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Autore: Kim WinterNight    15/07/2020    4 recensioni
[Ambientata alcuni anni dopo la mia long "Do you ever believe you were stuck in the sky?" - Scritta per il quarantasettesimo compleanno di John ♥]
È un giorno speciale per John, eppure lui non sente il peso di quella ricorrenza: sa perfettamente che, nella sua semplicità, ha esattamente ciò di cui ha bisogno.
- Partecipa alla challenge "Just stop for a minute and smile" organizzata da Soul_Shine sul forum di EFP.
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: John Dolmayan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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All I’ve got is what I need
 
 
 
 
 
 
Entro in fumetteria e sospiro di sollievo per via dell’aria condizionata: Las Vegas a metà luglio è invivibile.
Subito avvisto Leah intenta a sistemare dei volumi su uno scaffale fin troppo alto per lei; è arrampicata su una scala pieghevole a tre gradini e canticchia una canzone che passa in radio.
Non ho idea di cosa sia, generalmente a Torpedo Comics preferisco mandare in riproduzione una playlist da Spotify, almeno posso ascoltare solo ciò che mi va e scoprire nuova musica interessante.
La ragazza dai capelli corti e il corpo magro mi individua e salta giù dalla scaletta, correndo come un uragano ad abbracciarmi.
Ormai sono abituato alla sua esuberanza, così ricambio senza che lei mi colga impreparato.
«Auguri, amico mio!» esordisce entusiasta.
Ridacchio e la trattengo ancora per un attimo, poi la lascio andare e la guardo negli occhi: le sue iridi chiare e luminose sono sempre in grado di scaldarmi il cuore.
«Grazie, ti sei ricordata allora!»
«Potrei dimenticarmi del compleanno del mio migliore amico?»
Sorrido. «Certo che no, hai una memoria di ferro! Piuttosto…» Sollevo la mano sinistra e scuoto di fronte al suo viso una busta di carta sgualcita e ingiallita. «A proposito del discorso che facevamo l’altro giorno… guarda cos’ho ritrovato in un cassetto!»
Leah, curiosa come al solito, mi strappa l’oggetto di mano e corre ad appostarsi dietro il bancone; si appollaia sullo sgabello e porta fuori la fotografia che vi era custodita. Comincia a studiarla con attenzione e a quel punto noto il suo volto diventare ancora più luminoso.
Un sorriso raggiante e nostalgico si dipinge sulle sue labbra sottili. «Una foto della nostra seconda vacanza allo Skye Sun Hotel? Sul serio?»
Annuisco e mi affianco a lei, rimanendo in piedi. «Angie era incinta» commento.
«Ma Daron che faccia ha? Sembra un drogato!» esclama, scoppiando a ridere.
«Veramente Daron ha sempre quella faccia» le faccio notare.
Leah mi molla una piccola gomitata. «Hai ragione, ma non dirglielo o quel pidocchio ci strangola!»
«Io non ho paura» affermo, stringendomi nelle spalle.
«Beh, neanche io. Oddio… non ci credo!» esclama all’improvviso, picchiettando su un punto preciso della fotografia.
Osservo meglio e mi accorgo che sta indicando Shavo: il bassista la stringe al suo fianco e ha un’espressione da duro che non gli si addice per niente; indossa una maglietta nera con su stampata un’enorme mongolfiera colorata che ospita due piccoli gatti che si abbracciano.
Leah alza gli occhi al cielo. «Cristo, Shavarsh! Mi ero dimenticata che non si era cambiato prima di fare la foto, era salito in terrazza a fare colazione con quella discutibile maglietta che usava come pigiama…»
Aggrotto la fronte. «Ce l’ha ancora?»
«Bella domanda» replica Leah, grattandosi distrattamente al di sopra dell’orecchio sinistro, tra i capelli corti e scuri.
All’improvviso alla radio sento una canzone che conosco e mi viene spontaneo sorridere.
Leah mi scruta interrogativa.
«Senti questa canzone?»
