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Autore: danyazzurra    11/07/2020    7 recensioni
Lily non sa più chi è...Lily non sa più niente della sua vita precedente... Lily crede di essere una semplice Babbana con una vita normalissima... ma scoprirà che non è così semplice, anzi, niente è semplice nella sua vita e con la sua riscoperta arriverà anche una vecchia minaccia a bussare alla sua porta e a quella di chi le vuole bene!! è una Lily / Scorpius che mi è balzata in testa...spero che leggerete e recensirete !!
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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“Non credo dovresti essere in giro per la scuola”.
Lily si voltò di scatto.
Quando aveva deciso di uscire dalla stanza che condivideva con Scorpius e i fratelli e che era ormai vuota, le era sembrata una buona idea.
Aveva bisogno di schiarirsi la mente e capire come affrontare la situazione e l’alternativa era stata quella o buttarsi sul letto a piangere tutte le sue lacrime.
Aveva optato per uscire, ma adesso avrebbe voluto non averlo fatto perché davanti a lei c’era uno degli oggetti dei suoi pensieri.
Uno di quelli che la ossessionavano di più.
Leon Weasley.
“Non so come funzionino le cose in questa scuola” finse Lily.
In fondo era pur sempre senza memoria.
“Risparmiamelo” la freddò Ella “è tutta l’estate che vedo mio padre pasticciare con le pozioni e adesso compari qua con la scusa del club dei duellanti… io non ci credo” disse semplicemente.
“E’ un problema tuo” replicò Lily con un sorriso tirato.
“Penso che tu mi debba la verità” ribattè Ella.
Lily sospirò, Ella era come Molly. Non demordeva.
“Io credo che tu non debba essere qua” le disse e la frase voleva essere scherzosa, ma lei non sorrise neanche limitandosi a battere un dito sulla spilla da Prefetto che portava appuntata sulla giacca della divisa.
“Ti ho sentita prima con i tuoi fratelli...”
“No che non l’hai fatto” la interruppe.
Stava mentendo perché lei aveva imperturbato la stanza… forse, però poteva averla sentita di ritorno dalle cucine, parlavano dei tempi di Hogwarts.
Merda. Li aveva sentiti davvero.
“Sì invece e se non vuoi che lo dica a tutti...” lasciò la frase in sospeso e Lily sorrise scuotendo la testa.
La stava ricattando?
“Somigli davvero a tuo padre”.
“Quale dei due?” le domandò in un tono così rabbioso che Lily capì che sapeva che alludeva al padre biologico.
Sospirò “voglio che sia chiaro che puoi tenerti il tuo stupido ricatto perché se volessi potrei benissimo farti dimenticare la conversazione che hai ascoltato”.
“Già, in fondo è il tuo incantesimo preferito, no?” la sfidò con gli occhi oscurati dalla rabbia.
“Veramente no” rispose Lily sarcastica poi sospirò “comunque, in fondo, penso tu abbia diritto di sapere e dovevo immaginare che saresti venuta ad affrontarmi dopo quello che hai visto”.
Ella emise un sorriso amaro scuotendo la testa “sai già tutto” disse con l’irritazione che trapelava dalla sua voce “dovevo immaginare che Bailey sarebbe corso a piangere dalla mammina”.
Lily ignorò la frecciatina sul figlio, era inutile spiegarle perché avesse avuto il bisogno di dirlo e quanto ne fosse rimasto sconvolto.
A lei non sarebbe importato.
“Avanti, chiedimi quello che vuoi…”
“Pensi abbia bisogno di chiederti qualcosa?” la interruppe e Lily vide che il suo volto era pieno di rabbia.
“Pensi che il mio problema sia struggermi per sapere chi sono i miei genitori?”
Era impressionante, in quel momento Ella aveva la stessa espressione strafottente di Micheal Nott.
“Non mi interessa chi sono quelli che mi hanno abbandonata” decretò “io ho due padri perfetti”.
Sputava ogni frase come se fossero una sentenza. Come se Lily non avesse neanche diritto di replica e dovesse solo ascoltarla.
Lily prese un respiro e cercò di tenere a bada il suo temperamento già provato dalla discussione precedente.
