L'immeritevole e l'eroe
L'aria è calda quando Harry e Draco si rivedono. Sono passati mesi dalla fine della Guerra e forse entrambi stanno ancora rimettendo a posto i pezzi delle proprie vite. C'è imbarazzo tra loro, è strano, ma non c'è odio.
«Draco, sei... proprio tu», mormora Harry.
«A quanto pare», borbotta lui, arrossendo. Quelle iridi verdi gli risultano indimenticabili, uniche. Draco sa che farebbe meglio a non avvicinarsi a lui, in nessun modo. Ma capisce anche che è già troppo tardi.
«Comunque sono felice di rivederti», aggiunge dopo un po' Harry, concentrandosi ad ascoltare il suono delle cicale.
Adesso è tutto diverso.
Le foglie ingiallite cadono sul terreno quando Harry capisce di essere innamorato. Ne è sicuro e sa per certo che anche Draco lo sia. Ma quest'ultimo pare inarrivabile e non ha il coraggio di prendere il discorso.
«Potter, piantala di fissarmi. L'essere tuo amico non implica l'essere anche loro amico!» esclama indicando Ron e Hermione. Ma in realtà è tutta una facciata. Draco è lieto di quella compagnia, in realtà non pensa di meritare tutto ciò.
Non merita che Harry lo guardi in quel modo così speciale.
«Dai, Malfoy. Non è poi così male.»
No, non lo è. E tutto questo lo meraviglia e lo spaventa.
Draco ha il gelo nelle ossa quando allontana Harry, il quale ha provato a baciarlo, è stato istintivo.
«Cosa pensavi di fare?» gli domanda tremando.
«Io pensavo che.. sentissimo le stesse cose» ammette Harry arrossendo.
«Anche se fosse, è meglio se mi lasci perdere. Sono troppo marcio dentro per un eroe come te» afferma con disprezzo. Harry stringe i pugni e si arrabbia, perché Draco gli è irraggiungibile e questo è frustrante.
«Questo dovrei deciderlo da me! Capisci o no che non m'importa del prima?»
«Importa a me, d'accordo?» sbotta.
Non può amarlo, nessuno può. E forse agendo così lo ha già perso, ma è meglio per Harry.
I fiori sbocciano il giorno in cui Harry si presenta a lui. Sono stati mesi terribili, mesi in cui ha creduto di averlo perso. E anche se da un lato voleva convincersi che fosse meglio così, da un lato ha sperato che lui venisse a salvarlo, ancora, da se stesso.
«Potter, che cosa vuoi ancora? Ti avevo detto che...!»
Harry lo interrompe, avvicinandosi.
«No, ora sono io che dico una cosa a te: sta zitto!»
«Come, prego?»
«Sì, sta zitto. Non me ne frega nulla di quante volte dovrò ripeterlo, ma ti giuro che ci sarò sempre per te.»
E allora lo bacia.
Chissà, forse... Sarebbe andato tutto bene.
L'aria è calda quando Harry e Draco si rivedono. Sono passati mesi dalla fine della Guerra e forse entrambi stanno ancora rimettendo a posto i pezzi delle proprie vite. C'è imbarazzo tra loro, è strano, ma non c'è odio.
«Draco, sei... proprio tu», mormora Harry.
«A quanto pare», borbotta lui, arrossendo. Quelle iridi verdi gli risultano indimenticabili, uniche. Draco sa che farebbe meglio a non avvicinarsi a lui, in nessun modo. Ma capisce anche che è già troppo tardi.
«Comunque sono felice di rivederti», aggiunge dopo un po' Harry, concentrandosi ad ascoltare il suono delle cicale.
Adesso è tutto diverso.
Le foglie ingiallite cadono sul terreno quando Harry capisce di essere innamorato. Ne è sicuro e sa per certo che anche Draco lo sia. Ma quest'ultimo pare inarrivabile e non ha il coraggio di prendere il discorso.
«Potter, piantala di fissarmi. L'essere tuo amico non implica l'essere anche loro amico!» esclama indicando Ron e Hermione. Ma in realtà è tutta una facciata. Draco è lieto di quella compagnia, in realtà non pensa di meritare tutto ciò.
Non merita che Harry lo guardi in quel modo così speciale.
«Dai, Malfoy. Non è poi così male.»
No, non lo è. E tutto questo lo meraviglia e lo spaventa.
Draco ha il gelo nelle ossa quando allontana Harry, il quale ha provato a baciarlo, è stato istintivo.
«Cosa pensavi di fare?» gli domanda tremando.
«Io pensavo che.. sentissimo le stesse cose» ammette Harry arrossendo.
«Anche se fosse, è meglio se mi lasci perdere. Sono troppo marcio dentro per un eroe come te» afferma con disprezzo. Harry stringe i pugni e si arrabbia, perché Draco gli è irraggiungibile e questo è frustrante.
«Questo dovrei deciderlo da me! Capisci o no che non m'importa del prima?»
«Importa a me, d'accordo?» sbotta.
Non può amarlo, nessuno può. E forse agendo così lo ha già perso, ma è meglio per Harry.
I fiori sbocciano il giorno in cui Harry si presenta a lui. Sono stati mesi terribili, mesi in cui ha creduto di averlo perso. E anche se da un lato voleva convincersi che fosse meglio così, da un lato ha sperato che lui venisse a salvarlo, ancora, da se stesso.
«Potter, che cosa vuoi ancora? Ti avevo detto che...!»
Harry lo interrompe, avvicinandosi.
«No, ora sono io che dico una cosa a te: sta zitto!»
«Come, prego?»
«Sì, sta zitto. Non me ne frega nulla di quante volte dovrò ripeterlo, ma ti giuro che ci sarò sempre per te.»
E allora lo bacia.
Chissà, forse... Sarebbe andato tutto bene.
Nota dell'autrice
Questo contest consisteva nello scrivere quattro drabble (a formare una flashfic, appunto) e parlare dell'evoluzione di un rapporto di coppia. Io, che di secondo nome faccio "banalità", ho scritto su Draco e Harry e su un loro possibile rapporto dopo la Guerra. Ci sarebbe stato tanto da dire, spero che in poche parole io sia riuscita a trasmettere un po' di quello che volevo dire. Mi piaceva tanto l'idea di iniziare la storia in inverno e concluderla con la primavera, con la rinascita appunto. Spero vi sia piaciuta.
Questo contest consisteva nello scrivere quattro drabble (a formare una flashfic, appunto) e parlare dell'evoluzione di un rapporto di coppia. Io, che di secondo nome faccio "banalità", ho scritto su Draco e Harry e su un loro possibile rapporto dopo la Guerra. Ci sarebbe stato tanto da dire, spero che in poche parole io sia riuscita a trasmettere un po' di quello che volevo dire. Mi piaceva tanto l'idea di iniziare la storia in inverno e concluderla con la primavera, con la rinascita appunto. Spero vi sia piaciuta.