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Autore: LadyPalma    31/07/2020    4 recensioni
La storia di Alastor e Dolores dal primo incontro fino alla fine - mililong articolata in 51 drabble, ognuna partecipante alla challenge "Things you said" indetta da Juriaka sul forum.
“Ehm ehm”.
Si volta di scatto, trovandosi di fronte un piccolo involucro rosa.
“Senta, devo parlare con una tipa che assomiglia a un rospo. Non ricordo il nome… Sa dove posso trovarla?”
La donna abbassa lo sguardo e tossicchia di nuovo. “Sono io quella strega, credo”.
Alastor la scruta e poi scuote la testa.
“Bah… mai visto un rospo rosa. E neanche con versi così striduli”.
Genere: Hurt/Comfort, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Alastor Moody, Dolores Umbridge
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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- Questa storia fa parte della serie 'Alastor&Dolores'
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11- Things you said when you met my parents
“Alastor–”
“No, lasciami parlare”.
Ma resta zitto, fa un sospiro pesante e prende un lungo sorso di burrobirra – perché deve parlare ma non sa come fare. Così alla fine tira fuori un biglietto dalla tasca e basta.
“Questo è il numero di telefono di tua madre. So che non volevi che la cercassi, ma non me ne frega un cazzo. Io l’ho trovata e sembra una donna… a posto. Non dico che devi incontrarla, ma puoi parlarle, ecco“.
“Ehm… Tu l’hai vista?”
“Sì”
“Le hai detto qualcosa?”
Stavolta Alastor esita. Sembra imbarazzato.
“Solo che conosco sua figlia” – E che deve perdonarla perché non è stronza come sembra essere diventata.



 
 
 



12-Things you said over the phone
 “Ehm ehm sono io, mamma. Dolores… Va tutto bene, sì… Lavoro adesso, al Ministero della magia e– lascia stare… Tu? Donald?... Ne sono contenta… Ecco io ehm devo andare… Ciao” ---- “T-ti voglio bene anch’io”.
Alastor, appoggiato alla cabina sente tutta la parabola discendente di quella telefonata – dall’artificioso tono squillante dell’inizio al soffio finale.
Una figlia che ritrova la madre dopo anni e poi – lui lo sa – l’abbandona di nuovo, forse per sempre.
La porta si apre e lacrime di coccodrillo sono intrappolate in quegli occhi di rospo.
“Portami via, ti prego”.
Lui annuisce e la stringe. Non cerca un grazie – è già troppo quel ti prego.


 
 



 
13-Things you said at the back of the theatre
Luci ormai spente, applausi lontani – lo spettacolo è finito, per loro inizia.
Non dicono niente mentre si incontrano sul retro del teatro magico.
Nessuna parola esce dalla bocca di Dolores – se non cantata.
Nessuna parola esce dalla bocca di Alastor – neanche un sospiro.
La canzone da poco sentita sembra perfino più bella in questa speciale versione. Dolores deve essere stata proprio una Dorothy un tempo, poi qualcosa è andato storto.
“Cazzo, sei davvero bravissima, bamboluccia!”
“Lo so. Non mi sarebbe dispiaciuto fare la cantante…”
“Beh, da qualche parte oltre l’arcobaleno lo sei”.



 



 
14-Things you said when you kissed me goodnight
“Aspetta!”
Lo trattiene per un braccio mentre cerca di alzarsi dal letto.
“Ehm… Dammi un bacio della buonanotte”.
Non sa perché lo dice – ma dà la colpa alla notte. Per la prima volta hanno fatto quelle cose a casa sua, quindi non si sente troppo in colpa nel sentirsi vagamente vulnerabile.
Ed è vulnerabile anche lui, perché senza dire niente – senza neanche essere sorpreso – le si avvicina e le posa un bacio insolitamente casto sulle labbra.
“Tu mi canti una ninna nanna?”
Dolores è certa che quella è una provocazione, ma inizia a cantare lo stesso.
Come una sirena, la sua voce lo fa tornare a sdraiarsi – accanto a lei.



 



15-Things you said when I told you who was my favorite group
“Ehm… il mio gruppo musicale preferito sono i Beatles”.
Alastor la fissa stralunato.
Un po’ di più quando lei inizia a spiegare – non sembra il tipo da apprezzare scarafaggi e babbani.
Un po’ di meno quando poi inizia a cantare – beh sì, può essere dopotutto una bamboluccia nel cielo con i diamanti.
“Quindi i babbani sono delle merde ma sanno cantare?”
“Che significa? Ehm la voce è uguale per tutti”.
Discutono un intero pomeriggio e alla fine Dolores deve riconoscere che le differenze sono insensate e l’odio superfluo.
Non lo ammette ad alta voce, ovviamente.
Ma quando si ritrova a canticchiare una canzone chiamata Imagine sembra capirne il senso.