“Allora perché sei qua a parlare con me?”
“Perché volevo sapere come fai a non odiarti”.
Lily sentì come se le avessero appena tirato un pugno in pieno stomaco.
“Come puoi vivere con te stessa dopo quello che mi hai fatto?”
Non lo faceva. Semplicemente non lo faceva, ma nessuno pareva capirlo.
Men che mai Ella, ma come poteva spiegarlo ad una ragazzina la cui vita era stata stravolta?
“Non ti vergogni?” le chiese, la sua voce si alzò di un paio di toni e Lily vide i personaggi dei quadri mettersi a bisbigliare tra loro.
Gli occhi di Ella luccicavano di pianto e le sue mani erano strette in due pugni.
Lily sentì risvegliare dentro di sé la tenerezza che provava per Leon. L’affetto innato che aveva sentito per quella bimba dai grandi occhi verdi.
Gli stessi occhi della madre.
“Ella, qua letteralmente anche i muri hanno orecchie, ma se vuoi possiamo andare fuori e parlare un pochino”.
Ella scosse la testa “già, come hai detto nei ricordi? Sono in pericolo” la sua voce era rabbia pura “è per questo che mi hai letteralmente strappato dalle braccia di mia madre, giusto?”.
Stava parlando con i denti talmente serrati dalla rabbia che le parole uscivano sibillate.
“Per favore, Ella, andiamo fuori”.
Ella era tentata di dire di no, non voleva avere niente a che fare con la donna che l’aveva portata via da sua madre, contemporaneamente però voleva sapere per cui annuì e la precedette fuori senza neanche aspettarla.
Lily attese di essersi allontanata un po’ dal castello e poi si voltò verso Ella.
Il suo viso pieno di rabbia le provocava una tenerezza incredibile.
Era già stato difficile farlo dodici anni prima, ma vedere adesso, nel volto di Leon, il risultato della sua impresa la faceva stare ancora peggio.
“Ti farebbe star meglio schiaffeggiarmi?” le chiese a bruciapelo e la vide aggrottare le sopracciglia.
“Davvero, prometto che non mi difenderò”.
Ella la guardò stupita “non provocarmi che potrei decidere di farlo davvero” le disse e Lily sorrise “non ne dubito” concordò vedendo che gli occhi della ragazza era ancora in preda ad una rabbia che raramente Lily aveva visto in qualcuno che non fosse se stessa.
“Ho visto decine di volte l’espressione che indossi in questo momento… mi bastava guardarmi allo specchio”.
“Io e te non ci somigliamo” chiarì subito Ella.
“Non fisicamente… certo, ma nei tuoi occhi vedo la stessa potente rabbia che vedo nei miei quando scopro di essere stata ingannata…”
“Tu mi hai ingannata” la interruppe lei “tu mi hai portato via tutto quello che avevo e mi hai fatto ricominciare da capo”.
“L’ho fatto per il tuo bene, Leon”.
Il cuore di Ella mancò un battito nel sentire quel nome. Aveva qualcosa di talmente familiare da farle stringere lo stomaco.
“Non sono Leon” chiarì e Lily assentì “hai ragione non lo sei… non più almeno” sospirò chiedendosi da dove doveva iniziare e quanto poteva spingersi in là con una ragazzina di sedici anni.
“So che la scelta che feci all’epoca non è stata forse la più corretta per te, ma tu e tua madre eravate in un pericolo enorme ed io dovevo trovare un modo… ero una ragazzina anche io” si giustificò, ma Ella scosse la testa.
“Non mi interessano le tue scuse” le disse così bruscamente che Lily rimase per un attimo interdetta.
“Non ho intenzione di perdonarti” continuò con ancora più rabbia.
“Non voglio il tuo perdono” replicò Lily, anche se non era del tutto vero, non poteva certo spiegarlo ad una ragazzina di sedici anni furiosa “voglio solo farti capire” aggiunse.
“Bene” convenne Ella “è quello che voglio anche io, per cui forza…siamo qua, dove volevi te e adesso devi solo parlare”.
Lily annuì “cosa vuoi sapere?” chiese.
“Voglio sapere perché lo hai fatto? Che pericolo corro? Mia madre è ancora viva?”
