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Autore: inulena    10/08/2020    0 recensioni
Livia è una studentessa italiana. Si è trasferita in Canada con la famiglia dove inizia una nuova vita. Livia è una ragazza normale ma quello che le sta per succedere le stravolgerà la vita.
Genere: Comico, Fantasy, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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*Scusate tanto il ritardo ma mi sono data alla pazza gioia. Buona Estate!*

 
"non ci credo" Brutus si gira verso di me. Appena sento le sue parole cambio espressione. Pensavo che gli sarebbe piaciuta come idea.
"perché no?" avanzo nel buio del garage.
"perché sicuramente mi ucciderai" si passa una mano tra i ricci. Davanti a noi la mia vespa... la mia bellissima vespa gialla. Lo so è scontato... una vespa in Italia, ma fin da piccola ne ho sempre voluta una...
"non ti ucciderò" sospiro levando la polvere che si era posata sul sedile. Mi è dispiaciuto tantissimo non poterla portare in Canada, ma far fare un viaggio oltreoceano ad un motorino, non è esattamente economico.
"c'entriamo comodamente in due" gli ricordo tirando fuori dalla tasca le chiavi. Oggi avevo intenzione di farci un giro, per questo prima di uscire di casa avevo preso le chiavi.
"questo lo dici tu". Non lo vedo sicuro e la cosa mi diverte.
"no... questo lo dice la concessionaria Piaggio" mi guarda male e io sorrido.
"Brutus... vieni con me" spero proprio che mi segua. Alla fine è venuto qua per me... sospiro quando lo vedo incerto... si fida davvero cosi poco di me?
"Cosa farai oggi se non vieni con me? Starai tutto il giorno a sistemarti i riccioli? Starai a pensare al senso della vita... ah no! Leggerai uno di quei libri tristissimi che ti piacciono tanto" sorrido. Mi piace prenderlo in giro.
"sta zitta" mi spinge. In mano ho i panini che abbiamo preso prima di arrivare qui. Per arrivare in quel posto ci vorrà molto e credo che ci verrà sicuramente fame.
"tu non sai... "
"niente... si lo so" metto dentro il bauletto i nostri panini... sicuramente li ritroverò stracotti... vabbè le fame è fame. Inserisco le chiavi e faccio partire il motore.
"mmm senti che musica" dico chiudendo gli occhi. Mi piace guidare, prendere il motorino e andare chissà dove. Il periodo che preferisco ovviamente è quello estivo, durante l'inverno fa freddo e il motorino è solo un mezzo comodo da usare... in estate è un piacere guidarlo. Sentire il sole che batte contro la pelle mentre il vento ti alza i vestiti.
"Sali dai" gli porgo il casco che lui guarda male.
"prendilo come uno scambio di favore... tu mi hai portato nel tuo posto bellissimo e adesso sono io che ti voglio portare nel mio" Sorrido alla mia idea geniale. So esattamente dove portarlo, ci sono andata un milione di volte anche se per arrivarci si deve fare molta strada. Per fortuna è spuntato il sole... sotto la pioggia o al freddo sarebbe stato molto peggio, se non impossibile. Dopo un attimo di esitazione prende il casco.
"adesso si che ci capiamo" mi allaccio meglio il mio di casco. Non ho certo voglia di rompermi la testa.
"non posso credere che stia succedendo" sorrido alle sue parole.
"che c'è ti senti in imbarazzo perché a guidare è una donna?". Sento che si mette a sedere dietro di me.
"posso?" chiede guardandosi le braccia... oddio... vuole abbracciarmi? Cioè si deve tenere per forza a me? Non può aggrapparsi come tutti ai manici? Alzo le spalle...
"fa come vuoi" dico. Il rumore del motorino riempie il garage. Sta per abbracciarmi quando però cambia idea.
"non ti preoccupare".
"ok" cerco di non darlo a vedere ma ci rimango leggermente male... non so cosa sento per Brutus... mi piace e questo lo abbiamo capito tutti, però sono anche sconcertata dal fatto che si può trasformare in un lupo... e questo... bhe questo manderebbe tutti nel panico.
Cerco di non pensarci. In questi giorni il pensiero di Charlotte che si trasforma in un lupo cannibale, non è stato cosi opprimente ed insistente. Adesso mi rendo conto di avere meno paura, di essere più razionale e di voler capire.
Lascerò parlare Brutus e poi bhe... capirò se... se mi può baciare di nuovo. Oddio al pensiero arrossisco. Io non bacio i ranocchi... io bacio i lupi... porca miseria! Faccio uscire il motorino dal garage per poi chiudere il bandone.
