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Autore: Kimly    05/08/2020    3 recensioni
Michael Corner, Sophie Fawcett, Padma Patil, Anthony Goldstein e Terry Steeval sono amici, ma stanno crescendo, e i tipici dilemmi di ragazzi e ragazze inizieranno a far capire loro quanto in realtà siano persone diverse.
Se a tutto questo ci aggiungiamo Lisa Turpin, timida e insicura; Calì Patil, l'irrefrenabile sorella di Padma; Roger Davies con le sue battutine irriverenti; Cho Chang con la sua bellezza disarmante e due Serpeverde costretti con la forza, i poveri Corvonero capiranno che nei libri non c'è sempre la risposta a ogni problema.
[Personaggi principali: Michael Corner, S. Fawcett, Anthony Goldstein, Padma Patil, Terry Steeval, Lisa Turpin, Calì Patil, Roger Davies, Cho Chang, Selina Moore, William Harper]
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony Goldstein, Cho Chang, Corvonero, Michael Corner, Roger Davies
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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Capitolo 11
 
 
 
Hagrid stava elencando, ancora una volta, tutte le caratteristiche degli Schiopodi Sparacoda, mentre gli studenti osservavano le creature con circospezione.
Michael lanciò uno sguardo ai suoi amici: Padma e Lisa stavano a debita distanza, ma non si perdevano una parola, prendendo appunti come se ne dipendesse della loro vita; Anthony era seduto a terra, un braccio a sostenere il volto mezzo addormentato, ma Michael era certo che stesse ascoltando; mentre Terry non staccava gli occhi dagli Schiopodi con un misto di terrore e fascino. 
Michael, poi, cercò con gli occhi Sophie e si stupì nel vederla persa nei suoi pensieri. Aveva legato i folti capelli scuri in alto, aiutandosi con una matita rosicchiata, e gli occhi grigi avevano un assunto una sfumatura più chiara per via della luce. Il ragazzo non poté non notare quanto fosse carina in quel momento. Scosse la testa, quasi sentendosi in colpa. Era pur sempre Sophie, la sua migliore amica. Non era poi così normale fare quei pensieri.
«Cosa ti frulla per la testa?» le sussurrò, avvicinandosi e posandole un dito sulla fronte. 
«Chi ti dice che non stia seguendo la lezione?» rispose lei, le guance arrossate.
Michael le lanciò un’occhiata eloquente e Sophie fece un sorriso.
«Pensavo al Torneo».
«Non ne avevamo già parlato? Silente ha tracciato la Linea dell’Età intorno al Calice di Fuoco. Non riuscirai mai a mettere il tuo nome lì dentro».
«Non esistono incantesimi che non possano essere contrastati» continuò lei, testarda.
Michael sospirò, provando a farla ragionare.
«Sophie, per quanto ti conosca, non credo che una studentessa di quattordici anni possa imbrogliare un mago come Silente».
«Silente è un genio, ma non può aver pensato a tutto. Deve pur esserci un modo per arrivare al Calice».
«E poi che farai, ci hai pensato?» insistette Michael «Tutti sanno che non hai l’età per gareggiare, per cui…»
«Ma se riuscissi a battere l’incantesimo di un mago come Silente, magari rivedrebbero le regole e mi farebbero partecipare».
Michael fece per rispondere, ma Sophie lo interruppe di nuovo.
«E poi ho letto che il Calice di Fuoco è un contratto vincolante. Una volta che un Campione viene scelto, nessuno può tirarsi indietro».
«Fallirai, Sophie» disse il ragazzo, mentre Sophie faceva spallucce.
«Vedremo».
