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Autore: Blue_Wander    24/07/2020    3 recensioni
"Ti odio così tanto che non vedo l'ora di vedere il giorno in cui ti rovinerai con le tue stesse mani. E ti strapperò quei meravigliosi occhi. [...] La vita vera non è come nelle favole. I principi non si innamorano delle fanciulle del popolo, non rinunciano alla loro vita agiata per una donna, non si fanno mettere i piedi in testa da qualcuno solo perché nei suoi occhi è riflesso il bene più puro o il male più oscuro. [...] Però, mia mortale nemica, non c'è cosa peggiore di conoscere i sentimenti di una persona e non poter farci nulla comunque."
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Seokjin/ Jin, Min Yoongi/ Suga, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Il vero senso della missione

 

Namjoon di Hoseok si fidava ed era la prima volta che non sospettava di qualcuno. Certo, non gli piaceva molto il fatto che potesse guardarlo negli occhi e venire a conoscenza di tutto, ma allo stesso tempo il fatto che fosse un Guardiano lo rassicurava sulle sue origini. In più il generale dai capelli dorati era molto felice perché il locandiere brontolone di Karilin aveva reso loro i cavalli che gli avevano fatto fruttare parecchie monete d'oro.

Dopo un giorno intero di cammino erano giunti di nuovo alle porte di Ignogan dove, ad accoglierli, c'erano dei visi familiari e moltissime danzatrici con cestini in paglia contenenti abiti nuovi -più sobri di quelli che ancora si erano ritrovati ad indossare dal giorno in cui lasciarono il Regno del Fuoco. Yoongi, una volta entrati nei propri territori, aveva spedito la prima fenice disponibile al castello per avvisare la madre del loro imminente arrivo.

Appena sorpassato l'ingresso della città Laila balzò giù dal cavallo che condivideva con Jungkook e Blanche fece lo stesso, avvisando però prima Yoongi che l'aveva tenuta dietro di se. Nessuno poteva credere ai propri occhi: i cittadini stavano facendo il possibile per ricostruire Ignogan in tutto il suo antico splendore. Karilin, al contrario, non era stata manomessa ed era diventata molto bella esteticamente con l'arrivo di Diamante. Il regno di Yoongi non era stato così fortunato perché Lapislazzuli aveva preso al popolo tutto il possibile per arricchire se stesso. Il fatto che le persone collaborassero per ricostruire il paese era meraviglioso ed incredibile, ma allo stesso tempo faceva pensare a quanti altri regni rimanessero ancora da salvare. Il loro viaggio non era sicuramente iniziato per andare ad aiutare persone che avrebbero potuto benissimo liberarsi da sole, ma alla fine era quello che era diventato. Il popolo li acclamava al loro passaggio, mentre solo meno di una settimana prima non rivolgevano loro neanche uno sguardo per via della reputazione di Yoongi.

Come cambiano i punti di vista.

-Figlio mio.- cominciò la regina una volta dentro le porte del palazzo, la torre era quasi del tutto ricostruita. -Come sono andate le cose nel Regno dell'Ombra?

Anche gli altri, dopo essersi cambiati, presero posto al tavolo rotondo in una piccola stanza del castello, la bandiera di Lapislazzuli sostituita con quella dello stemma della famiglia Min. Yoongi guardò negli occhi scuri la madre e poi rivolse lo sguardo verso l'ebano di cui il tavolo era stato fabbricato. -Non siamo qui per parlare del nostro viaggio purtroppo. Dobbiamo entrare a Vellham e dobbiamo farlo da qui; qualche idea, madre?

-Non possiamo passare da Zamek, quindi non possiamo nemmeno raggirare il muro che c'è tra voi e il Regno dell'Acqua.- spiegò Jungkook. -Se lo facessimo rischieremmo di venire catturati.

Namjoon annuì e la regina lo guardò mentre parlava. -Inoltre è la strada più breve e non abbiamo molto tempo.

-Posso farvi una domanda importante?- chiese Adara, congiungendo entrambe le mani sotto al mento e poggiando i gomiti sulla superficie in legno davanti a se in un gesto tutt'altro che regale. -Voi conoscete il motivo per cui siete in viaggio?- i presenti si lanciarono sguardi confusi, ma la regina non si scompose ulteriormente e chiese in modo gentile alle ancelle poste ai lati della grande porta della stanza di lasciarli soli. Le quattro giovani ragazze si inchinarono ed uscirono da una sola delle ante, in fila. La regina, una volta udita la porta chiudersi quasi silenziosamente, tornò nella posizione di prima. -Lo sospettavo.

