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Autore: BlackVanilla    04/08/2020    1 recensioni
* ATTENZION SEQUEL - E' CONSIGLIATA LA LETTURA DI HEART AND LIFE * Dopo Heart and Life, Gwennie ritorna più desiderosa che mai di guarire dal suo terribile virus...riuscirà Law ad aiutarla? Come andrà a finire tra i due? La loro storia avrà un futuro o incontrerà troppi ostacoli da affrontare? Lo sapremo solo leggendo!!! Un racconto ambientato nella magica Wano accompagnerà i lettori che vorranno gentilmente seguirla!
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Mugiwara, Trafalgar Law
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Gwennie non era resa conto di essersi addormentata così, quando si svegliò all’improvviso cadendo quasi dal materasso, si sentì decisamente confusa.
Non ricordava bene gli ultimi avvenimenti della serata precedente, ma era quasi sicura di essere riuscita a parlare con il chirurgo.
Sbadigliò rotolando sul letto sfatto.
Era così bello stare lì… non avrebbe mai voluto alzarsi.
Passarono altri venti minuti circa, quando un leggero bussare alla porta richiamò l’attenzione della giovane, la quale non fece in tempo a proferire parola che l’uscio iniziò ad aprirsi.
Si trattava di Shachi.
“Buongiorno Gwen! Ti sei svegliata o sono stato io a disturbarti?”, le sorrise gentilmente.
“Tranquillo, ero già sveglia ma non avevo voglia di alzarmi…”, lasciò in sospeso la frase poiché si rese conto solo in quel momento di trovarsi ancora nella cabina di Law.
Arrossì e lui lo notò.
L’Orca cercò di toglierla dall’imbarazzo: appoggiò sul comodino un bicchiere colmo di succo d’arancia, poi iniziò a raccontarle alcuni fatterelli successi a colazione, qualche ora prima.
“...io credo che tu non abbia mai visto Bepo alle prese con la marmellata...lui ne è goloso ma gli si appiccica tutta al pelo della faccia, fa morire dal ridere perchè tenta in tutti i modi di pulirsi ma poi finisce per combinare un pasticcio…”.
La giovane sorrise pensando al visone impiastricciato di confettura all'arancia e il pirata ne fu lieto...averla fatta ridere era una preziosa vittoria per lui.
“Bene. Adesso che ti ho tediato abbastanza con questi sinistri racconti e tu hai bevuto tutto il tuo succo, posso darti le indicazioni del capitano. Puoi alzarti e farti la doccia ma con calma e non usare acqua troppo calda. Cerca di farla rapidamente. Poi ti devi recare nello studio medico dove ti faremo qualche analisi. Tu comunque fai con calma, non avere fretta”.
Dopo averlo ringraziato, Gwennie volle sapere a che punto erano con la rotta, quando mancava per raggiungere il porto promesso.
“Jean Bart dice che saremo lì dopo pranzo circa, ma è difficile avere una previsione precisa dato che il mare è in burrasca”, alzò le spalle.
La ragazza guardò fuori dal piccolo oblò rotondo poco distante dal letto… da quella profondità non era di certo possibile stabilire lo stato del mare, almeno per la sua esperienza personale, ma se davvero era in tempesta non avrebbe fatto altro che complicare ulteriormente le cose.
Sbadigliò coprendosi la bocca con la mano.
“Sai, credo che una bella doccia mi serva davvero se ho intenzione di darmi una svegliata!”, sorrise alzandosi dal groviglio di lenzuola.
Shachi ricambiò e le fu subito accanto per poterla aiutare, ne necessario.
Camminarono uno accanto all’altra per tutto il percorso che conduceva alla cabina dell’ospite, parlando della colazione e della marmellata d’arancia, pensando a qualche scherzo divertente da poter fare a Bepo, una volta sistemato Kaido si intendeva.
“Bene, ti aspetto con il capitano allo studio medico! A dopo!”, si congedò il ragazzo salutandola con la mano.
Gwennie entrò nella cabina aspettandosi di trovare il macello insanguinato che aveva lasciato.