"sei pronto?" gli chiedo mettendomi gli occhiali da sole.
"ho un'altra scelta?" mi chiede alzando un sopracciglio. Sorrido.
"effettivamente no". Pochi minuti dopo siamo già in viaggio. Le numerose buche, che cerco di evitare, ci fanno sbilanciare a destra e a sinistra.
"ohhh attenta" mi urla. La sua voce attutita dal rumore del vento.
"non ho mai trasportato una persona con il tuo peso" effettivamente è veramente strano, di solito porto Anna o al massimo Camilla... non esattamente 80 kg come quelli di Brutus.
"e stai zitto... che se parli mi metti ansia". Non voglio darmi delle arie ma sono veramente brava a guidare. L'aria mi colpisce la faccia e mi maledico per non aver messo prima la visiera. chissà quanti moscerini mangerò oggi. Non vado veloce, anche perché il motore della vespa non ce la fa.
Sento la sua risata. Meno male che si sta divertendo. Continuo a guidare... ci vorrà un bel po' di tempo. L'aria è calda e limpida, per fortuna non ci sono tante macchina, anche perché questo è un giorno lavorativo. Passiamo la piana di Firenze e i campi cambiano colore.
Ho sempre adorato il modo in cui il paesaggio cambia di città in città. Se vai a Firenze vedi solo viti ed olivi ma se vai verso Siena tutto cambia, vedi piane distese di grano dorato. Da piccola avevo la presunzione di ritenere la Toscana la regione più bella d'Italia... poi sono cresciuta ed ho cominciato a viaggiare, cosi ho cambiato idea.
L'Italia è tutta meravigliosa... e anche se parliamo dialetti diversi, abbiamo dei cibi caratteristici, diverse abitudini e perfino modi diversi di scherzare e di relazionarci... siamo comunque tutti meravigliosi e credo che sia proprio questa la forza e la bellezza dell'Italia, la sua diversità.
"è meraviglioso" sento la voce di Brutus sul collo.
"se alzi le braccia diventa ancora più bello". È una sensazione bellissima. Lui le alza, cerco di accelerare per fargli arrivare ancora più vento. Sento un suo urlo... che quasi quasi mi spaventa.
"ohhh che cavolo fai?" gli domando impaurita. Lo sento ridere... ed è bellissimo. Mi piace sapere che non ha preoccupazioni. Le sue braccia circondano la mia vita e mi stringe.
"è liberatorio". Anche se lui non lo può vedere, arrossisco. Non sono abituata ad avere le attenzioni dei maschi... nel senso... non attenzioni che scopro di volere... è strano. Non ho mai voluto le attenzioni maschili... ma quelle di Brutus mi fanno piacere.
Nonostante quello che è successo io voglio che mi abbracci... che gli interessi quello che penso di lui... mi fa molto piacere... e questo non mi era successo con nessuno. Sospiro. Doveva succedere prima o poi. Mi fermo ad un semaforo. Anche lui poggia i piedi a terra perché è troppo alto.
"dove mi stai portando?" mi chiede. Mi sta guardando... lo vedo dallo specchietto del motorino. Ha gli occhi chiari... tiro un sospiro di sollievo... non vorrei che si trasformasse in un lupo da un momento all'altro. "siamo quasi arrivati" gli dico.
Ringrazio il cielo che indosso gli occhiali da sole, almeno non può notare che lo sto fissando. Scatta il verde e riparto. Barcollo un po' perché non sono abituata ad avere un macigno dietro. Ma porca vacca!


Fermo il motorino.
"siamo arrivati" gli dico guardando davanti a me.
"allora che ne dici?" metto le mani sui fianchi e sorrido guardando il panorama davanti a me.
"è...è davvero..." mi giro verso di lui e lo vedo con gli occhi aperti. Il sole lo colpisce in pieno. Sorrido.
"lo so... è bellissimo" mi appoggio al motorino. Siamo vicino a Siena ... in uno dei numerosi campi pieni di grano... può sembrare una cavolata ma è un posto bellissimo... il cielo è chiaro, il grano è dorato, i cipressi sono ancora verdi splendenti.
Mi era mancato questo posto. Lo trovo ancora bellissimo. Una domenica i miei mi portarono a Siena e durante il tragitto mi venne in mente il film del gladiatore e la scena dove Massimo arriva nei campi elisi... cosi ho convinto i miei a ritrovare quel posto. Da quel giorno vengo sempre qui... o almeno venivo... mi mette tranquillità.