Namjoon strinse i pugni. -E voi, vostra maestà? Che cosa sapete in più di noi?

Adara tracciò con un dito le striature dell'ebano attorno a cui si erano seduti. -Ognuno di noi è nato per portare a termine un compito, ma non si può fare qualcosa e non saperne il motivo.- fece una piccola pausa, puntando i propri occhi in quelli di Veral. -Immagino che tutti sapranno a chi portavano le ricerche del mio defunto marito: una ragazza del popolo di Zamek, l'unica terra rimasta al potere in cui le notizie degli altri regni non possono entrare. Ha sempre avuto confini ben radicati e nessuno poteva oltrepassarli senza il permesso della famiglia reale, ma poi tutto è cambiato quando la regina ha cercato una moglie per suo figlio che presto sarebbe diventato re.

-Intendete dire che la colpa è mia?- chiese Jungkook. -Ho sempre difeso il mio popolo, non ho mai cercato di metterlo in pericolo.

La regina si alzò e prese a camminare intorno al tavolo. -Oh, ma lo so caro. Zamek non riceve le notizie dagli altri regni, ma noi conosciamo bene quello che accade all'interno delle sue mura. Il valore del principe Jungkook di Zamek è leggendario.- si fermò e gli sorrise, ma poi riprese subito a camminare molto lentamente. -Opale vuole Veral e questo è ormai appurato, ma vi siete mai chiesti il vero motivo?

-Potete credermi, non c'è giorno che io non lo faccia.- rispose Namjoon sottovoce per non farsi sentire, ma ricevendo comunque uno sguardo disgustato da Yoongi seduto al suo fianco.

-Lui ha bisogno di lei.- ammise piano. -Vuole che lei stia dalla sua parte e che lo aiuti a conquistare anche il Regno dei Regni.- Adara guardò di nuovo la ragazza che, impassibile ma leggermente rossa in viso, rivolgeva tutte le sue attenzioni al piano in legno su cui aveva appoggiato solo le dita.

-Ma come fa Opale a sapere dell'abilità di Veral?- chiese Hoseok, più a se stesso che agli altri.

-Il Regno del Tempo è ormai dimenticato, ma in passato i suoi abitanti potevano guardare nel passato e nel futuro di ogni persona. Opale ha la stessa abilità ovviamente.- la regina l'osservò meglio. -Anche se sei un Guardiano sei molto giovane, è comprensibile che tu non ne sia a conoscenza.

Hoseok rimase per un po' a pensare, ma non disse niente.

-Quindi?- chiese Yoongi. -Che cosa dobbiamo fare per evitarlo?

Adara emise un verso divertito. -E io che mi aspettavo che mi chiedeste perché Opale vuole conquistare Zamek.- vide il figlio alzare gli occhi al cielo, quindi continuò. -C'è una persona che non fa parte di questo mondo. Egli è un mago, una specie di indovino girovago che viene da un posto molto lontano da questo. Cercate Gerry, lui vi aiuterà. L'ultima volta è stato visto a Vellham ed è lì che state andando.

-Noi lo conosciamo.- si intromise Laila. -Lo abbiamo incontrato spesso, ma non è esattamente la persona migliore del continente. È un mago potente, è vero, ma ogni suo servizio richiede qualcosa in cambio. A volte i suoi prezzi sono anche molto alti...

Hoseok annuì. -Sì, mi è capitato spesso di vedere molta gente che considerava Gerry una persona importante, ma non in senso positivo: spesso volevano ucciderlo, mentre altri gli dovevano del denaro.

La regina scosse piano la testa. -Almeno promettetemi che lo cercherete. È la vostra unica speranza.

Il gruppo si scambiò occhiate nervose, ma poi Yoongi diede la sua parola.

