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Autore: elev    09/07/2020    2 recensioni
Liam e Daniel sono amici fin dalle elementari.
Riflessivo e leale il primo, festaiolo e scansafatiche il secondo, seppur caratterialmente opposti si conoscono come le proprie tasche e sono legati da una stretta amicizia in cui condividono tutto: passioni, speranze, drammi, le corse spericolate in moto e il loro sogno più grande: correre fianco-fianco in un vero campionato.
Quando però la vita si mette di traverso rivoluzionandone i piani, coinvolgendo sentimenti imprevisti e mettendo in discussione anche un forte legame come il loro, improvvisamente rincorrere il sogno diventerà più complicato. Starà ai due ragazzi saper riconoscere il cammino giusto per sé senza dover rinunciare ad un’amicizia per la vita.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Annotazione: le parti in corsivo sono pensieri


***
Mesi dopo
 
È quasi estate, gli ultimi esami sono iniziati e la scuola sta per terminare.
Dan ed io non abbiamo più parlato di quello che è successo, non ne ho parlato nemmeno con Nina.
A lei non ho detto nulla. Non sa che ho parlato con Daniel di ciò che è successo tra noi quella sera, non sa quello che sento, non sa che i suoi dubbi su di lui in realtà erano fondati, non sa che il suo ragazzo l’ha tradita e che io non le ho detto niente. Non sa nemmeno che l’anno prossimo me ne vado.
Dan mi ha detto di volerle parlare e io gli ho risposto che era un’ottima idea, anche se dentro di me credo che quei due non siano esattamente fatti per stare insieme.
Probabilmente lo credo perché mi irrita il fatto che io e lei invece possiamo essere solo amici, soltanto questo e io invece vorrei che non fosse così.
La guardo mentre parla con lui nel cortile della scuola, forse a quest’ora lui le ha già raccontato tutto anche di me.
Mi chiedo che razza di amico io possa essere quando sento che non mi è passata affatto. Me lo ripeto: io devo andare per la mia strada e lei per la sua.
Prima di entrare in aula, Daniel mi ha annunciato di essersi lasciato con Nina, facendomi rimanere di stucco e più confuso di prima.


***
Liam, 10 luglio

Il mio ultimo anno di liceo è finito e oltre tutte le menate che già ho per la testa, sento il bisogno di avere una risposta alle mie domande, di un segno per autoconvincermi che ciò che sto per fare è davvero la cosa giusta.
Giorni dopo mentre riponevo della biancheria nell’armadio mi sono imbattuto nella giacca della divisa da congedo di mio fratello. È tornato a casa per stare vicino a mamma. “Guardati! Ti sta a pennello, secondo me dovresti farci un pensiero.” Ha detto insistendo nel farmela provare senza sapere quanto fossero vere le sue parole.
Forse mi sta davvero bene e forse ha veramente ragione lui. Sarebbe la soluzione per dimenticare tutto e soprattutto mi eviterebbe di pensare, l’ho considerato mentre fissavo il mio riflesso nello specchio. Anche se a me quella roba in realtà mette i brividi!

Daniel è venuto a cercarmi a casa mia e quando l’ho visto entrare quasi m’è preso un colpo. Dall’ultimo giorno di scuola non ci eravamo più sentiti.
Ascoltandolo parlare, improvvisamente ho realizzato che se uno ha bisogno di attaccarsi a qualche cosa per convincersi di ciò che sta facendo allora probabilmente la risposta alle proprie domande ce l’ha già e corrisponde per la maggior parte dei casi all’esatto contrario.
“Hai più parlato con Nina?” Gli chiedo andando diritto al punto cercando di non far trapelare le troppe emozioni che mi suscita l’argomento.
Daniel mi guarda in silenzio e fa spallucce abbracciando le gambe al petto. “Boh!” Sbuffa. “L’ultima volta che l’ho vista parlava del college. Credo parta oggi, ma non mi importa. Da ora in poi mi voglio solo…divertire!.” Conclude con distacco. Rispondo dandogli piena ragione, che è un’ottima decisione, anche se il cuore mi sta per uscire dal petto. Ci guardiamo per un lungo istante in silenzio.
 “Sei un coglione, lo sai vero?” Esclamo prima che il mio cervello si colleghi alla bocca facendomi rendere conto di ciò che sto dicendo.
“Ho un’idea” aggiungo.

