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Autore: Mahlerlucia    05/08/2020    2 recensioni
{Questa raccolta di OS partecipa alla #BokuAkaWeek2020}
Se guardi il cielo e fissi una stella, se senti dei brividi sotto la pelle, non coprirti, non cercare calore, non è freddo ma è solo amore.
(Khalil Gibran)
[Bokuto x Akaashi]
PROMPT:
Day 1 - Childhood friends
Day 2 - Roommates/College!AU
Day 3 - Florist shop!AU
Day 4 - Clothes sharing
Day 5 - Touch/Bed sharing
Day 6 - Five Things (5+5)
Day 7 - Hurt/Comfort
Day 8 - Secret admirer
Day 9 - Cooking/Baking
Day 10 - Free day (Japan National Team)
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Keiji Akaashi, Koutaro Bokuto
Note: AU, Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
Capitoli:
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Questa raccolta di One-shots partecipa alla #BokuAkaWeek2020
 
5 agosto: Five things (5+5)




Manga/Anime: Haikyū!!
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life
Rating: verde
Personaggi: Koutarou Bokuto, Keiji Akaashi
Pairing: #Bokuaka
Avvertimenti: Missing moments, Lime, Spoiler!, Tematiche delicate
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi



 
 
 
6 . Cinque motivi per cui...
 



A)... Akaashi non può fare a meno della sua “Stella”. 



1. È Luce.
 
La prima volta che incontrai Bokuto avevo solo quattordici anni e stavo partecipando ad un open-day presso il Fukurōdani Gakuen. Non ero rimasto particolarmente impressionato dall’edificio in sé o dal piano d’offerta formativa; ciò che mi premeva maggiormente era confrontarmi con i membri del club di pallavolo, dato che avevo spesso seguito le loro partite in tv e sapevo quanto fossero forti... almeno sulla carta.
Nel pomeriggio, assieme ad un paio di compagni, entrai nella grande palestra in cui si stavano allenando. Rimasi immediatamente folgorato da uno studente che si stava preparando ad effettuare una schiacciata in diagonale. Portava una pettinatura piuttosto appariscente, ma ci tengo a sottolineare che non fu questo che mi colpì di lui, almeno di primo acchito.
La sua elevazione era straordinaria, così come la coordinazione messa a punto tra i movimenti delle gambe, delle braccia e degli occhi. In aggiunta a questo, portava un sorriso largo e sincero, tipico di chi si trovava in piena estasi al compimento della propria attività prediletta: far punto con “stile”.
Per me fu come una secchiata di acqua gelida in pieno viso, una stella capace di attraversare il cielo scuro e piatto a cui si erano oramai abituati da tempo i miei occhi. Per la prima volta vidi la luce, ovvero Bokuto-san.
 
 
2. È un Guerriero. 
 
Ci sono pochissime cose al mondo che possono fermare Bokuto-san, ma mai quando si pone l’obbiettivo primario della vittoria. Quale vittoria in particolare, mi chiede? Credo non ci sia una risposta assoluta a questa domanda. Lui le risponderebbe con aria tronfia “Vinceremo contro tutti” e io aggiungere “E resteremo in piedi”. Perché deve sapere che con lui è sempre stato così: bisogna trovare il modo per potergli stare dietro, per poter raggiungere i suoi livelli... altrimenti risulterà facile incorrere nella pigrizia e in facili battute che per lui non hanno alcuna utilità. Non approvavo l’idea che molti compagni, a partire da Konoha-san, lo considerassero “eccentrico”, per non dire “strano”. Sentendo quei commenti ripensavo spesso alla nota favola in cui Esopo ci narra le vicende di una volpe che non riuscendo ad arrivare all’altezza del grappolo d’uva che avrebbe voluto mangiare, cominciò a sostenere che non fosse affatto buona.
Premetto, non è facile tenere lo stesso passo di un vulcano di energia come lui, ma è stato praticamente impossibile per me non adeguarmi ai suoi ritmi nel giro di soli pochi mesi. La dinamicità di un talento che sarebbe ben presto arrivato lì, dove chi rideva di lui potrà solo ammirarlo attraverso lo schermo di una televisione, non ha eguali.
 
