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Autore: PRISHILLA    13/07/2020    2 recensioni
L'ossessione che Harry Potter ha per Draco Malfoy sta portando i suoi amici all'esasperazione. Cosa succederà quando Ginny, stanca delle sue continue lamentele, deciderà di prendere in mano la situazione per dimostrargli una volta per tutte che Draco non è stato marchiato e che le sue sono solo paranoie?
Scopriamolo insieme che ne dite..? ^^
Genere: Commedia, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Il trio protagonista | Coppie: Draco/Ginny
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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Capitolo 26



Entrato in Sala Grande per la colazione Draco era sereno, si sentiva felice per la prima volta dopo tanto tempo, non gli importava nulla di tutto quello che accadeva intorno a lui.

L'unica cosa che lo distrasse da quel suo torpore fu sollevare lo sguardo incrociando quello del professor Piton che lo guardava con un'espressione strana.

Si fermò in piedi nella navata cercando nella sua mente di spiegarsi il suo comportamento della notte appena trascorsa, ma non riusciva a capire.

Lo avrebbe denunciato per tradimento? Avrebbe spifferato tutto? Cosa pensava di quella storia? Aveva forse creduto che se la stesse solo spassando con la Weasley per poi spezzarle il cuore?

Non poteva saperlo.

Sapeva solo che lui sapeva...

Si decise ad andare oltre sedendosi al suo solito posto tra Blaise e Theo che lo guardavano con un'aria strana.

Anche loro sono strani stamattina? Si ritrovò a pensare versandosi il suo caffè come era solito fare dopo averli salutati.

-Allora Dra?- gli chiese Blaise.

-Sembri... come posso dire... soddisfatto...- lo spalleggiò Theo.

Blaise rise di gusto. -Bella questa.-

Draco con la tazza vicino alle labbra li guardava stranito, di che diamine stavano parlano? Non poteva credere che quello che era successo era così palesemente leggibile sulla sua faccia. Ma...

-Allora parli o no?- insistette Theo.

-Ma di che diamine state parlando voi piuttosto?- disse posando la tazza rinunciando a bere il suo caffè caldo.

Blaise roteò gli occhi emettendo un verso di stizza. Theo gli si fece più vicino sussurrando: -Beh, ti è almeno piaciuto?- con fare malizioso.

Draco era allibito, si riferivano davvero alla notte scorsa!

-Come fate a...-

-Draco noi siamo i tuo migliori amici.-

-Ti conosciamo meglio di chiunque altro.-

-Già... quella faccia inebetita la riconosceremmo tra mille.-

Blaise rise di quella battuta. -Si... la faccia di qualcuno che ha finalmente scopato dopo mesi.- risero entrambi a quel punto mentre a Draco sfuggiva un risolino soddisfatto.

Perché negarlo, erano stati insieme, gli era piaciuto, andava tutto alla grande quindi...

Stava per rispondere ma...

Qualcosa non andava, non erano mai stati così svegli.

-No, non è possibile... Voglio la verità- disse invece.

Li guardò in attesa. Perché avevano smesso di parlare? Perché non rispondevano, non lo canzonavano più e non parlavano affatto?

Perché Blaise non parlava affatto?!

Posò ancora la tazza esasperato. -Okay parlate che succede.- qualcosa gli puzzava e non era il panino che Goyle stava mangiando seduto alla panca difronte. Anche se anche quello non è che profumasse...

Li guardò con un cipiglio passando in rassegna prima uno poi l'altro. I ragazzi intanto si guardavano e sentiva distintamente che continuavano a scambiarsi quella patata bollente con dei “dillo tu” “no dillo tu” e andarono avanti così finché non perse la pazienza. -Finitela voi due e ditemi cosa non mi quadra!- li intimò.

-Pansy ha raccontato in giro che vi ha beccati ieri sera... insieme.- disse Theo d'un fiato.

-Il gazzettino degli scoop oggi riporta che Draco Malfoy ha scopato la Weasley.- gli spiegò Blaise con parole più concrete.

-Dannazione!-- imprecò Draco tra i denti rendendosi solo in quel momento conto che tutti gli sguardi del giorno erano rivolti a lui. Tutti chiacchieravano sottovoce nascondendo le labbra con le mani e ridacchiando di gusto.

Portò inevitabilmente lo sguardo sul tavolo dei Grifondoro dove un indemoniato Ronald Weasley lo guardava con odio.

Ingoiò mentre vedeva la Granger tentare di calmarlo, di spiegargli che probabilmente era solo una voce che girava come tante altre infondate. Ma lui sembrava non volerle dare retta.

E faceva bene...

Anche Harry Potter lo stava guardando accigliato. Certo non come Ron ma era sufficientemente arrabbiato da colpirlo ancora con un anatema mortale, e questa volta non lo avrebbe preso di striscio, avrebbe mirato agli organi interni.

Che situazione ingarbugliata.

Sbuffò indeciso su come muoversi. Non era certo quello il modo in cui avrebbe voluto che lo sapessero.

Ci pensò su.

No.

In realtà non avrebbe mai voluto che lo sapessero, avrebbe preferito che lo immaginassero senza averne conferma.

E Ginny... come avrebbe reagito alla cosa?

Come se qualcuno lassù avesse voluto rispondere alla sua domanda lei entrò in Sala.

Calò il silenzio e la vide paralizzarsi sulla porta impietrita da tutti quegli sguardi puntati su di lei.

La vide poi cercare il suo sguardo e aggrottare la fronte in cerca di risposte. Ma come avrebbe potuto spiegarle da lì?

Poi guardò Ron, e seppe che qualcosa nella sua testolina rossa si era accesa.

La vide guardare poi Pansy con uno sguardo che la trapassò da parte a parte fulminandola. Aveva capito tutto. “Sgualdrina”, sentì dire alla bruna seduta qualche metro più in la facendo ridere i suoi compagni di casa, e nonostante lo avesse detto sottovoce anche lui l'aveva sentita chiaramente.

-Da che pulpito.- le rispose vedendola voltarsi verso di lui e girarsi ancora lanciandogli solo un occhiataccia, per non perdersi quella scena.

Ginny era chiaramente imbarazzata. La vedeva ferma, indecisa su cosa fare.

A quel punto lui poteva fare un'unica cosa, al diavolo tutto...

Un gruppetto di ragazze di Serpeverde le passarono accanto entrando in Sala Grande urtandola. Si fermarono per guardarla e poi con un ghigno stampato in faccia le dissero: -Così ti sei lasciata scopre da Draco eh.-

-La santarellina.- risero di lei.

