Cielo terso
L’iride di smeraldo tenta di specchiarsi nel cielo terso. Ad Eren la volta celeste piace solo così: senza nuvole e senza fastidiose imperfezioni.
Gli altri bambini amano affibbiare strane forme alle masse gassose, che fino ad allora lui ha chiamato semplicemente nuvole. Gliel’ha detto Armin, che, in realtà, quelle macchie candide nel cielo non sono altro che elementi chimici mescolati tra di loro.
Ma ad Eren queste cose non interessano: lui è bramoso di sapere se la grande massa d'acqua salata che si trova al di là delle mura è tersa come il cielo di oggi.
«Eren!»
Adesso le sue iridi si specchiano in quelle cristalline di Armin. Forse il mare potrebbe avere quella sfumatura.
«Perché sei qui?»
«Perché... voglio guardare il cielo.»
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