Terminata la lezione, Michael e Sophie si affiancarono agli amici per andare a pranzo e la ragazza provò a convincere anche gli altri ad approvare il suo piano.
«Io non sono affatto d’accordo. È contro le regole e metterai Corvonero nei guai» disse Padma, stringendosi i libri al petto.
«Ho sentito che anche i gemelli Weasley avrebbero in mente di aggirare il Calice» buttò lì Terry e Padma si voltò di scatto verso di lui «Sì, me l’ha detto Calì».
«Non ho parlato» mormorò lei in risposta e Anthony le fece un sorriso incoraggiante.
«Comunque, potresti unirti a loro. Tre menti sono meglio di una».
«Se avessimo successo, sarebbero dei rivali notevoli. Sono più grandi e conoscono sicuramente più incantesimi di me» spiegò Sophie «Meglio fare tutto da sola».
«Non servirebbe a niente continuare a dirti che è una pessima idea?» domandò Michael, entrando con gli altri nella Sala Grande.
«No, Mike, lo farò comunque» disse Sophie, sedendosi al tavolo dei Corvonero come se avesse chiuso la discussione.
«Se venissi scelta, faremo il tifo per te!» se ne uscì Lisa, sorridendole affettuosamente.
«Potresti non incoraggiarla?» sbuffò Padma, visibilmente preoccupata.
«Sii positiva, Padma. Magari Sophie ce la farà».
«Grazie, Lisa».
Michael adocchiò Cho entrare nella sala con le sue amiche e la vide salutare Cedric da lontano con un cenno della mano. Sophie, ovviamente, se ne accorse e si rabbuiò.
«Avete saputo di Diggory?» chiese allora Michael, facendo finta di niente.
«Praticamente i Tassorosso non parlano d’altro» replicò velocemente Sophie, indispettita «Chissà se ha già messo il nome nel Calice».
«Sapete» biascicò Terry, masticando una coscia di pollo «Se da una parte vorrei vedere finalmente brillare un’altra Casa che non sia Grifondoro, dall’altra dovremmo sorbirci per molti mesi tutte le fan del principino, in caso dovesse farcela».
«Cos’è, anche Calì lo trova carino?» lo punzecchiò Anthony, guardando però la reazione di Padma che stava mangiando le sue verdure in silenzio.
Terry arrossì e lo guardò in malo modo.
«È facile piacere a tutti quando la genetica è dalla tua».
«Non ha alcun senso, Terry» rise Lisa, bevendo poi del succo di zucca.
«E comunque dovresti tifare per Corvonero» aggiunse Padma, stringendo le labbra.
«Vedrete che saremo l’unica Casa senza un Campione, come sempre» continuò Terry, scuotendo la testa «Troppi libri e poca voglia di sporcarsi le mani. Dovrebbe descriverci così il Cappello Parlante».
«Non ti preoccupare, ci sarò io a rappresentare i Corvonero».
«Uhuh, ho sentito bene?»
Roger Davies li raggiunse affiancato da Cho Chang, che li salutò tutti con un sorriso così meraviglioso che per poco non arrossì anche Anthony.
«Fawcett» la salutò Roger, sedendosi accanto a Michael, mentre Cho rimaneva in piedi.
«Davies. Dovresti smetterla di origliare le conversazioni altrui».
«Ma hai davvero intenzione di fregare la Linea dell’Età di Silente?» domandò lui a bassa voce, per paura che qualche Prefetto lo sentisse.
«E allora?»
«E allora fallirai».
Michael sorrise divertito all’amico e Sophie si accanì sulle sue patate.
«Ti ho mai fatto capire di essere, in qualche modo, interessata al tuo parere?» domandò lei, spigolosa.
«Me lo stai davvero chiedendo?»
Sophie lo guardò e lui alzò le sopracciglia, quasi ricordandole le volte in cui lei gli aveva chiesto un consiglio. Michael, ignaro di tutto, passava lo sguardo dall’uno all’altra, provando a capire.