Lily fu tentata per un attimo di dirle che non ricordava e sfuggire a tutte quelle domande, ma poi ricordò a se stessa che era una Grifondoro per cui cominciò con la domanda più importante.
“Sì, tua madre è viva…”
“Perché non mi ha mai cercato?” la interruppe di nuovo e Lily dentro di sé sorrise, pochi minuti prima aveva detto che non le importava niente dei suoi veri genitori e invece adesso le sue parole la contraddicevano.
Dentro di sé fu felice per sua cugina. Forse Ella avrebbe accettato di conoscerla di nuovo.
“Lei è nascosta e non ha saputo più niente di te perché io ero stata data per morta”.
Lily sentì come il rumore di un fruscìo e si voltò verso la foresta proibita, ma non vide nessuno.
Si disse che doveva essere la sua solita paranoia. C’erano tanti animali nella foresta proibita e loro erano vicinissime.
“Ed è rimasta nascosta senza porsi il problema per tutto questo tempo?” la domanda di Ella la riportò alla realtà.
Lily annuì ed Ella rise portandosi le mani alla fronte come per circondarla.
“Assurdo… tutto questo è assurdo” disse frenetica “e quindi quale sarebbe questo tremendo pericolo?”
Di nuovo un rumore, come di un ramo spezzato e il cuore di Lily aumentò di un battito.
Potevano essere state seguite? Qualcuno stava ascoltando la loro conversazione?
“Forse è meglio rientrare” disse però non sentendosi tranquilla.
“Avevi detto che avresti risposto alle mie domande” si oppose Ella con rabbia.
“E lo farò, ma non ora e non qui” sentenziò Lily voltandosi, ma Ella la fermò per un polso “ora e qui!” disse con rabbia.
“Dimmi in quale pericolo eravamo” ripetè, l’ira era quasi tangibile nella sua voce.
Lily sospirò “Ella…”
“Dimmelo!” le impose e Lily sentì l’irritazione crescere.
Perché doveva essere così caparbia e testarda? Perché voleva in ogni modo mettersi in pericolo?
Era solo una ragazzina, ma prima che potesse controllarlo la sua mente andò indietro nel tempo a quando la ragazzina era lei. A quando quell’espressione l’aveva lei.
 
“Avevo detto che l’avrei presa io”.
Lily si fermò a metà rampa e si chinò sulle gambe per vedere chi c’era di sotto oltre a sua zia Hermione di cui aveva appena sentito la voce.
Vide che c’erano James e Albus, il primo era in piedi e guardava fuori dalla finestra, il secondo era seduto sul divano, le gambe incrociate e il viso appoggiato sul palmo delle mani.
Oltre a loro c’erano sua Hermione che aveva appena parlato, Teddy e Victoire che si tenevano per mano e Bill e Fleur.
Suo zio era in piedi e teneva le mani attorno alla costola del divano, mentre sua zia era seduta accanto alla figlia e le teneva l’altra mano.
“Avevo detto che li avrei tenuti tutti e tre e sarebbero cresciuti con Rose e Hugo…”
“Vorresti dire che li stiamo crescendo male?”
Victoire alzò il viso e Lily vide che aveva gli occhi rossi di pianto.
Hermione sospirò “non ho detto questo, ma Lily…”
“Lily ha fatto uno sbaglio, non capiterà più ce l’ha promesso…”
“Capiterà eccome”.
La voce di James le fece venire i brividi.
Lily era abituata a sentire la voce spensierata e felice del fratello, anche dopo quello che era loro successo lui sembrava sempre tenere quella voce, adesso si chiese se non lo facesse solo per lei.
James si voltò e Lily vide che anche lui aveva gli occhi gonfi e scuri. Non sembrava il volto di un quindicenne.
“Nessuno la conosce come me” chiarì “Lily non avrà pace e non si fermerà fino a quando non avrà ucciso gli assassini dei nostri genitori…”
“Ha solo dodici anni” lo interruppe Fleur con voce agitata.
“E’ solo una ragazzina” le diede manforte Bill, ma James scosse le spalle “Allora si farà uccidere” disse semplicemente.
