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Autore: la_pazza_di_fantasy    09/08/2020    0 recensioni
William è stato costretto a diventare un cacciatore di elfi all'età di sette anni allontanandosi dal suo villaggio.
Insieme ad Apollon, suo migliore amico, verrà mandato nel suo villaggio natale per provare ad impedire agli elfi di attaccare il villaggio al confine del regno.
Sarà li che incontrerà Julian del quale si innamorerà irrimediabilmente.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: Mpreg
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William e Apollon erano ai margini della piazza e stavano guardando le persone che si stavano divertendo intorno al fuoco. Apollon vide chiaramente gli occhi di Will diventare lucidi, molto probabilmente per i ricordi che aveva in quel villaggio.
-andiamo- gli disse il rosso dandogli una pacca sulla spalla per poi incamminarsi velocemente vero il falò seguito a ruota dal castano.
Appena i due vennero visti dalla gente tutto il vociare si fermò completamente e tutti gli occhi erano puntati sui due cacciatori di elfi.
-buonasera- tentò di dire Apollon per alleggerire la tensione che stavano iniziando a sentire con tutti quegli sguardi addosso.
-vi ho già detto che non servite qui- disse Robert alzandosi e guardando con odio i due ragazzi.
-invece serviamo, i villaggi al confine sono stati tutti attaccati. Dobbiamo assolutamente salvaguardarvi. Non vogliamo ovviamente intrometterci nelle vostre questioni.- cercò di dire Apollon parlando con calma.
-vi intromettete nelle nostre questioni se state qui-
-non faremo niente che possa nuocervi! Davvero!- parlò Will sperando di essere creduto.
-e dovremmo credere a te? Tu che sei diventato questo? Manco per sogno-
-sono diventato un cacciatore per sopravvivere, non era minimamente mia intenzione!- gridò Will. Aveva perso la pazienza.
-adesso sei un cacciatore e tale rimani. Non sarai di nuovo uno di noi- Apollon vide chiaramente la faccia di Will diventare completamente bianca per poi voltarsi ed andare via lasciandolo completamente da solo alla mercé dei cittadini del villaggio. Apollon non conosceva l’uomo che aveva parlato, ma da come aveva reagito Will e dalla presenza della bella bionda al suo fianco ipotizzò fosse Meshach.
-noi rimaniamo qui a prescindere dalla vostra volontà. Dobbiamo impedire che un altro villaggio venga attaccato. Staremo ai margini della città e non vi daremo fastidio. Con permesso- disse Apollon prima di lasciare il falò e inseguire Will.
-come stai?- gli chiese una volta arrivato sui gradini di quella che era la loro casa. Il castano si era fermato.
-uno schifo. Pensavo cha almeno Meshach fosse dalla mia parte, che mi volesse bene e invece no. Non mi ha mai considerato come suo figlio-
-non credo sia così. È solo deluso che tu sia diventato un cacciatore di Elfi dopo che degli Elfi ti hanno cresciuto. Loro non lo sanno, ma sono stati davvero fortunati ad avere noi come cacciatori con tutti gli Elfi che sono presenti qui- cercò di consolarlo Apollon.
-si, si sono uniti altri Elfi. Non ho mai capito perché scappano dal loro regno sinceramente- disse Will con un’alzata di spalle.
-forse anche loro hanno un monarca antipatico e odioso- Apollon rise e fece apparire un sorriso anche sul volto di Will. -riuscirai a convincerli della tua buona fede, anzi ci riusciremo. Appena si accorgeranno che siamo dalla loro parte sarà tutto molto più semplice-
-spero tu abbia ragione.-
-io ho sempre ragione Will! Muoviamoci ad andare a dormire che domani dobbiamo alzarci presto. Ho notato che qui c’è un piccolo pezzo di terra che possiamo arare per creare il nostro piccolo orto!- Will annuì alle parole di Apollon. Si ricordava che i genitori avevano un orto ed era venuta anche a lui quell’idea. Non potevano vivere solo di carne e soprattutto non potevano cacciare ogni giorno, avrebbero distrutto completamente la fauna del bosco altrimenti.
I due ragazzi si alzarono ed entrarono all’interno della loro casa mentre Apollon si stiracchiava stanco anche se non aveva fatto praticamente niente.
-come ci dividiamo per dormire?- chiese sempre Apollon indicando le due camere da letto presenti nella casa.
-io in quella dei miei genitori e tu in quella che era mia-
-mi stai dando la camera più piccola a posta?- Apollon incrociò le braccia al petto alzando un sopracciglio dubbioso.
-ovvio- rispose Will sorridendo, adorava quei momenti in cui Apollon iniziava a scherzare con lui. Sembravano due ragazzi normali e non dei spietati cacciatori di Elfi.
-che hai detto dopo che sono scappato?- chiese quasi in un sussurro il castano. Voleva sapere se il rosso era riuscito a fare qualche alleanza con Robert. La smorfia di Apollon gli fece tranquillamente capire che non avevano ottenuto niente.
-solo che staremo qui e alla larga da loro. Ci occuperemo solo della sicurezza del villaggio. Mi dispiace non essere riuscito a fare di più ma sai che non posso rivelare la mia identità a nessuno-
-lo so e non ti ho chiesto di farlo Apollon. Per il momento va bene così- Will cercò di fare un sorriso per poi infilarsi nella sua camera chiudendosi la porta alle spalle. Sapeva perfettamente che Apollon non poteva rivelare la sua vera identità. Un mezzo elfo non era visto bene ne tra gli umani e ne tra gli elfi, non voleva mettere nei guai il suo migliore amico solo per farsi credere dalla gente del suo villaggio.
Will si lasciò cadere sopra al grande letto matrimoniale della stanza solo dopo essersi tolto gli stivali. Non aveva minimamente voglia di spogliarsi completamente.
Il ragazzo una volta solo lasciò cadere qualche lacrima. Le parole di Meshach avevano fatto più male di quanto aveva fatto credere ad Apollon. Meshach era stato sempre nei pensieri di Will quando si trovava nella capitale. Voleva tornare da quello che ormai riteneva suo padre, ma mai avrebbe immaginato che l’uomo l’avrebbe trattato in quel modo freddo. A saperlo molto probabilmente avrebbe rinunciato subito a combattere per sopravvivere in quell’inferno. Si era fatto largo con le unghie e con i denti per poter ritornare a casa sano e salvo e non era servito a niente. La vita gli voleva solamente male.
Non solo aveva perso i suoi genitori quando aveva cinque anni ma aveva perso anche coloro che aveva iniziato a chiamare famiglia solo due anni dopo. Avrebbe mai avuto una famiglia? Probabilmente no.
Era grato ad Apollon di essere al suo fianco come suo migliore amico. Senza volerlo quel rosso antipatico era diventato la sua famiglia, l’unica che gli era rimasta come lui lo era per il ragazzo.
 

 
   
 
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