-Com'è stato? Ti è piaciuto?-

La lasciarono lì ridacchiando tra di loro mentre andavano al tavolo.

E allora la Sala riprese vita, i ragazzi tornarono alle loro attività passandole accanto urtandola e continuando a chiederle cose come “è vero che ti sei scopata Malfoy” “hai scopato Malfoy” “così alla fine ci sei stata” “ti è piaciuto?”, e vide Ginny in preda al panico lasciare la Sala per la vergogna in tutta fretta non reggendo più la pressione.

Draco imprecò ancora mentre gli altri ridevano di lei e arrivavano alle loro conclusioni. Si alzò ma prima di correre via si chinò sui suoi amici : -Si è tutto vero... e sì mi è piaciuto!- disse sussurrando. Fece per voltarsi mentre loro ridevano soddisfatti ma tornò indietro. -Mi è piaciuto due volte!- e solo allora andò via lasciandoli urlanti per la sorpresa, allibiti, con occhi sgranati e sorrisi estremi mentre applaudivano e gioivano di quella vittoria... doppia!






Ginny intanto era corsa via, si era fermata solo quando si sentì abbastanza lontana da occhi indiscreti.

Non avrebbe mai e poi mai pensato a quella svolta, se le avessero detto che la sua vita privata sarebbe stata così traumaticamente pubblica non ci avrebbe mai creduto.

Quella maledetta!

Non era riuscita a prendersi la sua vendetta tramite il professore e adesso se l'era presa così.

La immaginava che godeva del suo operato mentre tutta la scuola non faceva che parlare di quella che sarebbe dovuta essere la notte più intima della sua vita. Non bastava essere stata beccata in flagrante? Cosa che l'aveva già imbarazzata a morte... no anche la pubblica umiliazione.

Avvertì due braccia intorno alla vita e si voltò trovandosi Draco di difronte che sorrideva.

Sorrideva...

Certo, tanto a lui che cambiava?

Lo guardò accigliata. -Ma ti rendi o no conto di quello che si blatera in giro?- gli domandò con esasperazione.

-Certo che si.- le disse lui pacato

-E immagino che la cosa non ti tocchi minimamente...- gli fece notare con un espressione che la diceva lunga.

-No in effetto no...- era evidentemente sincero.

-E certo, non è mica la tua reputazione che è stata stracciata, presa a calci, calpestata e gettata nell'immondizia.-

Draco la guardò stranito. -Fammi capire bene...- le disse. -E' così brutto per te che si dica in giro che siamo stati insieme?- adesso era lui ad essere accigliato.

Ginny era esasperata. Possibile che non capisse? -No, non siamo stati insieme.- lo corresse. -Scopata Draco... scopata!- gli urlò in faccia vedendo la sua espressione tornare normale.

-Quindi è questo il problema?- le disse sorridendole.

Ginny era semplicemente allibita. -Certo che si!- per lei era la cosa più naturale del mondo.

Scopata lo si diceva a chi trascorreva una notte e via, per una cosa di poco conto, di un momento di debolezza, di una a pagamento... ma per amor del cielo!

-O forse è questo che è stato per te?- gli disse stringendo gli occhi a due fessure. Infondo la notte scorsa non c'erano state promesse, non c'erano stati paroloni d'amore a coronare il tutto...

Forse era davvero lei la stupida.

Cercò di sciogliersi da quell'abbraccio per liberarsi da lui e andare a sotterrarsi quanto più lontano e profondamente possibile. Ma lui non lasciò la presa, la tenne stretta intimandole di non muoversi di lì e costringendola a guardarlo.

-Ginny!- la chiamò esasperato. Finalmente si fermò ma non lo guardò, non aveva il coraggio di guardarlo negli occhi. -La cosa è molto semplice... puoi smentire.- le fece notare con naturalezza.

-Oh si certo perché qualcuno mi crederebbe.- lo rimbeccò convinta dalla stupidità di quel piano.

-Posso smentire io se preferisci.- le consigliò allora.

Ginny lo guardò truce, non sapeva bene perché ma quella frase era stata la peggior frase che gli avesse mai sentito dire fino ad allora. Lo guardò con un'espressione così accigliata da fargli perdere la sicurezza perché le chiese se avesse detto qualcosa di sbagliato.

-Certo che si!- gli urlò lei. -Così vorresti negare di essere stato con me? Negheresti di aver avuto un coinvolgimento così profondo con me!- non sapeva perché si stava comportando così, si rendeva perfettamente conto della stupidità delle sue parole adesso, ma non riusciva a reprimere quella sensazione di abbandono che le vorticava nello stomaco.

Draco sorrise. Perché era così calmo!? Continuava a domandarsi lei che invece era un turbinio di emozioni conflittuali.

-Negherei la cosa, correggendola.- le disse, e lei lo guardò più interessata. -Magari che il gazzettino dicesse che Malfoy ha fatto l'amore con la Weasley saresti più felice?- le domandò sornione.

Ginny era senza parole. Adesso si che si rendeva conto di quanto era sciocca. Non riusciva a rispondergli troppo imbarazzata e davvero felice della cosa. Lui la spronò a dargli una risposta, ma tutto quello che poté fare fu annuire sentendosi terribilmente stupida.

Si sollevò sulle punte baciandolo. Le sue labbra le erano mancate terribilmente. Lo sentì rispondere a quel bacio serenamente, nonostante fossero in un corridoio pubblico e chiunque poteva vederli...

A quel punto però si chiese: -Ma a te sta bene dire una cosa del genere in giro?- si era scostata appena da lui, doveva chiederlo.

Draco parve pensarci pochissimo. -E' solo la verità, che male può fare?-

Ginny sapeva benissimo che quella verità poteva causargli guai seri, sapeva che non era facile per lui come poteva esserlo per lei...

No in realtà non sarebbe stato facile neanche per lei dire a casa Weasley che frequentava un Malfoy.

Affatto.

Ma sapeva che il gran cuore della famiglia nel tempo si sarebbe ammorbidito e lo avrebbero accettato, avrebbero accettato tutto anche...

Già, anche cosa?

Tutta la verità non la conosceva neanche lei. O forse si. Forse la conosceva ma la ignorava volutamente. Sapeva che sarebbe arrivato il giorno in cui avrebbero dovuto affrontare anche quel discordo, e allora si sarebbero decise le sorti della loro relazione.

Relazione...

-Può rovinarti la reputazione.- gli disse sorridendogli.

-Meglio la mia della tua.- le rispose tornando a baciarla.

Si fermarono quando udirono delle voci chiamarla. Erano sicuramente Ron, Hermione e Harry che la stavano cercando.

