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Autore: serejane    17/07/2020    0 recensioni
Chiunque abbia letto la saga di Harry Potter conosce Remus Lupin e Ninfadora Tonks, quello che però non sa è come sia nato il loro amore. Lei sempre solare, positiva, energica, pronta a contagiare tutti con il suo sorriso; lui riservato, inquieto, passa il tempo ad autocommiserarsi a causa della sua malattia.
Due poli opposti, il bianco e il nero, o meglio il rosa e il marrone; in che modo avranno trovato un punto d'incontro e Dora sarà riuscita a farlo capitolare?
Nella mia fan fiction vi condurrò, passo passo, lungo il percorso della loro storia e vi racconterò come due persone con, all'apparenza, nulla di simile, abbiano trovato la loro completezza insieme! ❤️
Ogni confronto è sempre ben accetto, aspetto i vostri commenti!
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aberforth Silente, Alastor Moody, Nimphadora Tonks, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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Ninfadora si guardò intorno alla ricerca di un posto e notò una sedia libera proprio di fronte a suo cugino e accanto a un uomo che non aveva mai visto. Quando si accomodò lui parve non notare la sua presenza: era troppo intento ad ascoltare ciò che Silente aveva da dire.

«Non mi dilungherò nel parlare del ritorno di Voldemort, se siamo qui è perché tutti ci crediamo e non penso di dovervi convincere...», stava dicendo Albus Silente in quel momento.

Tonks però non sentiva neanche una parola, non riusciva a distogliere gli occhi dalla persona al suo fianco. Dalla posizione in cui si trovava non aveva una chiara visuale, ma ciò che più l'aveva attirata e incuriosita era la sua guancia piena di cicatrici. Ricordava una tela con cui un bambino si era divertito nel dare spennellate casuali. Ninfadora non riusciva a capire come mai non fosse riuscito a cancellarle, probabilmente erano la conseguenza di un incantesimo di Magia Nera. Come attratto da una calamita l'uomo si girò e le sorrise. La prima cosa che la ragazza pensò è che aveva un meraviglioso sorriso, di quelli che riescono a riscaldarti il cuore; in contrasto con gli occhi che invece erano malinconici, segnale di una qualche sofferenza interiore. Si accorse solo dopo che tutto il viso era ricoperto da segni. Anche Tonks sorrise e lui non poté fare a meno di notare quanto risplendesse, sembrava aver portato il sole in quella lugubre stanza. Si guardarono per un tempo indefinito, come incatenati da un filo trasparente. 

«Remus, Ninfadora il primo turno di domani lo affido a voi!» La voce di Silente riscosse i due che si sentirono come colti in fallo. I capelli della ragazza diventarono rossi per l'imbarazzo, ma cercò di ricomporsi subito. Il problema più grosso è che non aveva capito niente di quello che aveva detto il preside e che non aveva la più pallida idea di che cosa avrebbe dovuto fare con l'uomo di cui ora, per lo meno, conosceva il nome.

«Remus»,continuò Silente, «ti affido Ninfadora perché sono certo che saprai guidarla e dirle ciò che deve sapere come membro dell'Ordine».

«Certo, sarà un piacere», gli rispose senza però esserne troppo convinto.

Tonks osservava questo scambio di battute pensierosa: prima di tutto avrebbe dovuto ricordare a Silente che odiava il suo nome e in secondo luogo si domandava il perché dell'inquietudine di Remus. Non sembrava troppo felice nel doverla aiutare e non ne capiva il motivo, neanche la conosceva. 
Nel frattempo il preside aveva concluso la riunione e tutti si erano alzati. Anche la ragazza seguì il loro esempio, voleva parlare con Sirius e farsi raccontare che cosa si sarebbe dovuta aspettare dal pattugliamento, a costo di fare la figura della sciocca.

«Tesoro caro che bello rivederti!», una donna dagli inconfondibili capelli rossi stritolò Tonks tra le sue braccia.

«Molly!»Riuscì a rispondere nonostante la stesse quasi soffocando.

«Ci sei mancata moltissimo nell'ultimo periodo! Devi rimanere a cena con noi, ho preparato un sacco di cose e non accetterò un no!»

«Mamma ha ragione, è quasi un mese che non passiamo un po' di tempo insieme», si intromise Bill dandole anche lui un abbraccio.

Ninfadora non si sarebbe mai sognata di rifiutare, mamma Weasley sapeva essere molto autoritaria, ma soprattutto aveva una gran voglia di passare del tempo con tutta la famiglia. Ai tempi della scuola aveva conosciuto Charles con cui era nata una stretta amicizia, ogni anno per le feste o durante l'estate lei andava spesso a trovarlo alla Tana e così si era affezionata a tutti gli altri. Era presto diventata come una di famiglia.

