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Autore: Alaska_1925    18/07/2020    0 recensioni
Da quando quel branco di lupi ha attaccato la città di Nome per Jenna è iniziato un vero e proprio incubo che giorno dopo giorno l' ha trascinata in un baratro di disperazione e sensi di colpa. Leggendo la storia, suddivisa in capitoli, capirete come Jenna ha affrontato la sua situazione a contatto con la sua famiglia e alcuni nuovi amici fino a quando Balto non ha deciso di fare qualcosa per lei, qualcosa che non immaginava mai potesse fare...
AVVERTENZE: La prima parte della storia comincerà con contenuti forti, che potrebbero turbare il lettore. Da metà in poi invece mi concentrerò di più sull' angoscia mentale. In ogni capitolo è presente un riassunto del capitolo precedente, ma leggendo completamente la storia capirete meglio la tematica che sto trattando...
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aleu, Balto, Jenna, Kodi, Nuovo personaggio
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Violenza
Capitoli:
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CAPITOLO 3: UN OMBRA TI SEGUE

 

NOTA: La brutta avventura di Jenna, dopo poco più di 1 anno, era finalmente finita. Il branco di lupi che l' aveva rapita assieme a sua figlia era stato decimato dagli umani, inoltre il suo amico Kael era riuscito ad alleviare le sue sofferenze e grazie a questo era finalmente riuscita a spiegare a Balto perchè non volesse stargli accanto in quei momenti, incolpava se stessa per la situazione in cui lei e sua figlia erano finite... non sapeva che qualcuno la guardava da lontano...

 

  1. VECCHI PROBLEMI

 

Jenna camminava piano in direzione della barca arenata sulla spiaggia, ormai il suo calore era finito ed era finalmente riuscita a parlare con il suo compagno spiegandogli perchè lo aveva trattato in quel modo, perchè fosse arrivata addirittura a cacciarlo lontano da lei per ben 2 volte. Il pensiero di 1 anno prima, quando aveva scelto di seguire quel branco di lupi nella foresta al posto di sua figlia Aleu ed ancora qualche mese prima, quando per la seconda volta il branco aveva attaccato la città prendendo questa volta anche sua figlia. Era stata fortunata la seconda volta, non era in calore e non aveva avuto lo stesso problema di tanto tempo prima, quando era rimasta incinta ed era stata costretta a cedere al branco che l' aveva aiutata a fuggire 4 dei 5 cuccioli. Sapeva che loro e Janae, sua compagna di prigionia, sarebbero stati bene ora che finalmente quel branco era stato decimato dagli umani ed inoltre Axel, il cucciolo che era stato portato da lei stessa a Nome, aveva accettato che Balto non fosse veramente suo padre. Dopo tutto ciò che era accaduto, l' husky si sentiva in colpa per non aver fatto abbastanza per proteggere sua figlia Aleu da quell' incubo, per questo non era riuscita a parlare veramente a Balto.

Sapeva comunque che Balto aveva dimostrato un grande coraggio, e per questo gliene era grata. Partire assieme ad Aleu per seguire le sue tracce, la prima volta, fare un accordo con quel branco di lupi che l' aveva salvata, Aleu aveva perso la sua verginità con il loro capobranco. Sua figlia gli diceva sempre che non gli importava, se ciò fosse servito a riportarla indietro, inoltre il lupo durante quei momenti gli chiedeva sempre se andasse tutto bene.

La seconda volta, invece, il suo compagno era riuscito a guidare con il suo odore la squadra di Kody e Steele, questa volta gli umani avevano fatto sul serio.

Sospirò pensando al suo amico Kael, l' aveva veramente aiutata a capire cosa avesse che non andava, ormai era ripartito per Fairbanks da 2 settimane.

Jenna si fermò un attimo prima di continuare sentendo il freddo vento che soffiava sulla sua pelliccia rossa e bianca. Nonostante fosse pieno inverno, era come se la sua bandana gli procurasse tutto il calore necessario, impregnata ogni giorno del costante odore del suo compagno.

Il cielo verso est era di un colore violaceo, si ritrovò ad annusarla, l' odore della sua famiglia, cominciò a scendergli una lacrima di felicità giù per il muso.

Arrivata alla barca del suo compagno cominciò ad annusare l' aria, ma non sentì né il suo odore né quello dei suoi figli, al contrario sentì qualcosa di fin troppo familiare.

<< Hey, Jen >>

Una figura scura si mosse dalla penombra accanto alla barca e comparve ai suoi occhi.

<< Steele! Mi chiami Jenna! >>

<< Diritto, Jenna... >> Rispose con un finto compiacimento.

<< Che cosa vuoi, ti ho già ringraziato per avere guidato con mio figlio le squadre da slitta per cacciare il branco che mi aveva rapita >>

Steele fece finta di non sentire e si mosse più vicino, verso di lei. Jenna indietreggiò un po'.