"non ho mai visto un posto del genere" dice alla fine continuando a guardare l'orizzonte.
"ci credo... avete solo alberi e boschi da voi" intanto appoggio il casco al manico del motorino.
"non è vero" indietreggia fino ad appoggiarsi anche lui al motorino. Gli tolgo il casco dalla mani.
"abbiamo anche campi di girasoli" si gira e mi sorride. Rido anche io.
"touché". Ritorno a guardare il magnifico panorama. Ok... è il momento. Non so bene come cominciare... ma in qualche modo devo introdurre l'argomento. Gli dovrei fare una domanda diretta oppure dovrei prenderla larga, cercando di introdurre piano piano l'argomento... oddio, la cosa più complicata che abbia mai fatto. Ok... posso provare cosi.
"quindi... se ti lancio un osso lo vai a prendere?" lui si gira di scatto. Oh cazzo... nella mia mente suonava molto più intelligente come domanda. Mi fulmina con gli occhi e io mi faccio piccola piccola, perché effettivamente ha ragione.
"eheheh... è troppo presto per scherzarci sopra?" gli dico mettendo le mani davanti ed alzando le spalle. Si incupisce e ritorna a guardare davanti a se. Ok... era troppo presto per scherzarci sopra. Sospiro e mi siedo a terra. Siamo in un campo quindi anche questa volta mi macchierò tutti i pantaloni... vabbé, oh, c'è la lavatrice.
Passano dei minuti di silenzio in cui mi rodo il fegato per trovare una possibile via di comunicazione con lui. Adesso deve dirmi la verità e spiegarmi per bene cos'è. L'ho accettato e sto cercando di capirlo senza paura... adesso il prossimo passo lo deve fare lui.
"no... sono un lupo... non un cane" dice infine. Alzo un pugno verso il cielo.
"si cavolo" urlo. Lui si gira di scatto verso di me.
"pensavo che non avresti più parlato... meno male che l'hai fatto, perché sennò avrei detto sicuramente un'altra cavolata" mi gratto la testa e mi giro a guardarlo. Ha un sorriso tranquillo e pacifico... mi guarda come... come... qualcosa di prezioso. Distolgo immediatamente lo sguardo... oddio, che vuole?
Si siede proprio vicino a me, sento il calore del suo corpo e mi ricorda l'obbiettivo di questa conversazione... capire cos'è.
"cosa vuoi sapere" mi chiede infine. Si passa una mano tra i capelli. Mi piacciono i suoi riccioli... sono definiti... sembro un parrucchiere o una delle pubblicità della Garnier. I suoi capelli color castagna... mi viene ancora da ridere a pensarci.
"tutto" dico alzando le spalle. Io voglio sapere tutto di lui. Mi hanno tenuto nascosta la verità per un mese... non è tanto. In effetti sono pessimi a tenere i segreti, c'è da dire anche che sono una grande ficcanaso. "tutto" ripete.
"tutto" dico più decisa. Fa un lungo sospiro... come se non si fosse aspettato questa domanda. E che cavolo! Viene fino a qui dopo tutto quello che è successo e non si aspetta delle domande da parte mia? Ma come ragione... con il culo?
Alzo un sopracciglio.
"ok... ehm... non so da dove iniziare" dice infine. Si sistema per trovare una posizione migliore. È nervoso... che carino! Lo so che è brutto trovare carina una situazione di disagio per un'altra persona ma è qui, tutto impegnato a trovare le parole che non hai mai trovato il coraggio di dire e questo lo trovo... molto carino.
"ok inizio io" cerco di dargli una mano. Faccio mente locale su tutte le domande che ho da fargli.
"come... come sei diventato cosi? Ne senso è una malattia che si attacca?" lui scoppia a ridere. Che ho detto? Pensa te se fosse una malattia contagiosa... oddio sono già infettata? Brutus si gira verso di me e mi sembra più umano che mai... non ha gli occhi fosforescenti e non è arrabbiato, non è cupo... è Brutus.
Istintivamente mi viene da ridere anche a me. Il suo sorrido è contagioso... oh cavolo... sono già a questi livelli?
"no Liv... non è contagiosa, sta tranquilla, ci sono nato cosi" dice semplicemente". Annuisco spronandolo a continuare.
"ci sono persone che nascono con il gene della licantropia e persone invece che lo diventano" mmm... in effetti Erik ed Allison erano lupi a tutti gli effetti... mentre Charlotte...