 

-Principe.- cominciò Tamir una volta al fianco di Jungkook. -Potrei farvi una domanda su...- guardò in fondo alla stanza dove Hoseok e le due sorelle stavano parlando. Entrambi non riuscirono a capire di cosa, ma non ci diedero troppo peso. -Su di loro.- il moro annuì con il capo e gli fece segno di uscire e incamminarsi per le scale che delimitavano il muro circolare. Il ragazzo lo seguì e poi espose il suo quesito. -Avete detto che le due ragazze hanno dato un valido aiuto e non voglio mettere in dubbio questo vostro giudizio, ma siete sicuro di potervi fidare di quel ragazzo? Il vostro generale Kim Namjoon ha detto che egli è il Guardiano, ma io ho sentito dire che era scomparso anni or sono.- fece una piccola pausa, vedendo due danzatrici davanti alla porta di una delle stanze che la regina aveva messo loro a disposizione. Le due ragazze erano vestite uguali e i loro capelli erano acconciati allo stesso modo, i loro movimenti erano in sintonia e insieme aprirono ai due le porte. -Non è strano che si presenti ora e che lasci il Muro appena ne ha l'occasione?

-Tamir.- cominciò il principe. -Sei stato un aiuto prezioso e mi sono fidato di te senza battere ciglio, ti chiedo di darmi lo stesso in cambio.

Il soldato si irrigidì subito. -Mi dispiace vostra altezza, non volevo mancavi di rispetto.

Jungkook però lo fermò. -Non fraintendermi, io so che i tuoi sono i consigli di un amico; so anche che il Guardiano era sempre stato dato per scomparso e in più il suo comportamento è sospetto. Però cerca di capire, amico mio, che se mi liberassi di lui metterei in pericolo gli altri regni, mentre se lo tengo sotto il mio controllo potrò proteggerli.

Tamir sorrise e gli poggiò una mano sulla spalla in un gesto confidenziale. -Ma io so che avete qualcuno che desiderate tenere al sicuro più di chiunque altro.

Il principe sorrise, ma poi il loro discorso venne interrotto dalle porte che si spalancavano e davanti ai ragazzi apparve la figura di Veral che, imbarazzata per aver sbagliato, cercò di balbettare qualche parola confusa, finendo però per far sorridere i due davanti a lei.

-M-mi dispiace.- iniziò. -C-credevo che questa fosse la mia camera.

Tamir guardò prima il principe e poi la ragazza. Sorrise di nuovo. -Vostra altezza, credo che Lahab mi stia cercando. Non dobbiamo perdere di vista i lavori, come ben saprete.

Jungkook fece un veloce gesto del capo e il soldato stirò le labbra un'ultima volta ed uscì senza dire nulla dalla stanza, facendo spaventare una delle due giovani danzatrici appena fuori.

-Dovrei andare anche io, scusatemi ancora vostra altezza...- Veral si inchinò e fece per girarsi, ma lui la fermò.

-Quando imparerai a chiamarmi solo Jungkook?- le sorrise. -Puoi rimanere qui, in realtà vorrei parlarti.

La castana allora si inchinò ancora e gli sorrise. -Scusa...Jungkook.- guardò poi verso il pavimento. -Ma non posso restare, non sarebbe giusto.- terminò e uscì, senza dare altre spiegazioni. Quella volta non venne fermata e le due ragazze aprirono la porta appena prima che lei mettesse mano sulle maniglie. -Buonanotte.- disse un secondo prima che le porte si chiudessero.

-Buonanotte.- rispose lui flebilmente, ma lei riuscì comunque a sentirlo.

Jungkook si buttò sul letto e Yoongi uscì dal bagno in camera avvolto da un asciugamano rosso e facendo uscire il vapore dalla porta in legno. Il maggiore si appoggiò allo stipite con le braccia conserte ed osservò il giovane principe togliersi gli stivali e sistemarsi meglio sul comodo materasso ricoperto da lenzuola dorate. Non sapeva perché sua madre lo avesse messo in stanza proprio con lui, anche se molto probabilmente era perché venivano entrambi da due famiglie reali, ma al re mancava la propria stanza e il fatto che fosse costretto a stare con Jungkook in una delle camere per gli ospiti -di cui Yoongi ignorava totalmente l'esistenza- inizialmente gli aveva dato persino l'orticaria.

Eppure dopo averlo sentito parlare con la ragazzina silenziosa che aveva fatto irruzione nella stanza non poteva disprezzarlo del tutto. Il principe perfetto che tutti adoravano si era solo trasformato in un normale ragazzo, uno anche abbastanza impacciato per i giusti del re. Jungkook aveva tre qualità che venivano oscurate dal suo titolo e la più importante era l'onestà, seguita subito dall'umiltà e dalla nobiltà d'animo. Non aveva passato troppo tempo in sua compagnia, preferiva starsene per conto suo o controllare che Seyun stesse sempre alle sue regole, ma ne era trascorso abbastanza per fargli vedere quanto il principe cercasse sempre la via più pura e pulita per vincere. Non cercava di ingannare il nemico, lui aveva sempre cercato di affrontarlo faccia a faccia. Dopotutto era stata Veral con la sua strategia ad illudere Diamante, ma Jungkook era rimasto in disparte, fermo ed impotente.