<< Stai cercando il tuo compagno? >> Chiese << Non penso che sia qui, deve essere uscito con i suoi due... mezzi lupi... >>

Sentire chiamare così i suoi figli, Aleu e Axel, gli fece salire un basso ringhio verso di lui, Steele proseguì << Sai cosa voglio da te, non ti ho mai dimenticata, se devo fare qualcosa lo farò qui e ora >>

<< Hai quasi ucciso i bambini di Nome e Rosy durante l' epidemia, cosa speri di fare con me, Steele! >>

Steele sogghignò << Oh, lo vedrai... perchè non ti volti e scappi, cucciola, coraggio, scappa dalla mamma >>

Jenna si sentì disgustata, dannato figlio di... in un attimo si voltò e cominciò a correre verso Nome. Grave errore, mai dare le spalle al proprio nemico, era quello che voleva Steele. Con un balzo la raggiunse e gli atterrò sopra la schiena, Jenna cadde con un gemito nella neve.

<< Steele! >> Urlò << Che cosa vuoi fare >>

Un' artigliata la colpì in piena faccia, quel dolore... il ricordo delle violenze subite nel branco la colpì come un macigno, pietrificandola, non riuscì più a muoversi per lo shock ma ringhiò comunque in direzione del suo assalitore.

<< Steele! Mi stai facendo male! >>

<< Oh, male? >> Rispose << Così? >>

Affondò i suoi denti nella sua carne, Jenna urlò veramente allora mentre Steele aveva cominciato a muoversi sotto la sua coda, cercando la sua apertura.

<< Ah Jenna Jenna, proprio non capisci, eh? Nessuno ti verrà a salvare stavolta >>

Jenna aveva cominciato a piangere, sentendo le sue forze abbandonarla, adesso non riusciva a parlare, le immagini di quelle violenze subite tempo prima cominciarono veramente a riaffiorare, ebbe un conato di vomito.

<< Piccola mia, sei proprio messa male con la testa eh? Vedrai che adesso...>>

Steele non riuscì a finire la frase che venne violentemente colpito al fianco, rotolando per qualche metro più vicino alla battigia. Un cane lupo si era frapposto tra lui e Jenna, dopo pochi secondi l' husky rosso e bianco lo guardò, ma non riuscì a distinguerlo bene a causa delle lacrime che gli coprivano gli occhi, sicuramente non era Balto.

<< Brutto figlio di... >> Ringhiò Steele, mentre si rialzava << Chi sei? >>

Il cane lupo non rispose, continuando a fissarlo.

<< Sei sordo forse? Ti ho chiesto chi sei! >>

Jenna riuscì a guardarlo meglio, sembrava un cane ma alcuni suoi lineamenti dicevano chiaramente che non lo era completamente, la sua pelliccia era di un bianco sporco sotto la sua pancia, nel torace, parte del muso inferiore e nelle zampe e di un grigio chiaro e nero nella parte superiore del corpo, sui fianchi, nonché sulla coda e sulla testa, dalla parte superiore del muso in su.

Notò un collare blu che gli avvolgeva il collo, era un cane di città, ma non l' aveva mai visto prima.

<< Non penso di voler rispondere ad un bastardo che tratta così le femmine >>

Il suo corpo era magro e snello in confronto a quello di Steele, Jenna pensò che non avrebbe mai potuto farcela contro di lui. Infatti, appena gli si avventò contro, Steele riuscì facilmente a sopraffare il cane lupo, riuscendo a girarlo con la schiena sulla sabbia ed a posizionarsi sopra di lui con le zampe.

Il lupo era giovane, probabilmente di 1 anno o poco più, sicuramente non aveva molta esperienza nella lotta.

<< E adesso, cane lupo? >> Ringhiò Steele << Cosa credi di fare? >>

Il cane lupo sogghignò, sei troppo sicuro di te, coglione.

Con un agile mossa, mentre Steele si stava preparando ad azzannarlo alla gola, il cane lupo alzò improvvisamente la testa addentando il collo di Steele e graffiandogli la pancia e il torace con gli artigli. Steele guaì e si tirò indietro, il collare che portava ancora dopo tutte le vittorie nelle gare passate lo salvò dai danni delle fauci del cane lupo, anche se una parte del morso andò a segno, facendogli uscire del sangue da sotto la gola. A quel punto il cane lupo era già balzato in piedi, pronto per un secondo attacco che come il primo, non andò come previsto.

Stavolta Steele riuscì ad inteccettarlo a mezz' aria, facendolo cadere duramente sulla sabbia, dopodichè cominciò a graffiarlo con le zampe, dal muso cominciarono ad uscirgli flotti di sangue.

<< Sei patetico! Patetico! >> Ringhiò Steele, il cane lupo guaì ma trovò ancora una volta la forza di addentarlo, stavolta alla parte superiore della zampa, bloccandolo momentaneamente. Il morso fece veramente male stavolta a Steele, ma stavolta non indietreggiò, liberandosi facilmente e puntando alla gola. Il cane lupo lanciò un urlo terribile, nonostante fosse riuscito a proteggere la parte più sensibile del suo corpo abbassando con uno scatto il muso, i denti di Steele avevano trovato ugualmente la sua carne, il suo muso grigio, nero e bianco cominciò rapidamente a colorarsi sempre di più di rosso.

