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Autore: Spensieratezza    08/08/2020    2 recensioni
Cosa sarebbe successo se Sam non avesse mai perso l'anima?
Dean e Sam insieme ai loro amici, non faranno altro che attraversare salti quantici per tutta la storia e impareranno un sacco di cose su loro stessi e gli altri.
Scusate, nell'ultimo capitolo ho confuso i nomi, come al solito. Castiel non ha cambiato partner ovviamente. Sta sempre con la stessa persona, ho solo sbagliato a scrivere.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Crowley, Dean Winchester, Lisa Breaden, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Sesta stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il salto quantico'
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L'indomani Sam si era svegliato alle cinque del mattino e aveva cominciato a prepararsi. Dean che era già nervoso ed agitato per conto suo, si svegliò subito e corse in salotto.
"Sam!! che stai facendo??? Dove vai??"
"A correre, Dean. Sai che è una cosa che faccio tutte le mattine."
"Non stavolta. Fila a letto."

Sam rise. "Non sei nostro padre, Dean. Io voglio andare a correre e ci andrò."
"Diosanto, Sam, ti sei appena ristabilito."
"Guarda che non sono rotto nè malato e poi una corsetta può solo aiutarmi a restare in forma. Invece di fare tante storie, perché non vieni anche tu?"
"A CORRERE??? Ti sembro forse uno di quei fanatici?"

Sam scosse le spalle.
"Se tu non vuoi venire, affari tuoi. Vuol dire che non sei così preoccupato."

Mannaggia al piccolo stronzetto manipolatore."
D'accordo, d'accordo mannaggia a te. Vengo. Spero solo di non riuscire a svegliare Lisa."

Ovviamente fallì miseramente.

"Dean, ma dove stai andando?" gli chiese Lisa mentre cercava i vestiti nell'armadio.
"Lisa, sai per caso dove posso trovare la tuta sportiva che mi hai..ohhh eccola qui. Scusa e torna a letto."
"Dean, dove stai andando?? Sono le cinque del mattino!"
"Vado a fare un corsetta con Sam, dice che fa bene." 

Lisa grugnì qualcosa, ma Dean non la ascoltò nemmeno. Si sentiva gasato. Non era mai andato a correre con Sam, non erano cose che a lui piacevano e sapeva che Sam lo stava praticamente quasi costringendo a fare una cosa che di fatto non avrebbe mai fatto, ma lungi dal sentirsi arrabbiato o costretto, l’idea di condividere questa cosa con Sam, lo rendeva molto felice, esaltato. Come fossero ragazzini e stessero facendo una piccola marachella di nascosto dal padre. Il padre era LISA? Oddio!!
 
“Sono pronto. Andiamo!” disse Dean, in salotto, mentre finiva di infilarsi pantaloncini e canottiera bianca e verde.
Si rese a malapena conto che Sam lo stesse guardando, anzi, che non aveva perso di vista un minimo movimento mentre si vestiva.
 
“Non ridere, ti avverto.” Disse Dean.
 
Sam sogghignò. “Non avevo intenzione di farlo.” Disse.



Non era così male, si ripeteva Dean, mentre in pantaloncini corti e al fianco di Sam, correva, il vento gelato in faccia e la vista dell'alba sotto le loro teste, dopo una mezz'oretta circa.
era quasi uno spettacolo romantico, per come potesse sembrare strano pensare a una cosa romantica con il proprio fratello, ma il romanticismo ha tante sfumature giusto? Pensava questo mentre correva con Sam.

Lo guardava di sbieco e aveva l'impressione che lo sport lo facesse davvero sembrar più bello. Temeva di doverlo raccogliere con il cucchiaino dopo la gabbia, eppure in quei momenti gli sembrava proprio BELLO..e FORTE..e prestante. E quando lo vedeva così sembrava anche che Sam potesse anche fare a meno di lui.
per qualche ragione, questo pensiero gli fece molto male.
 
Corsero per una mezz’oretta, tra le prese in giro di Sam, che gli dava dello smidollato. Corsero in strada, e in mezzo ai viali alberati. Dean era stanchissimo, ma con i muscoli doloranti, si sentì anche FELICE.
“Facciamo colazione in una tavola calda, Dean.”
“Ma non vedi come sono ridotto? Sono tutto sudato.”
“Credi che quelli che fanno jojjing tornino a casa senza aver fatto colazione?”
 
Alla tavola calda, Dean si soffermò a guardare Sam. I capelli bagnati, il fisico asciutto ma sudato. Era bello e sembrava anche FELICE. Però continuava a fare quei gesti, sfregandosi le gambe, e a Dean volavano pensieri osceni.
“Smettila di fare quei gesti. Sembra che ti stai…” disse Dean.
 