I pensieri di Yoongi vennero interrotti proprio dal principe che, con una mano sugli occhi, prese fiato e sospirò. -Ora penserai che io sia un idiota.

Il re prese a camminare verso il suo letto e ci si sedette al bordo. -È da quando ti conosco che lo penso.

Jungkook rimase immobile. -Sono scappato per questo motivo: l'unica ragazza con cui mi sento a mio agio è Kerasi.

-Ti piace il tuo soldato?!- chiese Yoongi stupito. -Pensavo la considerassi come una sorella.

-Infatti è così.- spiegò. -Con lei sono cresciuto ed è per questo che riesco a parlarle senza problemi. Non voglio che tu ti faccia un'idea sbagliata, non provo niente per la ragazzina, ma il fatto di non riuscire a parlare mi fa sentire stupido.- gesticolò un po' e attese una risposta da Yoongi che però non arrivò.

Yoongi non lo faceva di proposito, ma non era l'amico adatto per dare consigli. E poi non è che lui d'amore ci capisse tanto. Quando le ragazze cadevano ai suoi piedi, spesso finiva con spezzare loro il cuore anche senza volerlo, quindi non si sentiva nella posizione di aiutare Jungkook con un argomento così delicato.

C'era una cosa che però aveva notato: il principe non aveva mai chiamato Veral per nome davanti a loro.

 

La mattina seguente Veral era di cattivo umore ed era perseguitata da un mal di testa atroce che non faceva altro che aumentare il suo stato d'irritazione. Persino Kerasi non riusciva ad avere con lei una normale conversazione, quindi decise da sola di starsene per conto suo in coda a tutti gli altri dell'ormai troppo numeroso gruppo. Fu Seyun ad avvicinarsi a lei mentre tutti gli altri aiutavano dove potevano i cittadini nella ricostruzione della torre. La maggiore la trovava un'enorme perdita di tempo, invece Veral sapeva che non potevano trattare il castello come un albergo e che avrebbero dovuto ripagare in qualche modo l'ospitalità di Ignogan.

-Luna storta?- le chiese la mora. Avrebbe voluto porgerle un bicchiere d'acqua, ma purtroppo cominciava a scarseggiare nel Regno del Fuoco. -Che è successo?

La castana sbuffò, ma non si tirò indietro dal rispondere. -Il mal di testa mi perseguita e in più ho un brutto presentimento.

Seyun non continuò la conversazione e rimase seduta al fianco della minore, guardando mentre gli altri si davano da fare per aiutare. Assottigliò gli occhi e notò che all'appello mancavano Blanche e Laila, trovandole poi vicino all'entrata del castello intente a parlare con la regina. La ragazza girò subito lo sguardo da un'altra parte: gli interessava ben poco di loro e non voleva che alcune persone potessero pensare il contrario.

-Va tutto bene, Seyun?- la richiamò Veral, ottenendo un paio di cenni positivi del capo come risposta. La minore rimase in silenzio per un po', ma poi si sporse verso di lei leggermente e le toccò una spalla. -Io so che non ci stai dicendo tutta la verità.

La mora si girò di scatto e fece intuire all'altra che aveva ragione. -Che cosa sai?

-Niente.- Veral tornò a guardare davanti a se. -Però so riconoscere qualcuno che porta un segreto.

-Devo dedurre che ne hai uno?- alzò un sopracciglio.

L'amica però scosse la testa. -Una semplice ragazza povera come me non potrebbe mai nascondere qualcosa, ma ammetto che anche io so poco su me stessa. Purtroppo non ho mai avuto la possibilità di indagare.

Seyun sembrò pensarci un attimo. -È per questo che sei qui? Pensavo fosse perché Jungkook te lo avesse chiesto.

Veral arrossì di botto. -M-ma no!- balbettò. -Beh, forse in parte. Ma principalmente perché voglio ritrovare i miei genitori. In realtà non so se sono ancora vivi o meno, nessuno me lo ha mai detto, ma questo viaggio mi aiuterà a ritrovarli dovunque loro siano.

