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Autore: Kimly    14/07/2020    3 recensioni
Le coppie di Harry Potter alle prese con la scelta dei nomi per i loro figli.
Perché, a volte, è davvero difficile accontentare i gusti di entrambi i genitori.
Dall'ultimo capitolo: «Comunque, novità?» chiese Ron, prendendo in braccio la figlia che aveva allungato le manine verso di lui.
«Sì» buttò lì lei, non riuscendo però a trattenere un sorriso «Sembra che presto non sarai il solo figlio maschio di cui dovrò prendermi cura».
«Un maschio?»
«Eh, già» rispose lei, toccando la pancia che già aveva preso forma.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Percy/Audrey {Molly II}
 
 
«Dove diavolo è quell’idiota di Percy!?» tuonò Audrey, provando a respirare con calma.
I Guaritori attorno a lei provarono ad avvicinarsi al letto, ma lei urlò a pieni polmoni, facendoli spaventare.
La pelle diafana sembrava ancora più pallida del solito. La voglia rossa a forma di cuore spiccava sul collo bianco come un faro nella notte.
«Signora Weasley, se aspettiamo ancora…»
«Aspetteremo!» Audrey interruppe con rabbia la donna dai folti capelli ricci che aveva parlato «Mia figlia non può nascere senza suo padre, per quanto idiota possa essere!»
«Audrey cara, vedrai che Percy sarà qui a momenti» disse Molly Weasley, che era al suo capezzale. Quando erano iniziate le contrazioni, Audrey si trovava a casa della suocera. La donna aveva pregato la madre di suo marito di non lasciarla sola e Molly aveva accettato senza alcun tipo di esitazione «Il lavoro lo tiene così tanto impegnato»
«Il lavoro lo tiene sempre impegnato. Se Percy si perde questo momento, lo uccido, mamma» sbottò Ginny Weasley, mentre stringeva la mano ad Audrey.
La signora Weasley aveva avvertito anche la figlia che, nonostante avesse partorito anche lei da poco, era corsa subito al San Mungo e aveva fatto il diavolo a quattro per poter entrare nella stanza con la madre. Era la moglie del grande Harry Potter, nessuno aveva avuto il coraggio di negarle il permesso.
«Ginny, non sei d’aiuto»
«È di grande aiuto, invece» i capelli castani di Audrey le si erano appiccicati sulla fronte per il sudore e Ginny glieli spostò con la mano libera «Sapere che mio marito subirà non solo la mia ira, ma anche la tua, mi aiuta a stare meglio!»
«Non possiamo più aspettare» sussurrò la Guaritrice a Molly, credendo che la donna fosse la più ragionevole delle tre «Se non la facciamo uscire subito, la bambina rischia di non farcela»
«M… Mio figlio sarà qui a momenti, ve lo assicuro. Gli ho mandato almeno tre gufi prima di venire qui»
La Guaritrice e Molly si scambiarono un’altra occhiata e la signora Weasley sospirò affranta.
«… Non abbiamo neanche scelto un nome, maledizione! Percy insisteva a dire che c’era tempo» sputò Audrey, gli occhi castani guardarono ancora una volta la porta della stanza, nella speranza di veder entrare suo marito.
«Audrey, non c’è più tempo» le disse Molly con dolcezza e Ginny, vedendo l’espressione della madre, non osò ribattere «Purtroppo devi andare in sala parto»
Audrey non nascose la frustrazione, lanciando tutta una serie di improperi, la maggior parte rivolta a Percy Weasley. 
«E va bene, d’accordo» disse lei, smettendo di lottare. I Guaritori le si avvicinarono ancora con cautela, ma Audrey non si oppose quando la misero sul lettino per portarla fuori dalla stanza «Un attimo! Le voglio… Le voglio tutte e due con me»
La Guaritrice dai folti ricci sospirò a bassa voce, ma annuì al suo staff, facendo poi segno a Molly e a Ginny di seguirli.
Qualche ora più tardi, Audrey era di nuovo nella sua stanza e stringeva fra le sue braccia un fagottino dai capelli rossi.
«Allora, Audrey, hai scelto il nome?» sussurrò Molly, non trattenendo le lacrime di gioia. Ginny sorrise di fronte a quell’immagine e Audrey, ora più tranquilla, passò lo sguardo dalla suocera alla cognata prima di rispondere.
«Credo proprio di sì»
 
 
 
 
 