Jenna, che si trovava a pochi metri, decise che doveva intervenire e dopo essersi faticosamente alzata in piedi si avventò su Steele e rotolò assieme a lui poco distante.

<< Puttana! >> Urlò Steele << Ti insegno io le buone maniere, cagna! >>

Piantò un morso nel fianco di Jenna, affondando i denti come non aveva mai fatto prima, l' husky lanciò un terribile guaito.

Mentre il cane lupo cercava faticosamente di rialzarsi, notò in lontananza tre umani che correvano verso di loro. << E' il cane dei signori Huntington! >> Si riferivano a Jenna.

Uno di loro aveva in mano un bastone, Steele lo notò e ringhiando si dileguò il più velocemente possibile.

 

 

  1. UN NUOVO CANE LUPO IN CITTA'

 

Kody correva velocemente attraverso il vicolo, in direzione di Aleu e suo padre.

<< Papà! Papà! >>

Si fermò ansimando davanti a loro, suo padre e Aleu lo guardarono con apprensione, doveva essere accaduto qualcosa di molto brutto.

<< Figliolo, cosa c'è, cos'è accaduto >>

<< La mamma >> ansimò ancora << E' stata attaccata da Steele >>

Fuori dall' edificio del veterinario, i tre cani guardavano all' interno il dottore che visitava le ferite di Jenna, Balto osservava attentamente le sue condizioni, ma non riusciva a sentire cosa stesse dicendo ai genitori di Rosy.

<< Papà, come starà? >> Chiese Kody mentre continuava a guardare all' interno.

<< Le ferite sembrano brutte >> disse Balto << Ma almeno è cosciente... quando è accaduto? >>

Kody si abbassò dalla finestra << Circa un' ora fa, un cane era con gli umani che l' anno salvata ed è immediatamente venuto a cercarmi >>

<< Steele ha fatto questo? >> Ringhiò, rendendosi conto dopo che non doveva lasciar trasparire rabbia di fronte ai suoi figli, almeno non in quel momento.

<< Si, il cane che mi ha avvisato è accorso assieme agli umani dopo aver sentito le grida di mamma, ha visto solo gli ultimi momenti, ma ha detto che c' era un cane lupo che cercava di difenderla >>

<< Un cane lupo? >> Chiese Balto. Non sapeva di un cane lupo in città, a parte lui.

Aleu ed Axel in effetti cercavano sempre di evitare le tane degli umani, a parte quando cercavano di procurarsi il cibo o andavano a trovare la loro madre.

Balto invece era considerato un eroe e poteva liberamente girare per la città, approfittandone per prendere più cibo per i suoi due figli che lo aspettavano sulla barca.

<< Papà, dobbiamo pensare a lei adesso >> disse Aleu indicando sua madre.

Dopo alcuni minuti, i signori Huntington uscirono dalla porta e si avviarono verso casa, Jenna aveva gli occhi chiusi mentre era in braccio del padre di Rosy, forse gli avevano dato qualcosa per calmarla.

Balto e i suoi figli li seguirono fino alla loro casa e si affacciarono dalla porta che il signor Huntington non aveva chiuso essendosi accorto della famiglia di Jenna dietro di lui. Aveva ancora problemi ad accettare un cane lupo nella sua casa, ma questa volta decise che poteva fare uno strappo e lasciarlo un po' con il suo cane anche se era notte. Non sapeva che Aleu di tanto in tanto si intrufolava per salutare sua madre, anche se sapeva che era sua figlia.

I tre guardarono il padre di Rosy adagiare piano Jenna nella sua cuccia, mentre Rosy aveva cominciato ad accarezzargli il pelo e gli aveva messo vicino al muso la sua bandana.

<< Sei forte ragazza >> disse Rosy, prima di essere chiamata dalla madre.

A questo punto i tre si avvicinarono, Jenna sentì l' odore e faticosamente alzò la testa.

<< Balto, cuccioli... come state... >> sorrise alla loro vista, ma ricadde pesantemente sul cuscino, la spalla e il fianco gli facevano un male tremendo.

Kody si avvicinò notando le ferite sul suo muso, cominciò a leccarle delicatamente ma Jenna ebbe ugualmente un sussulto di dolore, il figlio si staccò da lei abbassando le orecchie.

In quel momento Axel entrò nella stanza, aveva saputo da poco delle condizioni di sua madre e si era precipitato verso la sua casa per sincerarsi delle sue condizioni. Boris era arrivato alla barca dopo aver visto Steele fuggire e non trovando Balto da nessuna parte si era rivolto a suo figlio più piccolo, che da tempo dormiva da solo in una grotta nella foresta poco distante dalla città.