Fu invece piacevolmente sorpresa nel constatare che qualcuno aveva ripulito tutto e addirittura cambiato gli asciugamani in bagno.
Si appuntò mentalmente di ringraziare chi di dovere.
Tolse gli abiti che indossava e li gettò nel cesto della biancheria da lavare…poi fece la doccia seguendo le indicazioni che le aveva dato il suo amico, poco prima.
Una volta terminato il bagno si vestì con gli indumenti che aveva già scelto la sera precedente ma che non aveva potuto indossare: i suoi adoratissimi jeans neri con gli strappi sulle ginocchia, una canotta adornata da spesse righe gialle, nere e bianche e, per finire, un cardigan giallo senza bottoni ma con i bordi irregolari.
Questo spolverino era perfetto per la battaglia, in quanto aveva le maniche a tre quarti e ciò permetteva alla pirata di indossare i bracciali di cuoio nero ai quali poteva agganciare le lame della sua arma.
Spazzolò i lunghi capelli fino a renderli abbastanza lisci, fece poi la più alta coda di cavallo che le riuscisse e la assicurò usando ben due elastici.
Con l’aiuto di numerose forcine fissò lo chignon in modo che, durante un possibile scontro, qualche ciocca non avesse la possibilità di ricadere dispettosamente sugli occhi, diminuendo così la sua visuale.   
Era abbastanza soddisfatta del suo outfit, ma la cosa che le diede la gioia più grande fu senza dubbio quella di poter indossare le sue amate sneakers bianche ai piedi...i sandali che aveva portato in abbinamento con il kimono erano infernali se uno si trovava costretto a correre. 
Dopo aver agganciato la cintura nera del chakram alla vita, si sentì definitivamente pronta e decise quindi di raggiungere gli altri presso lo studio medico.
 
Law fece cadere una piccola goccia del sangue prelevato alla paziente sulla parte inferiore di un vetrino vergine, poi fece cautamente aderire la parte superiore dello stesso vetrino in modo da poterlo inserire nel microscopio che era solito usare.
Osservò attentamente il campione per qualche minuto.
Prese alcuni appunti usando una matita, quando ebbe finito appoggiò i gomiti sul tavolo, intrecciò le dita e vi posò il mento.
Sospirò.
La situazione clinica di Gwennie era precipitata, i valori delle analisi del sangue erano allarmanti, la visita effettuata poco prima aveva evidenziato la comparsa di diverse bronchiectasie nei polmoni, le quali annunciavano funeste delle lesioni alle pareti bronchiali.
La tosse sanguinolenta e il dolore toracico ne erano chiari sintomi.
Tra non molto avrebbe riscontrato una grave difficoltà respiratoria, senso di soffocamento e dolore acuto al petto… le era già capitato in passato, ma questa volta non ci sarebbe stato alcun farmaco in grado di aiutarla.
Qualcuno bussò alla porta interrompendo così i suoi fausti pensieri.
“Avanti”, la voce del medico risultò piuttosto atona.
Bepo si fece timidamente avanti.
“Capitano, Jean Bart mi ha chiesto di riferirti che siamo in prossimità del porto. Il mare è ancora mosso e in superficie sta infuriando un temporale. Chiede istruzioni per l’emersione”.
Il dottore si alzò, afferrò il soprabito che aveva abbandonato qualche tempo prima sul divanetto dello studio e fece cenno al suo navigatore di prendere in custodia Kikoku, successivamente si avviarono verso la sala comandi.
 
Gwennie era seduta al tavolo da pranzo: da una buona mezz’ora Shachi e Mario stavano giocando a carte e aveva deciso di osservare la partita giusto per far passare il tempo.
Sentiva la testa pesante e una specie di pressione dietro al seno paranasale, spostare velocamento lo sguardo le causava delle piccole vertigini e l’impressione che il cervello stesse rimbalzando nella scatola cranica.
All’improvviso fece la sua comparsa il Capitano.
Bepo reggeva fiero Lamento Spettrale.
“Stiamo per emergere, tenetevi tutti pronti!”, annunciò infine il visone.