Percy entrò nell’ospedale tutto trafelato. Gli occhiali di corno gli erano scivolati sul naso, ma non si prese la briga di rimetterli a posto. Sua moglie l’avrebbe fatto a fettine, ne era certo.
Era tutta colpa dell’ultimo incarico che gli avevano affidato al Ministero, che lo teneva impegnato anche di notte. Percy amava il suo lavoro ed era fiero che avessero scelto proprio lui per quel nuovo compito. Stare lontano da Audrey, però, era sempre più difficile.
Anche sua moglie era una donna in carriera – si erano conosciuti proprio al Ministero della Magia qualche anno prima –, ma da quando aveva scoperto di essere incinta, Audrey aveva cercato di conciliare il suo lavoro con l’arrivo della bambina, senza che l’uno togliesse tempo all’altro. Audrey era brava nel far funzionare tutto, lo era sempre stata. Per Percy, invece, era più difficile. Non c’era mai stato niente che valesse il suo tempo più della sua carriera, ma quello era prima di Audrey, era prima di diventare padre.
L’uomo arrivò nella sala d’aspetto e non si stupì di vedere gran parte della sua famiglia lì, in attesa di poter vedere sua figlia.
Bill era per terra, intento a giocare con Teddy e Victoire, mentre Fleur, seduta su una sedia, li teneva d’occhio con un sorriso. Tra le braccia teneva il piccolo Albus, che aveva appena un mese.
Ron stava correndo dietro James che, compiuti da poco i due anni, non stava mai fermo. Così come Fred che, nonostante fosse più piccolo, riusciva sempre ad essere il più pestifero dei due. Ron stava dicendo ad Hermione di non voler avere figli e la donna rise di fronte all’espressione distrutta del marito. Il pancione della donna, ovviamente, contraddiceva le suppliche di Ron.
George stava facendo divertire la piccola Dominique, solleticandole i piedini scalzi, mentre Angelina stava chiacchierando con Charlie. Ogni tanto la donna alzava gli occhi per controllare che Fred non facesse danni.
Harry, Andromeda e suo padre arrivarono in quel momento e si accorsero della sua presenza. Caffè bollenti in mano, si avvicinarono per fargli le congratulazioni.
Ginny e sua madre, quasi l’avessero sentito arrivare, uscirono in quel momento dalla stanza. Le espressioni felici si trasformarono in sguardi di disapprovazione quando lo individuarono.
«Era ora!»
«Come hai potuto fare tardi proprio oggi!?»
«Ti sei perso un momento bellissimo!»
«Audrey non te lo perdonerà mai!»
«Lasciatelo respirare» disse il signor Weasley, in difesa del figlio «Va’ dentro, Percy. La tua famiglia ti aspetta»
Percy deglutì e si toccò la fronte sudata. Non sapeva se fosse spaventato o emozionato, ma forse era un mix di emozioni che gli faceva tremare le gambe.
Una volta entrato, Audrey si voltò subito verso di lui e piegò le labbra. Non era arrabbiata, era rassegnata.
«Eccoti qui, finalmente»
«Tesoro, mi dispiace così tanto» disse lui, avvicinandosi alla moglie per darle un bacio sulla testa «Credevo davvero di poter concludere l’inchiesta in tempo, ma poi sono successe un sacco di cose e il mio capo mi ha detto che non potevano fare a meno di me e così…»
«Percival» lo interruppe lei, cantilenando il suo nome. Percy sorrise imbarazzato. Era il codice che usava sua moglie per fargli capire che stava andando troppo per le lunghe.
«Lei dov’è?» domandò allora lui, di nuovo teso.
«Là» fece lei, indicando una piccola culla poco lontano dal suo letto «Volevano portarla via, ma ho fatto in modo che me la lasciassero ancora per un po’»
«Preferisco non sapere come» mormorò lui, già immaginando le urla della moglie.
Percy si avvicinò alla bambina e delicatamente la prese in braccio. Non era difficile per lui, abituato ai suoi fratelli minori e ai suoi numerosi nipoti.
«È identica a te» disse Audrey, divertita dalla cosa «Nove mesi di sofferenze e un parto ai limiti del dolore e la bambina è identica a te!»
«Beh, non proprio» replicò lui, alzando la manina della figlia su cui spiccava una voglia rossa a forma di cuore «Qualcosa l’ha presa anche da te»
«Che consolazione!» 
Audrey gli fece cenno di sedersi sul letto accanto a lei e Percy ubbidì.
«Siamo ufficialmente una famiglia» disse lui, mentre accarezzava la mano della piccola.
«Lo eravamo già» replicò Audrey, prendendo l’altra mano della figlia «Ora siamo solo una famiglia un po’ più grande»
«A questo punto dovremmo scegliere un nome» gli occhiali di Percy scesero ancora e Audrey, ridendo, glieli sistemò «Stavo pensando…»
«Ce l’ha già un nome»
«Cosa?»
«Hai perso il parto» spiegò lei, divertita «Così hai perso anche il diritto di scegliere come chiamarla»
«Ma non è giusto!»
«Vedrai, ti piacerà» Audrey fece vedere il braccialetto che la figlia portava al polso «Che ne dici?»
«Molly Weasley» lesse Percy e fece tanto d’occhi alla moglie, pensando di aver interpretato male «Stai scherzando?»
«Affatto» Audrey si pizzicò il naso, godendosi l’espressione sconvolta del marito «Tua madre e tua sorella mi hanno aiutata nelle ore più difficili e quindi ho pensato di ringraziarle così»
«Sarebbero bastati dei fiori» borbottò Percy, non ancora convinto.
«Qual è il problema?»
«Dare i nomi in onore di altre persone non ha portato molto bene finora»
«Che vuoi dire?» domandò la donna, confusa.
«Beh, guarda James e Fred» provò a spiegare lui. Aveva assunto quell’aria saccente che le faceva alzare gli occhi al cielo tutte le volte «Hanno preso il carattere dei loro omonimi. Di questo passo, la nostra Molly avrà lo stesso carattere di mia sorella o, peggio, di mia madre»
«Beh, perfetto allora» disse Audrey, rilassandosi «Tua madre e tua sorella hanno un carattere forte e non si fanno mettere i piedi in testa da nessuno. Sono indipendenti e sanno farsi valere»
«Sì, ma hanno anche la tendenza a… bullizzarmi» concluse lui, non trovando termine migliore.
«Tutta la tua famiglia ti bullizza» replicò Audrey «Me compresa»
«E grazie a te mi bullizzerà anche mia figlia»
«Le tradizioni vanno rispettate» Audrey si allungò per dargli un bacio. Le orecchie di Percy divennero paonazze «E il modo in cui hai detto “nostra Molly” mi ha fatto capire di aver fatto la scelta migliore»
Percy non riuscì a ribattere, gli occhi erano come attratti dalla bambina fra le sue braccia e nulla sembrava più importante in quel momento, tranne stare lì a guardarla.
«La nostra piccola Molly» ripeté l’uomo, completamente ammaliato da sua figlia «Sì, devo ammettere che è stata proprio un’ottima scelta»
E, prima di far entrare il resto della famiglia, Percy e Audrey si godettero ancora un po’ quell’attimo di serenità.
 
