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Autore: Khailea    11/07/2020    0 recensioni
Un'avventura action con trame avvincenti e personaggi unici e caratteristici!
Saghe appassionanti e ricche di colpi di scena, special divertenti e di ogni genere!
Unisciti alle stravaganti avventure degli studenti della Werewolf Shadow!
I personaggi di cui si parla in queste storie sono inventati da un gruppo di role chiamato Werewolf's Shadow 2.0.
Questo è il secondo progetto di fiction scolastica del gruppo fatto con l'approvazione dei suo componenti.
Non ci sono collegamenti con il precedente progetto e la trama é molto diversa.
Il logo del lupo appartiene al nostro gruppo esattamente come i personaggi e l'ambientazione.
Se volete unirvi a noi potete fare richiesta qui https://www.facebook.com/groups/660949357417726/members/
Genere: Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Personaggi in questo capitolo: 
Jack 
Daimonas 
Ailea
Khal 
Lighneers 
Zell 
Astral 
Lacie 
Hope 
Grace 
Milton 
Seraph 
Alexander 
Johanna 
Samantha 
Nadeshiko 
Ayame 
Ryujin
Yume
Cirno
Vladimir
Annabelle




 
 



 
Per forse una decina di secondi o poco più i suoi occhi non erano più riusciti a vedere nulla, ed in seguito per la maggior parte era tutto sfocato.
Sembravano esserci varie persone attorno ma non ne riconosceva nemmeno una, e non molto distante una ragazzina dai capelli rossi era in lacrime e sembrava star urlando qualcosa.
Però non si sentiva nulla, tranne un assordante fischio che copriva ogni cosa.
Sembrava però così spaventata che, allungare una mano sulla sua testa per tranquillizzarla, fu quasi per istinto. Ma al gesto i suoi capelli già rossicci si tinsero di una tonalità molto più scura.
Era forse sangue?
Eppure non vedeva nessuno sanguinare…sentiva però chiaramente un lancinante dolore alla schiena, tale da impedire qualsiasi movimento tranne il roteare degli occhi.
Fu così che riuscì ad intravedere vicino ad una motosega dai denti insanguinati un’altra ragazza, altrettanto minuta e spaventata.
Avrebbe voluto raggiungere anche lei, anche se il dolore gli annebbiava vista e ricordi, ma prima che potesse farlo tutto tornò nell’oscurità…
-Lighneers!-
Annabelle continuava ad urlare il nome del ragazzo, quasi in lacrime mentre il sangue non accennava a diminuire.
Aveva nuovamente perso i sensi e per quanto lei cercasse di tamponare la ferita non serviva a niente, era troppo grande.
Ayame intanto, a nemmeno un metro di distanza, era completamente paralizzata. Lighneers era comparso all’improvviso dall’angolo del corridoio mettendosi tra lei ed Annabelle, e nonostante avesse immediatamente fermato l motosega non era stata abbastanza rapida da impedire di ferirgli il petto.
Guardandolo non poteva credere che quello che era successo fosse vero, non poteva credere in ciò che aveva appena fatto.
Non riusciva nemmeno ad urlare o a piangere per quanto fosse scioccata. Nel frattempo Yume li aveva raggiunti e preoccupata si lanciò verso il ragazzo cercando di sollevarlo; grazie al cielo era molto forte.
-Ayame aiutami! Dobbiamo portarlo in infermeria!-
Come poteva aiutarlo se era stata lei a ferirlo. Lo amava e lo aveva ridotto in quelle condizioni. Non avrebbe più avuto alcuna possibilità di essere felice assieme a lui dopo una cosa simile.
Il suo sogno d’amore era andato in frantumi, e così anche la sua mente.
Tutto ciò che la ragazza riuscì a fare, colta dal panico e dal dolore, fu di scappare abbandonando la propria arma a terra.
Era tutto finito per lei.
 
 
 
 
 
Dopo che Yume ed Annabelle erano riuscite a trasportare Lighneers in infermeria, la prima aveva scritto un messaggio nel gruppo che i suoi amici avevano creato, avvertendoli di quello che era appena successo.
Purtroppo, come presto scoprì, la situazione era degenerata anche altrove, infatti quando le due ragazze arrivarono nella stanza videro che già altre persone avevano bisogno di cure mediche.
A Khal era stata facilmente rimossa la forchetta dal collo e dopo aver bloccato l’emorragia era stato fasciato a dovere, ma questo non era certo bastato a rasserenarlo visto che Ailea si trovava ancora svenuta in uno dei lettini, con il capo bendato ed insanguinato.
Come il ragazzo anche Seraph era vicino alla sua amica, tenendole la mano senza dire una parola. Sapeva che si sarebbe svegliata presto, eppure il suo umore era instabile.
Forse perché era in quel letto perché lei non era stata abbastanza forte?