“Cosa?” chiese Sam stranito.
“Hai capito.”
“Non credo. Spiegamelo.”
“Oh, andiamo..hai capito..” disse Dean facendo un gesto vago,
 
"Ma non sostenevi una volta, che lo facevo con un RIGHELLO??"  
 
Dean lo guardò a bocca aperta e Sam scoppiò a ridere.
“Stupido.”
“Lo stupido sei tu. Mi sto solo lisciando le gambe. “
“In maniera un po' troppo lasciva.”
“Tu guardi sempre in mezzo alle gambe della gente.”
 
Un calcio proprio in mezzo alle gambe, soffocò Sam tra le risate.
“Chissà se ti resterà ancora qualcosa in mezzo alle gambe, ora. Oh, grazie del cappuccino. E della torta!” disse alla cameriera.
 
Poco dopo tornarono a casa.
 
“Oddio, amico, sapevo che il jojjing fosse così estenuante ma non credevo così estenuante. È stato davvero tremendo!”
“Tu volevi fare tanto il macho, dimostrando di saper correre più di me, dovevi immaginare che alla fine ti avrei superato. Io risparmio energia per correre meglio dopo.”

E Lisa guardava quella complicità con rabbia.
“Dean, potevi avvisarmi un po' prima che uscivi a fare jojjing. Mi hai spaventato stanotte!”
 “Oh, scusami, Lisa, ma mi sono svegliato e ho trovato Sam che usciva per il jojjing, non potevo lasciarlo solo. Capisci? Questo bestione mi ha fatto stancare.” Disse Dean.
“Vabbè, vuoi fare ora colazione?”
“A dire la verità, l’abbiamo già fatta, dopo il jojjing, mica pensi che sarei tornato a casa a digiuno dopo aver corso?”

Sam sotto sotto se la rideva sotto i baffi, mentre Lisa fremeva di collera.





*

  “Bobby!!”
Bobby aveva ricevuto la sua chiamata, dopo che si furono fatti una solenne doccia, aveva saputo da Dean del ritorno di Sam e si era precipitato da Lisa, e poi gli aveva tirato un ceffone sulla testa.
“Ti sembra il caso di venirmi a dire dopo TRE GIORNI che Sam è tornato?”
“Hai ragione, scusami, ma io..”
“Non dire IO, ..stupido…” poi si calmò. “Io con te non mi sarei mai comportato così. “

“Non picchiarlo, Bobby, eravamo tutti un po' scombussolati..” disse Sam sorridendogli.
“Ragazzo..” Bobby lo abbracciò e poi fece un gesto come per picchiare anche lui ma ci ripensò.
“Credo che ti risparmierò la sberla, per questa volta. Come ti senti, ragazzo. Vuoi venire a restare da me per un po'?”
Sam guardò Dean che lo fulminò con uno sguardo.
“Magari..un’altra volta. Con Dean.” Disse Sam sorridendogli.
 
 
Dean aveva spiegato a Sam che si era trovato un lavoro, in un’officina, si era preso una settimana in malattia, ma ora doveva tornarci e gli aveva mostrato la sua officina. Sam sembrava esaltato dal fatto che Dean avesse un nuovo lavoro e cercava di aiutarlo come poteva. Con auto e motori.

“Credo ci sia ancora un po' di unto li sotto.” Disse Sam, scendendo sotto la macchina.
Nel fare quel movimento, i pantaloni della tuta di Sam si strinsero ancora di più.
Dean si accorse di pensare al fatto che Sam avesse un bel sedere, tonico,e che le ragazze di sicuro andavano pazze per lui.

Poi pensò con sgomento a quello che stava pensando.
“Dean..lo vuoi prendere questo straccio? Ma a cosa stai pensando??”
Dean si risvegliò come in trance. Sam gli porgeva il fazzoletto sporchissimo e vide che un po' della sua fuliggine, era sul suo viso ma non sporcava i suoi bellissimi occhi verdi.
“Sei sporco..qui..” disse lavando uno straccio e togliendogli la fuliggine lui stesso.

Sam sembrò bearsi di quel tocco, chiuse appena gli occhi e quando li riaprì, sembrò che dai suoi occhi scintillarono gocce di cristalli talmente brillavano.
E pensare che pensavo di non vedere più questi occhi.
 
Sam passava così tanto tempo con Dean, guardando la televisione o aiutandolo con le macchine, che di contro, diminuiva il tempo che passava con Ben.
 
