Lily gli aveva afferrato una mano "so cosa vuol dire, ho perso mio padre di recente." gli disse "Ma quelli che amiamo non vanno mai veramente via. Loro sono qui con te, in questo momento." affermò, Harry sollevò gli occhi su tutti loro ed una risata amara gli sfuggì dalle labbra
“Ha ragione Lily.” si intromise James “Sono sicuro che non ti abbiano mai lasciato.”
"Credo che sia troppo per lui, adesso." li fermò Ron. Harry tirò un sospiro di sollievo eppure sospettava che le sue fossero lacrime di commozione più che di tristezza.
   
 
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