«Oh… capita proprio nel momento giusto, non è vero?» Riprende in mano la foto e posa gli occhi su Bryah, la giornalista giamaicana che ormai è diventata mia moglie. «Ogni volta che sento questa canzone penso a voi due» aggiunge.
«Anch’io. Ogni tanto mi chiama il suo Shy Guy, anche se ormai mi conosce perfettamente e non sono più così timido come quando ci siamo incontrati» racconto.
«Beh, comunque vorrei avere una copia di questa foto. Me la presti?»
Non faccio in tempo a rispondere in maniera affermativa che sento la porta del negozio aprirsi, segno che un nuovo cliente sta entrando nella mia fumetteria.
Leah ripone in fretta il ritratto nella busta ingiallita e me la porge, per poi scendere dallo sgabello e prepararsi ad accogliere i nuovi avventori – due ragazzi che avranno al massimo sedici anni.
Mi avvio nel retrobottega, pronto a svuotare diversi scatoloni di merce giunti proprio ieri.
Ripenso alla fotografia che ho mostrato a Leah e mi sento nostalgico.
Vorrei tanto poter tornare in quel luogo da favola, rivedere Alwan e Dayanara, sapere se tutto è ancora come lo ricordo: un paradiso terrestre che ha fatto da cornice a tante avventure, alla nascita di nuovi sentimenti e legami indissolubili.
Ora ci ripenso e sono contento di rendermi conto che le cose non sono cambiate poi tanto: Shavo e Leah stanno ancora insieme, io e Bryah ci siamo sposati qualche mese fa, Serj e Angela hanno il loro piccolo Rumi. E Daron… Daron ha trovato una ragazza e ci sta andando piano per paura di soffrire o di farla soffrire.
Le amicizie sono ancora più forti, nonostante i tanti problemi e le difficoltà che abbiamo dovuto affrontare durante questi anni.
Le certezze nella mia vita ci sono, anche se con i System siamo fermi e a livello professionale non riusciamo a trovare un accordo per uscire con nuova musica.
Ma non importa, non importa quando penso che in fondo siamo uniti e ci vogliamo bene.
Leah si affaccia nel retrobottega e mi porge il suo cellulare. «È per te» annuncia.
Mi avvicino e le sfilo lo smartphone di mano, portandomelo all’orecchio. «Chi è?»
«Alwan! Ah, e c’è anche un certo Dayanara qui…»
Sorrido. «Ragazzi! Come state?»
«Noi bene, e tu? Ti senti più vecchio?» mi interroga Alwan in tono divertito.
«Per niente. Ehi, ma come fate a ricordarvi sempre del mio compleanno?»
«Merito mio» si fa avanti Dayanara in tono pacato.
«Sì, il mio uomo ha una memoria di ferro!»
Rido. «Grazie davvero, ragazzi.»
«Ci mancate tanto! Quando tornate allo Skye Sun?»
Sospiro. «Spero presto, molto presto.»
«Ti vogliamo bene, saluta tutti e ubriacati pensando a noi!» esclama Alwan.
«Al, piantala» lo ammonisce con calma il compagno.
«Vi voglio bene anche io, ci sentiamo presto!»
Ci salutiamo e la conversazione si interrompe.
Sorrido ancora una volta: oggi è proprio una bella giornata, anche se non c’è niente di particolare a parte il mio compleanno.
Non importa poi tanto.
Eppure mi fa piacere sapere che ci sono persone fantastiche che si ricordano sempre di questo giorno, anche se può sembrare una sciocchezza.
Lascio scorrere lo sguardo intorno a me, sul magazzino strapieno di fumetti e scatoloni, e mi sento ancora un ragazzino.
Non so se festeggerò, non so come proseguirà questa giornata che in fondo non ha niente di speciale.
E non mi importa, perché ho già tutto ciò di cui ho bisogno.
Il mio telefono squilla, Throw My Bones dei Deep Purple risuona nel retrobottega, annunciandomi una telefonata in arrivo: è Bryah.
Un sorriso spontaneo incurva le mie labbra e per un attimo sono tentato di lasciar squillare, talmente amo questo brano.
Poi mi ricordo che il mio amore per mia moglie li supera tutti.
Penso ai miei versi preferiti della canzone e mi rendo conto che mi rappresentano per davvero.
 