Lily strinse i pugni. Suo fratello sarebbe rimasto così indifferente alla sua morte?
“James” lo riprese sua zia Hermione “cosa stai dicendo?”
“Sta dicendo la verità” intervenne Albus e anche la sua voce sembrava rassegnata.
“Lily non cambierà idea e non smetterà…questa è stata solo la prima volta…”
“E’ finita al San Mungo, è stata tre giorni in coma…”
“Ma non sarà l’ultima” continuò Albus come se Fleur non lo avesse interrotto.
“E’ una ragazzina, possiamo impedirle di rischiare la vita…”
“E come?” la voce di Teddy era forte, ma contemporaneamente disperata “chiudendola in casa? Impedendole di uscire? Magari mettendole le sbarre alle finestre?”
Lily sapeva che Teddy non l’avrebbe mai fatto. Sapeva che anche lui era cresciuto con i racconti di suo padre.
“Lei non è una ragazzina normale” disse James e Lily cercò di non rimanere troppo ferita dalle sue parole.
“Quindi vorresti dirci anche tu…”
James scosse la testa interrompendo quello che per lui era un fratello acquisito.
“Io voglio stare con voi, così come Albus e credo anche Lily, ma voglio solo che sappiate quello a cui andate incontro” lo interruppe “non crescerete più la ragazzina traumatizzata di tre anni fa, ma una completamente diversa a cui potrebbe essere difficile approcciarsi”.
Tutti lo guardarono con la bocca aperta. Era così strano sentire James così maturo e deciso.
“Bè, credo che James abbia ragione” convenne Hermione “per cui la mia domanda è sempre valida”.
“No” rispose semplicemente Victoire “staranno con noi e impareremo a gestire anche Lily, le staremo vicini e impediremo che si faccia del male” sentenziò.
 
Sospirò. Come poteva non capire Ella quando era stata esattamente uguale a lei?
“Allora?” le chiese la ragazza.
“I NewMan” le rispose a bruciapelo ed Ella la guardò un secondo perplessa e poi si mise a camminare e parlare da sola.
“I NewMan ed io dovrei crederti? Mia madre ed io braccate dai NewMan…” s’interruppe e si voltò di nuovo verso di lei “perché?” domandò “chi sono i miei genitori? Perché i NewMan ce la dovrebbero avere con me?”
Lily si voltò di nuovo. Aveva una sensazione strana, era come se ci fosse qualcuno vicino a loro, ma non era possibile, non vedeva nessuno.
“Ella, dobbiamo davvero tornare dentro” disse mentre la sensazione cresceva opprimendole il petto.
Sentì di nuovo un fruscìo, questa volta sembrava più vicino.
Afferrò la bacchetta, “lumus” disse e la puntò alle sue spalle, ma ancora sembrava non esserci nessuno.
“Stai cercando di spaventarmi?” le chiese e anche se la sua voce sembrava sicura, Lily la vide guardarsi intorno.
“Dovevo immaginare che non saremmo state al sicuro neanche fuori” rispose Lily “sono stata una stupida” affermò afferrandole un polso per trascinarla dentro.
“Non vengo da nessuna parte con te” disse Ella scuotendosi il braccio.
Lily strinse i denti e cercò di non urlare dalla rabbia quando sentì un altro rumore.
“Va bene!” le disse “va bene! Sei una ragazzina, sei arrabbiata, confusa e spaesata senza sapere perché ti è capitato tutto questo… credimi lo so, ci sono passata anche io, ma adesso non abbiamo tempo…”
“Hogwarts è sicuro” la interruppe Ella e Lily si spazientì “nessun posto è sicuro dai NewMan, lo capisci? E tu sei troppo importante, tutti vogliono poterti manovrare ed io sono la stupida che…”
Quando vide una luce arancione dirigersi verso di loro gettò Ella a terra e si voltò verso il nemico invisibile.
Il silenzio regnò per un secondo c’era solo il suo respiro affannato che si mischiava a quello di Ella, neanche un bubolare di un gufo o un muoversi dell’acqua del lago, tutto attorno a loro pareva addormentato.
“Che sta succedendo?” chiese Ella, la sua voce era piena di panico adesso.
“Shhh”.
