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Autore: littlestarwithoutsky    15/08/2009    2 recensioni
Cosa accadrebbe se Edward fosse umano anzi più precisamente un popolarissimo studente di liceo fidanzato con un odiosissima cheerleader e perdesse la testa per Bella Swan, una ragazza semplicissima appena trasferitasi da Phoenix nella cittadina di Forks per un motivo che non vuole rivelare ??Lei cederebbe alle avances del nostro Edward?E che cosa accadrebbe se una tremenda catastrofe incombesse su i 2 ragazzi sconvolgendone gli equilibri?Niente sarebbe più come prima e soprattutto Edward non sarebbe più lo stesso.E che ruolo avrebbe Jacob in tutta questa storia? Sarebbe un amico o qualcosa di più?Lo scoprirete solo leggendo.Spero proprio di avervi invogliato a leggere la mia prima fanfiction
Genere: Romantico, Malinconico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti prima di postare un nuovo capitolo volevo ringraziare tutti quelli che mi hanno inserita tra i preferiti e tra i seguiti e un grazie di cuore anche alle recensioni che ho ricevuto. Wow non mi aspettavo un accoglienza così calorosa e spero davvero che continuiate a seguire la mia fanfiction perché ciò mi renderebbe davvero felice. Ecco allora il secondo capitolo in ordine numerico ,il primo in ordine di sequenza logica ,spero di non deludervi ,trattandosi del primo capitolo sarà sicuramente un po' noioso e un po' lunghetto ma spero comunque che lo apprezziate ugualmente. Buona lettura e baci.



                          Capitolo 1:


                          Partenze e Arrivi


Il furgoncino malandato di Phill procedeva lento nel traffico mattutino di Phoenix ,era primavera ,il cielo era terso ,neppure l'ombra di una nuvola,in compenso c'era un afa terribile ed io mi sporsi dal finestrino anteriore per prendere un po' d'aria e soprattutto per godermi la mia città per l'ultima volta. Mi sarebbe mancato tutto di quel posto :i colori forti e caldi di quella terra arsa dal sole,i rumori del traffico o il vociare dei vicini ,persino i particolari più insignificanti mi sarebbero mancati. Sospirai malinconica e mia madre al posto di guida mi posò una mano sulla gamba ,quasi a confortarmi,mi conosceva troppo bene ,come io conoscevo lei.- Non sei obbligata Bella -mugugnò per l'ennesima volta ,mentre sfrecciava improvvisamente a tutta velocità non rispettando un semaforo rosso. Sorrisi ,era tipico di mia madre lasciarsi sopraffare dall'emotività,Phill seduto dietro di noi, sussultò.Aveva deciso di lasciare il posto di guida a mia madre e di rimanere in disparte per regalarci un po' di intimità,del resto non ci saremmo riviste per molto tempo e ciò addolorava entrambe.Mia madre frenò di colpo,eravamo arrivati all'aeroporto ,io scesi dalla macchina e lei parcheggiò in seconda fila con evidente disappunto di Phill - Solo per pochi minuti - si giustificò,poi mi rivolse uno sguardo compassionevole e mi strinse a se con presa ferrea .- Oh ,Bella ti prego non andare in quel posto orribile,vedrai troveremo una soluzione,io e Phill potremo vederci nei week-end e...-Mamma-interruppi il suo sproloquio e proseguii - Smettila di sentirti in colpa ,io voglio andare a vivere Forks e tu non c'entri nulla con questa mia decisione-.Cercai di sembrare convincente e ci riuscii perché lei si arrese e mi sorrise. Cercai di non lasciar trasparire la tristezza che mi colse in quel momento,se se ne fosse accorta non mi avrebbe lasciata partire e sarebbe stata la fine. Io dovevo partire e lasciarmi tutto quanto alle spalle. Scacciai quei pensieri dalla mente,abbozzai un sorriso e strinsi mia madre a me,per un istante che mi parve infinito -Mi mancherai -le sussurrai all'orecchio -Anche tu- piagnucolò lei.-Ehm...ragazze-tossicchiò Phill un po' a disagio -Non vorrei sembrarvi insensibile ,ma Bella rischia di perdere il volo e noi dobbiamo essere a Jacksonville entro stasera - disse rivolgendosi a mia madre che per tutta risposta mi liberò dall'abbraccio e mi salutò per l'ultima volta - Buon viaggio piccola mia,promettimi che mi scriverai delle e-mail ogni settimana e chiamami appena arrivi -D'accordo-acconsentii alle sue richieste materne -Buon viaggio Bella ,mi mancherai- mi salutò Phill,sorrisi -Anche tu mi mancherai-.Feci per allontanarmi quando mia madre mi richiamò -Bella- gridò per sovrastare il chiasso della folla -Salutami Charlie-sorrisi e annuii tacitamente. Avevano annunciato il mio volo perciò mi affrettai e salii sull'aereo ,mi sedetti in un posto appartato,non ero in vena di fare conversazione. Estrassi il cellulare dalla mia sacca da viaggio per spegnerlo,non mi era permesso usarlo durante il volo e mi accorsi di avere ricevuto un sms lo aprii e per poco non svenni "Può sembrarti assurdo ma io ti amo ancora. Ti prego non partire. Pensaci.J.".Cancellai quel messaggio e fremetti,rabbia e sconforto si erano insediate dentro me "Troppo tardi" pensai,poi spensi il telefono e quando l'aereo decollò, diedi libero sfogo alle lacrime represse per troppo tempo. In quel pianto c'era un po' di tutto."Su,non sarà poi così male "cercai di farmi forza ,ma con scarsi risultati ,ero sempre stata una pessima bugiarda, ma era inutile recriminare ,nessuno mi aveva obbligato a prendere questa decisione ,ero stata io a scegliere perché era giusto così. Sarei andata a vivere con mio padre Charlie ,ispettore di polizia della cittadina di Forks,situata nella penisola di Olympia,che aveva la fama di essere la città più piovosa d'America ed io non avevo mai simpatizzato per la pioggia ,l'umido e la neve , ma mi sarei adattata. La versione ufficiale per giustificare la mia partenza da Phoenix era che mia madre Renée e il suo nuovo compagno Phill dovevano viaggiare continuamente a causa della professione di quest'ultimo:giocatore di Football ed io non potevo essere sballottata da una parte all'altra del paese come un pacco postale,ma il motivo del mio trasferimento a Forks era un altro e ben più spinoso e controverso di quello di facciata ,un motivo che non avevo rivelato a nessuno. Il mio motivo dagli occhi blu cobalto.
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Dopo tutto quel rimuginare mi addormentai e riaprii gli occhi solamente quando l'aereo atterrò. Ero arrivata a Port Angeles,mio padre sarebbe venuto a prendermi per portarmi a Forks. Era dallo scorso Natale che non lo vedevo ,non doveva essere cambiato poi molto. Infatti lo riconobbi facilmente,forse era leggermente più stempiato e aveva preso qualche chilo,ma nessun cambiamento drastico. Mi salutò con una pacca sulla spalla e io sorrisi tesa,come eravamo simili,entrambi impacciati e taciturni .Parlavamo solo se era strettamente necessario,per cui non mi sorpresi del suo silenzio durante il tragitto. Mi parlò solo per darmi informazioni importanti.-La Forks High School ha accettato la tua domanda di iscrizione,perciò inizi domani mattina alle 9- ."Fantastico" pensai ironica,probabilmente mio padre aveva subodorato ls mia agitazione perché aggiunse -Vedrai ti troverai bene,conosco la maggior parte dei ragazzi di quella scuola-.La cosa avrebbe dovuto tranquillizzarmi invece mi innervosì ancora di più ,chissà da quanto tempo aspettavano il mio arrivo. Doveva essere stato un gossip succulento per quella monotona cittadina :la figlia dell'ispettore Swan stava tornando a Forks dopo essersene andata con quella poco di buono della madre quando aveva solo 3 anni. Già immaginavo quanto ci avrebbero ricamato sopra "E se sapessero tutta la verità....." sorrisi amara al pensiero delle loro facce allibite e inorridite. Cercai di distrarmi e osservai il paesaggio che mi scorreva davanti ,non era cambiato niente dall'ultima volta che ero stata a Forks ; il negozio di ferramenta era sempre all'angolo e a fianco c'era sempre il solito spaccio dove Charlie comprava quelle liquirizie che mi piacevano tanto . L'ultima mia visita a Forks risaliva all'età di 11 anni ,avevo un ricordo nitido di quella giornata : Mio padre mi aveva portata alla riserva di LaPush dai Black ,amici di famiglia di vecchia data,io mi annoiavo ,non amavo giocare con le figlie di Billy Black,l'amico di mio padre e Jacob l'unico figlio maschio ,era troppo piccolo per giocare insieme a me ,perciò mentre mio padre era rimasto a vedere la partita di Basket con Billy ,io ero andata tutta sola sulla spiaggia a raccogliere sassolini colorati e fu li che lo vidi. Un bambino che doveva avere circa la mia età,se ne stava appollaiato su uno scoglio come un rapace e aveva un espressione sofferente dipinta in volto ,non c'era anima viva eccezion fatta per me e lui. Mi soffermai ad osservarlo ,aveva i capelli color del rame e la pelle candida,non ero riuscita a capire che cosa indossava con precisione,forse una camicia celeste o era una felpa ,poi aveva spostato lo sguardo dall'orizzonte a me e mi aveva fissato con degli occhi che mai in unidici anni di vita avevo visto .Erano di un verde smeraldo scuro ,ma non era solo il colore a renderli unici ,quello che mia aveva strabiliato era l'intensità di quello sguardo,come se avesse voluto leggermi nell'anima. Non ebbi occasione di parlargli ,il nostro incontro terminò con quello scambio di sguardi,io da quella volta non tornai più a Forks. Renée aveva deciso di comune accordo con Charlie che l'aria umida di Forks non giovava affatto alla mia salute,quindi da quella volta fu mio padre a venirmi a trovare a Phoenix. Arrivammo a casa ed io mi riscossi dai miei pensieri ,Charlie mi fece vedere come aveva arredato la mia camera ,a parte le tende viola ,un computer un po' obsoleto e una scrivania in legno di noce la mia stanza era rimasta la stessa di quando ero bambina. Charlie mi lasciò la mia privacy e per questo lo adorai. Dopo essermi rinfrescata nel bagno ,scesi giù in cucina per cenare con lui,mangiammo una pizza in silenzio,poi lavai le stoviglie e andai dritta a letto. Domani sarebbe stata una dura giornata ,il mio primo giorno nella nuova scuola ,rabbrividii."Magari rivedrò quel bambino " sorrisi e a quello stupido pensiero mi addormentai.

  
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