La sua
missione era iniziata soltanto da poco, ma Dolores si sentiva
già oberata dalle
responsabilità che aveva: lo spettacolo richiedeva un
grandissimo impegno,
infatti, e gli studenti di Hogwarts erano chiaramente solo dei
dilettanti.
Certo, c'era la signorina Lovegood che era abbastanza promettente... E
la
signorina Parkinson era un autentico talento... Ma potevano
controbilanciare
l'assoluta incapacità di quasi tutto il resto del cast? Beh,
perlomeno lei
stessa avrebbe avuto uno dei ruoli principali, in modo da assicurare
allo show
qualche scena di luce!
Una
figura rigida e scheletrica ritta sulla porta dell'aula interruppe le
sue
riflessioni e il sorriso inquietante che quella figura aveva sul volto
attirò
la sua completa attenzione.
“Ehm
ehm,
signor Gazza, posso fare qualcosa per lei?”
Il
custode mosse qualche passo incerto verso di lei.
“Professoressa
Umbridge... Io veramente volevo...”. Balbettò per
un po' prima di riuscire a svelare
da dietro la schiena un fiore – un po'
appassito e scolorito. “È un pensiero
per lei...”.
“Oh,
incantevole” commentò lei e, anche se il suo tono
non era particolarmente
entusiasta, cercò di accennare un sorriso vagamente
cordiale.
Prima che
lei potesse aggiungere altro, lui le afferrò una mano e vi
stampò un bacio
appiccicoso, per poi sgattaiolare via insieme alla sua fidata Mrs Purr.
“Oh
Salazar” sospirò Dolores, ancora con gli occhi
spalancati. Era disgustata, non
c’era che dire, però, mentre si era subito lavata
con la bacchetta la mano, non
si decideva a gettare via il fiore. Non era tutti i giorni che un uomo – e
sì,
Argus Gazza in fondo era pur sempre un uomo – la
degnasse di attenzioni romantiche, del resto.
“Oh,
qualche strega ha fatto colpo, non è
così?”
Per la
seconda volta, Dolores fu interrotta dal filo dei suoi pensieri,
ritrovandosi
questa volta davanti il suo coordinatore per il musical.
“Non
dica
sciocchezze, Professor Moody... Il custode è... un
magonò!”
Alastor
non nascose il suo ghigno e le si sedette vicino.
“Beh,
io
sono un purosangue”.
“E
questo
cosa dovrebbe significare?”
A quella
nuova vicinanza, ora che erano seduti, si fissarono per qualche istante
senza
dire niente. Proprio quando lei stava per dire qualcosa, gli studenti
entrarono
nell'aula come uno sciame confuso e fastidioso.
Cosa
voleva dire Dolores? Al primo vocalizzo lamentoso di Cho Chang
dimenticò
qualsiasi altra cosa che non fosse l'immenso lavoro che la aspettava.
Settimana
dopo settimana, le prove del musical procedevano a ritmi serrati,
rubando
spazio alle lezioni dei corsi facoltativi e perfino al Quidditch.
I
progressi perlomeno cominciavano a vedersi – anche se
non da parte di tutti. E ogni singola scena era stata provata almeno
una volta – anche se
non con la stessa riuscita.
La scena
di apertura era la più problematica, specialmente
perché vedeva il maggior
numero di attori in scena: alcuni attori di altri ruoli si erano
infatti
riproposti come prigionieri (quali Fred Weasley, Potter e Cedric
Diggory),
mentre altri in quello dei dissennatori.
Tra
questi ultimi spiccava Draco Malfoy. “È bravissimo
a interpretare un
dissennatore! Non è vero, Harry?” aveva commentato
una trasognata Luna.
Ma se
Malfoy era effettivamente bravissimo, ancora una volta non
così erano gli
altri.
“Guarda
giù, guarda giù, non guardarlo nell'occhio matto–”
“Potter!
Weasley!” urlò la Umbridge per la terza volta in
quel pomeriggio, interrompendo
la base musicale con un colpo di bacchetta. “Vi sembra
così tanto divertente modificare
il testo?”
