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Autore: fabyvaniglia    06/08/2020    3 recensioni
Questa storia è stata scritta parecchi anni fa, ed è uscita prepotentemente dal cassetto, con la voglia di crescere.
Estate dopo il sesto anno ad Hogwarts per Harry, Ron ed Hermione.
Harry è preoccupato per il lungo viaggio che lo aspetta, ma non è l'unico che deve trovare il modo di partire lasciando meno cose in sospeso possibili. Forse sarà il caso che Ron ed Hermione decidano se partire lasciando le cose come stanno, o risolvere prima la confusione dentro le loro teste... e i loro cuori.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Harry Potter | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Cap. 9
L'ultimo giorno di pace

 
Il giardino della Tana non era mai stato così pulito, il sole illuminava il cortile e le sedie disposte in lunghe file di fronte all’altare dove Bill e Fleur si sarebbero sposati.  Una fontana lucente zampillava sulla destra, creando strane e bellissime forme che una qualunque fontana non magica non avrebbe mai potuto imitare. Di gnomi non c’era traccia, tutta quella pulizia aveva fatto desistere anche i più ostinati a tornare nel giardino.
In cucina, Molly Weasley dava gli ultimi ritocchi alla torta nuziale, con Ginny ed Hermione ad aiutarla.
Quando Harry e Ron scesero, le due ragazze sorrisero e andarono loro incontro.
“Approfitto degli ultimi istanti di libertà” disse Ginny. “Tra poco arriverà Gabrielle e mi eclisserò con lei”.
“Sei bellissima” le sussurrò Harry, cercando di non farsi sentire da Ron.
Ginny sorrise compiaciuta.
La cerimonia ebbe inizio.
Era una giornata splendida, la Tana si era riempita di amici e parenti, tra i più fidati, e la gioia e l’allegria erano contagiose. Sembrava che nessuno ricordasse che fuori di lì, appena oltre i tanti incantesimi protettivi lanciati intorno alla casa, incombeva cupa e minacciosa l’ombra di una guerra, una guerra nella quale la maggior parte degli invitati era schierata in prima linea.
La signora Weasley riuscì a trattenere le lacrime fino a metà cerimonia, ma poi si lasciò andare a quella commozione che era solita provare nei confronti dei traguardi dei suoi figli.
Bill e Fleur erano raggianti di felicità, riuscivano a stento ad accorgersi della folla intorno a loro, persi com’erano nello sguardo l’uno dell’altra.
Anche Ginny trattenne a stento una lacrima, alla vista del suo fratellone che si sposava.
 
La cerimonia finì e tutti gli invitati si spostarono verso i tavoli per il rinfresco.
La signora Weasley aveva dato il meglio di sé, anche se aveva deciso di cedere alle insistenze della nuora e aveva diviso la gioia e l’onere della cucina con un catering francese.
Al momento delle danze, Ginny fu invitata a ballare da un cugino di Fleur e andò sulla pista seguita dallo sguardo attento di Harry.
Fred, lanciando uno sguardo di sfida a Ron, invitò Hermione a ballare e quando si allontanò il suo posto fu occupato da Luna Lovegood.
“Ciao” disse con quella sua solita aria sognante “Non sembrate molto felici”.
“Ciao Luna” le disse Harry, costringendosi a guardare la sua interlocutrice, mentre Ginny veniva invitata da qualche altro bamboccio francese.
Ron sembrava in preda ad un conflitto interiore. Le parole di Harry di quella mattina gli ronzavano ancora nelle orecchie, così fece una cosa che lasciò sorpreso lui per primo:
“Vuoi ballare, Luna?”
Luna accettò, appena sorpresa, e i due ragazzi si diressero verso la pista, sotto lo sguardo sconcertato di Harry, che osservandoli, intercettò lo sguardo di una ragazzina molto graziosa con capelli argentei identici a quelli di Fleur. Gabrielle lo stava osservando da lontano ed Harry non trovò di meglio da fare che buttarsi anche lui nelle danze.
 
Avvicinandosi a Fred ed Hermione che ballavano, Ron lanciò un’occhiata al fratello. Fred se ne accorse, gli fece l’occhiolino, e con un’abile manovra danzante, scambiò le loro dame. Hermione, a metà tra il compiaciuto e il sorpreso, si ritrovò tra le braccia di Ron.
“Non sono riuscito ad invitarti neanche stavolta” disse lui, arrossendo leggermente.
Hermione, scosse la testa, sorridendo.
“A me sembra che ora stiamo ballando” osservò.
“Sono arrivato di nuovo secondo” disse lui, osservandola dall’alto “Ma sono arrivato”.
 
La festa durò ore: gli invitati ballavano, qualche vecchio parente sproloquiava incentivato dal troppo bere e la giornata passò così, con il sole che calava dietro le colline e le prime stelle che spuntavano nel crepuscolo.
I primi invitati cominciarono ad andare via e Bill e Fleur salutarono tutti e si smaterializzarono, appena fuori i confini della Tana, per raggiungere la loro nuova casa.
A tarda sera, Hermione si ritrovò sola nella camera di Ginny a rivivere la festa nella sua mente. Era stato così piacevole dimenticare i propri problemi per qualche ora. E anche se sapeva che quello era stato l’ultimo giorno sicuro, l’ultimo di pace per loro tre, un lieve sorriso le salì alle labbra mentre si rigirava una piccola margherita tra le mani.
 
 
“Ron, devo sedermi” disse Hermione al quinto ballo consecutivo.
Scherzando come sempre, i due si diressero al tavolo ormai vuoto dal quale si erano alzati.
“Scusa, Hermione” disse Ron “Credo di averti pestato i piedi un po’ troppe volte”.
“Anche una sola sarebbe bastata. Mi hai schiacciata con i tuoi piedoni!” rise Hermione.
“Beh, forse eri tu che mettevi i tuoi sotto i miei” rimbeccò Ron.
Hermione lo guardò, esasperata.
Ron però stava guardando alle sue spalle, e si alzò così improvvisamente che Hermione temette avesse visto un Mangiamorte.
“Dove stai andand…” non fece in tempo a terminare la frase che Ron si era allontanato, aveva scavalcato la staccionata, si era chinato ed era tornato indietro, con una margherita di campo tra le mani.
“Chiedo umilmente perdono per averla ferita durante le danze, signorina Granger” le disse in un tono serio che a lei ricordò terribilmente Percy.
“Oh, beh, scuse accettate” rise lei, prendendo il fiore.
 
Quando Ginny salì in camera, trovò la sua amica già addormentata, con la margherita sul cuscino.
  
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