-Vuoi che me ne vada?- chiese lui.

Lei gli fece un sorrisetto tirato. -Forse è meglio che parli loro da sola per il momento, argomento delicato.-

-Si immagino.- le disse.

I passi si fecero più vinci. -Corri nasconditi.- gli disse lei frettolosa e lui svoltò l'angolo restando fermo sulla parete del corridoio adiacente come un camaleonte.

-Ginny! Ti abbiamo cercato ovunque.- disse Hermione che con lo sguardo cercava di dirle che in realtà aveva cercato di depistarli ma non ci era riuscita. Probabilmente era stata lei a decidere di urlare il suo nome per avvisarla del loro arrivo.

-Mi devi delle spiegazioni signorina.- iniziò un Ron trafelato e arrabbiato.

-Sinceramente non te ne devo affatto Ronald. Quello che faccio con la mia vita privata riguarda solo me.- gli fece notare con le mani sui fianchi in un atteggiamento fiero. Non sopportava quando si comportava a quel modo.

-Eh no che non è così quando la tua vita privata si chiama Draco Malfoy!- urlò lui. -Malfoy, Ginny... Malfoy...- ripeteva esasperato. -Com'è potuto succedere?-

-Non vorrei spiegartelo in dettaglio.- disse lei incrociando le braccia al petto esasperata dal suo comportamento.

-E' tutta colpa tua Harry!- urlò contro l'amico. A Ginny mancò un battito mentre pregava che la cosa non prendesse quella piega. -Se tu non avessi avuto le tue stupide manie lei non si sarebbe inventata quello stupido piano!- ma fu troppo tardi.

Gli occhi di Ginny si riempirono di orrore pensando a Draco che da dietro l'angolo aguzzava l'udito per sentire meglio.

-Non è così Ron quella cosa è stata accantonata da tempo e lo sai bene!- gli disse per deviarlo, sviarlo, tentare di salvare il salvabile.

-E tu sapevi che si sarebbe spinta fin lì?- domandò invece lui ostinato ad Hermione.

-Ron adesso basta la mortifichi, smettiamola e adiamo a lezione.- gli rispose vedendo Ginny inorridita.

Ron poi si rivolse a lei. -Ne è valsa la pena almeno? Avete ottenuto quello che volevate?- Ginny avrebbe voluto piangere. Non si fermava e Draco stava sentendo tutto.

-Ron basta ti prego fermati!- gli urlava disperata.

-Già Ginny dicci un po'... immagino che tu l'abbia visto... si insomma... il marchio?- disse Harry sussurrando l'ultima parola che però in quel silenzio era arrivata chiara.

-Basta smettetela non è il luogo giusto, non è il momento!-

-No Weasley, smettila tu.- Draco era venuto fuori dal suo nascondiglio. Ginny si voltò trovandolo eretto davanti a lei, le labbra strette ad una fessura e due occhi gelidi che la trapassavano. -Puoi smettere di fingere.-

-No, Draco aspetta... tu non capisci... io non...- tentò disperatamente di giustificarsi ma lui non la lasciava parlare.

-Il piano eh? Allora qual'era questo piano?- chiese sarcastico.

-Draco...-

-No aspetta, credo di aver sentito tutto quello che mi serviva...-

-Non è come credi tu! Se solo mi lasciassi...-

-Volevi sedurmi per controllare se avevo il marchio.- disse lui con tonalità neutra. -Brava. E poi... cosa avresti fatto poi? Mi avresti infilato un paletto nel cuore per uccidermi?- le domandò cattivo.

-Non è così che stanno le cose.- disse Ginny non riuscendo più a reprimere le lacrime che scendevano giù copiose mentre i singhiozzi non le davano modo di parlare.

-Beh... ci sei riuscita.- le disse voltandosi e lasciandola lì.

-Lasciami spiegare!- gli urlò.

-Ti sei già spiegata a sufficienza!- le rispose senza voltarsi camminando più in fretta con passo deciso e pesante.

-Draco! Pensi che avrei fatto l'amore con te per una stupida scommessa? E' questa la persona che pensi io sia?!- gli urlò ancora piegandosi in due dalla disperazione non vedendolo più voltarsi finché non scomparve del tutto alla sua vista.

Ginny pianse mentre sentiva il cuore frantumarsi. Pianse mentre Ron chiamava il suo nome e tentava di avvicinarsi a lei che lei lo cacciò malamente. Pianse quando Hermione la prese tra le braccia e la strinse forte sorreggendola mentre la sentiva respirare a fatica stretta in quell'abbraccio etutto il mondo intorno a lei prendeva a girare vorticosamente come impazzito.

Riuscirono a calmarla un pochino solo dopo diverso tempo.

-Se n'è andato.- diceva con gli occhi gonfi e il viso ridotto ad una smorfia di dolore. -Non tornerà più da me, ne sono creta, lo conosco, l'ho ferito.- non guardava nessuno, puntava una delle pietre sul muso con uno sguardo incantato e la voce atona.

-Ma allora è tutto vero.- disse Hermione cercando di rimettere insieme i pezzi di quel puzzle.

Ginny si limitò ad annuire, asciugando qualche lacrima che ancora scivolava al suo controllo.

-Ginny come hai potuto?- le chiese suo fratello guardandola stranito.

Lei gli puntò gli occhi contro accigliata. -No, Ron, come hai potuto tu?- gli disse in un ringhio gelido. -Se adesso perderò Draco sarà stata tutta colpa vostra.- si riferiva anche a Harry che guardava la scena ammutolito incapace di esprimersi.

-Perderlo Ginny? Ma ti senti? Che dici?-Ron proprio non riusciva a capire, o forse non voleva crederci.

-Ron io ho fatto l'amore con lui.- la voce rotta dall'esasperazione. -E' stato mio, “io” sono stata sua...- gli rispose a quelle domande assurde che la stavano infastidendo moltissimo. -Non lo avrei fatto se non fossi stata certa di essere innamorata di lui.- probabilmente era riuscita a rivelare loro quei particolare solo a causa di quelle circostanze spiacevoli. Era sfinita per il troppo piangere e non aveva più la forza di fingere.

-E lui Gin?- chiese Hermione preoccupata, ma era stata avvisata... -Credi che...-

Ginny annuì, poi scosse il capo. -Credevo di si, non che si sia espresso apertamente ma, credevo di si...-

-Io lo ammazzo.- disse Ron facendo per partire per una ricerca distruttiva. Ma Harry lo fermò prendendolo per un bracciò scuotendo il capo.