 
3. Ha tante Debolezze. 

So che sta per domandarmelo e la risposta è sì, conservo ancora quel quaderno in cui avevo elencato tutte le debolezze di Bokuto-san, a partire da quel primo nostro incontro di cui le ho raccontato poco sopra. Sono tutte perfettamente numerate e suddivise per tipologia di “problema” e possibili soluzioni. Per ogni evenienza ne ho proposte almeno tre (A, B e C) perché penso che non si possa considerare in maniera universale solamente quella più conveniente; molto dipende anche dalla situazione e dallo stato d’animo di Koutarou. Ho dovuto fare questo lavoro certosino soprattutto ai tempi del liceo, quando i lapsus in cui incappava erano piuttosto frequenti. Molti potrebbero pensare che lo facessi per favorire la squadra, ma questo in realtà era solamente un obbiettivo secondario. Quello che davvero non riuscivo a tollerare era di vederlo con l’umore sotto le scarpe e vittima di una completa incapacità nel raggiungere una soluzione adeguata. C’era bisogno di qualcuno che lo facesse per lui e... dato che mi hanno sempre preso un po’ in giro per avere una capacità di elaborazione del pensiero fuori dal comune, mi sono offerto di portare a termine questo compito tutt’altro che semplice. In realtà non è mai stato portato a termine, dato che Bokuto-san ha accumulato ben altre debolezze, oltre a quelle che già conoscevo.
Resta il fatto che per me è da sempre stato un vero piacere poterlo aiutare e sentirmi realizzato nel farlo.
 
 
4. È una persona umorale che attualmente si definisce “normale”. 
 
Ho già accennato al fatto che le debolezze di Bokuto-san dipendano (o forse sarebbe meglio dire che dipendevano) molto dal suo umore. Fondamentalmente, quando è felice come una Pasqua non sbaglia un colpo, mentre se qualcosa lo turba fino ad intristirlo in maniera palese, perde ogni briciolo di energia, quasi fosse un qualunque protagonista dei video games per cui stravede Kozume-san. Non dimenticherò mai quella volta in cui, davanti agli occhi di un Hinata-kun in brodo di giuggiole per lui, era arrivato a dirmi che non riusciva a concentrarsi perché la Fukurōdani non stava disputando il match nel campo principale, dove molta più gente avrebbe potuto ammirare le sue prodezze. Sia chiaro, Koutarou è un finto vanitoso, nel senso che ama mostrare le proprie abilità, ma non ha mai invidiato o mortificato nessuno per arrivare fin dove è arrivato oggi. E quelle rare volte in cui ha espresso un’opinione negativa in maniera decisamente troppo colorita... beh, aveva ragione. Sì, perché Bokuto-san non è capace di mentire, sia chiaro. E questa è un’altra qualità che ado-... ehm, volevo dire che apprezzo della sua intricata personalità.
*Colpo di tosse misto ad imbarazzo*
Insomma, questo era Koutarou ai tempi del liceo. Ora le cose sono cambiate e lui stesso ammette di essersi calmato. Certo, lo fa in modo alquanto strano definendosi “normale”. Quando usò per la prima volta questo aggettivo per qualificarsi ero rimasto interdetto, non capivo bene cosa volesse dire. “Normale tu?”, avevo pensato ad un primo impatto; ma era chiaro che stesse intendendo quel termine con un’accezione diversa sia dalla mia che da quella che si può rintracciare facilmente su di un qualsiasi vocabolario on-line. “Normale” – per lui – stava a significare che finalmente era diventato adulto e aveva perseguito i suoi obbiettivi. Motivo per cui, non ha più ragioni per piangersi addosso.
 
 
5. Quando entri nella sua vita, si affeziona a te per davvero. 

A proposito di dizionari, credo davvero che accanto alla definizione di Lealtà dovrebbero proprio inserire un’immagine di Bokuto-san. Ora, non per forza perché lo conosco da anni e ho tantissima stima di lui, ma credo seriamente di non aver mai incontrato una persona più leale e sincera di lui. Nel bene e nel “male”, in momenti opportuni e in situazioni in cui è stato capace di mettersi fortemente in imbarazzo con le sue stesse mani e parole, è stato sempre imperturbabilmente onesto. Pensate che più volte mi ha rivelato di non sapere il significato di parole un po’... diciamo... desuete. E non se ne è mai vergognato in maniera particolare. Così come non si vergognò di dire in faccia ad un già adirato Tsukishima che se non voleva allenarsi con noi e con Kuroo-san era perché in realtà non si sentiva all’altezza (usò ben altri termini, ma sarebbe meglio non ripeterli).
I concetti di Amicizia e Condivisione per lui sono sempre stati di vitale importanza, tanto da averci costruito attorno relazioni importanti come quella con il già citato Kuroo-san, con Hinata-san e con tutti i suoi nuovi compagni di squadra. Sapete tutti chi è Tsum-Tsum, non  è vero?
*Il reporter gli chiede del rapporto che ha con lui. Keiji Finge di avere un impegno e lo saluta con fare cortese*
 

 
***

 
 
B)... Bokuto non può far nulla se non sotto lo sguardo vigile del suo “Mondo”. 
 


 
1. È bellissimo!