“No, Ben, non posso guardare i cartoni animati con te, so che te l’avevo promesso, ma devo guardare la partita stasera.”
E Sam lo aspettava in salotto con dei popcorn fumanti.
“Popcorn al cioccolato bianco! Come sapevi che sono i miei preferiti, Sam?”
 


Dean, avevi promesso a Benny che saresti andato a vederlo a calcetto, e tu ROMPI la tua promessa, per andare da Bobby?”
“Ci aveva invitati, cosa avrei dovuto fare? Rinunciare? Ci teneva a fare un pranzo con noi..visto che Sam..”
“Sam, Sam, Sam, da quando c'é lui, noi siamo diventati inesistenti. Non so perché stai ancora con noi.”
“Beh, se non sono più gradito me ne vado!”

“Va bene..vattene, allora. Tanto lo sapevo di non contare nulla per te. Ma pensavo che non avresti deluso Ben.”disse Lisa facendo per piangere.
“Lisa, per favore, non fare così..ci tengo a Ben, e a te, solo che..” cercò di abbracciarla.
“È geloso del bambino. Non sopporta che giocate insieme. Ogni volta che devi fare qualcosa con Ben, cerca di farti fare qualcos’altro.”

“Adesso non esagerare, mi sembra che stai delirando. Sam non è mai stato geloso di nessuno, tantomeno di un bambino!” disse Dean, ma si fermò a pensarci. In effetti ogni volta che Ben voleva giocare con lui. Sam si scopriva a stare male, a voler uscire a fare una passeggiata, o a guardare una partita in tivù e Dean mollava tutto per andare con lui, perché dopo l’inferno, era preoccupatissimo. Che Lisa avesse ragione in fondo?
Sam d’altrocanto ascoltava tutto con un cipiglio nervoso dietro l’angolo.

“Dean..forse dovresti parlare con Sam, io non voglio litigare con lui..”
“Sono sicuro che ti sbagli su Sam. Comunque adesso devo andare di nuovo al lavoro. La pausa è finita.”
 
Prima di uscire, chiamò Sam.
“Sam, vieni al lavoro con me, oggi?”
“No, Dean, cioè non lo so. Vorrei rilassarmi un po' oggi, magari stare un po' al parco.”

Dean lo guardò accigliato.
“D’accordo. Sta attento.”
Sam alzò gli occhi al cielo.
“Certo. Dean.”
 
*
“Quando Dean tornò a casa, la sera, era ancora arrabbiato, chiamò Sam, poi Ben.
“Ma dove sono?” chiese a Lisa.

“In camera di Ben. Giocano alla playstation.” Rispose Lisa.
“Giocano alla COSA?”
Andò in camera di Ben e rimase ipnotizzato a vedere i due tanto in sintonia.
“Beh, Lisa, credo tu mi debba le tue scuse. “ disse Dean tornando in salotto.
“Che cosa?”
“Ti eri sbagliato. Sam non odia Ben. Anzi, giocano alla playstation insieme.”

“Io..suppongo che forse mi ero sbagliata.” Disse la donna, ma non sembrava convinta.
Dean si sedette sul divano con lei.
“Lisa, noi non possiamo restare qui, lo sai vero? “
Lisa annuì. “Sapevo che te ne saresti andato.”
“Cerca di capire, Sam anche se non lo dice, si sente a disagio qui e tutti noi sappiamo che l’ospite puzza dopo un po', e mi ci metto anche io come ospite. ”
“Dean, io non..mi stai lasciando?”
Dean sembrava non riuscire a trovare le parole.

“Non lo so..io..cioè, voglio dire, con il mio lavoro non ho mai avuto una relazione stabile. Tu riusciresti ad accettarla?”
“Potrei provarci.” Disse ma Dean non ne era così tanto convinto.
 
 
*
Tre giorni dopo, la cosa cominciava a scocciare Dean.
Sam aveva preso l’abitudine di giocare sempre con Ben, ignorandolo. Ora avevano cominciato da poco un puzzle in salotto.

Dean si sentiva ignorato, messo da parte. Non gli piaceva quella sensazione.
“Sam , posso parlarti?”
“Certo. Scusa, Ben, devo andare un attimo a parlare con Dean.”
“Che cosa stai facendo con Ben?”
“Lo sto aiutando con il puzze, perché?”
“No, cosa stai facendo in questi giorni. Hai occhi solo per quel bambino che neanche conosci, ignorando deliberatamente me. E LISA.”
“Cosa? Beh, Dean, ritieniti fortunato che non guardi la tua ragazza.” Sam rise.
Dean scosse la testa.
“Intendevo ME.” e arrossì.
 
Sam sorrise con l’aria di chi la sa lunga.