Astral sapendo quanto le due erano legate si avvicinò alla sua ragazza, senza toccarla ma comunque rimanendo presente per lei.
Ovviamente viste le condizioni di Lighneers l’uomo li lasciò immediatamente perdere, e prendendo delle sacche di sangue lo fece immediatamente sistemare in un letto vicino.
Fortunatamente il professore conosceva ogni gruppo sanguigno di ogni studente, visti i numerosi esperimenti che faceva di nascosto e che potevano tornare sempre utili, quindi non perse alcun tempo.
Visto il ragazzo era già privo di sensi non servì alcuna anestesia, ma era comunque in condizioni molto gravi.
A breve tutti gli altri arrivarono in massa, senza parole per ciò che era appena successo.
Hope osservando Ailea, in particolare, si sentì tremendamente in colpa, perché era stata lei a chiederle di difendere Annabelle.
Con le lacrime agli occhi le si avvicinò, chiedendo con lo sguardo il permesso sia a Khal che a Seraph in quanto temeva la considerassero responsabile, poi sfiorò il braccio dell’amica.
-Ailea…mi dispiace tanto…-
Già al primo singhiozzo Alexander era lì ad abbracciarla, tremendamente preoccupato per la reazione che il fratello avrebbe potuto avere.
Il fatto quest’ultimo non stesse dicendo nulla lo preoccupava solo di più.
-Cosa è successo ad Ailea e Lighneers?-
Chiese Sammy mentre Johanna stava cercando di evitare vedesse il sangue coprendole gli occhi.
-E’ tutta colpa mia. Vi chiedo scusa non credevo le cose sarebbero andate così. Stavano cercando di difendermi e quando Ayame stava per colpirmi Lighneers mi ha difesa.-
Annabelle non intendeva nascondere le sue colpe, anche se sapeva la responsabilità cadeva maggiormente su Ayame. Non poteva però negare d’esser stata lei a non aver ascoltato gli altri, e che erano così in parte per lei.
Nessuno fu certo di cosa dire, soprattutto per la sorpresa Lighneers avesse rischiato così tanto per lei, ma anche perché non sapevano bene cosa fare con Ayame. Non era però quello il momento migliore per pensarci.
-Si riprenderanno in fretta nya?-
Lacie era seduta ai piedi del letto di Ailea, tenendo le orecchie basse e senza muovere la coda. Nonostante il professore non le piacesse per niente in quel momento era l’infermiere che poteva aiutare i suoi amici, non l’uomo crudele con gli animali.
-Posso dirti che si riprenderanno, per il quanto tempo non ne sono sicuro. Rimarrò in questa stanza fino a quel momento per assicurarmi non ci sia un secondo attacco.-
-Ayame non avrebbe motivo per farlo.-
Nonostante fosse colpa sua per come erano ridotti, Milton sapeva bene che la ragazza non avrebbe più fatto nulla. Non era cattiva, ma la rabbia e la gelosia l’avevano accecata.
-Forse è vero…anche se potrebbe venire per vedere come sta Lighneers.-
Rispose invece Ryujin, che dopo tutto quello che era successo era molto sorpreso il ragazzo avesse difeso Annabelle.
-E che facciamo? Rimaniamo ad aspettarla?-
Chiese Zell in risposta, pensando fosse ovvio la ragazza avrebbe dovuto prendersi la responsabilità delle sue azioni.
Se continuava così era un pericolo per tutti.
-E’ corsa via quando sono arrivata, sembrava scioccata…-
Yume ricordava perfettamente l’espressione dell’amica. Era quella di qualcuno che si era appena reso conto d’aver fatto qualcosa di orribile.
Nonostante la furia che aveva scatenato però non riusciva ad essere arrabbiata con lei.
-Andiamo a cercarla?-
-Non ci pensare nemmeno Cirno. Se è impazzita non è il caso di seguirla.-
Sentenziò immediatamente Grace, che non voleva vedere altri farsi male.
-E’ riuscita a tener testa a Khal, Seraph ed Ailea contemporaneamente…-
Sospirò Hope asciugandosi finalmente le lacrime.
-Se avessimo voluto veramente combattere allora non sarebbe uscita da qui con le sue gambe.-
Il tono di Khal e la frase inaspettata mise a disagio molti dei presenti, che però capivano come potesse sentirsi visto la sua ragazza era tra quelli più feriti. Anche Seraph però aveva pensato lo stesso; non avevano lottato per ucciderla, ed a malapena per ferirla.
L’unica persona a non ascoltare in quel momento era Daimonas, scontento del fatto il professore sarebbe rimasto lì. Con i suoi poteri avrebbe potuto aiutarli, almeno ad alleviare parte dei dolori, ma se l’uomo non si fosse allontanato non poteva rischiare.
Si sentiva quasi impotente, e dispiaciuto soprattutto nei confronti dell’amica, soprattutto perché in quel periodo forse avevano parlato meno rispetto a prima, ed ora che stava male si rendeva conto avrebbe potuto sfruttare meglio certi momenti.