Signor intervistatore, ma lei ha visto quanto è bello il mio ‘Kaashi?! No?! Lo guardi bene! Ha due occhi che non sono né azzurri e né verdi, non hanno definizione perché sono troppo belli per essere descritti da chiunque. Peccato solo che debba portare gli occhiali per via del troppo stress lavorativo. Sa, passa un sacco di ore davanti a quel computer a rivedere dei disegni molto belli che gli manda Udai-san. Lo sa chi è Udai-san? Era l’idolo di Hinata-kun... ma forse sto andando off topic! Si dice così, non è vero?!
*Il reporter annuisce, ma al contempo sottolinea che non c’è problema, che è un piacere sentirlo parlare*
Oh! Lo sa che lo dice sempre anche Keiji?! Dice che quando sono felice parlo un sacco e che blatero veloce come quando correvamo insieme alle cinque del mattino e lui non riusciva a starmi dietro. Cioè, questo all’inizio, ma poi ha preso quello che lui chiamava “il mio ritmo”. Lo sa che diventava ancora più bello quando era tutto sudato e ansimava per la fatica?
*Il reporter strabuzza gli occhi e annuisce*
Che poi è molto elegante ora che ha ventidue anni e ha un lavoro importante. Sa che vorrebbe scrivere un libro?! Però non mi dice mai di che cosa parlerà in quelle pagine. E io friggo dalla curiosità!
 
 
2. È intelligentissimo. 
 
Io non so come faccia oggi e come faceva quando giocavamo entrambi nella Fukurōdani, ma Keiji ha sempre una soluzione per tutto. Anzi no, lui ha sempre tre soluzioni... me lo ha spiegato una volta. Si chiamano Soluzione A, Soluzione B e Soluzione C. Sceglie sempre quella più giusta a seconda della situazione e... oh! Mi crede se le dico che non sbaglia mai? È incredibile ma, sa sempre cosa è meglio fare per uscire da un pasticcio, da una situazione di svantaggio, da una delle mie tante crisi “emo”. Sa, lui dice che non devo chiamarle così, soprattutto ora che sono diventato “normale”...
*L’intervistatore annuisce ma in realtà è alquanto confuso*
Deve sapere che si è diplomato con il massimo dei voti e che anche all’Università sta dando il meglio di sé. Beh, per quanto mi riguarda... se non fosse stato per lui non avrei mai passato quel dannato esame di matematica che mi ha torturato per ben tre anni. Certo, mi hanno promosso con il minimo sindacabile e un bel calcio nel sedere, ma Keiji era comunque contento e ha sorriso quando ha visto il mio nome scritto finalmente in verde.
 
 
3. Ha tanta pazienza con me. 
 
Se non fosse stato per lui io non credo che sarei arrivato fino a qui. Dicono che i pazzi di solito non si rendono conto di esserlo, ma io avevo capito che c’era qualcosa di strano nel mio umore quando ero più giovane. ‘Kaashi diceva sempre che non mi dovevo preoccupare, che lui ci sarebbe stato e... così è andata, in effetti. Cioè, voglio dire... anche oggi è così. Lui c’è sempre perché ora viviamo insieme e viene a vedere tutte le mie partite. Si porta Udai-san e compra gli onigiri dal gemello di Tsum-Tsum, così si mette a suo agio. Non è uno che urla o ti incita fino a farsi mancare la voce, però è molto attento ad ogni singola azione di gioco. Quando poi siamo a casa ne parliamo e lui mi fa vedere sempre un quaderno dove si è appuntato tutto, compresi i punti deboli degli avversari. Ha un altro quaderno che è sempre chiuso da un lucchetto. Dice che quello non lo devo assolutamente toccare e non ho mai capito perché. Akaashi non mi tradirebbe mai, lei non pensa?
*L’intervistatore sorride perché sa meglio di lui a cosa si sta riferendo*
Questa gliela devo assolutamente raccontare! Un giorno ho contemporaneamente fatto bruciare il microonde e allagato la lavanderia dimenticando lo sportello della lavatrice aperto. Beh, mi ero dimenticato anche il microonde acceso, ma era sottointeso (giusto?!). Insomma, quando ‘Kaashi se n’è accorto mi ha fatto una ramanzina tale che credo di non averlo mai più sentito urlare in quel modo. Il giorno dopo era tutto di nuovo come se nulla fosse successo e siamo andati a ricomprare tutto assieme, a mie spese.
Dica un po’... non è fantastico il mio Agaashee?!
 
 
4. È molto sensibile. 
 