<< Papà, cos' è successo >> Axel si avvicinò a suo padre, Balto era felice di sentire che da tempo suo figlio lo aveva perdonato, dopo avergli raccontato la verità, ma questa volta non sorrise, concentrato sulle condizioni della sua compagna. Si avvicinò a lei e strusciò il muso contro il suo, stando attento a non toccare le ferite. << Jenna, amore mio, riesci a parlare? >>

Jenna aprì nuovamente gli occhi, ma questa volta rimase immobile, notò che aveva anche una ferita ad una zampa, forse causata dal primo attacco di Steele su di lei. Ricordava di aver cercato di proteggersi quando aveva visto la zampa di Steele alzarsi per colpirla sul muso, ma da quel dolore in poi la sua mente aveva iniziato a vagare, sentendo solo dolore fisico ed interiore.

Nonostante tutto cercò di avvicinarsi alla ciotola con l' acqua per prendere qualche lappata, ma Aleu la fermò e dopo aver raccolto un po' d' acqua sulla sua lingua cercò di bagnargli il più possibile le labbra, nella sua mente sua madre meno faceva sforzi e meglio era.

Dopo alcuni minuti in cui Aleu si prendeva cura di lei riuscì finalmente a parlare.

<< Balto, il veterinario mi ha dato un calmente ma i dolori che provo sul mio corpo sono lancinanti, quando Steele mi ha morso sul fianco ha rischiato di ferirmi all' interno, il veterinario ha detto che il rene è salvo per miracolo >>

Balto si avvicinò a lei << Jenna, ti ho chiesto di parlare ma se deve farti male voglio solo che tu ti riposi >>

Jenna ansimò un po', poi proseguì, anche se a fatica << Stavo venendo da te perchè volevo passare un po' di tempo insieme, ma quando mi sono avvicinata alla barca Steele mi è spuntato davanti, non c' eravate né voi né Boris >>

Jenna si fermò un attimo, ricordare i momenti dopo gli avrebbe fatto molto male. Dopo pochi secondi continuò.

<< Lui mi è saltato addosso e mi ha ferita, comincinado a mueversi sotto la mia coda, lui voleva... voleva... >>

Aleu ringhiò fortemente capendo ciò che voleva dire sua madre, ricordava i momenti passati assieme a lei in quel branco, quei giorni estenuanti continuamente umiliate sotto la loro coda e tra le loro zampe dal lupo Alfa e da suo fratello, soprattutto quelle notti lasciate in balia dell' intero branco, con sua madre che cercava di tenergli la zampa, cercando di dirgli cosa fare.

Allora aveva capito cosa doveva aver vissuto sua madre durante la sua prima prigionia insieme a quel lupo dal pelo argentato, Janae, e sapeva che come aveva fatto con la giovane lupa in quei momenti terribili stava facendo con lei, quella seconda volta. Stava cercando di aggrapparsi disperatamente a chi amava per proteggere la sua mente e lei, sua figlia. Avrebbe saputo dopo due mesi, l' incontro di sua madre con Kael, che la sua mente aveva già ceduto da molto tempo.

Axel si avvicinò a sua sorella capendo a cosa stava pensando, da tempo ormai aveva rinunciato a cercare di perdonare suo padre, un membro di quel branco che aveva approfittato assieme agli altri di Jenna. Non aveva mai avuto idea di chi fosse, sua madre non riusciva a ricordare dato che il quelle notti non poteva chiaramente vedere chi accoglieva al suo interno, con il disgusto che ogni minuto di più diventava più forte. Gli aveva detto solo che cercava di chiudere gli occhi e sperare che finisse presto... poteva ricordare che vi era un lupo simile a lui in quel branco, ma non poteva essere sicura che fosse proprio suo padre. E comunque, dopo l' attacco degli umani nel loro territorio, probabilmente a quest' ora era già morto.

Mentre Balto aveva cominciato a leccargli il mento per aiutarla, Kody capì che non voleva sentire ancora una volta quella parola uscire dalla bocca di sua madre, gli si avvicinò, cercando di fargli saltare quel passaggio.

<< Mamma, chi è il cane che ti ha aiutato >>

Jenna si riprese, aveva da poco cominciato a singhiozzare.

<< Non lo so, Kody, ricordo solo che era un cane... cane lupo, si vedeva chiaramente da alcuni suoi lineamenti e dal colore della sua pelliccia, ma portava un collare blu, dovrebbe essere in città >>

Jenna continuò, finendo la sua storia quando Balto si girò di scatto verso la porta socchiusa, annusando l' aria. Sua figlia Aleu fece lo stesso. Sentirono un odore estremamente familiare, cominciarono a ringhiare e Balto si lanciò verso la porta, aprendola. Un husky indietreggiò e cominciò a fuggire passando per il vicolo, Balto lo guardò allontanarsi.

<< Steele! >> Gridò.

<< Papà no! >> Urlò Kody, non voleva che suo padre lo affrontasse da solo, nonostante sapeva che avrebbe vinto, non poteva rischiare che rimanesse ferito come sua madre.

Balto utilizzò tutte le sue forze per chiudere gli occhi e cercare di non scattare in avanti all' inseguimento, poi si calmò.