Seyun non rispose. Ancora.

I lavori non sarebbero andati vanti a lungo e le due ricominciarono a guardare i loro compagni sforzarsi per aiutare nella ricostruzione. A nessuna delle due però era chiaro il vero perché.

 

-Abbiamo bisogno di acqua o non sopravviveremo.- spiegò Tamir al re. -Per questo noi saremo felici se abbatterete il muro che Smeraldo e Lapislazzuli hanno fatto costruire anni fa.

Yoongi annuì in risposta e Namjoon si intromise. -Perché hanno deciso di costruirlo? Dopotutto Lapislazzuli aveva molta familiarità con il Regno dell'Acqua.

-Hai ragione.- concordò Lahab mentre chinava il capo come gesto ad alcuni cittadini che lo acclamavano. -Questo è il vero problema: non eravamo autorizzati a ricevere le scorte d'acqua da Vellham. Visto che il vecchio re non accettava di sottomettersi Lapislazzuli fece costruire il muro per obbligarlo ad andare da lui ed implorarlo di dare da bere al popolo.

Il generale vide l'attuale re annuire di nuovo, al corrente di tutto poiché sempre vissuto lì. -Non mi sembra che abbia ottenuto molto.

Tamir rise. -Il nostro precedente sovrano era molto più di un uomo con la corona e lo scettro: era un condottiero, una guida e un soldato egli stesso. Aveva trovato un modo per non farci mancare niente.- Namjoon fece intuire la propria curiosità a riguardo, ma l'uomo scosse la testa. -Purtroppo nessuno sa come.

-Per questo abbiamo bisogno che il muro venga distrutto e faremo il possibile per aiutarvi.- concluse Lahab.

I quattro si erano allontanati per elaborare un piano. Jungkook, Kerasi e Seokjin avevano il compito di tenere d'occhio il popolo in caso di qualche possibile attacco dagli uomini di Smeraldo. Purtroppo però Seyun eVeral erano state lasciate a palazzo in compagnia della regina Adara e delle sorelle Krach che controllavano Hoseok sotto ordine del principe, dovendo fare in modo che il Guardiano non se ne accorgesse.

Purtroppo Yoongi e Namjoon non stavano avendo molta fortuna e non risultava così semplice unire l'acqua al fuoco, non dopo che Lapislazzuli aveva avuto il controllo di Ignogan, ma ai cittadini serviva tornare a contrattare con Vellham, senz'acqua sarebbero stati condannati allo sterminio. All'improvviso però al sovrano venne un'idea. -Forse non siamo costretti a farlo noi.- i due soldati gli chiesero di continuare. -Le sentinelle di Smeraldo non sono un problema, per abbattere il muro invece serve qualcosa di pesante e qualcuno che riesca a trasportarlo senza farsi notare.

-Beh, sì.- ammise Namjoon visibilmente confuso. -Ma questo lo abbiamo detto fin dall'inizio.

Il re però si rivolse a lui con sguardo risoluto. -Lo so.- concluse senza dare spiegazioni, per poi guardarli scambiarsi occhiate curiose.

I tre videro Yoongi allontanarsi verso il palazzo, ma decisero di non seguirlo.

Quello era il suo popolo, il suo regno ed era ovvio che avrebbe capito che cosa fare prima di tutti gli altri.

Da solo.

Spalancò le porte del castello trovandovi all'interno proprio la persona che sperava. Le afferrò il polso ed uscì, abbandonando quelle mura e chi ci stava all'interno; la porta si richiuse alle sue spalle e nonostante il rumore né lui né la persona che aveva portato via si fermarono.

Seyun puntò i piedi solo quando furono vicini ad un vicolo buio senza uscita e notò che Yoongi aveva tutte le intenzioni di portarcela. -Mi dispiace, ma scordati che ti accompagnerò in una strada chiusa con case disabitate e in rovina.

Il re sembrò accigliarsi ma poi scosse la testa quasi disgustato. -Ignogan ha bisogno di te.

-No, Ignogan ha bisogno di Kerasi: è lei che ha ucciso Lapislazzuli e li ha liberati tutti. Io al massimo aspetto che Seokjin saldi il debito che ha con me.- lo interruppe lei. Yoongi mollò la presa e la guardò con le sopracciglia incurvate verso il basso. -Diamante era innamorata di lui, i suoi sentimenti erano sinceri e se posso essere onesta mi è dispiaciuto ucciderla sotto questo aspetto. Lei cercava solo che qualcuno l'amasse.