Un attimo dopo ci precipitiamo fuori di casa. Ho corso tanto che quando siamo arrivati a casa di Nina io quasi stramazzo al suolo. Nina e la sua amica stanno caricando le valigie nel bagagliaio.
Ci fermiamo sul marciapiede di fronte sotto un albero, guardo il mio amico e pronuncio “Ok, ora vai!” Spingendolo leggermente nella direzione giusta. Mi guarda stranito. “Ma…tu? Non vieni?” Chiede.
Ruoto gli occhi e gli sorrido e anche se vorrei piangere o urlare. “Hai bisogno del disegnino? È la tua occasione, vai cretino, io t’aspetto qui!”


***
Nina, 10 luglio

Sono di fronte a casa, il taxi è arrivato e sto partendo con Aileen. Mio padre finalmente se n’è andato: quanto rompe con le sue raccomandazioni. Alla fine mi sono decisa: parto con lei. Questo viaggio non potrà che farmi bene. Servirà a fare un po’ d’ordine nella mia testa. Se rimango qui impazzisco di sicuro.
Sono così confusa. Ultimamente sono successe tante di quelle cose. Tra tutte Daniel ed io ci siamo lasciati. Non lo sopportavo in più. Anzi, per dirla tutta non sopportavo più nulla di tutta questa situazione. Nemmeno me stessa.

Oggi dovevo vedermi con Daniel dopo cena ma lui, l’ennesima volta, mi ha dato buca senza nemmeno avvisarmi.
Ho aspettato più di mezz’ora ma poi sono corsa fuori casa, avevo bisogno di camminare. Senza un’idea precisa su dove andare, mi sono trovata davanti una di quelle piazze panoramiche da cui si vede tutta la città e seduto sul muretto ci ho trovato Liam, il suo migliore amico. Ci siamo frequentati spesso negli ultimi tempi e ho trovato in lui un buon amico. Gli ho proposto di fare due chiacchiere e lui ha accettato. Sembrava un po’ nervoso ma felice della mia presenza. Si è seduto accanto a me ed è rimasto ad ascoltarmi guardandomi con quei suoi occhi scuri e sinceri. Ho parlato per un’ora di fila scaricandogli addosso tutte le mie ansie. Quando gli ho chiesto che cosa lo turbava tanto, mi ha confidato che la scelta di non finire a capo dell’impresa di famiglia come aveva previsto per lui suo padre, per dedicarsi alla musica non andava giù al genitore, tanto che gli aveva distrutto la chitarra. Aveva sempre fatto di tutto per fargli cambiare idea e ora l’aveva anche obbligato a presenziare alla festa di apertura della nuova filiale dicendogli che un giorno avrebbe dovuto occuparsene lui, poi l’aveva minacciato di mandarlo nell’esercito o di iscriverlo in una facoltà lontano da casa.

Non so che mi ha preso dopo. Sta di fatto che gli ho chiesto se potevo abbracciarlo. Lui ha sorriso e acconsentito. Un secondo dopo mi sono ritrovata tra le sue braccia. Ero contenta di essergli di conforto e di essere lì in quel momento, glielo dissi staccandomi. Poi è successo. C’era una strana magia. Ho chiuso gli occhi e ho posato le mie labbra sulle sue. Quando mi sono staccata lui mi ha guardata sconcertato.
Sono riuscita a dirgli che magari avrebbe trovato il modo di far cambiare idea a suo padre e in fin dei conti non doveva mica partire domani …
“Infatti no…” ha risposto lui guardandomi commosso. Dolcemente ha ripreso il mio viso tra le mani baciandomi a lungo. Mi sentii invadere da un’emozione fortissima. Quello che stavo facendo decisamente non era giusto ma il tocco delle sue labbra che si muovevano sulle mie mi faceva sentire bene. Mi sono resa conto che non desideravo altro. Nel momento in cui quel bacio stava per diventare qualcosa di più profondo e intimo, Liam si è staccato all’improvviso scappando via sconvolto. In quel momento ho capito che non avrei mai dovuto farlo.