<< Se un giorno dovessi capitare sotto le mie fauci, Steele, questa volta di te non rimarranno nient' altro che ossa >>

 

 

  1. RIMORSI

 

Balto era seduto sul ponte della sua dimora, mentre guardava le luci della città che si affievolivano sempre di più. L' aurora dell' alba aveva già cominciato a tingere il cielo ad est mentre il vento si era fatto pian piano più calmo.

Sospirò, mentre Boris si avvicinava lentamente a lui.

<< Cosa c' è che non va, Balto >> chiese << Tua figlia Aleu dorme da un pezzo ormai, mentre tu non hai chiuso occhio >>

Balto sospirò ancora << Niente Boris, solo... pensieri >>

<< Beh, da quello che vedo sono pensieri non proprio buoni >>

Balto si accorse di avere la coda attaccata ai fianchi, mentre i suoi occhi trasudavano le emozioni che provava in quel momento. Sapeva che l' amico di Jenna, Kael, l' aveva aiutata a superare i suoi problemi facendogli capire cosa c' era che non andava, e Jenna gli si era concessa, sotto la coda durante il calore e poi oltre una volta finito quest' ultimo, solo per ringraziarlo. Erano sempre stati buoni amici lui e la sua compagna ed anche se si era arrabbiato quando Jenna glielo aveva detto, Balto aveva deciso che la mente di Jenna era più importante, voleva vederla sorridere come un tempo, e Kael era riuscito a fargli capire il trauma che stava subendo. L' aveva riottenuta indietro, la Jenna che conosceva fin dai tempi della corsa del siero. Ma adesso, a causa dell' incontro della sera prima con Steele...

Boris gli si sedette accanto, Balto sospirò ancora una volta, questa volta più pesantemente.

<< Vedi Boris, io... mi sento in colpa. In colpa per non avere capito la sua situazione ma soprattutto... >>

Boris si intromise << Come potevi capire, Balto, se nei 2 mesi dopo quel fatto (Il secondo) lei ti allontanava continuamente >>

Balto continuò <<... per non essere stato più presente, per non aver impedito ciò che gli è accaduto, come anche ieri... >>

Boris gli mise un' ala sulla spalla << Se potessimo avere bacchetta magica io sarei acquila e tu eroe >>

Balto sorrise << Ma sono già un eroe, Boris >> Non gliene importava granchè, era solo grato di essere riuscito a salvare la vita di Rosy.

<< Appunto amico, tu ricorda com' era la tua vita prima della corsa del siero, no? >>

<< Si, lo ricordo, Boris >>

<< Sei cambiato da allora, ma non grazie a me o a Jenna, ma solo grazie a te stesso >>

Balto sorrise scuotendo la testa << Questo lo so, Boris, è solo che io avrei voluto, avrei dovuto stargli più accanto in quei momenti, capire prima, soprattutto, capire prima >>

<< Ti senti inferiore a Kael? >> Chiese l' oca. Sapeva cos' era accaduto in quei quattro giorni in cui lei e Kael erano rimasti da soli in casa degli Huntington, l' avevano lasciata con Kael pensando erroneamente che il suo calore fosse finito.

<< No Boris, so cosa è accaduto, Kael ha cercato di aiutarla con il suo calore, è stata Jenna a chiedergli di più. Aveva paura di ferirmi perchè ero nervoso, soprattuto in quei momenti, soprattutto dopo che non riuscivo a capire il mostro che la stava divorando dentro. Kael non ha tradito le sue aspettative, è riuscito a resistere alle tentazioni avendola in quei momenti solo sotto la sua coda. E lei ha deciso di ringraziarlo ancora di più, concedendosi completamente dopo quei giorni. So che Kael l' ha fatto per Jenna, l' ho conosciuto, è un cane a posto, so che c' era qualcosa tra loro prima che la incontrassi... mi ha detto che sapeva chi fossi, e che l' ha fatto anche per me >> Dopo una pausa continuò << Quando quel branco di lupi l' ha rapita, la prima e la seconda volta, e quando Steele l' ha attaccata ieri sera io... io non c' ero, non ho potuto... non ho saputo proteggerla... >>

<< Pensi che Jenna abbia bisogno di una bambinaia, Balto? >>

Balto rise << No... è solo che... >>

<< Sai la mia storia, sai perchè mi sono trovato qui? >> Chiese Boris.

<< Si certo, me lo hai già raccontato >>

<< Vivevo nel freddo glaciale della Siberia, con inverni così rigidi che qui in inverno sembra primavera >>

Balto rise di gusto << Non esagerare, Boris, non può essere così diverso >>

<< Fammi continuare! Tu non ci sei mai stato quindi non puoi sapere! >> Incrociò le ali, Balto capì in modo scherzoso.

<< Va bene Boris, continua >>

<< Un giorno decisi di vedere com' era il mondo lontano da dove ero nato volando... a bassa quota >>

<< Ah! Ah! Ah! >> Balto rise veramente ora, Boris lo ignorò.