Naturalmente avrebbe aiutato anche Lighneers se avesse potuto, ma il rapporto con lui era comunque diverso.
Jack vide chiaramente quanto il ragazzo stava male, e per cercare di rassicurarlo facendogli sapere che gli stava vicino lo prese per mano, mostrandogli un piccolo sorriso per dire che sarebbe andato tutto bene.
Anche se non poteva sapere a cosa l’altro stava pensando, Daimonas apprezzò molto il gesto, stringendogli a sua volta la mano.
-Non c’è niente che possiamo fare per aiutarli?-
Chiese Johanna preoccupata per la quantità di sangue e bende che erano state usate.
-Direi che l’unica cosa da fare è aspettare. E per Lighneers in caso qualche trasfusione in più.-
Rispose Vladimir molto più colpito dalle condizioni del ragazzo.
-Il vostro amico ha ragione, e tra non molto dovrete anche tornare in classe. Questa non sarà una scusa per saltare le lezioni.-
-Ci crede veramente così infimi da approfittare delle condizioni di un’amica per questa minchiata?-
Grace nonostante stesse parlando ad un professore non usò mezzi termini, e vista la sua antipatia per Lighneers nessuno fu sorpreso si riferisse solo ad Ailea.
-Non vi conosco e non ne ho bisogno. Ma è sempre meglio avvertire prima.-
-Almeno dopo la scuola se staranno ancora male possiamo venire qui?-
Chiese invece Nadeshiko quasi sussurrando.
-Sì quello sì. Non possiamo spostarli se non si rimettono in piedi da soli.-
Fortunatamente l’infermeria si prendeva cura di coloro che ne avevano bisogno in modo quasi impeccabile, ma ciò non toglieva che non fosse mai piacevole andarci.
Annabelle intanto continuava a rimanere in silenzio. Nessuno la stava rimproverando di nulla e questo quasi la faceva sentire più in colpa. Continuava a spostare lo sguardo da Ailea a Lighneers, controllando in particolare se quest’ultimo continuasse a respirare.
Involontariamente in quella brutta vicenda aveva trovato un lato positivo, ossia qualcosa a cui aggrapparsi per affermare lui non era una cattiva persona.
Purtroppo però l’intervallo non era eterno, e presto gli studenti dovettero tornare alle proprie aule.
 
 
 
 
 
 
 
Nonostante il professore stesse facendo del suo meglio per invogliare tutti gli studenti a partecipare, molti di loro furono troppo distratti per farlo, e così l’uomo aveva deciso, piuttosto che sprecare fiato, di assegnare un compito da svolgersi nell’ultima mezz’ora, per il quale non ci sarebbe stata alcuna valutazione ma che almeno avrebbe funto da ripasso.
Anche così però alcuni facevano fatica a restare concentrati, soprattutto Hope che spesso sentiva ancora le lacrime pronte ad arrivare.
-Non è colpa tua.-
Alexander, sedutosi vicino a lei, le prese una mano accarezzandola, cercando di confortarla. Odiava vederla così, nonostante amasse il suo essere generosa ed altruista.
-Non riesco a non pensarci. Le ho chiesto io di stare vicino ad Annabelle.-
-Ailea è molto forte, vedrai che non le è successo nulla.-
Era una delle volte in cui parlava sinceramente. Ovviamente ricevere un intero tavolo in testa era doloroso ed avrebbe messo ko chiunque, ma nonostante questo sapeva che il danno era solo marginale, o almeno così sperava.
Sarebbe stato molto difficile nascondere il corpo di Ayame e dare una spiegazione sull’accaduto, anche se avrebbe potuto sfruttare la sua fuga e lo shock per impersonarsi lei al cellulare, e dire che non voleva più vederli.
Purtroppo questi pensieri erano spontanei, visto il fratello da un momento all’altro poteva dargli l’ordine, e così rischiava di distrarsi dal consolare Hope.
-Come credi che stia Lighneers invece?-
Anche se non lo aveva dato molto a vedere era preoccupata anche per lui.
-Se la caverà.-
-Ha protetto Annabelle…forse abbiamo sbagliato tutti.-
Era difficile da ammettere, ma non impossibile.
Alcuni magari non lo avrebbero mai fatto ma lei non intendeva nasconderlo, Annabelle poteva avere ragione sul fatto non era così cattivo come dava a vedere.
-Hope, una sola buona azione non rende una persona diversa. Ci ha pestato i piedi troppe volte per dimenticare tutto solo per questo.-
A parlare non era stato Alexander, bensì Grace, che dal banco dietro ai due aveva sentito tutto.