-Sotterrando cadaveri di persone più belle di lei.- quella volta fu lui ad interromperla. -Un modo davvero nobile per cercare il vero amore.- Seyun non gli rispose e così lui andò avanti. -Comunque non mi importa del panettiere e della sua amica con l'arco e l'armatura. Mi serve la tua magia.

Fu la ragazza ad alzare un sopracciglio, confusa. -Sentiamo, perché il Regno del Fuoco dovrebbe aver bisogno di una dominatrice dell'aria?

-I tuoi proiettili.- Yoongi indicò la sua minigun. -Non sono nient'altro che aria compressa ad una tale velocità da perforare anche la più massiccia delle pietre.- fece un respiro profondo. -In più quell'affare pesa troppo per una della tua statura, non può che significare che lo rendi leggero solo grazie ai tuoi poteri. Ti chiedo di fare lo stesso per me.

Seyun scosse leggermente la testa. -Se lo facessi tutti capirebbero che non sono semplici proiettili.

Di nuovo il sovrano della terra del fuoco interruppe le parole della più giovane. -Non preoccuparti per questo, ci penso io.

 

Namjoon era seduto su una roccia lontana dal muro e si stava torturando l'unghia già rovinata e fin troppo corta di una mano. Guardava da lontano Jungkook che proteggeva Veral con il proprio corpo, nascondendola dietro di se con la spada sguainata e una mano che sfiorava quella della fanciulla che il generale aveva scelto come propria. Il principe stava venendo meno all'accordo fatto con lui a Zamek e nella testa di Namjoon c'era solo una cosa che poteva risolvere la questione: il sangue e la morte. Purtroppo però Jungkook rimaneva il suo principe e fino alla fine della missione si sarebbe dovuto sottomettere al volere del minore.

La voce del re lo ridestò dai suoi pensieri impuri e si alzò in piedi. -Namjoon sfodera la tua spada e sii pronto a combattere. I soldati di Smeraldo saranno appena dietro al muro e non possiamo rischiare.- il generale annuì e prese posizione al fianco di Kerasi, sua sorella minore. Poi Yoongi ricominciò a parlare, poggiando una mano sulla spalla della ragazza dai lunghi capelli scuri al suo fianco. -Molto tempo fa, quando ero solo poco più di un bambino, mio padre fece costruire dei proiettili rivestiti di diamanti incantati in grado di perforare qualsiasi tipo di materia, anche la più intrisa di magia. Erano stati costruiti per un'arma come questa e per fortuna noi ne siamo in possesso.- il suo popolo lo ascoltava con occhi lucidi al pensiero premuroso del precedente sovrano. Peccato che quella era una bugia. -Questa ragazza, questa giovane donna.- accarezzò i capelli di Seyun che gli riservò un'occhiata confusa. -Sarà la nostra salvezza e dovremmo a lei tutta la nostra riconoscenza.- Yoongi si inchinò e i cittadini di Ignogan fecero lo stesso, mentre la mora rimaneva impassibile. Avrebbe solo fatto il suo dovere. -A lei e a mio padre.

Appena quelle parole furono pronunciate il re si alzò nuovamente in piedi e Seyun si girò verso il muro, guardandolo con disprezzo. Si posizionò davanti ad esso e prese la mira al centro, dove in molti avevano provato più e più volte ad abbatterlo. -Abbattiamo questa feccia.- sussurrò in modo che solo Yoongi potesse sentire. Lui le sorrise e lei ricambiò; premette il grilletto e i finti proiettili cominciarono ad uscire così velocemente che nessuno riusciva a vederli, anche se non ne sarebbero stati in grado in ogni caso.

I mattoni scuri vennero spazzati via e si alzò un'enorme nuvola di polvere mista alla sabbia dei confini di Ignogan che li avvolse. Seyun svenì per la troppa energia utilizzata tra le braccia di Yoongi che la prese prontamente per evitarle una brutta caduta.

Veral strinse la mano del principe per la paura di vedere l'esercito del loro nuovo nemico caricarli e serrò gli occhi per non guardare, mentre gli altri si preparavano alla battaglia come potevano. La minore del gruppo sentì Jungkook lasciar andare la spada ed aprì gli occhi.

La verità era che dietro al muro non c'era nessuno.

  
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