<< Dopo vari giorni raggiunsi la città di Vladivostok e mentre cercavo cibo nella stiva di un mercantile, fui chiuso dentro e dopo molto mi ritrovai in Alaska. Cercai di tornare in Russia, ma non avrei saputo come fare, quale nave prendere, e volare per tornare per me era impensabile, così decisi di rimanere, e dopo molto tempo... >>

<< … hai incontrato me >>

<< Esattamente cagnolone >> Gli diede una pacca sulla spalla.

<< Come pensi che stia Jenna se non ti avesse mai incontrato, come pensi che sarebbe stata la sua vita? >>

<< Sicuramente adesso starebbe con un altro cane, ma non sarebbe stata così felice come con me >>

Boris lo guardò sorridendo << Esattamente Balto, sei tu che hai deciso di amarla, sei tu che hai deciso di andare a prendere medicina, e tutto ciò che hai fatto ha migliorato la vostra vita >>

<< Ma non ora... >> disse Balto.

<< Non possiamo cambiare il passato, Balto, ciò che abbiamo fatto è già stato scritto, non possiamo essere in più luoghi contemporaneamente, ma in uno di questi luoghi in cui siamo, possiamo cambiare il presente ed il nostro futuro, imparando dai nostri errori >>

<< Boris, io... >>

<<... ma tu non hai fatto nessun errore, Balto, è il destino che ha voluto così, ma hai dimostrato di amarla e di tenere a lei quando sei corso da solo nella foresta, non sapendo cosa avresti trovato... ricorda Balto, imparare dal passato, per cambiare il futuro >>

Balto ansimò << Boris io, io... >>

L' oca alzò un ala e se la mise sulla fronte, scrutando verso la città.

<< Strano, mi era sembrato di vedere un cane lupo grigio saltare da questa barca e correre in direzione della città >>

Balto scrutò la città, non vedendo nessuno.

Boris lo guardò fingendosi arrabbiato.

<< Cosa fa ancora qui stupido cane!!! Salta dalla barca e corri!!! Va da lei!!! >>

Balto capì, saltò dalla barca atterrando sulla neve e corse verso la casa di Jenna.

<< Grazie, Boris >>

 

 

  1. UNA PREDA PIU' FACILE

 

Balto arrivò davanti alla strada che dava verso la casa di Jenna, solo per vedere un cane lupo grigio, nero e bianco sporco effettuare un balzo oltre la porta in cui vi erano Jenna e suo figlio Kody.

Arrivato scivolando davanti alla porta spalancata, vide suo figlio Kody riverso a terra coperto da numerose ferite mentre Jenna, anch' essa ferita, cercava di leccargli il muso. Davanti a loro il cane lupo si contrapponeva ringhiando verso Steele, in piedi davanti a lui.

Balto resistette all' impulso di attaccarlo da dietro quando il cane lupo scosse la testa verso di lui.

<< Peccato >>, disse Steele << Non pensavo che ci fossi anche tu, pensavo fosse più facile >> Si riferiva a Kody che nonostante le ferite continuava a ringhiargli contro.

<< Stai al tuo posto, cane lupo, non osare attaccarmi o te ne pentirai >> mosse la testa verso Balto << Dico a te, meticcio >>

Balto ringhiò ancora una volta, ma anche stavolta il cane lupo con il collare blu gli fece cenno di non attaccare.

<< Tu! >> urlò contro il cane lupo davanti a lui << Chi sei? Come mai continui a starmi tra i piedi! >>

<< Perchè sono la tua ombra, Steele >>

Steele rimase perplesso per un attimo, come faceva a sapere il suo nome. Il cane lupo continuò. << Più di un anno fa hai fatto qualcosa che non avresti mai dovuto fare, qualcosa per cui la tua morte non mi permetterà di spegnere il fuoco che brucia dentro di me >> Fece una pausa, Balto giurò che i suoi occhi marroni fossero diventati improvvisamente di un rosso fuoco << Ma sarà comunque un bell' assaggio per la mia vendetta, per la tua colpa di avermi confinato nella solitudine e nella disperazione più assoluta >>

Balto guardava il cane lupo parlare, era calmo mentre guardava Steele, Kody provò a rialzarsi, ma Jenna lo costrinse a stare a terra.

<< Mio padre era di qui, sai, ti conosceva, ti ammirava anche se avevi fallito la tua corsa del siero, ma non avrebbe mai immaginato ciò che avresti potuto fare alla sua compagna >>

Steele cercò di ricordare chi fosse il cane che lo ammirava tanto, ma non lo trovò. Anche dopo che Balto gli aveva sottratto la vittoria, molti cani lo consideravano ancora il più veloce cane da slitta di Nome.

<< Tu menti! >> ringhiò Steele << Cosa ti stai inventando, sacco di pulci! >>

<< Prova a ricordare quella notte, Steele, quell' ululato ai margini della città e quello sparo, seguito dal rotolare di un corpo giù per la collina. Il cacciatore non riuscì ad individuarla, si era nascosta, poteva salvarsi, se non fossi arrivato tu >>

Ora Steele ricordava, lo sparo, lui era corso nella foresta, se un cacciatore aveva ferito un lupo nelle vicinanze lui l' avrebbe ucciso, odiava i lupi, odiava Balto.

