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Autore: Angel TR    02/08/2020    3 recensioni
Io non so l'amore è guerra o pace
Litfiba - Regina di Cuori
Raccolta disomogenea di drabble, flashfic, one-shot e roba varia che riguardano Lili e Asuka. Partecipa alle seguenti Challenge:
"Drabble, drabble e ancora Drabble" indetta da Harriet Strimmell su efp
"Just stop for a minute and smile" indetta da Sou_Shine su EFP
"Things you said" indetta da Juriaka sul forum di Efp
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Asuka Kazama, Emily Rochefort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'La Belle Époque'
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29. "Potresti abbassare il volume?"
- Things you said as we danced in our socks / Le cose che hai detto mentre danzavamo

«Quand elle me prend dans ses bras, elle me parle tout bas, je vois la vie en rose! »
La voce di Lili rimbombava nella stanza, amplificata dalle note di quella che sembrava una vecchia canzone francese che le casse dell'impianto stereo degno di una discoteca sparavano fuori a tutto volume.
Asuka si infilò le dita tra i capelli ormai arruffati e scoccò un'occhiataccia alla Bionda Senza Cervello impegnata a compiere giravolte avanti e indietro, avanti e indietro, proprio mentre lei cercava di studiare. Ma quale spirito maligno le aveva suggerito di accettare l'invito di Lili a casa sua per "prepararci meglio alla prova di matematica"? – nella sua testa la voce di Lili le risuonò squillante ed entusiasta, dandole ancora più sui nervi.
«Quand elle me prend dans ses bras… » continuò a cantare Lili, articolando bene le parole, nella vana speranza che Asuka capisse il francese. Le lanciò un'altra occhiata maliziosa da sotto le ciglia.
Asuka si nascose il viso tra le mani. Sarebbe tornata a casa sorda oltre che schizzata.
«Potresti abbassare il volume, per favore, Oca Bionda!?» esplose, finalmente, spalancando gli occhi. La sedia balzò in avanti e Asuka urtò il petto contro la scrivania. Ecco, stare con Lili era un attentato alla sua salute, al suo corpo, alla sua mente!
La bionda si fermò nel bel mezzo di una giravolta e, come in un film dell'orrore, la sua espressione mutò dal felice e spensierato al furioso. Si parò davanti alla scrivania dove Asuka era appena sbattuta e si chinò su di lei. «Ben ti sta!» soffiò come una gatta alla quale hanno rubato il posto al sole.
Asuka si stava ancora massaggiando l'area indolenzita. «Eh!? Bionda pazza! Che vuoi?» sbottò, stizzita.
Lili sbuffava fumo dalle narici. «Per avermi ignorata bellamente! Io ti dedico una canzone romantica e tu! Tu fai finta di niente!»
Asuka sbatté un paio di volte le ciglia per esprimere al meglio la sua confusione. «Oca, ti ricordo che io il francese non lo conosco. Come dovrei capire? E poi non dovevamo studiare?» urlò, gesticolando. La mente di Lili funzionava in un modo poco consono, diverso, bizzarro: Asuka era sempre più convinta che la ragazza fosse stata rapita dagli alieni e, quando era stata riportata sulla terra dopo molteplici esperimenti, i suoi neuroni erano ormai irreparabilmente danneggiati. Kaput.
Lili diede un colpo ai lunghi capelli con il dorso della mano, socchiudendo gli occhi. «E noi che stiamo facendo? Studiamo. Studiamo la cultura francese, monegasca, europea» rispose, convinta che le sue parole avessero un senso compiuto. «Se non capisci una frase in francese così semplice come "Quand elle me prend dans ses bras", come puoi capire la matematica!?» chiese, spalancando le braccia e gli occhioni azzurri.
Persino la penna dovette deporre le armi perché esplose tra le mani di Asuka, sporcando tutto il quaderno e, di conseguenza, il lavoro svolto. La ragazza la lanciò via, in un moto di stizza. «Basta, ci rinuncio» sbuffò, con grande gioia di Lili che batté le mani e alzò ancora di più il volume della musica.
«Vedi, io ti sto facendo un favore! Magari per il compito di matematica non sarai molto preparata ma potrai presentarti a X-factor Giappone e stupire tutti con una canzone in francese!» concluse la bionda, tutta contenta per il suo piano perfetto, prima di trascinarla per la mano e costringerla a unirsi nel suo ballo scatenato di giravolte e salti.
«Da vecchia dovrai ringraziarmi per tutto questo!» aggiunse Lili.
Quando Sebastian aprì la porta per portare tè e biscotti per merenda, trovò le due ragazze a saltare sul divano a ritmo di musica, il suono delle loro risate quasi più forte della canzone stessa. Lasciò il vassoio su un comodino e uscì con il sorriso sulle labbra. Finalmente, la sua signorina aveva trovato compagnia.

  
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