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Autore: Asmodeus    20/07/2020    3 recensioni
Una raccolta di momenti dolci e demenziali su due giraffe innamorate troppo carine, ovvero Martino e Niccolò.
Pillole di vita quotidiana, baci, momenti stupidi e altre piccolezze simili, per provare a strapparvi un sorriso e per celebrare questa splendida coppia.
| Raccolta di brevi one-shot e flashfic partecipante alla challenge "Just stop for a minute and smile" organizzata da Soul_Shine sul forum di EFP.
- I capitoli #12 e #13 partecipano alla "Challenge delle Parole Quasi Intraducibili" organizzata da Soly Dea sul forum di EFP.
- Il capitolo #17 partecipa al contest "Countdown" indetto da Soul_Shine sul forum di EFP
Genere: Demenziale, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Martino Rametta, Niccolò Fares
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ed è subito sera

DOMENICA
19:28
19 luglio 2020



«Sì Ma’… sì… non ti preoccupare, sì sto con Marti… sì è qui di fianco a me, sì…»
Niccolò rotea gli occhi scocciato, girando in tondo e scalciando distrattamente sassolini qua e là.
«No che non te lo passo… no… che je devi dì?»
Martino è poco distante e finge di non ascoltare la conversazione al telefono giocando anche lui coi sassolini sparsi sul lungomare.
Quando Niccolò si avvicina porgendogli il telefono, il più indossa la maschera di sorpresa più falsa della storia. Ovviamente, senza alcun successo.
«Insiste per parlare con te. Scusa…»
Le labbra di Niccolò compongono una smorfia tra il mesto e lo scocciato mentre smolla il suo cellulare al fidanzato, che palesemente ha ascoltato tutta la chiamata.
«Pronto Anna? Sì, tutto bene, tutto bene. Voi come state?»
Martino arrossisce quasi istantaneamente, come accade ogni volta che deve parlare con sua madre. Nonostante siano parte della stessa famiglia ormai ha ancora una punta di soggezione verso i suoi genitori, soprattutto quando si tratta di parlare di lui.
Niccolò lo guarda sorridendo un po’ triste davanti a quella scena, poi dà le spalle al suo ragazzo e si allontana passeggiando lentamente sul lungomare.
Anche se è in compagnia di tante altre persone, anche in una vacanza bella come quella, ogni tanto quelle odiose nuvole burrascose tornano a far capolino per prendere il sopravvento sulla sua mente.
Nel corso degli anni ha imparato a prevedere in parte il loro moto, riesce a sentirle quando sono ancora lontane. Per questo ha chiesto a Martino di passare quel pomeriggio insieme, da soli, girando per la cittadina senza altra meta se non quel luogo di tranquillità interiore che è più facile da trovare in due.
Nessuno degli altri ha avuto da obiettare o da fare domande, e Niccolò ha ringraziato silenziosamente tutte le divinità per avergli regalato un gruppo di amici perfetto come quello.
Hanno così passato un pomeriggio quasi idilliaco insieme: avanti e indietro tra spiagge e lungomare, per vedere le quattro torri nei dintorni di Porto Cesareo e lasciare che i brutti pensieri si sciogliessero più velocemente dei grossi coni gelato con cui hanno fatto merenda.
Niccolò si volta un attimo ad osservare la figura di Martino avvolta dalla luce infuocata del tramonto.
Hanno macinato chilometri sotto al sole – per fortuna oggi non ha fatto troppo caldo, anche se i loro piedi reclameranno sicuramente vendetta tra stanotte e domani – eppure neanche stavolta quella testa rossa lo ha abbandonato.
Come fai a sopportare tutto questo, eh Marti?
Niccolò torna a voltarsi e a camminare da solo, allontanandosi ancora un po’.
Ovviamente dopo un pomeriggio perfetto sua madre ha dovuto chiamarlo per sapere come sta andando la vacanza, distruggendo in un istante tutta la tranquillità che hanno costruito con fatica sotto il sole.
Sì, forse non farsi sentire nemmeno una volta in quattro giorni che sono via ha giocato la sua parte, ma Niccolò non riesce a non essere frustrato da quella telefonata e dal fatto che ora lei stia disturbando anche Martino.
Che cazzo deve dirgli poi? Non c’ho bisogno della balia…
Un povero sassolino entra in collisione con uno scatto di rabbia e vola via per dei metri, scalciato dalle sue ciabatte dritto in acqua. Lui segue quel moto parabolico nell’aria e sbuffa, provando a riprendere il controllo di sé stesso e di scacciare i pensieri negativi.
Lo fanno per te, ricordatelo. È solo preoccupata, vuole che tu stia bene.
Niccolò resta con lo sguardo fisso sul punto esatto in cui il sassolino è annegato in mare, cercando di visualizzare la sua negatività fare la stessa sorte di quel proiettile improvvisato.
È così concentrato in quell’omicidio del suo lato più oscuro, le sopracciglia aggrottate e una smorfia un po’ inquietante in volto, che nemmeno si accorge di Martino di nuovo al suo fianco.
Il suo ragazzo gli infila direttamente il cellulare in tasca, spostando poi la mano sul suo fianco e cingendoglielo con tenerezza.
«Che cosa stai fissando? Che c’è lì?» domanda il rosso realmente incuriosito, la voce più squillante del solito.