-Ma adesso è tutto finito. Non mi crederà mai.- disse lei in un sorriso amaro carico di lacrime nuove che prontamente asciugò.

-Ginny, tutto questo è stato colpa mia, andrò io a parlare con Malfoy, sistemeremo le cose.-

-Si certo Harry tu sei proprio la persona ideale per parlare con Draco Malfoy.- disse Hermione che prese a ridere con Ginny di quell'idea malsana. -Andrò io Gin, ci penserò io a sistemare le cose..- le disse sorridendo.

Ginny avrebbe voluto risponderle che non avrebbe fatto molto la differenza, ma furono interrotti dall'arrivo di Pansy accompagnata dalle sue amichette.

Non si erano neanche accorti di aver perso la prima ora di lezione.

-Allora, che abbiamo qui?- chiese quella con fare arrogante guardandola da capo a piede con un ghigno tra lo schifato e il divertito. -Se non è la piccola di casa Weasley tutta triste... oh, cos'è ti sei finalmente resa conto che Draco ti ha solo usata per una scopata come tante altre e ti senti ferita?-
Quella voce, solo la voce avrebbe potuto farle girare i connotati, ma quelle parole, beh, erano state davvero troppo.

Ginny si alzò in piedi andandole incontro, fronteggiandola di petto. -Cosa vuoi Parkinson? Cerchi rogne? Perché sono proprio dell'umore giusto.- le disse stringendo gli occhi ignorando i suoi amici che la richiamavano all'appello.

In quel momento comparvero Blaise e Theo come dal nulla avvicinandosi alle due.

-Oh Ginny.- sentì dire a Blaise con una vocina affranta avvicinandosi a lei posandole una mano sulla spalla. -I tuoi occhi.-

-Non è il momento Blaise, le chiacchiere sono rimandate a più tardi.- lo freddò senza neppure guardarlo.

Blaise storse il naso, ma si rese ben presto conto che qualcosa di più grave stava succedendo lì.

-Ma che succede?- chiese Theo con la sua solita pacatezza.

-Che c'è Weasley? Tu fai la puttanella e poi te la prendi con me se vieni scaricata?- le disse facendosi più vicina.

-Si prenderanno a botte!- urlò un ragazzino della piccola folla che si era creata intorno a loro in risposta al ragazzo. Theo e Blaise si guardarono e si portarono più vicine alle ragazze cercando di dissuaderle da quello che volevano fare.

-Stanne fuori Blaise.- disse Ginny all'amico per poi tornare a rivolgersi a l'altra. -Non sono stata scaricata, quella che è stata scaricata per mesi sei stata tu se non vado errata... e.. no, non mi sto sbagliando, ne sono certa.- le fece notare Ginny in preda alla rabbia. Come si permetteva di mettere in dubbio il rapporto che c'era tra lei e Draco, un conto era la voce che aveva sparso, ma ora esagerava.

Theo provò a far ragione Pansy ma...

-Stanne fuori Nott!- gli urlò quella tornando poi su Ginny. -Vuoi forse negare che sei stata scopata come una puttana ieri notte?- le chiese accentuando quella parola per ferirla mentre la cerchia di ragazzi attorno a loro prendeva a fare versi eccitati dall'idea di quello scontro. -Io vi ho visti.- aggiunse poi sorniona sorridendo mentre le amiche ridevano di lei.

Ancora una volta i ragazzi cercarono in tutti i modi di fermare l'inevitabile, ma...

-Statene fuori!- gli urlarono le due contro con ferocia.

-Si lo nego.- le rispose Ginny sicura. -Perché noi non abbiamo scopato... quello lo faceva con te... noi abbiamo fatto l'amore!- le disse per poi sferrarle un pugno degno del nome che portava con una soddisfazione indicibile. E puttana sarai tu!- le disse poi rendendosi conto che l'apice della soddisfazione in realtà era stato quel preciso momento.

Pansy era allibita. Si toccava il labbro per vedere se usciva sangue, chiese alle amiche se ce n'era ma no, non perdeva sangue, la vide poi voltarsi verso di lei. -Disgraziata!.- le urlò mollandole un ceffone che per un attimo le fece vedere le stelle costringendola a voltare il viso.

Ginny sentì la famosa rabbia dei Weasley salirle lungo la schiena e...- Ti ammazzo!- urlò scaraventandosi su di lei.

-Ora sarebbe il caso di dividerle o Ginny la massacra.- fece notare Ron mentre tutti partivano nel disperato tentativo di mettere fine a quell'azzuffata carica di graffi, schiaffi, gomitate e tante tirate di capelli...

Ginny riuscì quanto meno a scaricare un po' di quella rabbia repressa che sentiva stagnata nella pancia prima che le braccia di Blaise riuscissero a trascinarla lontano dalla mora.

-Se ti avvicini a Draco ancora una volta giusto che ti faccio diventare nera come il carbone e poi ti trasfiguro nel sorcio che sei!- urlava mentre tentava la fuga da quelle braccia che però più forti di lei riuscirono a trattenerla.

In realtà ci volle anche Ron per trattenerla davvero, il povero Blaise si ritrovò con le maniche della giacca sgualcite e una testata sul lato mento.

-Lo vedremo se non riuscirò a riprendermelo Weasley. Cosa se ne dovrebbe fare di una verginella come te quando può avere una come me?! Scommetto che lo hai annoiato a morte la notte scorsa!- le urlò l'altra con ferocia. Tra le braccia di Theo che insieme a Harry tentavano di non essere colpiti e di allontanarla.

-Non puoi riprendere qualcosa che non è stato mai tuo!- le urlò di rimando sorridendo con maliziosa e cattiva nell'aggiungere: -Comunque si, devo dire che si è davvero annoiato a morte la notte scorsa... per ben due volte!-

La mora era una maschera di rabbia mente i ragazzi prendevano a ridacchiare di qualcosa che già sapevano e i suoi amici invece, compreso il povero Ron, arrossivano per la vergogna della spudoratezza della ragazza.

L'intervento della McGranitt mise fine a tutto quel tumulto.

-Cosa succede qui?- disse indignata per poi guardare le ragazze sconvolta. -Signorine.- disse. -Vi state comportando come dei maschiacci!- le ammonì. -E quale sarebbe il motivo di tutto questo scempio si può sapere?- domandò ma loro non le risposero preferendo continuare a guardarsi in cagnesco.

-E' per un ragazzo.- disse qualcuno nel “pubblico”.

-Per Draco.- disse qualcun altro mentre la folla ridacchiava.