Lily si voltò da entrambi i lati, ma ancora niente pareva smuoversi intorno a loro. Eppure chiunque aveva mandato l’incantesimo non poteva essere sparito.
Non ci smaterializzava nei confini di Hogwarts.
Lily si voltò verso Ella e vide che sembrava davvero spaventata. Non poteva fare li stessi errori.
“Expecto Patronum” disse e subito una lupa si formò davanti ai loro occhi e Lily le ordinò di raggiungere Scorpius.
Aveva bisogno di aiuto. Doveva portare Ella al sicuro.
“Andiamo” le disse tendendole una mano per aiutarla ad alzarsi.
Vide Ella guardarla come se volesse ripeterle che non sarebbe andata con lei, ma sapeva che era più furba di così. Non avrebbe permesso alla rabbia di offuscarle il buon senso.
Era una Serpeverde in fondo e non una Grifondoro impulsiva come lei.
Ella le afferrò la mano senza guardarla e si diede lo slancio finendole quasi addosso e scansandosi immediatamente come se il corpo di Lily l’avesse bruciata.
“Ti prometto che finiremo il discorso” si sentì in dovere di rassicurarla mentre si avviavano verso il castello.
“Quello che è successo ora…” Lily si interruppe ruotando su se stessa per non abbassare la guardia “dovrebbe dimostrarti che i NewMan…”
S’interruppe vedendo di nuovo una luce arancione, ma questa volta non riuscì a fare in tempo a spostare Ella e questa ne fu colpita in pieno venendo sbalzata lontano da lei.
“LEON!” urlò Lily, il cuore che rischiava di uscirle dal petto.
Non pensò neanche al fatto che lei poteva essere la prossima, ma si diresse di corsa verso la ragazza e la vide con il volto riverso sul prato.
La voltò subito e vide che il sangue le sgorgava da una grossa ferita sul ventre.
“Oddio, Leon!”
Sentì le lacrime salirle agli occhi e cercò di tenere la mente razionale.
Lei era una curatrice o per lo meno lo era stata in quella che le sembrava ormai una vita precedente.
Creò una barriera attorno a loro e cominciò a curarla.
Sapeva che se avessero voluto attaccarle di nuovo quel leggero scudo non avrebbe retto, ma Lily sperò che Scorpius arrivasse velocemente.
***
“Siamo arrivati da meno di dodici ore e guarda già cosa è successo” la voce di Lily ruppe quella specie di silenzio effimero che invadeva l’infermeria.
Quando Scorpius era arrivato di corsa e trafelato aveva subito guardato Lily come se la stesse esaminando centimetro per centimetro.
Quando aveva visto che stava bene aveva spostato gli occhi e aveva visto chi Lily tenesse tra le braccia.
Aveva capito immediatamente la gravità delle ferite e l’aveva presa in braccio per portarla immediatamente in infermeria, dopo di allora Simone l’aveva letteralmente strappata alle sue braccia per poterla curare e Scorpius era uscito raggiungendo James per perlustrare la zona mentre lei e Albus si erano seduti sulle sedie attaccate al muro costretti a spiare nello spiraglio delle tende quello che stava succedendo ad Ella.
Lily si mise le dita tra i capelli sollevandone qualche ciocca.
Era furiosa.
Era furiosa perché erano state attaccate; perché Leon rischiava la vita e perché era tutta colpa sua.
Dentro di sé sapeva che non avrebbe dovuto coinvolgerla, che avrebbe dovuto continuare a mentire, a recitare per il bene di entrambe, ma non ce l’aveva fatta.
Si era fatta portare dai sentimenti che aveva per lei. Dal senso di colpa che provava per quello che le aveva fatto.
Merlino, era diventata una tale stupida. Se non l’avessero attaccate probabilmente le avrebbe davvero raccontato tutto.
E doveva essere impazzita per farlo.
Leon rischiava di diventare la pedina più importante per questa guerra e tutto quello che lei aveva fatto per proteggerla sarebbe stato reso vano.
E la responsabilità sarebbe stata solo sua.
Vide Simone andare all’armadio delle pozioni ed afferrarne una che aveva tutta l’aria di essere quella per fermare le emorragie.