-Lo so Grace, però la verità potrebbe stare nel mezzo.-
Dopo essersi impuntata troppo a lungo sull’altro fronte Hope voleva essere più aperta alla faccenda, quindi avrebbe valutato il tutto a mente lucida ed in base alle azioni future. Sapeva che purtroppo l’amica non era dello stesso avviso, visto a lei Lighneers non era mai piaciuto, ma non aveva bisogno di costringerla a cambiare e non voleva.
Hope comunque non era la sola a rimaner con la mente fissa sull’accaduto. Seraph ormai fissava il foglio davanti a sé da quasi una decina di minuti.
Astral notandolo non se la sentiva di non dir nulla.
-Ehi, vedrai che starà bene.-
-Non è questo il punto.-
Sapeva perfettamente nel giro di un’ora Ailea sarebbe tornata come prima, ma il problema era lei stessa. Si allenava ogni giorno per almeno un’ora, sia nell’attacco che nella difesa, eppure quando Ayame l’aveva attaccata in quel modo oltremodo vigliacco i suoi riflessi non erano stati abbastanza veloci.
Continuava a pensare a come avrebbe dovuto agire, a quali movimenti fare, e più lo faceva più le sembrava di trovare delle falle nei suoi schemi.
Inoltre questa sua debolezza aveva fatto ferire la sua migliore amica.
E se fosse successo in situazioni ben più peggiori?
Si sentiva in colpa nei suoi confronti, quindi probabilmente si sarebbe assicurata stesse veramente bene, ma era chiaro che tutti questi pensieri la incupissero.
Astral però non cercò di tirarle fuori dalla bocca nulla. Se voleva parlargliene allora ne sarebbe stata liberissima, ma non era costretta.
A prescindere lui le sarebbe rimasto vicino per vederla sorridere ancora.
Peccato che non potesse fare lo stesso anche per tutti gli altri che ne avevano bisogno, come ad esempio Nadeshiko, che stando quasi sdraiata sul banco strisciava la coda a terra sconsolata.
-Nadeshiko, va tutto bene?-
Cirno confusa per quell’atteggiamento aveva avvicinato il banco all’amica, per vedere cosa potesse avere.
-Mi sento tanto giù, perché queste giornate devono essere così brutte…-
-A me sembra ci sia un bel cielo oggi.-
Obbiettò Cirno guardando fuori dalla finestra.
-Ma mica intendevo quello! Mi riferisco a Lighneers e Ayame…ed anche Annabelle e Ailea, e pure Khal. Stanno tutti male oggi!-
Odiava giornate simili, sembrava che ogni cattiva notizia dovesse arrivare con una scorta di sfortune.
-Beh, se tutti i giorni fossero belli non sarebbero diversi da quelli brutti.-
-Ma che dici Cirno…-
-Se ogni giorno fosse il tuo compleanno allora non avrebbe più nulla di speciale.-
Forse stava facendo delle metafore un po’ casuali, però era così che la vedeva lei. Anche i giorni più bui servono a renderti forte.
-A me piacerebbe ricevere dei regali ogni giorno…-
Peccato che Nadeshiko non fosse molto collaborativa in merito.
-Se fosse il tuo compleanno ogni giorno dopo un po’ la gente si stancherebbe di darti dei regali.-
Vladimir aveva appena finito di completare il compito assegnato dal professore, e visto aveva un po’ di tempo per rilassarsi ne voleva approfittare per fare quattro chiacchiere.
-Chi mi ama lo farebbe ogni giorno però.-
-Perfino Ryujin che è il romanticismo incartato obbietterebbe.-
Scherzò l’altro alla risposta dell’azzurra.
-Nel mio caso sarebbe più divertente invece, perché ogni giorno sarebbe una festa.-
Affermò poi Cirno sorridendo divertita.
-Ma non avevi appena cercato di spiegarle che serve diversità nelle giornate?-
-Sì ma poi l’argomento è cambiato. Prima ero la Cirno seria, ora sono la Cirno festaiola.-
-Penso una Cirno basti ed avanzi per tutte le feste del modo.-
Rispose il ragazzo con un sorriso. Almeno insieme stavano riuscendo un po’ a distrarre Nadeshiko, anche se questa di tanto in tanto si perdeva a fissare dei punti vuoti.
Al contrario suo invece Johanna stava facendo di tutto per distrarsi, mandando messaggi di nascosto a Mattia o concentrandosi sul compito.
Sapeva che usando il telefono in classe rischiava di venir punita, ma visto tutte le preoccupazioni aveva non le importava gran che.
Non se l’era sentita però di raccontargli dell’accaduto, semplicemente stava parlando del più e del meno per poter staccare la testa da tutto.
In larga parte stava funzionando, ma così si era anche distratta dal vedere come stesse Sammy, la quale purtroppo era altrettanto triste quanto tutti gli altri.