La professoressa sollevò un sopracciglio incerta sulla situazione, i professori non erano mai del tutto ignari delle cose, non erano mai del tutto estranei ai fatti delle “gazzette degli scoop” come ormai gli studenti avevano preso a chiamare quei chiacchiericci insani e talvolta irreali che giravano per i corridoi.

Si soffermò un attimo in più su Ginny scrutandola per bene.

-Allora non ho scelta.- disse. -Tutti ai loro affari immediatamente, se non sparite entro dieci secondi toglierò tre punti alle vostre rispettive care per alunno.- iniziò a contare e tutti scapparono via tranne i diretti interessati. I ragazzi ancora a trattenere le ragazze. -Siete in punizione, verrete da me dopo le lezioni per deciderne le condizioni. Penserò a qualcosa di speciale.-

-Professoressa, se posso, le suggerirei due punizioni ben distinte tra loro.- disse Theo con la voce pacata incrinata per lo sforzo di tenere sotto controlla Pansy.

-Signorina Weasley la lascio nelle mani del suo prefetto.- si riferiva a Hermione che annuì, certo non a Ron di cui si fidava ben poco in quella circostanza.

-Signoria Parkinson per lei la situazione è più grave... è lei il prefetto. Venga con me.- le disse mentre Theo la lasciava andare e lei si liberava di lui con uno strattone seguendo poi la professoressa.

Quando se ne fu andata allora anche Blaise lasciò andare Ginny che si voltò verso di lui accigliata.

Sgranò gli occhi quanto vide il bel viso del ragazzo arrossarsi sempre più davanti ai suoi occhi. -Oh, Blaise sono stata io?- gli chiese dispiaciuta.

-Direi proprio di si.- disse lui toccandosi il mente con il terrore di quello che poteva essere successo deciso a correre subito in infermeria.

Ginny lo abbracciò ripetendogli quanto le dispiaceva fino al punto in cui Blaise capì che non erano solo per lui quelle scuse, o comunque non erano solo per quella testata. -Ginny che succede? Sei sconvolta...-

-Già, hai pianto parecchio vista la tua faccia, vuoi dircelo per piacere?- le chiese Theo avvicinandosi.

-Io mi vergogno.- ammise lei senza staccarsi dalle braccia protettive di Blaise.

-Ma dai Gin qualunque cosa sia successa non potrà mai essere peggio delle cose che ci facciamo in continuazione io, Theo e Draco.- le disse ridacchiando del loro palese essere infantili. -Eppure siamo sempre amici no?- cercò di staccarsela di dosso ma si era arpionata.

-No, lasciami! Lasciami fare Blaise... Devo abbracciarti ora che posso, perché poi non mi vorrai abbracciare mai più!- disse riprendendo a piangere sulla sua spalla.

-Ginny dai smettila e parla.- intervenne Theo. -Dov'è Draco?- le chiese poi dubbioso che lui centrasse qualcosa. -Che ti ha fatto?- domandò ancora.

Ginny si staccò da Blaise che poté finalmente riprendere a respirare. -Ti rendi conto che se passava Draco in questo momento io ero morto?- la canzonò ma lei riprese solo a piangere più forte mentre gli altri guardavano quella scena inverosimile per la prima volta partecipandovi direttamente.

-No non lo saresti.... perché per lui sono Io quella morta.- ammise tra le lacrime dovendosi sedere perché le gambe erano troppo molli.

-No fidati, ci abbiamo parlato stamattina, era entusiasta...- le disse sorridendole malizioso. -Doppiamente entusiasta, se sai cosa intendo.- le disse Blaise dandole una gomitata affettuosa e complice.

Ginny era sconvolta. -Ma voi vi dite proprio tutto?!- chiese scuotendo il campo.

-Non voglio ascoltare.- disse invece Ron che stranamente aveva afferrato il concetto prima di Hermione e aveva alzato lo sguardo sconsolato.

-Lo hai anche detto tu prima a Pansy.- le ricordò.

-Giusto.- annuì a ricordo di quello che aveva detto in preda alla rabbia. -Comunque ,Theo, la domanda non è cos'abbia fatto lui a me, ma cosa io abbia fatto a lui...- gli disse guardandolo con uno sguardo pieno di rimorsi e di sensi di colpa.

Raccontò loro la verità. Gli raccontò di come aveva mentito a tutti loro, nessuno escluso, e di come aveva mentito a Draco in particolare.

Raccontò di come tutto era iniziato, della scommessa, del desiderio di Harry di scoprire se Draco era o meno stato marchiato.

Stranamente nessuno si scompose, l'ascoltarono in silenzio mentre rideva, piangeva, esternava tutto quello che aveva dentro perché finalmente poteva farlo.

-Ma poi è successo davvero. Un'arma a doppio taglio.- rise di se stessa. -Mi sono innamorata di lui, ci sono cascata con tutte le scarpe e adesso...- si fermò presa da un nodo pressante che le impediva anche di respirare. Si mordeva le labbra e stringeva gli occhi per non piangere più per trovare la forza di reagire e di raccontare tutto. E lo fece, faticosamente lo fece.

-Blaise... non devi pensare però neanche per un momento che la nostra amicizia per me non sia vera o che non valga quanto quella di Harry o Hermione...- gli disse sconfortata e agitata, sapeva che avrebbe potuto perdere anche lui.

-Ginny mi hai proprio deluso.- le disse invece. E lei strinse le labbra trattenendo le lacrime riuscendo solo a dirgli che era dispiaciuta. -Mi hai deluso perché dovresti saperlo ormai che la nostra amicizia va oltre queste stupidaggini.- gli occhi di lei si illuminarono di speranza. -Ginny noi siamo serpi mentiamo costantemente. Anche così per sdrammatizzare un po'...-

-Per divertirci...- aggiunse Theo.

-Per prendere in giro qualcuno.- i ragazzi si guardarono convinti e soddisfatti della cosa. -E se anche tu hai voluto mentire per una volta tanto non è un dramma... non è una cosa irreparabile...- sorrise.

-Almeno con noi.- fece notare Theo guardando l'amico con un'espressione di incertezza e ammonimento. -Gin com'è finita la storia del marchio?- chiese rivolto a lei con un sopracciglio sollevato.

-Già Ginny non ci hai più detto se...- chiese Hermione a questo punto incuriosita seguita dagli altri due che volevano sapere.

-Non mi importa un accidenti dello stramaledettissimo marchio!- Urlò lei in preda ad un attacco isterico. -Non lo capite proprio vero?- domandò loro scuotendo il capo. -Io non l'ho voluto vedere, non mi interessa sapere... io sono innamorata di lui, io voglio Draco così com'è.- disse con le lacrime che avevano lasciato il poso alla fierezza e alla sicurezza di quei sentimenti così forti da farla sentire potente. -Lo voglio con i suoi pregi e accetterò qualunque difetto.- ammise in un soffio. -Se anche sapessi del marchio io non ve lo direi!- concluse determinata.