Non abbiamo più parlato di quello che era successo. Anche se mi sentivo soffocare ogni volta che ci ripensavo.
Dopo la tragica morte di suo padre abbiamo ricominciato a frequentarci come amici. Era tornato tutto quasi come prima anche se avvertivo nel suo atteggiamento meno caloroso e più distaccato, qualche cosa di represso. Inizialmente credevo fosse dovuto al lutto che lo aveva colpito ma poi arrivò l’ultimo giorno di scuola e mentre nel cortile volavano uova, farina, gavettoni e la gente si conciava di schiuma da barba,  Liam è rimasto in disparte, non ha salutato nemmeno Daniel che infondo, era amico suo.
Qualcosa tra noi tre si era incrinato e io non capivo come mai. O forse, tacitamente, lo sapevamo tutti benissimo e ognuno di noi ci stava male per le proprie ragioni.
Mentre discutevo per l’ennesima volta con Daniel in cortile, mi sono resa conto di aver ascoltato soltanto una parte del suo discorso, poi ho intravisto Liam, da lì più nulla.
entivo i suoi occhi su di me, non potei fare a meno di incrociare il suo sguardo da lontano, mentre mi guardava serio appoggiato ad un albero in cortile.


“Nina?!” Una voce mi distrae dai miei pensieri.
Sbatto ripetutamente le palpebre e mi volto.
“Nina!”
Daniel corre trafelato verso di me. Dopo che ci siamo lasciati non credevo sarebbe venuto. Che ci fa qui? Penso, ritrovandomi a sorridere.
“Ehi!” Lo saluto, stavolta ad alta voce. “Cos…?”
“… Volevo salutarti…” Mi interrompe leggendo l’espressione interrogativa del mio viso e torturandosi le mani.
“Ah…beh,  grazie!” Rispondo sorpresa. Non me l’aspettavo ma alla fine mi fa piacere. Stiamo zitti per un attimo . “Senti, io devo andare…” dico tanto per togliermi dall’imbarazzo, facendo cenno al taxi fermo. Aileen sta già salendo.
“Aspetta…” Daniel si avvicina e mi augura buon viaggio con un bacio leggero sulla guancia.
Mentre ricambio il saluto e mi chiedo se sia giusto così o se invece avrebbe dovuto esserci qualcosa in più d’improvviso il mio cuore perde un battito. Oltre la spalla di Daniel, in lontananza, mi imbatto in due occhi che non posso non riconoscere. C’è un velo di dolore nel suo sguardo mentre incontra il mio. Mi saluta con un timido un cenno della mano e le labbra leggermente incurvate verso l’alto.
Gli sorrido e lui abbassa lo sguardo tormentando il bordo della maglia.
Tutte queste sensazioni in un battito di ciglia. Dal momento in cui sciolgo l’abbraccio con Daniel, realizzo che mi sarebbero mancati entrambi, ma in modi diversi e mi rendo conto in quel preciso istante della concretezza delle decisioni che ognuno di noi ha preso.
Sento il magone salirmi in gola.

Gli volto le spalle, so che è ancora lì, mi sta guardando mentre mi allontano e io mi sento le gambe molli. Aveva ragione papà a dirmi che quando cerchiamo in tutti i modi di evitare un ostacolo possiamo stare certi di trovarcelo davanti molto più presto e spesso di quello che pensiamo. Ci ostruisce il passaggio finché non troviamo il coraggio di affrontarlo. Come le parole non dette che a volte hanno molta più importanza di quelle che in effetti si dicono ad alta voce. Ma ora non c’è più tempo per parlare.
Non mi resta che partire.