“Non so di cosa tu stia parlando. Perdonami, Dean.”
“Sì che lo sai. Perché lo stai facendo? Cosa ti ho fatto? È per il mio lavoro? Per Lisa?? Perché tutto a un tratto stai incollato a Ben?? Non lo capisco!”

Sam rise. “Fammi capire. Sei geloso del ragazzo?”
“Cosa? No..io..”
Sam rise. “Se volevi passare più tempo con me, non hai che da dirlo, Dean.”
“Io non è..”
“E da dirlo a LISA.”

“Non è..aspetta..tu ci hai sentiti?? È per questo?”
“Sentiti cosa? Non spio le vostre conversazioni. Questo lo fa la gente gelosa.”
“Sam….”
“Vado a finire il puzzle. Ma continueremo questa conversazione, Dean.”
 
Dean lasciò cadere così il discorso, con la vaga sensazione di essere stato manipolato.
 


Durante la sera si fece un bagno rilassante, vedendo arrivare Sam all’improvviso.
“Sam, non vedi che ci sono io in bagno?”
“Lo vedo, ma io volevo chiederti scusa, Dean. Non sapevo che fossi così affezionato al ragazzo.”
“Sam, io non volevo..che cosa stai tenendo in mano??”
“Oggi siamo andati a fare shopping io e il ragazzo. Ben ha trovato quest’olio curioso. È per il bagno. Voleva che lo provassi..anzi, posso?”
“Ma cos..”

Sam però si era già sparso dell’olio di menta sulle mani e glielo stava già versando sulle spalle.
Dean si irrigidì a quel contatto improvviso.

“Che fai?”
“Dicono che aiuta a rilassare i nervi.”
“Io non sono nervoso. E non sono una ragazzina. Smettila subito, Sam.” disse. La rabbia era l’unico modo che aveva per mascherare l’imbarazzo per quella curiosa e improbabile situazione.

“Le tue spalle dicono il contrario. Sei nervoso eccome.”
Dean si appoggiò alla vasca respirando appieno l’odore della menta.
1, 2, 3..
 
La conta era l’unica cosa che riusciva a rilassarsi, l’unica cosa che ti faceva tornare padrone di te stesso e ti aiutava a tornare a pensare lucidamente, così diceva John, suo padre, almeno. Della conta ti potevi fidare, essa non ti tradiva mai, non era ambigua, aveva un solo risultato..e quello ti doveva dare..
 
4, 5, 6..
Era sorpreso. Non era da Sam, fare così.
7, 8, 9..

“Mi dispiace di creare tanti problemi, Dean..forse dovrei andarmene..”
Dean si aggrappò alle sue braccia, tenendogliele li sulle spalle.

“Non azzardarti ad andare da nessuna parte.”
“Tu devi recuperare l’equilibrio con loro.”
“Io lo voglio con te l’equilibrio. È l’unico equilibrio che voglio.” disse Dean, a occhi chiusi. Le mani di Sam, insaponate si spostarono sul petto, ma Dean non fece nulla per scostarle.
Uno strano sorriso fece capolino in Sam.

“Adesso rilassati, ok? Non siamo in discussione noi qui.”
 
Dean non sprecò fiato per chiedergli cosa volesse dire, quando infine lasciò le sue spalle, Dean si chiese come mai sentisse già la mancanza di quelle mani.
 
 




















Note dell'autrice: ce la sto mettendo tutta per non rendere questa storia banale, questo capitolo l'ho scritto e modificato decine di volte, prima che mi desse una parvenza di convincimento ^_^
ditemi sinceramente cosa ne pensate? Era parecchio che non mi sentivo così nervosa su una storia! Secondo voi è troppo irreale che Sam e Dean stiano da Lisa? Sam accetterebbe mai la cosa? Dean appena saputo Sam in salvo, avrebbe dovuto desiderare di andarsene? Sto cercando di arrivare a un compromesso perchè voglio realizzare alcune scene ma mi sento ancora molto insicura al riguardo!

Erano ANNI che non mi emozionavo e non avevo così tante aspettative per una storia. (L'ultima volta, è stato con la mia prima long, che riscosse anche discreto successo) Voglio che sia tutto molto emozionante e che non si trascini in noiose prime parti e seconde parti, voglio che ogni capitolo significhi qualcosa e non sia noioso e voglio che si senta la tensione sessuale a ogni capitolo :))

la menzione di Sam al righello, è per via di una battuta sulla 3 x 11 quando parlano contemporaneamente ahha :))

altra cosa, avete notato la frase di Bobby quando dice che LUI NON AVREBBE MAI FATTO UNA COSA SIMILE? Gli ho fatto prendere una piccola rivincita per la figuraccia che ha fatto nella 6 x 1 ahha
   
 
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