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Autore: NargilliRosa    01/08/2020    2 recensioni
What if? comedy musical durante il IV anno (alternativo)
“È un incarico molto delicato e importante. Chi di voi se la sente?”
“Ehm, ehm”.
Il Ministro della Magia sorrise. Sì, Dolores Umbridge era proprio la persona adatta per ricoprire quel ruolo.

[Dolastor, Druna, Nensy, accenni Piton/Minerva]
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Alastor Moody, Dolores Umbridge, Draco Malfoy, Luna Lovegood, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Luna, Minerva/Severus
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Pansy fumava di rabbia. Durante le prove del musical aveva notato Lunatica avvicinare il professor Moody, così si era spostata per poter origliare la loro conversazione; aveva tuttavia scoperto che spiare un discorso non è proprio l’attività più semplice da eseguire in mezzo a una ventina di persone che si esercitano nel canto. Era riuscita a distinguere un'unica frase, pronunciata a voce un po’ più alta da Moody – un acuto particolarmente alto di Ginny Weasley le aveva reso del tutto impossibile distinguere la risposta.

Quel poco che aveva sentito, però, bastava e avanzava per farla andare su tutte le furie.

Lei allora andrà con il signor Malfoy?

Non si capacitava del perché il professore – no, chiunque – avrebbe dovuto porre una simile domanda a Lunatica Lovegood. Solo perché per uno strano scherzo del destino – e di Blaise, aggiunse con rabbia – si era trovata a duettare con lui nei panni di Cosette non significava che la vita reale avrebbe dovuto specchiare la finzione! Draco era suo, l’aveva puntato ben prima, gli stava accanto da prima che il ragazzo scoprisse dell’esistenza di Lovegood.

Pansy non le aveva mai prestato particolare attenzione prima, limitandosi a prendere in giro le sue strambe scelte stilistiche ogni tanto, ma era ormai dall’inizio dell’anno che Lunatica sembrava mettersi d’impegno per starle sui nervi. Perché al contrario di quanto si ripeteva, era dall’inizio del musical che Draco sembrava essersi davvero avvicinato a lei, in modi che non comprendeva. Non solo: aveva l’atroce sospetto che avesse iniziato a evitare lei, la sua amica di ben più lunga data! Era quasi come se la sfortuna del suo personaggio, Eponine, le si fosse trasmessa insieme alla sua parte. Non era un brutto personaggio, aveva deciso Pansy dopo aver letto per intero il copione, ma lei voleva tutt’altra parte per sé: Pansy Parkinson era una vincente, non un’eroina sventurata che rinuncia alla vita per un amore non ricambiato.

Finite le prove non si fermò ad aspettare Draco: si fiondò fuori dall’aula, decisa a intercettare Lovegood e a mettere in chiaro le cose una volta per tutte.

Ciò che vide, però, la stupì. Lunatica non era sola, c’era un ragazzo con lei – l’aveva sicuramente già visto, ma non ricordava chi fosse – che non apparteneva al ristretto gruppo di attori prescelti; doveva averla aspettata fuori per tutto il tempo.

“Chi è quello, Parkinson?”

Pansy quasi sussultò sentendo la voce di Draco. “Sei geloso?” domandò, irritata. “Forse dovresti chiederlo alla tua amichetta, allora. Io non sono la tua Eponine” dichiarò, voltandogli le spalle sdegnata.

Nel superare Lunatica, tuttavia, lanciò uno sguardo di sottecchi allo sconosciuto: non poteva negarsi di essere curiosa. Era un Corvonero; avrebbe fatto qualche ricerca – ma non l’avrebbe detto a Draco.

A sorpresa, però, l'attenzione di Pansy fu catalizzata da un’altra persona, apparentemente meno misteriosa. Neville Paciock era impalato davanti a lei con un lo sguardo fisso sui piedi.

“Ciao P-pansy” balbettò, osando lanciarle uno sguardo.

“Paciock, che accidenti vuoi?”

Il tono le uscì perfino più acido del solito, non era proprio in vena di affrontare un’altra seccatura. La seccatura in questione aveva tuttavia la forma di un fiore blu che le veniva offerto con mano tremante.

“Che cos’è?” chiese allora stupidamente, esitando con leggera diffidenza.

“Un fiore... Una viola del p-pensiero, come il tuo nome. Ecco, io mi chiedevo se... Se volessi venire al b-ballo con me”.

Pansy spalancò gli occhi e non poté evitare la risatina che le uscì fuori – ma per una volta non vi era nessun tono canzonatorio. Non aveva mai considerato Paciock come un ragazzo, ma ora che era costretta a farlo doveva riconoscere che non era affatto male. Aveva fegato, se non altro. E poi era Enjolras: sarebbe stata una scelta sensata, la Umbridge avrebbe approvato.

“Direi che si può fare!” esclamò ad alta voce per farsi sentire da Draco.

Chissà, magari sarebbe anche riuscita a farlo ingelosire.

Intanto, procurarsi un piano B non poteva essere negativo.

 

In un’altra parte del castello, un altro uomo balbettante avanzava un’analoga proposta. Non con la stessa fortuna, però.

“Ehm mi dispiace, Argus, ma non credo che sia consono per me mostrarmi al Ballo in tua compagnia. Ho una certa ehm immagine e un certo status, tu lo capisci, vero?”

Mentre il custode si allontanava con un’espressione mezza affranta e mezza irritata, Dolores rigirò l’ennesimo fiore appassito che aveva ricevuto da lui. Non aveva ancora avuto nessuna alternativa migliore di quel magonò – che cosa incredibilmente disdicevole! Poco male in ogni caso, pensò poi con un sospiro, tanto lei in quanto organizzatrice non avrebbe avuto bisogno di un accompagnatore. Sia Silente che Cornelius sarebbero stati costretti a chiederle un ballo e per il resto... In virtù del suo ruolo avrebbe potuto costringere anche la McGranitt con lei se solo l’avesse voluto!

 

   
 
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