Blaise e Theo si guardarono. -Dobbiamo andare .- disse il secondo afferrando Blaise per il braccio e trascinandolo via.

-Dove state andando?- gli chiese.

-A parlare con Draco!- le risposero in coro.

Hermione abbracciò Ginny da dietro incoraggiandola a stare tranquilla, dicendole che quei due buffi tipi avrebbero sistemato tutto.





 

Draco era furioso.

L'aveva tradito, l'aveva illuso, l'aveva ferito.

Lui le aveva dato tutto, aveva deciso di mettere in pericolo la sua stessa vita, forse di conseguenza anche quella dei suoi genitori, tutto solo per lei, ed era stato tradito.

Dov'era tutto quell'amore che lei pareva nutrire così fortemente nei suoi confronti solo fino a qualche ora prima? Dov'era finita quella ragazza che si lasciava prendere abbandonandosi completamente a lui?

Era finta, falsa, non era mai esistita...

Più ci pensava più gli andava il sangue alla testa.

Aveva ammesso di amarla, lo aveva ammesso a se stesso, a Blaise, a Theo, e lo avrebbe ammesso ben presto anche a lei se solo...

Eppure in qualche modo glielo aveva detto giusto poche ore prima quando le aveva detto che avevano fatto l'amore, era stato abbastanza esplicito ed era certo che lei avesse capito l'antifona.

Che stupido dannazione!

Aveva camminato per la sua stanza come un matto fino a che non iniziarono a fargli male i piedi. Se qualcuno lo avesse visto in quel momento non lo avrebbe riconosciuto.

Poi si fermò.

Una rabbia cieca e la decisione più importante della sua via.

Avrebbe fatto entrare i mangiamorte ad Hogwarts. E lo avrebbe fatto immediatamente.

Come una furia si aggirò per i corridoi salendo fino al settimo piano. Camminò davanti a quel muro, i passi sempre più incerti man mano che la cosa diveniva realtà. Ma lo fece. E la porta comparve davanti ai occhi.

Vi entrò esitando solo un istante.

Si portò davanti a quell'armadio, quello che per mesi aveva tentato di trasformare in una passaporta, fallendo diverse volte.

Respirò a fatica, cercò di inspirare più forte per rilassare i nervi.

Era lì, ad un passo dal suo destino, avrebbe compiuto la missione, si sarebbe fatto strada tra le chiese del signore oscuro e sarebbe forse anche riuscito a riportare il nome della sua famiglia agli antichi splendori caricandosi di onore.

Onore...

Era davvero quello che credeva lui, o erano solo le ombre di discorsi e racconti passati a farsi vivi nella sua mente ancora e ancora...

Erano le reazioni incondizionate di tutto quello che aveva visto, sentito, affrontato, a parlare?

Era davvero onore per lui servire il signore Oscuro, lasciar morire per mano sua milioni di persone innocenti, colpevoli solo di essere nati da babbani, essere mezzosangue, o peggio ancora semplicemente non provare ribrezzo davanti a uno di loro.

Infondo cosa avevano fatto i babbani di così assurdamente deplorevole per essere odiati a questo punto?

Lui non li odiava.

Strinse forte la bacchetta in pugno.

Draco Malfoy era un mago purosangue, purissimo poteva aggiungere, era una delle famiglie più importanti del regno magico, nato per essere qualcuno, ma non per essere superiore a qualcuno.

No.

Draco Malfoy, mago purosangue, non credeva di valere più di altri. Non credeva di valere più di Hermione Granger che da buona mezzosangue era la strega più geniale di tutta la sua generazione. Aveva cercato di superarla per anni... in qualunque cosa dannazione! Ma non ci era mai riuscito, non ci sarebbe mai riuscito.

Era superiore a lei?

No.

Ron Weasley. La famiglia Weasley. Babbanofili per generazioni con un apice massimo in Arthur Weasley. Adoravano tutto ciò che era babbano, e li studiavano come potevano con un interesse smodato. Ma era brava gente. Se quella era la loro unica colpa allora...

Era superiore a loro?

No.

Harry Potter.

Nessuno poteva immaginare quello che il suo cuore celava per lui. Harry era la rappresentazione fisica di un rifiuto tagliente.

Aveva cercato di essere suo amico, ma lo aveva rifiutato.

Era stato rifiutato perché gli avevano detto che i Malfoy non erano una famiglia per bene, e lui li aveva creduti.

E aveva anche ragione per la miseria ma...

In quel momento il rancore verso di lui era diventato accecante, insostenibile!

Si era sentito ferito, non gli aveva neanche dato una possibilità...

Ma no, non lo odiava, perché avrebbe dovuto? Se Harry alla fine aveva deciso che Malfoy era davvero da evitare era stato solo per il terreno bruciato che lui stesso con le sue mani si era creato intorno.

Sorrise amaramente pensandoci su.

Magari le cose sarebbero potute andare diversamente...

Era superiore a lui?

No...e non lo sarebbe mai stato.

Ma Ginny...

Con lei si era aperto, con lei aveva ritrovato la fiducia nel prossimo, la voglia di vivere, la forza di lottare per quello che riteneva più gusto.

Era riuscito ad analizzare se stesso al punto da arrivare dov'era in quel momento, a quella consapevolezza.

Al punto da riuscire a dire che non voleva lottare con il signore Oscuro, ma con lei... per lei...

E cosa gli aveva fatto? Lo aveva tradito, illuso e ingannato.

Non lo aveva mai amato.

Quel rifiuto, quella presa in giro era bastata a riaprire vecchie ferite, e ad aprirne una nuova ancora più profonda se possibile.

E quella ferita non poteva essere sanata, non più.

Si, era deciso. Avrebbe fatto entrare i mangiamorte e avrebbe messo fine ai suoi tormenti.

Sollevò la bacchetta e le puntò contro l'armadio finalmente deciso.

-Fermo!- sentì alle sue spalle e si arrestò per voltarsi a guardare i volto di quelle voci conosciute.

-Che volete?- chiese con una smorfia. -Andatevene. Oppure restate... fa lo stesso non mi importa.- disse loro con apatia.

-Draco, fermati immediatamente se non vuoi commettere un grave errore.- disse Theo trafelato per la corsa inarrestabile.