Non le piaceva quando i suoi amici litigavano, e tanto meno quando si ferivano, e Johanna non aveva potuto nascondere tutto il sangue avevano perso…
-Ehi che muso lungo nya.-
Fortunatamente per lei Lacie aveva un ottimo intuito per capire i sentimenti delle persone, e visto tutti erano di umore nero aveva voluto concentrarsi su chi aveva veramente bisogno di una mano, ovvero su Sammy, ancora troppo piccola per essere così triste secondo la ragazza.
-Non riesco a concentrarmi sull’esercizio…-
-Nemmeno io nya, quindi non lo faccio.-
Scherzò la ragazza solleticandole il naso con la coda cercando di farla ridere.
-Anche tu sei preoccupata per Lighneers ed Ailea?-
Purtroppo non sembrava si potesse evitare questo argomento, ma almeno poteva cercare di tranquillizzarla.
-Ailea è tanto forte, starà solo facendo un pisolino nya.-
-E Lighneers?-
-…è stupido, ma è forte anche lui nya.-
Alla fine anche se voleva rallegrarla non poteva fingere provasse una grande simpatia per il ragazzo.
-Perché dici che è stupido Lacie?-
-Perché si sta comportando come uno stupido nya. E se non si dicono le cose come stanno si finisce per mentire nya.-
-Io non voglio mentire.-
Rispose la bambina innocentemente.
-Allora devi dire ciò che pensi, quando te lo senti nya.-
Aveva senso, e nella mente della bambina non esisteva ancora il concetto delle bugie bianche o a fin di bene.
-…penso che Lighneers non si sia comportato bene, e nemmeno Ayame.-
-Ecco, sei sincera nya.-
-Però mi fa stare male parlare male degli altri.-
-Ma non stai parlando male di loro nya. Se dicessi che puzzano o sono brutti lo staresti facendo nya, ma stai dicendo le cose come stanno. Anche se sono tuoi amici si sono comportati male nya.-
-Lacie, sono cose un po’ complicate per Sammy, magari è meglio cambiare argomento.-
Ad intromettersi era stato Ryujin, che distrattosi aveva involontariamente ascoltato la conversazione tra le due.
-Perché dovremmo?-
Chiese giustamente la bambina, confusa.
-Perché secondo lui sei ancora troppo piccola per parlare di queste cose nya.-
Ryujin apprezzava chi non aveva peli sulla lingua, tuttavia c’era modo e modo di dire le cose, e soprattutto bisognava stare attenti in base alle persone.
-E’ che sei già stata molto provata…vorrei solo potessi riposare la mente.-
Tentò quindi di spiegare lui, anche se in parte Lacie era d’accordo. Sammy rimase poi per qualche minuto in silenzio, riflettendo sulle reazioni che tutti avevano nei suoi confronti.
-Pensate che io sia troppo piccola?-
-Lo sei nya.-
-Però sono anche rimasta sola su quell’isola a lungo. E non è stato bello.-
Ryujin non sapeva nel dettaglio a cosa si riferisse, quindi poteva solo lasciare che Lacie continuasse.
-Appunto per questo spesso vogliamo proteggerti nya.-
-Io sono molto più intelligente di tanti bambini della mia età. So parlare e ragionare quanto un adolescente.-
-E’ vero, sei un prodigio sicuramente, però Sammy una bambina merita di essere felice durante la sua infanzia.-
Tentò ancora di dire il ragazzo.
-Io sono felice se posso aiutare i miei amici. Per favore, non tenetemi all’oscuro di tutto.-
Era la prima volta che Sammy si imponeva in quel modo. Se anche gli altri l’avessero sentita ne sarebbero rimasti stupiti. Perfino i due ragazzi non riuscirono a trovare una buona risposta a quella richiesta, e la conversazione si vide finire.
Naturalmente però c’era anche chi non aveva alcuna intenzione di parlare al momento.
Tra questi c’era ad esempio Zell, il quale con le braccia incrociate fissava l’orologio in attesa che l’ora suonasse.
Ciò che era successo un quarto d’ora prima l’aveva colpito, non tanto perché conosceva le persone coinvolte, ma perché era successo senza che nemmeno se ne accorgesse.
L’aveva quindi portato a riflettere su quanto le cose andassero in quel modo. Mentre tu ti stai divertendo e rilassando dall’altra parte potrebbe star capitando qualcosa di orribile a qualcuno.
E tu non puoi farci nulla.
E’ possibile convivere totalmente con questo?
Bisognava diventare cinici per non esserne intaccati?
E lui lo era?
Se si poneva queste domande era soprattutto per il ruolo di paladino che si era posto durante le notti. Gli tornò in mente la signora che aveva salvato dal compagno violento, ed allo stesso tempo penso che forse, mentre salvava lei, qualcuno da un’altra parte non ce l’aveva fatta.
Però non voleva smettere di fare cose simili, perché pur non potendo aiutare tutti poteva almeno aiutare qualcuno.
Gli sembrò di non poter controllare niente nella propria vita, ma forse stava sbagliando prospettiva. Forse c’erano cose che poteva controllare.