All I've got is what I need
And that's enough, as far as I can see
 
Poi mi porto il cellulare all’orecchio e accetto la chiamata.
«John?»
«Ehi.»
«Ci hai messo una vita a rispondermi.»
Ridacchio. «Scusami…»
«Stavi ascoltando la canzone dei Deep Purple che hai come suoneria, vero?»
«Proprio così.»
Bryah ride, la sua voce mi carezza dolcemente l’orecchio. «Ti perdono solo perché è il tuo compleanno.»
«Mi sa che dovrò cambiare suoneria…» sospiro.
Ridiamo insieme e io mi rendo conto che è proprio vero: ciò che ho mi basta, anche se vorrei cambiare alcuni aspetti, anche se vorrei fare nuova musica con i System.
«Bryah?»
«Dimmi.»
«Stasera mi porti fuori a cena?»
Mia moglie sghignazza. «Eccolo il mio Shy Guy
«Non hai risposto.»
«Certo che ti porto fuori a cena!» esclama entusiasta.
«Ti amo» sussurro.
«Buon compleanno, John.»
 
 
 
 
 
 
♥ ♥ ♥
 
 
[Prompt 20: “Guarda cos’ho ritrovato in un cassetto!”]
 
 
TANTISSIMI AUGURI JOHN, BUON QUARANTASETTESIMO COMPLEANNO ♥
Cari lettori, eccomi qui a pubblicare una fesseria in questo giorno speciale :3
Devo subito darvi delle spiegazioni: questa piccola OS è ambientata alcuni anni dopo la fine della mia long Do you ever believe you were stuck in the sky?; infatti i personaggi di Leah, Bryah, Alwan e Dayanara sono dei miei OC creati apposta per quella storia.
Senza star qui a fare troppi spoiler, sappiate soltanto che Shavo, Daron e John partono in Giamaica per svagarsi un po’, e lì conoscono Leah, in viaggio con suo padre e la sua “amante del momento” di lui, così come la definisce la ragazza XD
Successivamente fanno amicizia anche con altre persone, tra cui Alwan (barista nel chiosco della terrazza panoramica dell’hotel), Dayanara (receptionist), Bryah (giornalista musicale) e altri ancora…
Da questa vacanza poi verranno fuori un sacco di cose, ma ai fini di questa OS sappiate solo che Leah va a lavorare nella fumetteria di John a Las Vegas; fumetteria che esiste realmente: infatti il batterista ha aperto il primo negozio Torpedo Comics proprio a Las Vegas, per poi aprirne un secondo a Orange County, in California ^^
La canzone a cui si riferiscono Leah e John, quella che passa alla radio, è Shy Guy di Diana King, se vi va ascoltatela qui:
https://www.youtube.com/watch?v=szjaHbjhauk
Invece la suoneria di John, Throw My Bones, è uno degli ultimi singoli dei Deep Purple, eccolo qui:
https://www.youtube.com/watch?v=QUW7PvvbbO4
Da questo brano sono tratti il titolo della storia e i due versi che ho riportato nella storia! Ho pensato che a John potesse piacere questo brano perché Ian Paice, batterista dei Deep Purple, è un grandissimo musicista e ovviamente il nostro caro Dolmayan probabilmente lo ama alla follia *-*
Per scrivere questa OS, oltre al prompt della challenge di Soul, ho preso ispirazione – un po’ come sto facendo per tutti i compleanni di luglio – da uno dei dadi illustrati comprati da Tiger (XD) contenuti in un barattolino; stavolta l’immagine raffigurava una mongolfiera e allora mi è venuta un’illuminazione: perché non far indossare a Shavo, nella fotografia di gruppo, una ridicola t-shirt con su stampata appunto una mongolfiera con sopra due gattini? XD da notarsi che questa maglietta ce l’ho anch’io, e presenta pure la scritta “Fly away with me” :D
E niente, spero di avervi strappato un sorriso o di avervi fatto sciogliere con un po’ di fluff :3
Preparatevi per il compleanno di Daron, il 18, perché il dado è già stato tratto e l’idea che ho avuto sarà ancora più demenziale XD
Grazie a chiunque abbia letto e ancora AUGURI JOHN ♥ ♥ ♥
  
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