-Ti abbiamo cercato in lungo e in largo. Sale Dra, ma che hai nella testa? Vuoi farci uccidere tutti?- chiese Basile accigliato avvicinandosi a lui con il fiatone. -Io non sono un atleta... non lo sarò mai... e adesso ne son certo.- disse portandosi una mano alla milza premendo con forza. -Sto per morire.- si lamentò ancora.

-Ma smettila.- lo ammonì Theo riprendendo fiato. -Draco non farlo, c'è stato un malinteso.- gli disse speranzoso.

Draco però non voleva sentire ragioni, voleva solo farla finita con quella storia il più in fretta possibile ottenendo la sua vendetta. -Lasciatemi in pace.- andate da lei se la preferite a me.- disse loro inacidito.

-Non è una questione di preferenze Dra, è quello che è giusto o sbagliato che conta... e tu stai sbagliando.- gli disse il moro.

Draco era sbalordito da quanto i suoi amici difendessero la loro nuova amichetta. -Io avrei sbagliato?!-

-Non ha detto che “hai” sbagliato ma che lo farai ora...- lo corresse l'altro.

-E' lei che ha sbagliato con me! Voi non sapete niente non intromettetevi!- gli urlò contro con ardore scaricando su di loro la tensione.

-Noi ne sappiamo più di te.- lo corresse ancora Theo.

-Già- gli venne in aiuto Blaise. -Ti sei fermato a chiederle spiegazioni? Hai visto come stava?- gli domandava severo. -Scommetto di no. Conoscendoti te ne sarai andato via sbattendo i piedi come un bambino viziato.-

Questo era davvero troppo. -Cos'è Basile ne vuoi ancora. Lo minacciò chiudendo la mano libera a pugno.

-Questa volta te le suono io Dra stai attento.- gli intimò l'altro.

-Smettetela mi sembrate due bambini di sei anni.- Theo scosse la testa rimproverandoli senza alzare mai la voce. Per qualche ragione comunque riusciva nel suo intento anche così...

-Dovete andarvene, io non ho bisogno di ulteriori spiegazioni, voglio solo farla finita.- disse loro perdendo la sicurezza acquisita poco prima.

-Draco. Ginny ci ha raccontato tutto, e noi l'abbiamo perdonata.- disse Theo.

-Già, tu non l'hai vista, era disperata poverina, si stava piangendo via gli occhi dalle orbite!- esclamò Blaise ammusandosi per l'amica.

Draco ebbe un fremito. Cercò di scacciare via quell'immagine, di reprimerne la necessità fisica di proteggerla da tutto.

-L'Abbiamo trovava nel corridoio che se ne dava di stana ragione con Pansy- Theo ridacchiò ricordando la scena.

-Già, e io per separarle mi sono beccato una bella testata dalla tua nuova fidanzatina.- aggiunse Blaise massaggiandosi il mento ormai illividito.

Draco sollevò lo sguardo puntandolo su Blaise, guardandolo davvero forse per la prima volta da quando erano entrati in quella stanza. Era vero aveva un rossore persistete al mento.

Ebbe anche un brivido lungo la schiena nel sentir definire Ginny la sua fidanzata.

Avrebbe tanto voluto che fosse andata diversamente, ma nonostante tutto quell'appellativo non riuscì a dargli fastidio.

-Si picchiavano per te.- sottolineò Theo sorridendogli appena.

Ginny aveva fatto a botte per lui. Aveva picchiato Pansy per lui?

-Continuava a ripetere che voi non avevate scopato ma che avete fatto all'amore...- disse Blaise portando le mani incrociate sulla guancia sbattendo ripetutamente le ciglia facendo ridere Theo.

Draco sentiva che un sorriso voleva impadronirsi delle sue labbra, ma era deciso a guardare la cosa da un punto di vista razionale.

-Stava solo cercano di difendere il suo onore... non era per me.-

-Un corno. Le ha intimato di starti lontano o l'avrebbe... com'era?- chiese Theo all'amico.

-Fatta nera e poi trasmutata in un sorcio...- Blaise rise di gusto.

-No.- lo corresse Theo. -Nel sorcio che è.- scoppiarono a ridere così forte che Draco non poté fare a meno di sorridere trattenendo la voglia matta di lasciarsi andare.

Continuava a ripetere loro di smetterla, che non gli stavano rendendo le cose facili, ma loro non smettevano, non volevano rendergli le cose facili, gli rispondevano semplicemente che lui si era perso la scena e che non poteva neanche immaginare le loro facce.

-La McGranitt però le ha beccate e ha detto che le punirà.-

-Mi auguro in separata sede.- sfuggì a Draco, ma lo pensava davvero. Gli occhi di quei due erano puntati su di lui, ne sentiva il peso e non li sopportava. -Dai ragazzi andate via, vi prego...- una lamentela, una supplica, si sentiva indebolito.

-Dra riflettici... Ginny ti ama.- Theo scrollò le spalle, per lui era palese.

Draco respirò profondamente, aveva il respiro tremante. -Voleva solo sapere del marchio.- ammise piano con tono deluso e sconfitto.

-Ah si? Beh ti dico di no invece!- urlò Blaise pronto a difenderla. Draco odiava quel suo atteggiamento nei suoi confronti, gli dava ai nervi. -Caro Draco ti sembra per caso che lei abbia cercato di guardati il braccio mentre ieri notte eravate impegnati in quella piacevolissima attività fisica?- gli domandò... serio?

-Credo fosse impegnata a guardare altro.- disse Theo ghignando divertito. Draco lo fulminò.

-La risposta è no... e comunque appoggio la tesi di Theo.- risero come due ochette pettegole facendogli saltare i nervi, ma non impedendogli di sorridere.

-Ha dichiarato davanti a Potter, Weasley e alla Granger che non gliene importa niente del marchio... e ha detto che ti vorrebbe lo stesso anche con... beh, lo sai... il marchio insomma.- disse Blaise.

-Poi ha aggiunto che anche sapendolo non lo avrebbe riferito a nessuno.- spiegò Theo per non lasciare nulla di inspiegato.

Draco si portò le mani ai capelli spettinandoli. Come diamine aveva potuto sottovalutare quel particolare? Che stupido.

-Dra ma alla fine l'ha visto o no il marchio?- chiese Blaise titubante.

A Draco riaffiorarono i ricordi della notte appena trascorra.

Ricordò l'odore della sua pelle profumata, i suoi occhi che lo guardavano con desiderio, i suoi baci, la forza con cui lo stringeva a sé. E qualcosa di simile ad un pugno gli colpì lo stomaco dall'interno dandogli una sgradevole sensazione di svuotamento.