«Mi dispiace, anche voi mi siete mancati, ma purtroppo al Ministero è scoppiato il caos e io ho dovuto lavorare molto più del solito.»

«Tonks non fartene una colpa, conosco bene anche io la situazione», l'ultimo ad arrivare fu Arthur che le diede un bacio sulla fronte proprio come se fosse sua figlia.

Intanto Sirius e Remus erano in piedi in un angolo ad osservare la scena.

«Lunastorta non fare il timido come sempre, va da lei a presentarti!» Sirius lo incitò con una pacca sulla spalla. Era arrivato il momento, gli altri componenti dell'Ordine erano dovuti tornare alle loro occupazioni quindi rimaneva solo lui. Remus, però, non era mai particolarmente contento di incontrare nuove persone, in un modo o nell'altro a un certo punto si trovava costretto a confessare il suo segreto ed ogni volta era terrorizzato. Era stato rifiutato o allontanato troppe volte nella sua vita, la gente era disgustata e lui non riusciva a fargliene una colpa. Si accorse che i Weasley non circondavano più Tonks e che lei stava giusto andando verso di lui e suo cugino, così fece un respiro profondo e le andò incontro.

Attirò la sua attenzione e le disse:

«Ninfadora, non mi sono ancora presentato ufficialmente, sono Remus Lupin.»

La ragazza sussultò nel sentire il suo nome, si accorse che in realtà non le dava fastidio come al solito ma non poté fare a meno di dire:

«Tonks, per favore. É davvero un piacere poter conoscere uno dei più cari amici di Sirius, quando ero piccola mi parlava spesso di voi.»

«Tuo cugino mi aveva avvisato di non chiamarti per nome, ma io lo trovo adorabile!»

«Che cosa?! Questa è bella, oltre a mia madre non ho mai sentito nessuno dire una cosa del genere!» Esclamò con gli occhi sbarrati.

«Beh allora spero che questo mi conceda il diritto di poterlo usare», rispose lui con una strizzata d'occhio complice.

Ninfadora fece finta di riflettere ma ricambiò l'occhiolino e rispose:

«Ci devo pensare.»

«Tonks!!!» Fred, George e Ron Weasley, fin ad allora rinchiusi in un'altra stanza, arrivarono di corsa e si gettarono addosso alla ragazza per abbracciarla. Non se lo aspettava, perse l'equilibrio e caddero tutti a terra sopra di lei.

«Accidenti, nessun uomo era mai riuscito a metterla in una posizione del genere e ce la fanno dei pischelletti come voi!!!» Esclamò Bill che non aveva fatto a meno di notare l'ingresso eclatante dei fratelli.

«William!!! Stai zitto!» Gli intimò per poi rivolgersi agli altri:

«É bello rivedervi ragazzi, ma potreste rialzarvi ora? Sto per diventare un tutt'uno con il pavimento.» Fece la parte della finta stizzita, in realtà quei ragazzi riuscivano sempre a farla ridere.

«Scusaci, eravamo sorpresi dal tuo arrivo!» Fred le tese una mano e l'aiutò a rimettersi in piedi. Poi disse a Bill:

«Sai fratellone credo che sia la prima volta che sento qualcuno pronunciare il tuo nome, neanche la mamma lo fa!»

Il ragazzo iniziò a ridere e rispose:

«Oh ti abituerai presto, Tonks lo fa sempre quando la faccio arrabbiare e io adoro scatenarla!»

Nel frattempo anche qualcun altro si godeva lo spettacolo e Sirius non poté fare a meno di intromettersi:

«Devo dire di essere alquanto sconvolto cuginetta, possibile che tu non abbia mai avuto un fidanzato?»

«Non tocchiamo l'argomento per favore, sono anni che cerco di farla innamorare di uno dei miei figli!» Rispose mamma Weasley senza neanche dare il tempo a Ninfadora di farlo.

«Molly, ti prego, non insisterai ancora con questa vecchia storia? E comunque Sirius è una conseguenza del mio essere Metamorfomago, gli uomini sono sempre stati interessati a uscire con me solo per potermi chiedere di trasformarmi nella donna dei loro sogni e non è molto incoraggiante. In ogni caso negli ultimi anni sono stata così impegnata con l'addestramento e il lavoro da non averne il tempo.»

Sirius rimase a bocca aperta:

«Accidenti, non credevo che noi maschi potessimo arrivare a tanto, sono proprio cambiati i tempi!»

Tonks preferì troncare quella discussione, così chiese:

«Dov'è Ginny? Credevo che fosse qui con voi.»