Avrebbe voluto farlo per quanto riguardava il modo in cui si sentiva.
Anche Yume ed Annabelle durante tutta la lezione non avevano detto una parola.
Annabelle avrebbe voluto farlo, ma si sentiva completamente distrutta. Avrebbe in particolare voluto parlare anche con Yume, per sapere come stava.
E con Hope e Johanna, e probabilmente anche Khal e Seraph.
Praticamente voleva parlare con tutti coloro erano stati coinvolti direttamente, per sapere come stavano.
Pensò però fosse troppo presto per farlo, e che magari avrebbe tentato quella sera al cellulare.
Yume invece, di nascosto stava cercando da tutta la lezione di contattare Ayame.
Non era ingenua, sapeva che l’amica aveva sbagliato, ma proprio per questo voleva parlarle ed aiutarla.
Eppure lei non rispondeva a nessun messaggio e nemmeno visualizzava.
La cosa la preoccupava più di quanto desse a vedere, e per qualche motivo aveva un brutto presentimento.
A sentirsi così era anche Daimonas, che voleva tornare in infermeria per aiutare i due.
Sia Milton che Jack capivano perfettamente come si sentisse, ma cercavano di evitare si alzasse.
-Staranno bene, non erano così gravi.-
Tentò di dire Milton mettendogli una mano sulla spalla.
-Ma con il mio aiuto starebbero anche meglio.-
Era un dato di fatto, ma non poteva fino a quando erano lontani.
-Non puoi rischiare con il professore lì.-
Obbiettò Milton più seria.
-Potrei distrare il professore.-
-Cosa vorresti fare? Sgattaiolare dentro mentre noi facciamo la ulà?-
Ribatté Jack immaginandosi lui e Milton con una gonna di foglie mentre ballavano e Daimonas entrava.
Divertente, ma infattibile.
-Però se avessero bisogno di lui potrebbe allontanarsi.-
Continuò il castano cercando ogni possibile soluzione, ma i suoi amici lo riportavano con i piedi per terra.
-Dopo la scuola potremo andare da loro, e se staranno ancora male li aiuterai.-
Disse infatti Milton ferma, facendogli capire la conversazione non sarebbe andata molto oltre.
-Sappiamo quanto tu sia una persona buona e fantastica, ma vedrai che andrà tutto bene.-
Jack scelse un approccio lievemente più dolce, ed alla fine Daimonas dovette arrendersi.
Se solo il tempo fosse passato più velocemente sarebbe stato meglio per tutti, perfino per Khal, che fissava il muro con occhi gelidi…


 
 
 
 
 
 
 
Nell’infermeria non si sentiva alcun suono, ad eccezione forse del respiro dei due ragazzi che ancora dormivano.
Il professore era rimasto con loro per tutto il tempo, controllando le loro condizioni a distanza di tempo.
Finalmente dopo un paio d’ora Ailea aprì gli occhi, sentendo come prima cosa un forte dolore alla testa.
Ricordava perfettamente di aver difeso Seraph e di aver ricevuto un tavolo in testa, quindi non ne era sorpresa.
Lo era invece per la presenza di Lighneers vicino a lei, e per tutte le bende ed il sangue che c’era.
-Bene, ti sei svegliata.-
Notandola il professore le si avvicinò, controllandole nuovamente la vista e le condizioni.
-Sembra essere tutto in ordine.-
-Cosa è successo a lui?-
Chiese subito la ragazza indicando il verde.
-E’ stata una motosega, ma si riprenderà presto. Non appena te la senti esci pure, ma non puoi partecipare alla lezione di ginnastica.-
Già a metà frase lei aveva finito di ascoltare. L’unica persona con una motosega era Ayame, ma era impossibile fosse stata lei. Quando però controllò il telefono e notò i messaggi capì quello che era successo.
Yume l’aveva scritto molto chiaramente; Lighneers aveva difeso Annabelle dall’attacco di Ayame e ne era rimasto ferito.
-Razza di stupido.-
Non voleva dargli alcun tipo di colpa, però una parte di lei non riusciva a non avercela con lui per l’essersi fatto male. Come prima cosa era anche colpa sua se Ayame era uscita di testa, e dopo il modo in cui aveva cominciato a comportarsi, litigando con tutti, forse sarebbe stato meglio se non si fosse più intromesso.
Aveva però salvato la rossa, quindi poteva anche passarci sopra.
Sdraiandosi nuovamente si chiese a che punto la lezione di ginnastica potesse essere, ma a giudicare dall’ora sul telefono mancava circa mezz’ora.
-Khal!-
Le era passato per la mente, ma anche lui era rimasto ferito.
-C’era per caso un ragazzo dai capelli bianchi e gli occhi azzurri prima?-
Chiese subito quasi alzandosi in piedi, cercandolo per la stanza.