Poteva essere davvero tutto finto? Se fosse stato così era davvero brava ma.. Ginny non avrebbe mai saputo mentire con quella maestria, era così abituato a vedersi circondato da serpi che aveva dimenticato che lei non era una di loro...

Ginny era una Grifondoro, aveva il cuore puro, l'animo buono, la forza e il coraggio di un leone.

-No.- rispose a Blaise che attendeva una risposta, con voce rotta dall'emozione, un sospiro affannato, un'ammissione che sentita pronunciare dalle sue stesse labbra gli diede quelle certezze perdute, offuscate dalle sue paure, dalle sue insicurezze.

Ricordò che aveva deciso di esporsi a lei, lo aveva deciso lui di mostrarsi per quello che era perché si fidava di lei, perché era lui quello che le aveva mentito, era lui che l'aveva fatta sua, le aveva strappato via il bene più prezioso, senza dirle la verità... Senza dirle che faceva l'amore con la morte.

Se solo avesse saputo...

Eppure... eppure loro dicevano che lei lo avrebbe voluto comunque. Era così?

Ginny avrebbe amato anche l'oscurità che era in lui? E lui cosa aveva fatto? L'aveva ferita come non aveva mai fatto con nessuno!

-Mi ha detto di non togliere la camicia. Mi ha detto che faceva freddo e che mi sarei ammalato.- Draco parlava in silenzio, in fretta, per l'esigenza di gettare tutto fuori, rivolgendosi più a se stesso che a loro. -Lei però non ha esitato a spogliarsi quando...- si arrestò di colpo tornando in sé, ricordandosi che stava parlando ad alta voce difronte ad un pubblico piuttosto interessato...

-No, Dra non fermarti, ti prego continua.- gli disse Blaise interessato a quei particolari piccanti. Draco lo guardò disgustato.

-Sono stato uno stupido.- concluse ignorandolo volutamente, troppo preso dai suoi pensieri che facevano acqua da tutte le parti per preoccuparsi di lui. Sollevando il capo e portandosi una mano alla testa e l'altra sul fianco. -Non posso farlo.- disse rivolto all'Armadio Svanitore che faceva bella mostra di sé al centro della stanza caotica.

-La condanneresti a morte.- disse Theo in un soffio, capendo perfettamente qual'era lo scrupolo dell'amico, e ne fu in realtà sollevato.

Gli occhi di Draco si riempirono di orrore al pensiero del suo corpo privo di vita, al pensiero di non poterla più stringere a sé.

-Menomale... è ritornato in sé.- disse Blaise soddisfatto. -Torniamo alle nostre vite.- disse infine voltandosi e incamminandosi. Theo non si mosse, lo sguardo di Draco non gli piaceva.

-Non posso farlo.- disse Draco.

-Lo sappiamo Dra e ne siamo felici... davvero.- disse ancora Blaise con voce leggera.

-No, tu non capisci...- lo azzittì Draco in preda al panico. -Nel momento in cui non farò entrare i mangiamorte ad Hogwarts... mi crederanno un traditore... Hanno mia madre.- sgranò gli occhi così tanto che gli altri due pensarono potessero uscigli dalle orbite. -La uccideranno!- disse con un ritrovato orrore.

Draco pensò al suo tradimento. Per un attimo pensò davvero di tradirli, e di stare con lei, di scegliere lei. Ma cosa poteva comportare tutta questa leggerezza se non la morte dei suoi genitori? Non voleva fare del male a Ginny, più di quanto già non gliene avesse fatto ma, non voleva neanche che facessero del male a loro, a sua madre... -Ho trovato.- un'idea gli balenò la mente, così marcia, così subdola, così dolorosa che lo disgustò. Un conato di vomito s'impadronì di lui. Ma era l'unico modo. -Devo uccidere Silente.- disse in un soffio.

Tutta quella storia era iniziata quando il Signore Oscuro aveva deciso di scontare su di lui l'inadempienza di suo padre. Aveva deciso di affidargli quella missione suicida in modo da punire lui eliminando una pedina inutilizzabile. Molti avevano creduto morisse subito, invece lui era ancora lì. Li aveva delusi...

Aveva deluso davvero tutti in tutti i modo possibili, rise amaramente di se stesso, delle sue condizioni, della lama che oscillava sulla sua testa da quell'estate fatidica. Rise di quella missione suicida che doveva assolutamente tentare.

L'unico rimorso era lei... era non poter salutare lei, che dopo quel giorno non avrebbe mai più rivisto.

Ma era l'unico modo...

Avrebbe adempiuto al suo dovere affrontando Silente, non lo avrebbero creduto un traditore, avrebbe salvato i suoi genitori, non avrebbe aperto la porta per Magie Sinister attraverso l'Armadio, i mangiamorte non sarebbero entrati ad Hogwarts e anche Ginny sarebbe stata al sicuro.

Il piano era assolutamente perfetto in tutto.

S'incamminò spedito verso l'uscita della stanza. I ragazzi lo seguirono urlandogli conto, ma lui continuò per la sua strada.

Una volta fuori la porta scomparve.

-Dra non poi farlo. Cosa penserà Ginny di te dopo.- Theo aveva delle buone motivazioni ma Draco aveva le sue. Gli importava che fosse al scuro, e se lo odiava tanto meglio, avrebbe sofferto meno, lo avrebbe dimenticato prima.

-Se non lo faccio uccideranno mia madre. Devo farlo.- disse sicuro di se. In realtà non era mai stato tanto sicuro di qualcosa in vita sua.

-C'è sicuramente un altro modo. Le cose si possono risolvere diversamente.- disse Blaise in preda al panico, assolutamente sconvolto all'idea di perdere il suo amico.

-Non è così facile. Se io non adempio alla mia missione mi considereranno un traditore! La uccideranno Blaise!- gli urlò contro senza arrestare la sua corsa.

Draco era deciso. Doveva farlo!




Ciao a tutti^^ mi sono fatta un attimino desiderare ma il lavoro è stato tanto in questo giorni e il tempo poco...

Che dire? Le cose iniziano a farsi contorte, come in realtà piace a me... è bello accendere le micce nelle storie... quel dare e togliere che mette adrenalina e da movimento... so che per voi forse non è così e che magari mi starete odiando per questo ma... ehi... mi piace lasciare i personaggi quanto più “nei personaggi possibile”... e no credo che Draco avrebbe lasciato perdere e sarebbe corso tra le braccia di Ginny così come nulla fosse... e poi non c'è storia senza dolori e orrori, quindi...

Vi lascio questo capitolo e vi do appuntamento al prossimo.

Un bacione a tutti voi che siete arrivati fin qui! Ciao!

  
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