«Ci vediamo in giro, Davies» lo salutò allora Sophie, facendogli capire che non aveva più voglia di parlare con lui.
Roger si lasciò andare ad una risata – e Michael notò che anche Cho era divertita da quella scenetta – e si alzò dalla tavola.
«Sì, ci vediamo in giro. Allora, forza Corvonero, olè, olè!» ironizzò Roger, alzando i pugni in aria e allontanandosi da loro con Cho, che rideva accanto a lui.
«Che ci trova quella di tanto divertente, lo vorrei proprio sapere».
«Non accanirti su di lei, solo perché ce l’hai con Roger» la difese Michael «Comunque, l’unica cosa positiva di questo torneo e che, forse, diventeremo amici di Krum!»
«Ah, io mi sono portata avanti e gli ho già chiesto l’autografo» disse Sophie, allegra «Mi sembra un ragazzo alla mano, nonostante la fama».
«Potevano far sedere quelli di Durmstrang al nostro tavolo e invece ci toccherà mangiare tutto l’anno con i simpaticoni di Beauxbatons» commentò Terry, anche lui fan accanito di Krum.
«Direi che non ci è andata così male» commentò Anthony e Padma lo guardò per capire cosa intendesse.
Era entrata nella Sala Grande una ragazza di Beauxbatons ed era bellissima: grandi occhi azzurri, il nasino alla francese e un sorriso perfetto.
Anthony non la perdeva di vista, così come Michael, mentre Terry, il più sensibile al fascino femminile, stranamente le diede solo una rapida occhiata e si riconcentrò sul suo piatto.
Il gruppo la conosceva di vista, come tutti, perché quella studentessa aveva attirato gli sguardi della maggior parte dei ragazzi fin dalla sua prima sera ad Hogwarts.
«Continuo a non capire cosa ci troviate di tanto speciale» disse Terry, passandosi una mano fra i ricci ordinati «Fisicamente è da nove, ma ha un carattere odioso».
Terry, però, sembrava uno dei pochi a non trovarla uno schianto. Padma non aveva mai visto Roger Davies, a cui le ragazze non mancavano di certo, guardare qualcuno con gli occhi e la bocca sbarrati. Sophie, notando la cosa, rise.
«Sembra un pesce lesso. Tutte le volte» poi, rivolta a Michael, chiese «Credi anche tu che sia da nove, vero?»
Michael spostò lo sguardo dalla ragazza a Cho, seduta poco lontana da lei, e sembrò risvegliarsi dalla trance. 
«Io non do i numeri alle ragazze, Soph. Ma continuo a trovare Cho molto più bella».
Sophie non la prese bene: gonfiò le guance e si torturò la cravattina della divisa, prima di replicare.
«Credo che tu sia cieco. Non sono un’esperta, ma credo che quest’anno la corona da regina sia passata ad un’altra ragazza».
Anthony distolse lo sguardo e lo puntò su Padma, che gli fece un mezzo sorriso rassegnato.
«Abbiamo finalmente trovato qualcuna degna della tua attenzione, Ant?»
«Mah. Non vado pazzo per le bionde» rispose lui, serio «Ma devo ammettere che si fa notare».
«Non c’è proprio speranza con lui» scherzò Michael, mentre lanciava un pezzo di pane a Roger, ancora ammaliato dalla vista della ragazza straniera.
Roger riuscì finalmente a tornare alla realtà e si girò verso l’amico.
«Ma l’hai vista?» mimò con le labbra il più grande, mentre Michael rideva.
Sophie si sporse per fargli l’imitazione, aprendo e chiudendo la bocca.
Roger non riuscì a risponderle, perché la studentessa di Beauxbatons si era avvicinata per chiedergli qualcosa e lui, nel tentativo di fare conversazione, iniziò davvero ad aprire e a chiudere la bocca come un pesce.
 