-Si sta benone, la forchetta non è arrivata così in profondità.-
-Menomale…-
Era un vero sollievo, ma a prescindere gli mandò un messaggio chiedendogli se stava bene, ed avvisandoli che lei era sveglia.
Sicuramente l’avrebbe raggiunto prima che leggesse il messaggio, ma non importava.
Prima di alzarsi la ragazza si mise a sedere sulla sponda del letto più vicina a Lighneers, ed iniziò a punzecchiargli la guancia.
-Ehi, sei stato uno stronzo oggi con tutti. Se non mi senti te lo ripeterò anche dopo.-
Niente, era ancora ko.
Visto poteva approfittarne prese dal proprio zaino un pennarello e scrisse in piccolo sulla sua fronte “cuore d’oro”.
Il taglio di Ayame però doveva esser stato veramente profondo per fargli perdere i sensi, ma d’altronde era una motosega non certo un coltello.
Non poté fare a meno di chiedersi dove lei fosse. Si sarebbe aspettata di vederla piangere al capezzale del ragazzo subito dopo aver aperto gli occhi, ed invece non sembrava essere nemmeno fuori dalla finestra.
-Bah, magari è a lezione e si è data una calmata. Credo andrò a dare un’occhiata.-
-Se parlare da soli è un effetto della botta in testa è meglio se torni domani.-
Disse il professore mentre lei si alzava pronta a lasciare la stanza.
-Ah e non toglierti le bende, anzi è meglio se per un giorno o due ti tieni una fasciatura.-
Aggiunse l’uomo mentre la ragazza era ormai sulla porta.
-Perché?-
-Hai un taglio più profondo del previsto, potrebbe riaprirsi in ogni momento.-
Non era un problema, ma avrebbe comunque seguito il suo consiglio. Procedendo a passo calmo arrivò fino alla porta della scuola che dava davanti alla palestra, ed una volta uscita notò subito la sua classe correre attorno ad essa.
Probabilmente era l’allenamento finale della lezione, in un certo modo però era felice d’aver saltato proprio la corsa.
Non appena fu abbastanza vicina sentì subito Lacie chiamare il suo nome.
-C’è Ailea nya!-
Ovviamente tutti i suoi amici si voltarono per guardarla, sollevati stesse bene ma impossibilitati dal fermarsi, tutti ad eccezione di Khal che senza nemmeno pensarci le corse incontro raggiungendola ed abbracciandola.
-Ehi, non volevo farti preoccupare.-
Disse la ragazza sorridendo, ma lui rispose semplicemente stringendola più forte. Non era stata preoccupazione quella che aveva provato, ma odio nei confronti di Ayame, ed il desiderio di rinchiudere Ailea nel suo appartamento per evitare potesse capitare nuovamente qualcosa di simile.
Ma come riuscirci?
Era questo il pensiero che non l’aveva abbandonato.
Doveva trovare il modo per tenerla tutta per sé.
-Ehi! Se hai tanta voglia di abbracciarla allora fallo mentre corri!-
All’urlo della professoressa Khal non se lo fece ripetere due volte, e prendendo in braccio l’amata tornò verso gli altri correndo senza alcuna apparente fatica.
-Khal potevi anche lasciarmi lì.-
-Assolutamente no. Voglio stringerti tutto il tempo.-
Grazie al cielo aveva un’ottima coordinazione, perché mentre correva teneva il viso contro quello di lei e non guardava dove metteva i piedi, ma non sembrava averne bisogno.
Il ragazzo però non era l’unico ad essere interessata a lei, la sua amica Seraph infatti non appena li aveva visti avvicinarsi aveva accelerato il passo per raggiungerli.
-Ehi Seraph, come va?-
Chiese Ailea guardandola.
-Non dovresti essere tu a chiederlo.-
-Sono in piedi, circa, quindi direi che sto bene. Ho saltato qualche lezione almeno.-
Sembrava veramente stare bene, era certamente una preoccupazione in meno.
-Ho sentito di quello che ha fatto Lighneers.-
Aggiunse poi la bruna appoggiando il mento alla spalla del ragazzo.
-Sì, ci ha sorpresi tutti.-
Non c’era molto da dire a riguardo, nessuno se lo sarebbe mai aspettato da parte sua.
-Il prof dice si riprenderà presto.-
-Si, ce lo ha detto anche a noi.-
-Ehi Ailea nya! Hai dormito bene?-
Lacie, al settimo cielo di rivederle l’amica, stava praticamente saltando come se le energie le si fossero ricaricate tutte di un colpo.
-Sì grazie. E’ stato piacevole, anche se non ne è valsa tanto la pena prendere una botta in testa.-
-Ayame la pagherà per questo.-
Affermò immediatamente Khal corrugando la fronte.
-Puoi usare anche parole più gentili nya.-
Naturalmente Lacie non si trovava sulla stessa lunghezza d’onda di Khal, ed anche se Ayame avrebbe dovuto far qualcosa a riguardo non avrebbe mai dato ragione al ragazzo.