<< Quella giovane lupa... >>

<< Esattamente Steele, era mia madre, lei implorava aiuto, ma prima che potesse accorgersene gli sei saltato addosso, azzannandole la gola. Mio padre non ha mai dimenticato il suo rantolare, non ha mai dimenticato le lacrime di disperazione e morte sul suo volto >>

Balto stava fermo sulla soglia, ascoltando la storia che il cane lupo aveva iniziato a raccontare, Steele, brutto pezzo di merda.

<< Mio padre ti guardava da lontano, non poteva fare niente, doveva proteggermi, ero l' ultimo dei suoi cuccioli rimasti, ma quando te ne sei andato, si è lentamente avvicinato. La sua compagna, mia madre, avrebbe potuto salvarsi, la ferita del cacciatore non era grave, ce l' avrebbe fatta, ma tu, senza neanche conoscerla, senza neanche sapere chi fosse, l' hai uccisa senza pietà >>

Jenna cominciò a ringhiare all' indirizzo di Steele, alzandosi e cercando di superare il cane lupo per arrivare a lui, ma il cane lupo alzò la coda mettendogliela davanti al muso, non voleva che proseguisse.

<< Mio padre ha dato un ultimo saluto a mia madre e poi è fuggito dalla foresta, dalla città proseguendo verso est. E' stato accolto da un umano che ci ha curati dandoci da mangiare e prendendoci con lui, eravamo stanchi e affamati. Io ero ancora molto piccolo, perciò non ricordavo molto, ma mio padre mi ha sempre raccontato questa storia, il tuo nome, Steele, mi è sempre rimasto impresso >>

Steele guardava quel lupo senza dire niente, non gli importava di ciò che aveva fatto a quella lupa, per lui era soltanto un' altro errore della natura da mettere a tacere.

<< Sei così orgoglioso Steele, tanto orgoglioso da non capire che tu sei come mia madre, tanto orgoglioso da far finta di non sapere che i cani come te, Steele, discendono dai lupi >>

<< Uuuuh! >> Pensò Balto << Questa fa male, vero Steele? >>

Steele ringhiò contro il cane lupo di fronte a lui, pronto ad attaccare, ma non si mosse.

<< Non ti ho mai visto in città! Quando sei arrivato! >>

<< Alcuni giorni fa, Steele, il mio padrone aveva deciso di trasferirsi qui a Nome, ho colto l' occasione per venirti finalmente a cercare, mio padre era morto dal dolore, sai? E' riuscito a stare con me solo per 3 mesi, ma io, nonostante fossi ancora un cucciolo, gli ho giurato che ti avrei trovato e ucciso. E l' ho fatto, ieri sera, quando ti ho visto attaccare questa femmina vicino a quel peschereccio arenato sulla spiaggia >> Indicò Jenna con il muso << Mio padre mi aveva descritto il tuo aspetto, ho avuto la conferma che fossi tu quando hai cercato di ferirla, non mi importava che fosse un cane e non un lupo, ho rivisto la scena che mio padre mi aveva sempre raccontato ed ho cercato di proteggerla, come se fosse mia madre >>

Jenna lo guardò con le lacrime agli occhi, voleva dirgli qualcosa, voleva ringraziarlo, ma preferì tacere.

<< Ora seguimi Steele, vediamo se hai veramente la stoffa del campione, dopo di te >> Il cane lupo fece cenno a Balto di spostarsi e indicò a Steele la porta che dava sull' esterno, Steele non si mosse.

<< Preferisci rimanere qui, Steele? Siamo 2 contro 1 ma ricorda, la tua gola è solo mia >>

In quel momento Aleu apparve fermandosi accanto al padre, ringhiò quando vide Steele nel mezzo della stanza << Tu! >>

Steele ne approfittò per girarsi e superare Balto, fuggendo verso la città e la spiaggia, con Aleu e il cane lupo al suo inseguimento. Balto ebbe l' impulso di gettarsi anche lui all' inseguimento, poi voltò la testa verso Jenna e suo figlio.

Steele sarebbe potuto tornare, non poteva lasciare Jenna e Kody da soli, ma neanche lasciare Aleu combattere con Steele. le parole di Boris gli riecheggiarono nella mente.

 

<< Non possiamo cambiare il passato, Balto, ciò che abbiamo fatto è già stato scritto, non possiamo essere in più luoghi contemporaneamente, ma in uno di questi luoghi in cui siamo, possiamo cambiare il presente ed il nostro futuro, imparando dai nostri errori >>

 

Balto si precipitò all' interno della stanza e cercò con le zampe di aprire la porta che dava nel soggiorno, fortunatamente non era chiusa a chiave, dopodichè trascinò Jenna e Kody all' interno.

<< Cosa stai facendo, Balto >> Chiese Jenna mentre veniva trascinata verso il soggiorno.