Niccolò è colto di sorpresa e sobbalza, prima di squadrarlo senza abbassare le sopracciglia.
«Che t’ha detto mamma?»
Martino sta sorridendo, e il suo volto nella rossa luce del tramonto è come un faro che cerca di spazzare via le tenebre nella sua testa. Niccolò prova a resistere davanti a quella luce: molto meglio il tentato omicidio della tristezza, più in linea con ciò che si sente dentro rispetto a quella felicità così palese.
«Niente di che. Voleva sapere se mangi abbastanza, se davvero ti stai mettendo la crema solare e… se a mia mamma piace il pesce o è allergica a qualcosa».
Niccolò lo squadra interdetto. «In che senso scusa?» Non crede minimamente al fatto che non abbiano parlato di lui, di come sta ora, bensì di cibo.
«Sì, ha sorpreso anche me, ma… I tuoi a quanto pare hanno deciso di invitarla fuori a cena in settimana! Hanno saputo in qualche modo che mamma vuole prenderci la lavatrice nuova, e vogliono convincerla a dividersi le spese prendendola per la gola, a quanto pare!»
Niccolò lo fissa come se stesse parlando con un marziano che pronuncia frasi incomprensibili.
«Avete parlato sul serio di questo?» Le sopracciglia restano profondamente aggrottate. Quella della cena e della lavatrice è una scusa troppo assurda perché Martino possa essersela inventata sul momento, però…
«Sì, di che altro dovevamo parlare scusa? Tua madre però è un’illusa se pensa che la mia ceda, ormai s’è fissata…»
Martino continua a stringerlo per il fianco, ma sposta lo sguardo verso il mare.
«Nì, lo sai che è proprio bello qui?»
Il rosso sta fissando l’orizzonte, dove il sole si sta tuffando nel mare incendiando completamente il cielo. Quando si volta per incrociare il suo sguardo, i suoi occhi scintillano nella luce del tramonto, tramutati in pozze di bronzo fuso.
«Eddai, piantala di guardare me e goditi questo spettacolo!» lo rimprovera, rubandogli un bacio a fior di labbra e poi obbligandolo a girare la testa verso il mare con la mano libera, la sinistra saldamente ancorata al suo fianco.
Stanno per un attimo entrambi in silenzio davanti a quella meraviglia, poi Martino appoggia il suo capo contro la sua testa corvina, strusciandosi contro di lui con delicatezza.
«Sei sicuro di tutto questo, Marti?» Niccolò si irrigidisce davanti a quella dimostrazione pubblica d’affetto: nonostante sia sempre stato lui quello più espansivo e menefreghista di ciò che pensano gli altri, in questi momenti perde coraggio e prevale la paura.
«Certo, perché?»
Il più piccolo non si muove di un millimetro, ma sposta semplicemente la mano sinistra dal fianco del suo ragazzo alla sua mano destra, intrecciandola tra la sua.
«Smettila Marti! Ci stanno guardando tutti!»
Niccolò sente gli occhi di tutto il mondo su loro due. Non può vederli, ma sa che li stanno osservando, giudicando, forse qualcuno anche con disgusto…
Martino si stacca da lui solamente per girarsi e guardarlo dritto negli occhi. È serio in volto, e parla con voce sicura.
«Ah sì? E anche se fosse, dov’è il problema?»
Niccolò non riesce a reggere quello sguardo, in quel momento ha davvero paura degli altri. Fissa il mento di Martino, il velo di barba rossiccia che gli incornicia la mascella, prima di rispondere.
«Beh siamo in un paese al sud, e magari diamo fastidio a qualcuno, non lo so…»
Martino non gli risponde a parole: invece, le sue mani si spostano a incorniciare il suo volto e a trascinarlo più vicino a sé. Poi le loro labbra collidono, senza che Niccolò possa fermarle, e in un attimo i loro respiri si intrecciano tra loro, in un bacio passionale come pochi. Nel suo cervello in un attimo è un tumulto di fuochi d’artificio scintillanti, che spazzano via ogni dubbio o paura o pensiero negativo. Quando finalmente si staccano, è tornato finalmente il solito ragazzo gioioso di sempre, le nuvole di quella giornata sparite in fondo al mare.
«Va meglio?»
Martino continua a tenergli la testa tra le mani, al sicuro, i loro sguardi intrecciati l’uno con l’altro.
«Decisamente. Grazie. Io…»
Il rosso lo zittisce con un altro breve bacio.
«Non dire altro. Anzi, grazie a te per questo pomeriggio stupendo insieme. E grazie per essere al mio fianco ogni giorno, per darmi il coraggio di essere sempre me stesso. Anche qui, anche ora».
Rimangono per un po’ a fissarsi negli occhi in silenzio, mentre il sole scompare del tutto nel mare scintillante.
Un brontolio della pancia di Martino spezza infine quella magia.
«Ops! Scusa. Beh, che dici, andiamo a cena?»
Niccolò ride, finalmente davvero sereno. «Va bene! Chiamo gli altri, sentiamo dove vogliono…»
«Shht! Fanculo gli altri. Stasera voglio passarla da solo con te. Ti va?»
Martino gli sorride in quel modo speciale che ha solo per lui, e Niccolò non può che accontentarlo.
Lo bacia un’ultima volta, senza bisogno di dargli altre risposte, e poi si avviano mano nella mano verso il centro città, la pancia vuota ma il cuore pieno da scoppiare.