All’improvviso una stretta decisa mi fa voltare senza darmi il tempo di pensare a che cosa sta succedendo.
Due mani mi incorniciano il viso insinuandosi tra i miei capelli, chiudo gli occhi e ritrovo due labbra morbide che premono sulle mie. Mi sta baciando, come se non ci fosse altra occasione –effettivamente sto partendo– sorrido senza staccarmi e rispondo timidamente al suo tocco.
Veniamo interrotti dalla voce di Daniel che incredulo esclama “Ehi, ma che cavolo…?”.
Il mio cuore perde un battito quando riprendo coscienza e incrocio i suoi occhi lucidi.
Liam si volta prima verso Daniel, poi verso di me e ora mi sta guardando quasi stupito di sé stesso, come se si fosse improvvisamente reso conto di ciò che aveva appena fatto rimanendone totalmente impreparato. È felice come se finalmente avesse ammesso una grossa verità. Poi mi sorride timidamente sfiorandomi il labbro superiore con il pollice.
Devo proprio andare. Sento gli sguardi degli altri presenti su di me e credo di essere arrossita abbastanza da somigliare ad un pomodoro maturo.
Liam mi guarda visibilmente emozionato con un sorriso sghembo stampato in volto.
Gli sorrido sinceramente e mentre chiudo la portiera mi sento leggera, frastornata e incredula di ciò che è appena successo, ma felice.


***
Liam, 10 luglio

Ancora non ci posso credere. L’ho fatto davvero!
È successo così in fretta, mi sono fatto travolgere dall’emozione di quel momento e mi ci sono fiondato. Ritrovare le labbra di Nina sulle mie era l’unica cosa che volevo. Non avrei mai potuto lasciarla partire così. Da lontano. Con un semplice “ciao”. Lei inizialmente sorpresa, poi imbarazzata per quella scena a cui hanno assistito tutti, ha sorriso portandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Al diavolo tutto: vorrei urlarlo!
“T’è piaciuto?” Mi chiede Daniel.
Annuisco alzando entrambe le sopracciglia e arricciando le labbra.
"Si può sapere cosa ti è preso? Non dovevi aspettarmi lì?” Continua lui indicando con il mento il punto del marciapiede da cui siamo partiti e poi fissando la mia espressione radiosa.
“Che t’è preso a te invece! Perché credi che io ti abbia trascinato fino qui?” Gli sorrido sinceramente, “e poi è stato più forte di me! Scusa, che dovevo fare?”
“Scusa, che dovevo fare?” Risponde imitando la mia voce.
“No… fai pure eh!” Dice squadrandomi come se fossi un pazzo. “E poi scusa un cazzo! Trattala male e ti faccio un culo così!” Aggiunge.
 “Parli tu, parli! Andiamo dai!” Dico al mio migliore amico colpendogli la nuca. Lui protesta massaggiandosi il collo, poi mi sorride.

Ci dirigiamo verso casa spintonandoci a vicenda.
Non riesco a togliermi questo sorriso scemo dalla faccia. Improvvisamente mi sembra tutto così chiaro.
Devo condividere la mia gioia tanto che passo un braccio attorno alle spalle del mio amico e saluto calorosamente tutte le persone che incrociamo a costo di invertire le parti e farmi prendere per un deficiente mentre lui invece chiede scusa per me.
Mi volto e vedo sparire l’auto dietro l’angolo.
Al solo pensiero mi si contorce lo stomaco e il cuore mi rimbalza in bocca ma sono felice.
Avrei avuto ancora tante cose da dirle e due mesi sono lunghi, ma quello che conta è che quando tornerà sarò qui ad aspettarla.















Buonsalve! Eccoci alla fine del 3° capitolo. Quella che era nata come un'azione altruista si è trasformata in ben altro e qualcuno ha avuto, finalmente direi, una gioia.... ma una.... che non siano troppe vero?
Cosa ne pensate?
Ci siamo anche imbattuti nei pensieri della protagonista femminile più contesa del pianeta hahahah
Come passerà ora l'estate? Lo vedremo.
Grazie a chi recensisce e a chi legge in silenzio e mi sopporta :) 
A giovedì prossimo
Elev
  
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