-Comunque sono felice di vedere che stai bene nya. Vuoi correre un po’ con noi nya?-
-Passo, non amo correre.-
Aver saltato quella parte della lezione era stata l’unica cosa buona di tutta la faccenda.
Perlomeno non durò a lungo quest’ultima parte, e tutti furono liberi di tornare a casa, ma naturalmente prima tutti si avvicinarono per vedere come la ragazza stava.
L’unico a star più distante era Alexander, sollevato stesse bene solo perché così Khal non avrebbe avuto reazioni spaventose…forse…
-Ailea, posso curarti se c’è qualcosa che non va.-
Disse subito Daimonas cogliendo la palla al balzo. Non aveva potuto prima ma ne sarebbe stato veramente felice.
-Tranquillo va tutto bene, non mi sono rotta niente.-
Un po’ gli dispiacque il non poter rendersi utile, ma il ragazzo era comunque molto sollevato andasse tutto bene.
-Vedi? Te lo avevamo detto.-
Disse Jack mettendogli una mano sulla spalla.
-Già, meglio così.-
-Lighneers invece come sta?-
Chiese intanto Milton non vedendolo.
-Sta ancora dormendo, ma c’è il prof con lui. Non sembra stare particolarmente male.-
-Quando è successo c’era molto sangue…-
Rispose Yume sospirando. Non che non vi fosse abituata, ma era sempre triste quando ad essere ferito era un amico.
-Siamo stati in condizioni peggiori. Sicuramente domani sarà già come nuovo.-
-Ci voleva una nota positiva Ailea.-
Disse Vladimir che preferiva pensarla in quella maniera piuttosto che vedere tutto nero. Infondo gli altri già bastavano e come si era visto la ragazza non stava poi così male.
Nel frattempo Hope si avvicinò alla bruna, fissando l’erba pur di non incrociare i suoi occhi.
-Ailea, mi dispiace veramente tanto per quello che è successo. Non avrei dovuto trascinarti.-
Seraph se avesse avuto meno tatto e buon senso avrebbe detto all’amica un sono “Te lo avevo detto”, ma preferì restare in silenzio.
-Ehi non è stata colpa tua.-
-Però mi sento comunque responsabile. Lascia almeno che ti offra qualcosa per sdebitarmi.-
-Beh se la metti così va bene.-
Non le serviva niente in cambio, però la prospettiva di avere qualcosa gratis non era certo male.
-Adesso andiamo a cercare Ayame?-
Sammy con la sua domanda fece calare un imbarazzante silenzio, al quale non molti seppero rispondere.
-Forse è meglio sbrigarsela domani.-
Disse ad un certo punto Astral, non credendo fosse il caso di rincorrerla ora che era uscita di testa.
-Ha lasciato la sua motosega a scuola però. Non credo voglia far del male a nessuno.-
Nadeshiko aveva centrato un buon punto.
Effettivamente l’arma era ancora lì, più per la precisione l’aveva Yume che aspettava di ridarla all’amica.
-Siamo sicuri di volergliela ridare?-
Chiese tuttavia Vladimir scettico. Sapeva che un giorno sarebbe tornata normale, ma fino a quando non avesse accettato l’esistenza di Annabelle forse non era il caso.
-Se la prenderebbe con la forza probabilmente, e attaccherebbe di nuovo qualcuno.-
-Questo non è vero Grace.-
Yume era pronta a difendere Ayame senza alcuna preoccupazione, perché sapeva non aveva fatto quelle cose con cattiveria.
-Potremmo aspettare sia lei a chiederla. Anche se potrebbe anche comprarsene una nuova.-
La proposta di Zell era sensata. Avrebbe ritardato il pericolo restituendo comunque l’oggetto.
-Le mandiamo un messaggio?-
Chiese incerta Johanna, che preferiva star lontana per il momento da quegli scontri.
-A me non risponde.-
-Nemmeno a me…-
Dissero quasi in coro Yume e Nadeshiko, facendo preoccupare alcuni del gruppo.
-Deve essere molto scossa. Infondo ha attaccato e ferito la persona che ama.-
Ryujin aveva sicuramente ragione, anche se non poteva giustificarla.
-Noi conosciamo dove vive in caso.-
Effettivamente durante le sessioni di studio con lei, Annabelle, Milton e Johanna Cirno aveva visitato la casa della ragazza, ma nessuno era intenzionato ad andarci subito.
-Aspettiamo domani prima di fare qualsiasi cosa. Vediamo come si evolve la situazione.-
La proposta di Zell alla fine venne accolta da tutti, ma l’unica a non aver parlato era stata Annabelle, che fissava un punto vuoto persa nei suoi pensieri.
Difficilmente lei sarebbe riuscita a restare con le mani in mano, ma non sapeva da dove incominciare…
   
 
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