“Ci
scusi,
professoressa” replicò Fred, non senza
sghignazzare. “Ma davanti al professor
Moody non riesco a trattenere la battuta!”
“E
invece
dovrà trattenersi, signor Weasley, altrimenti io non
riuscirò a trattenere una
punizione!”
Dopo la
non velata minaccia, la professoressa sospirò stancamente e
fece cenno alla
classe intera di sgomberare.
“E la
parte del nostro duetto iniziale?” borbottò il
professor Moody avvicinandosi a
lei. “Potremmo sempre provare da soli nella mia camera, che
ne dice?”
Dolores
lo fissò con gli occhi spalancati, per poi decidere di
emettere una breve
risatina.
“Potrei
fraintenderla, Malocchio. Sembra quasi che mi stia facendo una proposta
indecente”.
Mentre la
professoressa si allontanava, Moody rimase a borbottare tra
sé in modo seccato,
senza essere udito da alcuno.
“È
dall'inizio dell'anno che ti sto facendo proposte indecenti, stupida
strega!”
~
Luna era
seduta in un angolo della Sala Comune di Corvonero, da sola –
non che fosse una
novità. Era abituata a trovarsi isolata dai propri compagni,
ma ultimamente le
capitava di rifletterci maggiormente; dipendeva dalle prove di teatro,
probabilmente – un piccolo assaggio di compagnia
che le faceva desiderare di
più.
Lasciò
vagare lo sguardo sugli studenti intorno a lei; facce solo vagamente
note, compagni
con cui non aveva mai parlato davvero. Tuttavia non erano loro a
occupare i
suoi pensieri. Nell’ultimo mese, da quando erano iniziati gli
incontri
pomeridiani con la Umbridge, si era sorpresa spesso a pensare al suo
partner
nel musical, Draco Malfoy. Non gli aveva mai prestato attenzione prima,
ma dopo
averlo osservato un po’ aveva concluso che fosse un ragazzo
un po’ confuso –
era quasi certa di aver notato un gorgosprizzo ronzargli intorno
all’orecchio
sinistro, in un’occasione – ma molto bravo a
cantare. Aveva notato inoltre che
anche lui aveva iniziato a prestarle attenzione, più di
quanto non facesse lei,
e questo le suscitava una strana – nuova –
sensazione. Magari Draco
Malfoy avrebbe potuto essere suo amico, anche se in genere si
circondava solo
di Serpeverde.
Era
venuto a cantare con lei, però. Si alzò, pensando
di andare a cercarlo per
provare nuovamente il loro duetto.
“A
caccia
di nargilli, Lovegood?” le domandò un ragazzo del
suo anno, Rolf Scamander. Le
faceva sempre domande simili con un tono buffo.
“No”
mormorò Luna, superandolo. Doveva cercare una creatura
più curiosa dei
nargilli.
~
“Ehm
ehm”.
Draco fu
bruscamente riportato alla realtà da quel suono irritante.
Si riprese,
distogliendo lo sguardo da una sorridente Luna Lovegood. Pansy, accanto
a lui,
era intenta a discutere con Paciock perciò –
notò con sollievo – non aveva
notato nulla.
“Stavate
provando la scena dell’innamoramento a prima vista? Bravi
ragazzi! Ma purtroppo
devo interrompervi, ho una notizia molto ehm importante”.
Gli occhi
di tutti gli studenti presenti si focalizzarono sulla Umbridge, a
quelle parole
– persino Fred Weasley sembrò vagamente
interessato.
“Di
qui a
un mese si terrà un ballo!” esclamò la
piccola donna rosa, dopo essersi
assicurata di avere tutti gli sguardi su di sé.
“Sarà un’ottima occasione per
sfoggiare le vostre ehm ehm doti” pronunciò, non
troppo convinta. “Mi aspetto
che partecipiate tutti e che ogni cavaliere si trovi una dama, non
tollererò
che mi facciate fare brutta figura”.
Il
silenzio scese nell’aula. Draco, come probabilmente ogni
altro studente
presente, metabolizzò lentamente l’annuncio.
Un ballo.
Doveva
trovarsi una dama.
Realizzò
d’un tratto che lo sguardo insistente di Pansy non gli
piaceva
affatto.