«È di sopra con Hermione, staranno spettegolando come al solito.» Le rispose Ron disgustato.

«Tonks!» Proprio in quel momento le ragazze entrarono nella stanza.

«Piccola! Stavo giusto chiedendo di te!» Ninfadora andò incontro a Ginny e la strinse forte. Poi si voltò verso la sua accompagnatrice:

«Tu devi essere Hermione, ho sentito parlare di te, è un piacere conoscerti.»

«Anche per me! Ginny mi ha detto che sei come una sorella per lei e che sperava di rivederti quanto prima.»

«Oh sì, l'ho vista crescere e le sono molto affezionata», rispose Tonks continuando a tenere la ragazza tra le braccia.

«É l'ora di mettersi a tavola!» Molly invitò tutti a prendere posto.

Dopo gli anni di prigionia Sirius era davvero felice di avere compagnia e soprattutto di tornare a ridere. Era davvero troppo tempo che non lo faceva e si sentiva rinato. Tutti scherzavano, si prendevano in giro, ma era sua cugina in particolare l'anima della festa. Esaudiva ogni desiderio dei ragazzi e trasformava il suo viso in tanti modi diversi: prima in gallina, poi in anatra, maiale e qualsiasi altra cosa venisse loro in mente. Il preferito di tutti era però l'arcobaleno che riusciva a creare con i suoi capelli, le bastava una scrollata di testa per dare vita a uno spettacolo luccicante di colori prima di tornare al suo rosa preferito. Allora sì che partiva lo scroscio di applausi e nuove richieste.

Ninfadora era felice di tanta eccitazione, era la prima ad essere entusiasta e divertita dalle sue metamorfosi. Quel pomeriggio, quando rimuginava, non si era certo aspettata un'accoglienza del genere. Aveva ritrovato suo cugino e con i Weasley si sentiva a casa, quindi per lei era solo un piacere poterli intrattenere; vedere i loro sorrisi la ricompensava appieno. Non poteva però fare a meno di osservare anche Remus, a primo impatto le era sembrato triste, o per lo meno con qualche preoccupazione di troppo per la testa, invece in quel momento anche lui sembrava apprezzare e partecipare alla gioia generale. Ogni tanto incrociavano lo sguardo e le loro bocche non potevano evitare di allargarsi in un sorriso. È facile accontentare persone che conosci già da tempo, ma è molto più difficile farlo con gli altri e Tonks provava un'intensa allegria nel vedere Remus più sereno. E lui lo era davvero perché Ninfadora quella sera, come una ventata d'aria fresca, era riuscita a spazzare via le nuvole che gli ottenebravano la mente.

Terminata la cena Sirius attirò l'attenzione di sua cugina per poterle parlare in privato.

«Qualcosa non va?» Gli chiese.

«No no, anzi! Volevo chiederti una cosa in realtà. I Weasley, Hermione e Remus si tratteranno qui per un po', di sicuro fino all'inizio dell'anno scolastico. Mi farebbe piacere se rimanessi anche tu, naturalmente potrai restare anche quando gli altri se ne saranno andati.»

«Oh Sirius, dici davvero? Ne sarei felice, così recupereremmo il tempo perso!»

«Allora siamo d'accordo! Purtroppo non potrò aiutarti nel portare le tue cose qui, ma lo chiederò a Remus!»

«Domandarmi che cosa?» L'interessato fece giusto la sua comparsa in quel momento, era entrato nella sala alla ricerca di un libro senza sapere di trovare qualcun altro.

«Tonks ha appena accettato di stabilirsi qui con noi e stavo pensando che potresti darle una mano nel preparare i bauli. Io non posso muovermi e in ogni caso sappiamo entrambi quanto tu sia più ordinato di me!»

«Oh di sicuro anche più di me, non spaventarti quando vedrai quanto so essere caotica!»

Lupin rise:

«Non preoccuparti, non potrai mai essere peggio di Sirius! Ti aiuterò volentieri.»

La ragazza fece un enorme sorriso e gli rispose:

«Grazie mille, lo apprezzo molto.» Poi domandò:

«Che ne dici, andiamo subito? O sei troppo stanco?»

«No per niente, prima lo facciamo e prima potrai stare con noi.»

Ninfadora rimase colpita da quelle parole, le era sembrato speranzoso nel dirlo, quasi felice. Non capiva perché fosse particolarmente interessata ai sentimenti di una persona appena conosciuta, ma si riscosse subito dai suoi pensieri e si avvicinò all'uomo.

«Se sei d'accordo andiamo insieme, così ti mostro dove si trova il mio appartamento.»

«Certo»,le rispose.

Tonks lo prese a braccetto e si smaterializzarono.

 

   
 
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