 
 
 
Angolo Kimly:
 
Eccomi di ritorno!
Devo ammettere che è stato davvero complesso scrivere qualcosa su Percy. 
L’avevo detto anche per il capitolo su Draco, è vero, ma su Percy non avevo mai scritto nulla. Volete perché non è mai stato fra i miei personaggi preferiti o forse semplicemente perché non avevo mai avuto alcun tipo di ispirazione su di lui.
Però non potevo non mettere anche loro due in questa raccolta. Ero stata tentata di non farlo, ma non sarebbe stato lo stesso senza Percy e Audrey.
Passando proprio ad Audrey, me la immagino come una donna espansiva, senza peli sulla lingua, che sa tenere al suo posto il marito quando serve. Con il carattere di Percy, sarebbe stato difficile immaginare vicino a lui qualcuno di timido e tranquillo. Non so, si dice che gli uomini scelgano delle donne simili alla madre, quindi Audrey me la immagino molto vicino a Molly. Ah e, ovviamente, il nome scelto non si rifà solo alla signora Weasley, ma anche a Ginny, il cui secondo nome è proprio Molly
Facciamo chiarezza su tutti i bambini presenti nel capitolo. Conosciamo con esattezza solo l’età di Teddy e di Victoire. Il primo è nato nel 1998 e la seconda nel 2000. In questo capitolo hanno rispettivamente otto e sei anni. 
James, che nell’ultimo libro inizia il terzo anno, è quattro anni più piccolo di Victoire, che nell’ultimo libro inizia il settimo anno, e sei anni più piccolo di Teddy. Quindi è del 2004.
Dominique, non so il perché, l’ho sempre vista come coetanea di James, quindi anche lei è del 2004 per me.
Fred II, invece, è del 2005.
Molly II è del 2006, così come Albus e Rose: il primo è nato da poco e la seconda deve ancora nascere.
Avrei potuto scrivere prima il capitolo su Dominique e Albus, ma volevo andare in ordine, per così dire. I primogeniti prima, poi i secondogeniti e così via.
Spero di aver chiarito tutto.
Alla prossima :3
 

 
   
 
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