Qualche minuto dopo il sottomarino fece capolino dalle profondità del mare, trovando in superficie enormi onde e forte vento, condizioni pessime per poter individuare gli alleati e i Foderi Rossi.
“Coraggio, usciamo!”, esclamò con il suo solito entusiasmo Shachi, dopo aver ricevuto un cenno di assenso da Law.
Chester afferrò la maniglia del pesante portone che conduceva direttamente al ponte principale, la fece girare e spalancò l’uscio: la pioggia cadeva fitta creando una specie di muro grigio.
Ma tutti i pirati Heart riuscirono e vedere benissimo il piccolo e malconcio naviglio che giaceva di sbieco esattamente davanti ai loro increduli occhi, l’imbarcazione ospitava nientemeno che i Foderi Rossi, anche se in realtà Kanjuro non era tra di loro.
“Avete preso il mare in tempesta a bordo di questa piccola scialuppa?”, rimproverò Law guardando bene in viso Kin’emon, “Non dovete sottovalutare il mare!”.
Gwennie individuò presto Kiku e le fece un piccolo cenno di saluto.
Poco dopo fecero la loro comparsa anche la Thousand Sunny e la nave pirata di Kidd.
I tre capitani iniziarono ben presto a litigare su chi fosse il più forte, dando subito prova dei loro poteri: diverse navi da guerra facenti parte della flotta di Kaido erano infatti apparse all’orizzonte e non si erano fatte di problemi nell’aprire immediatamente il fuoco.
“Gwennie! Mia adorata! Stai bene?”, gridò Sanji dal ponte della Sunny in direzione della giovane.
Evidentemente al cuoco non importava poi molto di essere nel bel mezzo di una battaglia navale… in fondo il suo animo galante aveva sempre la meglio, in ogni situazione possibile.
Lei comunque gli rispose che stava alla grande e salutò tutti i nakama agitando il braccio energicamente.
“Signorina, il capitano mi ha ordinato di tenerti all’asciutto. Per favore stai vicino a me, ti coprirò con questo ombrello.”, Bepo era magicamente apparso alla sua sinistra e reggeva appunto un ombrello giallo dalle dimensioni spaventose.
La ragazza obbedì ringraziandolo, poi tornò a guardare in direzione di Rufy: il suo capitano era piuttosto impegnato a battibeccare con Law e Kidd, quindi non la notò subito, ma quando lo fece le dedicò un vistoso - oltre che chiassoso - saluto.
Kidd, il quale non era di certo abituato al particolare modo di fare di Cappello di Paglia, grugnì infastidito per essere stato momentaneamente ignorato.
“Che diamine! Prima fai casino con la tua nave impedendomi di andare diretto ad Onigashima, poi ti metti a saltare come una scimmia per chissà quale motivo… mi chiedo se tu ci sia con la testa!”, sbottò innervosito.
La battuta del rosso fece sogghignare Law… lui aveva iniziato a mettere sempre in conto qualche stranezza da parte di Mugiwara, quindi la cosa non lo sorprendeva più così tanto.
Approfittò del piccolo momento di distrazione degli altri due pirati per fare un leggero cenno al poco distante Penguin.
Nemmeno a dirlo, il pirata si avvicinò al suo capitano in meno di un secondo.
“C’è una piccola cosa che devo chiedere a te e a Shachi… ma nessuno deve saperlo, in particolare Gwennie”, spiegò continuando ad osservare Kidd e Rufy mentre litigavano in modo assolutamente infantile.
“Certo Capitano, dimmi tutto. Poi riferirò io a Shachi quanto dobbiamo fare!”, esclamò con vigore il sottoposto.
Iniziarono così una fitta conversazione che durò per qualche minuto.
 
 
Bentrovati a tutti i lettori!
Capitolo veloce di transizione in attesa di vedere come proseguiranno le cose a Onigashima!
E speriamo che Oda non abbia in mente di inserire qualche altro personaggio del manga, altrimenti giuro che finirò per perdere il conto!
Inoltre colgo l’occasione per augurarvi buone vacanze!
Un abbraccio
BV
   
 
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