 
 
 
 
 
 
Quando Padma e Lisa si precipitarono dentro la Sala Comune all’improvviso, Michael, fino a quel momento stravaccato su una poltrona, scattò in piedi, temendo l’assenza di Sophie.
«Cos’è successo?»
Anthony e Terry, scendendo in quel momento dal dormitorio, raggiunsero gli amici e Lisa non trattenne la risata cristallina.
«Oh, allora è tutto a posto» chiarì Terry, sorridendo alla vista di una Lisa così divertita.
La vista, però, di Padma ancora scossa non fece rilassare Michael.
«Allora?»
«Sophie ha provato a oltrepassare la Linea dell’Età» disse Padma, non sapendo se ridere o preoccuparsi «E… Ecco, ora è in Infermeria».
Michael non attese ulteriori spiegazioni, si lanciò verso l’uscita della Sala Comune e si precipitò lungo i corridoi e per le scale del Castello, diretto all’Infermeria.
Sulla soglia della stessa, Michael riprese fiato, rosso in viso e con il respiro mozzo. Madama Chips lo guardò stralunata e gli si avvicinò.
«Signor Corner, si sente bene?» gli domandò, facendo per tirare fuori dalla tasca del suo grembiule un termometro, ma il ragazzo la fermò.
«No, no, io… sto bene. Sono venuto… a… trovare… Sophie F…»
«La signorina Fawcett sta bene, signor Corner. Non c’era bisogno di affrettarsi a vederla» la interruppe lei, divertita dal fiatone di Michael, «Comunque, vada pure e constati di persona la salute della signorina».
Michael deglutì ed entrò nell’Infermeria. Vide un nugolo di Tassorosso attorno ad un letto e scorse Cedric Diggory, che gli fece un cenno di saluto. Stupito, ricambiò e poi continuò a camminare alla ricerca di Sophie. Superò un signore con la barba, non facendosi domande, e procedette oltre.
«Mike!»
Michael si voltò verso l’uomo e lo scrutò con attenzione. Non era un signore: era Sophie con una corta ed ispida barba grigia. Non trattenne le risate e Sophie fece lo stesso, con le lacrime agli occhi.
«Da vecchia non mi riconosceresti?» domandò lei, ancora scossa dalle risa.
«Non credo che sarai così fra qualche anno» Michael si sedette sul suo letto ed indicò la barba «Non mi sembrava che fossi così pelosa. Non che sarebbe un problema, per me».
«Avevi ragione alla fine. Ho fallito» Sophie indicò i Tassorosso «Ma è bello vedere che non sono l’unica stupida che ha tentato. Summers ha subìto la stessa sorte e i Weasley sono arrivati da poco» e Sophie voltò il viso oltre il suo letto. Michael seguì il suo sguardo e vide i gemelli toccarsi le lunghe barbe con divertimento.
«È strano vedere che il Cappello Parlante si è sempre sbagliato» commentò il ragazzo con un sorriso «A quanto pare, gli unici davvero intelligenti sono i Serpeverde».
Sophie non rispose alla provocazione e Michael vide un mazzo di fiori color indaco e una scatola di cioccolatini appoggiati sul comodino della ragazza.
«Sono… Nontiscordardimé?» azzardò lui e Sophie annuì, toccandosi i lunghi capelli grigi.
«Me li ha portati prima Stebbins quando è venuto a trovare Summers; però Madama Chips non è ancora riuscita a portarmi un vaso. Sono belli, vero?»
Michael annuì e Sophie notò subito il cambiamento d’espressione.
«Oh, ti prego, Mike. Mi ha solo portato dei fiori, non mi ha regalato un anello!»
«Va bene, va bene. Se mi dici che non vuol dire niente, ti credo» disse lui, guardandola poi negli occhi «Anche Stebbins ha messo il suo nome nel Calice?»
Sophie alzò le spalle. «Non ne abbiamo parlato, ma credo proprio di sì».
Michael annuì, non sapendo bene il perché, e poi vide un bastone appoggiato al letto e studiò con gli occhi il corpo dell’amica.
«Non puoi camminare?» domandò, preoccupato.
Sophie sorrise e scosse la testa.
«Quell’idiota di Davies! Appena l’ha saputo, non ha perso occasione per venire qui a gongolare. E mi ha portato un bastone, dicendo che mi sarebbe servito per via dell’età avanzata!»
Michael rise con lei, dopo aver sentito la storia, ma qualcosa, in tutto quello che aveva detto, gli aveva dato fastidio e in un primo momento non capì cosa.
Quando salutò l’amica, che sarebbe stata dimessa in poche ore, e tornò verso la Sala Comune, comprese quale fosse il suo problema. 