<< Fidati di me, amore. Andrà tutto bene >>

Dopo aver trascinato anche Kody all' interno, con una forza che non sapeva neanche di avere, salì su per le scale in direzione della camera da letto dei signori Huntington e cominciò tenacemente a graffiare la porta, sperando che si svegliassero.

Una luce si accese è una voce chiese cosa stesse succedendo, era fatta. Balto si fiondò giù per le scale passando davanti a Jenna e Kody ancora sdraiati a terra e cominciò a correre nella direzione in cui Steele era fuggito.

Steele era confinato su un' alta scogliera che cadeva a picco sul mare, la luce del sole appena sorto dall' orizzonete proiettava lunghe ombre sulla neve dei due cane lupo che si stavano pian piano avvicinando.

<< E ora Steele? Cosa intendi fare? >>

Il cane lupo dal collare blu si mosse più vicino, superando Aleu, che rimaneva indietro di pochi passi.

Steele guardò le onde che si infrangevano sulle rocce, non avrebbe potuto saltare, avrebbe rischiato di morire, ma neanche combattere contro i due cani lupo, ma tra morte certa e possibilità di sopravvivenza, scelse la seconda opzione.

<< Io... io non sapevo che fosse tua madre... non immaginavo di crearti tanto dolore, mi dispiace >>

<< Sei un bugiardo patologico Steele, mio padre mi ha detto anche questo >>

Il cane lupo fece un basso ringhio, seguito da Aleu.

<< Tu! >> si rivolgeva ad Aleu << Ti farò fare la stessa fine di tua madre, cagna! >>

<< Prova solo a toccarmi, Steele, e ti farò pentire di essere nato >>

<< Ahi ahi Steele >> parlò il cane lupo << Stai tentando di corrompere me e di minacciare lei, non è molto intelligente, sai? Ma tu non sei intelligente, da ciò che ho saputo di te >>

I due cani lupo continuarono ad avanzare, Steele non poteva più indietreggiare e si preparò all' attacco, quando Balto comparve dalla foresta e si schierò accanto a sua figlia.

<< Balto >> si rivolse Steele << Balto mi dispiace per ciò che ti ho causato, io non intendevo fare del male a Jenna, lo sai, lo sai vero? >>

Adesso la sua voce tremava, era davvero patetico.

Senza neanche che se ne accorgesse il cane lupo dal collare blu scattò sull' husky dandogli una spinta, un piccolo colpetto, quanto basta per gettarlo giù dalla scogliera. Steele lanciò un urlo di disperazione, mentre precipitava toccando l' acqua con un tonfo sordo, sparendo tra le onde. I tre cani guardarono sotto di loro.

<< Papà, pensi che sia sopravvissuto? >> Chiese Aleu.

<< E' probabile, se non muore affogato. La scogliera non è molto alta, ma lo scontro con l' acqua deve avergli fatto parecchio male >> Poi Balto si rivolse al cane lupo. << Pensavo che lo avessi ucciso per ciò che ha fatto a tua madre >>

<< La mia intenzione era quella, Balto, ma mentre correvo con tua figlia ho capito che la vendetta non era ciò che voleva mio padre >>

Il cane lupo la guardò e sorrise, Aleu ricambiò il sorriso e abbassò lo sguardo.

<< Mio padre avrebbe potuto mentirmi invece di raccontarmi la verità, invece mi ha detto tutto ciò che era successo, dall' inizio alla fine, voleva che sapessi la storia, ma voleva anche che capissi che ci sono cose più importanti della vendetta, probabilmente me lo avrebbe detto se non se ne fosse andato così presto, i suoi occhi erano tristi, ma anche pieni d' amore per me e per mia madre >>

Guardò di nuovo Aleu, questa volta lei abbassò le orecchie confusa, gli sorrise di nuovo, senza riuscire a dire nulla.

<< Se Steele è sopravvissuto sicuramente starà per un po' lontano dalla città sapendo che ci sono io, potrò stare un po' più con me stesso adesso che ho realizzato e potrò comunque incontrarvi quando voglio dato che vivrò qui a Nome per molto tempo, fammi sapere come stanno la tua compagna e tuo figlio, Balto >>

Il cane lupo gli voltò le spalle e cominciò a camminare verso la città.

<< Aspetta! >> gli gridò Aleu << Qual' è il tuo nome >>

<< Mi chiamo Noete, Aleu. Stai tranquilla, ci rincontreremo, io lo desidero, e so anche tu >>

Si voltò di nuovo e corse verso la città, Balto e Aleu rimasero per un po' sulla scogliera prima di dirigersi anch' essi verso la città.

<< Che cos' è successo da mamma, papà >> Chiese Aleu.

<< Te lo dirò dopo, figlia mia, adesso dobbiamo sincerarci delle condizioni di tua madre e di tuo fratello >>

Balto diede un' ultima occhiata verso la scogliera, poi cominciò a correre assieme a sua figlia in direzione della città.

 

   
 
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