 

[1500 w.]

 

🦒💙🦒

[Prompt 36. "Smettila, ci stanno guardando tutti!"]

Buondì a tutti!

Eccomi di nuovo qui con una nuova clip, un po' meno divertente del solito e più riflessiva e romantica, come il piccolo Niccolò perso nei suoi pensieri un po' foschi. Forse la sfiga se n'è andata anche lei in vacanza, lasciando questi bei bimbi un pochino in pace, ma volevo affrontare nuovamente la fragilità interiore di Nicco, perché lei purtroppo non se ne va mai in vacanza. Credo sia il bello di questo personaggio: tutti noi abbiamo i giorni no in cui tutto va male, ma Nico deve davvero lottare giorno per giorno, "minuto per minuto" contro la sua oscurità e le sue insicurezze. E nonostante tutto questo, è sempre in grado di uscirne fuori, senza arrendersi, anche grazie a Martino, dimostrando che si può vincere anche contro i mostri più spaventosi, quelli nella nostra testa.

Mi piaceva anche l'idea di mostrare il cambiamento di Martino: anche per lui non è stato facile accettare chi è, riconoscere di essere diversi non è mai semplice, ma grazie a Niccolò anche lui ora ha meno paura, è più forte e finalmente anche più calmo (almeno finché i pescatori stronzi gli stanno lontano ^^"). Ecco perché amo questa coppia: sono complementari, si aiutano davvero tanto a vicenda e nonostante sicuramente debbano avere un sacco di pazienza l'uno con l'altro, sono sempre pronti a sostenersi in ogni situazione senza mai tirarsi indietro!

Ora vi saluto che anche io come Martino ho lo stomaco che chiama e corro a prepararmi il pranzo, ma prima di lasciarvi volevo dirvi che questa raccolta ha ufficialmente anche una sorta di spin-off, con clip più incentrate sulle dinamiche del gruppo intero e non solo sui MartiNico. In caso voleste passare anche di là, eccola qui: Come si contrabbandano i porri fuori dall'orto?

Come sempre, i vostri pareri sono sempre stra apprezzati, e spero che questa raccolta vi stia piacendo almeno quanto sta piacendo a me scriverla! A presto con la prossima clip!

   
 
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