 



16-Things you said you’ll never forget
Mentre Alastor trangugia un’enorme fetta di torta alle fragole e una cioccolata calda, Dolores mescola a vuoto il suo tè amaro.
“Sei sicura di non voler mangiare niente?”
“Sì, sono a dieta”.
La reazione di lui è forte e quasi offensiva: scoppia a ridere, attirando l’attenzione di tutto il locale.
“Che stronzata! Stai bene così… rotondetta, e poi la faccia di rospo resterebbe comunque”.
Non è bravo con le parole, quindi le piazza davanti quello che resta della sua colazione e la invita bruscamente a mangiare.
“Ehm lo pensi davvero?”
“Certo e non me ne dimentico. Anzi, sai che ti dico? Da oggi mangiamo sempre insieme così ti tengo d’occhio”.



 



17-Things you said under the stars and in the grass
Sono distesi nel giardino di casa Moody.
Dolores si lamenta – per gli insetti e la gonna che si sgualcisce.
Alastor non si lamenta – a dispetto della gamba di legno.
“…Ecco Orione e quella forse è l’Orsa Maggiore…”
“Ehm ehm… E quell’altra?”
“E io che cazzo ne so?”
“Sei tu che hai preso un MAGO in Astronomia, non io”.
Alastor grugnisce seccato, poi con un’agilità imprevista si ritrova goffamente sopra di lei e inizia a farle il solletico.
“Ho trovato la costellazione del Piccolo Rospo Rosa”.
“Oh…Vaffanculo” ribatte lei ridendo.
È in questi rari momenti che la ama di più.
Quando non sembra lei eppure è lei più che mai.



 



18-Things you said as we danced in our socks
Alastor fa partire una musica con la bacchetta e Dolores lo guarda confusa.
“Potremmo ballare un po’.”
Una risatina stridula è la sua unica risposta, mentre continua a rimuovere i mille ferretti nei capelli.
“Che c’è? Puoi volteggiare con tutto il Ministero, ma con me no?”
“Beh, avresti potuto chiedermi di ballare alla festa, allora”.
“Ho una fottuta gamba di legno, se non l’hai notato”.
“Ehm ce l’hai anche adesso, qual è la differenza?”
“La differenza è
–”
Questo è tutto quello che dice – parole in sospeso – mentre la afferra di peso e la costringe a ballare insieme a lui.
A casa Moody, in piena notte, con vestaglia e calzini addosso.



 



19-Things you said with no space between us
È stato un incendio rapido – ma anche una lenta combustione.
Perché continuano a bruciare ancora e ogni singolo giorno alimenta il calore di quel fuoco.
Sono sempre più vicini – baci, cene, sesso, dormite, coccole, bevute, casa di lei, casa di lui –, talmente tanto che non c'è più spazio tra loro. Non uno spazio personale che non abbia un po' anche il sapore dell'altro.
Insieme stanno bene – talmente bene che Dolores si sente male.
"Ehm domani non ci sono".
Sono queste le parole che dice quando si accorge finalmente che sono troppo vicini: inizia a prendere le distanze.



 



20-Things you said when we were on top of the world
"Le stelle si vedono meglio da quassù".
Alastor si limita a grugnire, appoggiandosi alla  balaustra. Non indica le costellazioni, né tenta di indovinarne il nome stavolta.
Sono più vicini alle stelle, forse – ma più lontani tra loro.
Sono sulla cima del mondo – e da lì si può solo cadere.
"Oh, una stella cadente! Sai, i babbani dicono che quando ne vedi una bisogna esprimere un desiderio".
"Beh, il mio desiderio è che ti levi un po' dai piedi e mi lasci in pace".
"Se lo dici ad alta voce non si avvera".
Lui le lancia un'occhiata e non nasconde un sorrisetto.
Ci spera proprio che non si avveri.
 









***
NDA: Eccomi con il secondo capitolo di questa minilong. Come vedete, ho continuato a mettere molti riferimenti palesemente babbani (il telefono, Il mago di Oz, i Beatles) ma è una scelta voluta per sottolineare il legame che Dolores ha a dispetto di tutto verso il mondo babbano; credo che, almeno durante la sua giovinezza, Dolores abbia continuato a "vivere in due staffe" e quindi a conoscere alcuni aspetti del nostro mondo. 
Una nota particolare è su "Somewhere over the rainbow" (la canzone del Mago di Oz che Doll canta): sia il fatto che lei sappia cantare, sia la scelta della canzone derivano completamente da Imelda Staunton, la quale nel 1988 ha interpretato Dorothy nel musical (se volete vedere quanto è splendida e tenera questo è link: 
https://www.youtube.com/watch?v=O_DEI1paTC4)
Inevitabilmente già siamo arrivati al punto in cui Dolores realizza che Alastor non è abbastanza: è una costante - forse l'unica - nelle mie Dolastor (perfino nelle comiche); in qualche modo il contrario (Alastor che si allontani da lei) lo vedo difficile.
Come sempre quando sperimento la struttura a drabble, spero che questo mix di momenti non sia troppo confusionario. Alla prossima!
   
 
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