Aprì e chiuse le dita nervosamente. Avrebbe voluto essere lei stessa a curare Ella, ma sapeva benissimo che farlo avrebbe significato dire a tutti che aveva recuperato la memoria.
Una mano coprì la sua impedendole di aprire e chiudere le dita per quella che sarebbe stata la decima volta.
“Non è colpa tua” le disse Albus.
“Non sei costretto a parlarmi” replicò Lily togliendo la mano da sotto la sua e portandosela in grembo “e men che mai a rassicurarmi”.
Albus sospirò “cosa vorresti che ti dicessi?” si tolse gli occhiali e li strusciò alla maglia “che è colpa tua?”
Si infilò di nuovo gli occhiali e la guardò “ti aiuterebbe?”
“Se lo pensassi sì…”
“Ma non lo penso” la interruppe subito Albus e Lily lesse nei suoi occhi la verità e si sentì meglio, ma fu solo un attimo.
Un secondo prima che la colpa tornasse a farsi strada in lei “dovresti invece” gli disse abbassando gli occhi.
“Ho fatto quasi uccidere Ella” affermò semplicemente ed Albus alzò gli occhi al cielo “per Salazar, Lily” imprecò “è da quando sono morti mamma e papà che cerco di insegnarti che la colpa è di chi compie la magia e di nessun altro”.
Lily guardò suo fratello e per un attimo si sentì come una sorellina che ne aveva combinata una delle sue.
“Le stavo raccontando tutto” si guardò intorno. Sembrava non esserci nessuno a parte loro, ma non si sentiva sicura.
“Tutto quello che so sulla sua dieta” gli confessò sostituendo le parole chiave.
Albus colse l’allusione.
“Bè, penso che meritasse di sapere qual era la dieta più adatta per lei”.
“Non se per una dieta rischia di morire… dovevo calcolare correttamente le calorie”.
Albus si grattò la testa. Stava perdendo la ragione per cercare di capire ogni metafora.
“Quindi le hai detto tutta la dieta?”
“No, avevo iniziato solo con i primi due giorni”.
“Capisco” affermò Albus, anche se non ne era del tutto sicuro.
Lily vide di nuovo passare Simone e fissò lo sguardo su Ella. Il suo viso era bianco e una mano pendeva floscia dal letto.
“E’ ridicolo!” esclamò Lily alzandosi in piedi “io posso aiutarla”.
Albus la fermò per un polso “no che non puoi” le disse “conosci a malapena qualche incantesimo” le ricordò ammonendola con gli occhi e Lily si risedette con un sospiro “e poi Simone è molto brava” aggiunse Albus per tranquillizzarla.
La porta si aprì e Lily vide Scorpius entrare con James accanto a lui.
Per un attimo i loro occhi si incrociarono e Lily ebbe voglia di correre tra le sue braccia, farsi stringere e dire che sarebbe andato tutto bene, che Ella non sarebbe stata l’ennesima morte nella sua coscienza, che non avrebbe perso la sua figlioccia prima ancora di averla ritrovata.
Però non lo fece.
Nei suoi occhi sembrava esserci una tempesta in quel momento e Lily non riusciva a capire cosa provasse.
Sembrava pieno di rabbia, ma contemporaneamente sembrava non riuscire a toglierle gli occhi di dosso.
Non poteva andare da lui come una ragazzina che ha bisogno di rassicurazioni, erano troppe le cose da chiarire, le cose non dette e le parole non comprese.
Erano degli adulti e doveva lasciargli il tempo di capire cosa voleva.
E soprattutto se la voleva ancora pensò con una fitta al cuore.
Spostò lo sguardo su James che stava osservando quel poco che le tende mostravano di Simone ed Ella ed aveva gli occhi così tristi che li rendevano ancora più simili a quelli di un cerbiatto.
Sentì lo sguardo della sorella su di sé e si voltò verso di lei. La osservò solo un secondo e poi andò da lei e la sollevò di peso dalla sedia per abbracciarla.
“Maledizione, Lily” le sussurrò tra i capelli e Lily si permise un sorriso tra le braccia del fratello, le sembrava di essere tornata una bimba coccolata dal fratello maggiore e anche se sapeva che James faceva così solo perché aveva avuto paura fece finta di non pensarci e si godette solo il suo abbraccio.