Entrò nella Torre dei Corvonero e salì nel dormitorio di Roger, aspettando di trovarlo lì dentro. Non si sbagliò, perché l’amico era effettivamente sul suo letto a leggere un libro. Quando lo vide entrare, chiuse tutto e allargò le braccia nella sua direzione.
«Grazie a Merlino! Mi serviva proprio una distrazione. È tutto il giorno che studio e non penso mi sia entrato nulla in testa!»
«Hai saputo di Sophie?»
Roger fece un mezzo sorriso.
«Oh, quello? È stato meraviglioso. Io ero lì in quel momento, e poi sono andato a trovarla e le ho portato…»
«Sì, lo so, ho visto cosa le hai portato» lo interruppe lui, sbrigativo «E non ti è mai passato per la testa di venirmi a dire cosa le fosse successo?»
Roger fece per rispondere con tranquillità, ma poi chiuse la bocca, notando lo sguardo dell’amico.
«Sei arrabbiato con me, o sbaglio?»
«Direi proprio di sì! La mia migliore amica finisce in Infermeria e io sono stato l’ultimo a saperlo! Avresti potuto dirmelo, invece di precipitarti da lei per prenderla in giro».
Roger si alzò dal letto, sospirando, e gli si mise davanti.
«Continuo a non capire di che cosa, esattamente, tu mi stia accusando» disse Roger, sincero «Pensi che io abbia voluto tenerti nascosto qualcosa, oppure ti dà fastidio che io stuzzichi, come sempre, la Fawcett o semplicemente non vuoi che io le parli? Perché, se ricordo bene, sei stato sempre tu a incoraggiarci ad andare d’accordo».
«Ed è ancora così, Roger, davvero, ma…» Michael non sapeva più come continuare. Qualsiasi discorso che provava a formulare non aveva più senso. Perché avrebbe dovuto avercela con Roger? «È solo che… Non mi è piaciuto non essere subito lì con lei».
«Non era niente di grave, Mike. Se lo fosse stato, sarei stato il primo a correre a cercarti, ma hai visto anche tu che non era nulla» Roger gli mise le mani sulle spalle e si stupì di quanto Michael fosse diventato più alto «E poi sapevo che Padma e Lisa te l’avrebbero detto».
«Scusa. Non so cosa mi sia preso» Michael lo guardò negli occhi, sinceramente dispiaciuto «So solo che ho visto i fiori di Stebbins, e poi c’era quel tuo bastone e io… io…»
«Mike, non ti voglio portare via la Fawcett» chiarì Roger, lasciandolo andare con un sorriso «E da quello che ho capito, anche Stebbins ha smesso di provarci, per cui, ti prego, smettila di farti venire paranoie per niente».
«Hai ragione».
«Ammetti senza paura che ti piace la bisbetica, così tutti noi potremmo continuare a vivere tranquilli».
Michael gli lanciò un’occhiataccia e Roger rise.
«E dai, sei entrato qui come un fidanzato tradito! Se non vuol dire niente questo…»
«Non è come pensi» disse Michael, stufo di dover ripetere quelle parole «Ma tanto continuerai a crederlo, vero?»
Roger fece spallucce, mostrando un sorriso furbetto.
«Comunque, se ti può far sentire meglio, anche Cho era andata a trovarla. Le aveva portato dei cioccolatini, mi pare».
«Sì, mi fa sentire meglio».
«Ci facciamo una partita a scacchi? Così scarichi i nervi».
«Ti ho già chiesto scusa, Roger, per quanto ancora mi vorrai torturare?» chiese Michael, scendendo però con lui nella Sala Comune.
«Oh, non ne hai idea!»
 
 
 
 
 
 
Note:
 
Sono quasi scioccata di quanto io riesca ad aggiornare in fretta questa storia. Di tutte le storie che ho in corso, è quella che ho sempre più voglia di riprendere in mano, nonostante siamo solo all’inizio. Ci sono molto affezionata, diciamo. Non solo perché, da brava Corvonero, vorrei davvero descrivere bene i personaggi della mia Casa, ma anche perché sapendo poco o niente di loro li sento quasi “miei”.
Belle parole a parte, in questo capitolo vediamo i fallimentari tentativi di Sophie di mettere il suo nome nel Calice. Sembra un capitolo un po’ privo di contenuti, ma in realtà si sta muovendo tutto a piccoli passi – ma si sta muovendo! –, proprio perché alcune situazioni precipiteranno all’improvviso.
Summers è, come sempre, un personaggio della Rowling, che viene citato proprio insieme alla Fawcett, quando Madama Chips commenta il tentativo fallito dei gemelli Weasley.
Nel prossimo capitolo, in teoria, vedremo la prima prova dal punto di vista dei Corvonero.
A presto :3
   
 
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