I due bambini spiavano incuriositi davanti alla camera dei genitori intimandosi l'un l'altro di fare silenzio.
-Bimbi venite a tavola la colazione è pronta!- chiamò Silvia dalla cucina, non notando però nessuno dei due arrivare, così decise di andare a controllare o avrebbero fatto tardi per la scuola.
Vladimir si stava addentrando con passo incerto nella stanza di Mark e Silvia, dove dormiva serenamente il piccolino arrivato a casa Evans la sera prima.
Mark era ancora addormentato e al suo fianco, proprio al centro del lettone riposava il bimbo.
Victor, pur essendo curioso quanto il fratello più grande, non intendeva avvicinarsi a quell'impostore che aveva rubato i suoi genitori per tutta la notte, e a causa del quale i due fratelli si erano beccati una sgridata.
-Dai Victor vieni!-
-No! Io non ci vengo da quello lì!-
-Vieni è più piccolo di te!-
-Non me ne importa io lo odio!- aveva protestato il più piccolo, e Silvia gli si era piegata di fianco così da avvicinarsi alla sua altezza.
-Perché sei arrabbiato con lui? Vuoi venire a conoscerlo?-
Vladimir aveva risposto al posto del fratellino e aveva battuto le mani contento.
-Si mamma vogliamo conoscerlo! È un nuovo fratellino?- aveva domandato e Silvia gli aveva sorriso annuendo intenerita.
-Adesso venite così lo svegliamo- aveva proposto, ma Victor gli si era attaccato alla gamba per non farla camminare e aveva protestato.
-Mamma tu sei solo mia io non lo voglio un fratellino!- aveva piagnucolato.
-Sono sicura che cambierai idea tesoro, perché non vieni a vederlo almeno?-
-Perché mi sta antipatico!- aveva detto il blu, facendo ridacchiare la madre.
Mark era stato svegliato dalla loro conversazione ed anche il nuovo arrivato aveva cominciato a schiudere gli occhietti, cercando subito attorno a se una figura familiare.
Mark lo aveva accarezzato delicatamente per fargli capire che era lì ed il bimbo si era intristito, cominciando a chiamare la sua mamma.
Silvia aveva dovuto lasciare i suoi bambini ed era corsa dal piccolo per provare a rasserenarlo.
-Ciao piccolino! Come ti chiami? Io mi chiamo Silvia- gli aveva detto scandendo lentamente le parole, ma il bambino aveva cominciato a guardarsi attorno spaesato.
-Mamma!- aveva piagnucolato con i lacrimoni agli occhi, mentre la boccuccia cominciava a tremargli preannunciando un forte pianto.
-Mark per favore pensaci tu ai bambini, io provo a calmarlo- aveva detto al marito, e Mark aveva ubbidito per poi prendere i due figli in braccio uno dopo l'altro e portarli in cucina.
Victor continuava a fissare la porta della stanza da sulla spalla del padre ed il suo odio verso quel bambino cresceva sempre di più.
Silvia lo cullò a lungo cantandogli delle canzoncine divertenti e provando a distrarlo con alcuni giocattoli, così ben presto il piccolino aveva smesso di piangere e anche se aveva ancora le guanciotte arrossate e bagnate dalle lacrime aveva cominciato a ridacchiare, grazie alle abilità di Silvia con i bambini.
La donna si era poi diretta in cucina dove il resto della famiglia faceva colazione e subito gli occhi dei due bambini si erano posati sul bimbo aggrappato alla madre con la testolina adagiata sul seno.
-Come si chiama?- aveva domandato curioso Vladimir e Silvia aveva guardato il bimbo accarezzandogli la schiena, senza smettere di cullarlo.
-Questo non lo sappiamo ancora, ma possiamo chiederglielo. Come ti chiami piccolino?- gli domandò, ed il bimbo per la vergogna nascose il faccino contro il seno della donna, facendo ingelosire ulteriormente Victor.
-Gli darò io un nome, si chiamerà brutto mostro!- gridò arrabbiato, e subito Mark lo fulminò con lo sguardo mentre lo riprendeva chiamando il suo nome.
-Ma no Mark lascialo stare è comprensibile- aveva detto Silvia avvicinandosi a Victor con il bimbo fra le braccia.
-Io sono Silvia, lui è Victor, lui Vladimir e lui Mark. Tu vuoi dirci qual è il tuo nome?- domandò ancora una volta, ma il bimbo nascose nuovamente il faccino facendo ridere tutti tranne Victor che lo detestava sempre di più.
-Mostriciattolo cattivo- gli disse arrabbiato, tirandogli un pizzicotto sulla gamba, facendo scoppiare il bimbo in lacrime.
-Adesso basta Victor stai esagerando!- lo rimproverò il padre, facendo scoppiare a piangere anche il blu che corse via dalla cucina gridando quanto odiasse il nuovo fratellino.
Silvia lo cullava, sospirando per il comportamento del figlio minore e guardò Mark chiedendogli aiuto con lo sguardo.
-Vieni qui, dallo a me, tu vacci a parlare- disse il castano alla moglie, per poi prendere il bimbo in braccio, il quale subito guardò verso Silvia sconsolato.
-Allora piccolino ce lo dici il tuo nome? Io sono Mark-
-E io sono Vladimir!- era intervenuto il maggiore dei figli provando a giocare con una sua manina.
Il piccolo castano aveva provato a nascondere il viso sul petto di Mark ma non trovando un appoggio morbido aveva solo appoggiato una guancia, stringendosi alla figura adulta che continuava ad accarezzargli la schiena.
-Tu come ti chiami?- aveva domandato nuovamente Mark e finalmente il bimbo aveva parlato.
-Arion- aveva detto con la sua adorabile vocina, pronunciando alla perfezione il proprio nome.
-E quanti anni hai Arion?- aveva chiesto poi, così il bimbo aveva fatto il segno del tre con le minuscole dita e Mark aveva sorriso soddisfatto.
-Dov'è mamma?- aveva poi chiesto Arion rivolto verso Mark e lui aveva sospirato, baciandogli la testolina.
-Arriva presto amore. Arriva presto- gli aveva detto, consapevole di mentire.