Poi lui le diede un bacio sui capelli e si staccò da lei con un respiro profondo prima di allontanarsi.
Non le avrebbe detto altro. Conosceva troppo bene James.
“Come sta?” chiese Scorpius riportandola alla realtà e Lily vide che la stava guardando di nuovo come se volesse essere sicuro che stesse davvero bene.
“Nessuna novità” rispose Albus “voi avete trovato qualcosa?”
Gli occhi di Lily si posarono in quelli di Scorpius speranzosi, ma lui scosse la testa “niente” rispose.
James si appoggiò all’arco della porta e guardò di nuovo verso le tende “Ginny… dovrei avvertire Ginny”.
“E’ quasi mezzanotte” lo riprese Albus “probabilmente Ginny sta dormendo”.
Lily si alzò in piedi colpita da un pensiero: lei doveva avvertire delle persone.
“Mi devo mettere in contatto con Lorcan”. E non solo con lui.
“Fatemi sapere come sta” disse superandoli e uscendo dalla porta, ma Scorpius la raggiunse e la fermò per l’avambraccio “non andrai da sola” le disse, la rabbia nei suoi occhi grigi.
“Pensavo non riuscissi a starmi vicino” lo sfidò liberandosi il braccio “non è questo che mi hai detto un paio d’ore fa?”
Scorpius si passò una mano tra i capelli biondi “hai idea di quello che ho provato?” le chiese e Lily vide che la sua mascella era così tesa da sembrare fatta di roccia “hai idea di come mi sia sentito appena ho visto arrivare il tuo fottuto patronus?”
Lily rimase per un attimo scioccata nel sentirlo parlare in quel modo.
Doveva essere fuori di sé e Scorpius non era mai fuori di sé.
“No che non ce l’hai” rispose al suo posto “perché se lo avessi non mi chiederesti se voglio starti vicino” si avvicinò di un passo “perché se lo avessi probabilmente ti renderesti conto che quando ho visto il tuo Patronus ho avuto paura di non essere arrivato in tempo per la seconda volta e che questa si è trasformata in puro terrore al pensiero che forse questa volta ti avessero uccisa ed io…” s’interruppe voltandosi verso la finestra i pugni chiusi in una morsa così ferrea che le nocche erano completamente bianche.
“Scorpius…” Lily riuscì solo a sussurrare il suo nome perché lui si voltò di nuovo e la prese per le braccia attirandola a sè e lei si ritrovò a sbattere contro il suo petto.
I loro volti così vicini che poteva sentire il suo respiro sulla pelle.
Ed era un respiro pieno di rabbia e di tensione.
“Per Salazar, Lily, continui a non capire che ti amo? Perché non riesci a capire che posso anche essere arrabbiato con te…anzi, certo che lo sono… sono furioso, ma vederti respirare, parlare e anche guardarmi con quegli occhi stupiti con cui mi stai guardando adesso…” scosse la testa “Merlino… quanto ti amo” ripetè e senza darle tempo di rispondere si impossessò delle sue labbra.
Il bacio scosse Lily fin nelle ossa, le labbra di Scorpius su di sé; le braccia di Scorpius che la stringevano facendola sentire sicura e amata, il suo corpo premuto contro il proprio.
Avrebbe voluto perdersi tra le sue braccia, farsi trascinare nella loro camera e sentire tutto l’amore che potevano darsi tramite i loro corpi.
Ne aveva così bisogno e ne aveva bisogno anche lui perché le posò una mano sulla schiena e l’avvicinò ancora di più a sé. Lei gli passò le braccia attorno al collo per aderire ancora di più a lui.
Voleva sentirlo. Voleva perdere il controllo e dimenticarsi di tutto, ma il suo cervello non glielo permise.
Il suo cuore perse la lotta contro la sua mente ed il pensiero di Ella prese il sopravvento e si staccò da lui, di colpo, quasi violentemente.
Non poteva permettersi incertezze o sarebbe tornata a farsi avvolgere da lui, a farsi amare da lui, ma non poteva.