Keiji può sembrare un tipo freddo e distaccato agli occhi delle persone che non lo conoscono bene, ma in realtà è esattamente l’opposto. É molto sicuro di sé sulle questione pratiche, ma quando provo a chiedergli come sta o cosa pensa di qualcosa che è successo... è difficile che mi dica la verità. Non sto dicendo che sia un bugiardo, non mi permetterei mai. Dico che non si apre molto con me. Beh, in realtà non si apre con nessuno o quasi, però a volte mi capita di dire qualche scemenza e di vederlo ridere. Ma lei ha idea di quanto sia bello quando sorride, così all’improvviso... dal nulla... in una giornata grigia e tempestosa? Ridà serenità al mondo con così poco e io posso tornare a sentirmi bene perché so che lui è felice. E se io so che lui è felice... beh, allora sono tutti felici, me compreso.
Ma mi è anche capitato di vederlo piangere, purtroppo. Si commuove facilmente quando vede un film drammatico o quando sente una melodia triste (lui dice “malinconica”, ma il senso è quello). Ha pianto anche ai tempi della Fukurōdani, quando durante le partite perdeva il completo controllo della situazione e quando abbiamo perso la finale del torneo Nazionale contro la Ichibayashi. Quello è stato un trauma anche per me, ma da lì ho capito di essere “normale”; ma soprattutto ho capito che la mia squadra sarebbe stata in ottime mani con il suo nuovo capitano.
La sua sensibilità gli ha sempre permesso di capire cose che a me sono sempre sfuggite. Ma che lui sia intelligentissimo e veloce nel trovare soluzioni l’ho già detto, vero?!
 
 
5. Akaashi è il mio Mondo! 

La prima volta che mi sono rivolto direttamente a lui avevo detto  Akashi invece che Akaashi, e lui mi aveva corretto in men che non si dica. Da quel particolare ho intuito che doveva essere un tipo molto sveglio e preciso, sicuramente particolare. Ma mai avrei pensato che ci fosse qualcuno a questo mondo capace di entrare così tanto in sintonia con me... di capirmi, di trovare sempre le parole e i metodi giusti per spronarmi. Sì, c’era Kuroo; ma lui ha un po’ l’effetto della sbronza del sabato sera... comprende?! La mattina dopo ti fa sentire più scemo di prima. E c’era Konoha, il mio migliore amico fino all’arrivo di Keiji; ma non ha mai avuto la sua pazienza e la cosa gli dava pure un po’ fastidio secondo me.
Akaashi è stato e continua ad essere l’equilibrio che cerco, la “normalità” in tutto quello che faccio, la certezza di essere analizzato per essere puntualmente corretto, ma senza mai essere giudicato. Sì, mi dà dello scemo e mi fa le facce incazzate quando faccio qualcosa di sbagliato, cioè quasi tutti i giorni. Ma poi mi perdona sempre e mi fa le coccole. E mi dà i consigli perfetti, quelli che di solito mi tirano fuori dai casini e mi fanno intendere che anche Ushijima ha dei punti deboli. Tipo che non sorride nemmeno a prenderlo a sberle, ma pazienza. Anzi no, questa è una cosa che penso io, perché Keiji ha sempre avuto troppo rispetto dei suoi avversari... anche se una volta mi ha detto che Kuroo per lui era come un “dito nel culo”. Boh, forse era nervoso quel giorno.
Signor giornalista se Akaashi non ci fosse... beh, me lo dovrebbero inventare perché penso che nessun essere umano, ma neanche animale o vegetale... insomma... nessuno potrebbe vivere senza il proprio Mondo! Capisce cosa intendo?
Io voglio sposarlo!
*L’intervistatore sorride e ringrazia*
Un angelo come lui vorrà mai sposare uno come me?
*L’intervistatore annuisce e invita Bokuto a fare la fatidica proposta*
*Bokuto scappa in cerca dell’anello più bello che gli possano offrire per il suo Agaashee*










 

 Angolo dell’autrice


Ringrazio anticipatamente tutti coloro che passeranno a leggere questa mia raccolta di piccole one-shot!
Parteciperò (o cercherò di farlo) a pieno ritmo all’annuale #BokuAkaWeek2020 indetta dal fandom di Haikyuu. Creerò una raccolta di dieci one-shot dedicata ciascuna a uno dei diversi prompt proposti per i diversi giorni.
Spero che l’esperimento possa piacervi! :)

Sesta one-shot/prompt: Five Things (5+5)
Ma che scemenza ho scritto?! Ho riso come una matta mentre rileggevo! XD
Questa specie di one-shot va intesa come un’intervista in cui potrete leggere solo le risposte (le domande sono implicite). Nella prima parte è un più diplomatico e contenuto Akaashi a parlare dei 5 motivi per cui adora il suo Bokuto-san; nella seconda parte, invece, si nota una maggiore prolissità dovuta a quel vulcano di Koutarou che si ritrova a parlare del suo fantastico Keiji! Spero siano chiari anche gli incisi inseriti tra asterischi! ;)
Stay tuned! ;)

Il testo è scritto in prima persona (è un’intervista) e con tempi verbali variabili.
Il rating sarebbe in realtà verde, ma in generale rimane arancione.

Un ringraziamento speciale va agli ideatori di questa fantastica iniziativa. Grazie per aver permesso tutto questo! **

A domani,

Mahlerlucia



 
   
 
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