Aveva fatto quasi uccidere Ella. Doveva parlare con il suo migliore amico e con il suo nemico e alleato.
“Non approveresti quello che devo fare” gli disse facendo due passi indietro.
“Non penserai di farlo venire ad Hogwarts?” domandò attonito e Lily si stupì di come avesse intuito subito le sue intenzioni.
Si morse le labbra sentendosi per un attimo colpevole. “Andrò da lui e poi deciderò”.
“Merlino, Lily, non puoi farlo venire qua…”
“Devo capire cos’è successo e perché hanno attaccato Ella, oltretutto da quello che ho visto la maledizione che l’ha colpita è oscura per cui non potete aiutarmi…”
“Io e James siamo Auror… studiamo le maledizioni oscure” la interruppe arrabbiato per dover evidenziare l’ovvio.
Lily emise un sorriso amaro “già, allora dimmi, quale maledizione l’ha colpita?”
Scorpius aggrottò le sopracciglia “l’ho a malapena vista, devo fare un controllo più approfondito… forse dovremo consultare gli archivi, ma lo capiremo…”
“Sì e magari nel frattempo morirà” lo interruppe “oh no, non ho intenzione di avere altri morti nella coscienza…”
“Lily”
Lei scosse la testa “Scorpius, devo farlo…devo liberarmi da quest’incubo che ogni volta sembra stringermi sempre di più come fossi tra le spire di un serpente e se lui può aiutarmi allora andrò da lui”.
Scorpius strinse i pugni “non mi piace” sentenziò.
“Neanche a me” rispose semplicemente Lily.
Lui la guardò ancora un secondo e poi parve perdere la battaglia con se stesso “va bene” convenne “andiamo a scrivere a Lorcan e poi contatterai il tuo grande amico…” sospirò “ma io sarò con te”.
La fissò come a sfidarla ad opporsi, ma Lily alzò le braccia in segno di resa.
“Io sono d’accordo” disse con un piccolo sorriso.

COMMENTO: OK PRIMA DI TUTTO DEVO DIRE UN ERRORE CHE MI HA FATTO NOTARE UNA MIA LETTRICE FEDELE OVVERO L’ETA’ DI LILY E DI CONSEGUENZA DI TUTTI GLI ADULTI, NON TORNEREBBE IL FATTO CHE LILY ABBIA FATTO SCOMPARIRE MOLLY DICHIARANDOLA MORTA 17 ANNI PRIMA DATO CHE LEI NE AVREBBE AVUTI 14 QUINDI DEVO INNALZARE L’ETA’ DI TUTTI DI 4 ANNI DI MODO CHE LILY ALL’OPOCA AVESSE 18 ANNI E DI CONSEGUENZA MOLLY CHE HA L’ETA’ DI JAMES 21… SCUSATEMI TANTO PER L’ERRORE DI CALCOLO E DIRE CHE SONO ANCHE UNA CONTABILE NELLA VITA  : )) PARLANDO DEL CAPITOLO !! SECONDO VOI NOTT VERRA’ DAVVERO AD HOGWARTS? E LORCAN COME REAGIRA’ AL FATTO CHE LILY HA MESSO IN PERICOLO ELLA E LE HA RACCONTATO TUTTO? E CHI LE HA ATTACCATE? AH E NON PENSATE CHE TUTTI SI SIANO DIMENTICATI DI QUELLO CHE HA FATTO LILY, LA COSA E’ GROSSA E TORNERA’ FUORI, MA LA PAURA CHE HANNO AVUTO PER L’ATTACCO E LE CONSEGUENZE GLIEL’HA FATTO MOMENTANEAMENTE ACCANTONARE : )) SPERO CHE IL CAPITOLO VI SIA PIACIUTO E CHE MI FARETE SAPERE!! INTANTO RINGRAZIO DI CUORE LE RAGAZZE CHE LO HANNO FATTO NELLO SCORSO E CHE MI HANNO DATO TANTA CARICA OVVERO ICEPRINCESS / ARYELLE / SHIORI F / LUISA 21 / DREAMER IMPERFECT / ALESSYA E CLALIP!! GRAZIE DI CUORE!! INOLTRE RINGRAZIO CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO!! UN BACIONE!!
   
 
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