"Charlotte è stata morsa?!" dico di getto. Lui annuisce.
"Si ed è stato... traumatico per lei..." rimango in silenzio... persa nei ricordi di quella sera.
"le persone come lei subiscono la trasformazioni sotto l'influenza della luna... lei non voleva colpirti, sono sicuro che non lo voleva" annuisco. Adesso ne sono un pò più convinta anch'io. Mi ricordo la sua rabbia, il fatto che ha incrinato un asse di legno... la sua trasformazione e anche i discorsi di Brutus e i suoi amici la sera stessa.
"voi li chiamate Lupi Mannari" continua a spiegarmi.
"ma ci sono anche i lupi che ereditano il gene, i licantropi... ti ricordi quando ti ho detto che ero malato? Bhe... ehm... mia madre... mia madre era una donna complicata" scuote la testa. Non trova le parole. Non credo che si sia mai aperto cosi con nessuno. Mi avvicino leggermente.
"non ti sforzare... non devi dirmi tutto... dimmi solo quello che ritieni necessario" fa un piccolo sorrido e mi guarda.
"grazie" sorrido e alzo le spalle. Per cosi poco...
"bhe... se ne andò e questo ha scatenato qualcosa in me... ad un certo punto non avevo più voglia di giocare, non avevo più voglia di correre sotto la pioggia o di disegnare ero solo... arrabbiato" stringe i pugni... le nocche diventano bianche, come se fosse ancora arrabbiato... e credo che lo sia.
"ero pieno di rabbia, pieno di furore, di calore. Una sera sono andato normalmente a dormire, ma quando mi sono svegliato ero nel bosco... la mani si erano trasformate in zampe, il corpo era pieno di peli, la vista era più acuta e il naso sensibile. Ero un lupo... ero diventato un lupo vero e proprio, Brutus era scomparso" lo racconta come se fosse successo ieri.
"dopo anche i miei amici si sono trasformati... Erik, Scott, Damian... tutti... siamo diventati un branco, la mia famiglia" nei suoi occhi per un secondo passa un lampo fosforescente.
"quando sono un lupo mi dimentico di Brutus, mi dimentico di chi sono e agisco come un animale, agisco secondo natura, non ho più coscienza, non ho più morale, sento solo la natura che mi spinge e mi guida ed è... è veramente fantastico" non so cosa prova, ma lo racconta come se fosse una specie di droga.
"ma quindi anche tuo padre..." cerco di essere discreta perché non vorrei ferirlo o essere troppo invadente. Gli chiedo del padre perché a quanto pare la sezione madre è da scansare.
"si anche mio padre è un lupo... lui è l'Alpha del branco" dice dopo un sospiro.
"Alpha?"
"si bhe... il capo" non capisco tanto di ruoli all'interno del branco. Conosco solo una tipologia di branco, ovvero, la mia famiglia, dove tutti facciamo finta che il capo sia mio padre, ma in realtà siamo tutti i capi e siamo tutti i sottoposti, siamo in un regime democratico... ecco!
"mio padre è colui che prende le decisioni per il branco, quello che durante le cacce era il più forte, quello che riusciva per primo ad atterrare la preda... era anche il più spietato". Era... era... quindi adesso non lo è più? "sei tu l'alpha adesso?" chiedo ingenuamente. Guarda l'orizzonte e un lieve venticello gli alza i riccioli.
"no, io... adesso non potrò più" alzo un sopracciglio... in che senso? Perché non potrà più... adesso?
"io faccio parte del branco... cosi come Erik e Allison" al nome della ragazza mi illumino.
"una volta Allison mi ha fatto un discorso strano... mi ha parlato di razioni di cibo e di persone che urlavano o roba del genere... ha a che fare con questa situazione?" quel discorso mi era veramente sembrato strano... al tempo lascai perdere perché era molto scossa... ma adesso le sue parole mi tornano alla mente.
"alcuni di noi vivono per anni... Allison credo che abbia più di 110 anni... il nostro invecchiamento è più lento rispetto a quello umano" oh cazzo... quindi Brutus...
"non ti preoccupare io ho 17 anni" dice riuscendo a capire i miei pensieri. Tiro un sospiro di sollievo... oddio... meno male!
"Allison ha passato le pene dell'inferno... era a Parigi quando arrivarono i nazisti durante la seconda guerra mondiale" mi informa.
"non ne parla molto volentieri... quindi credo che sia già un miracolo che te ne abbia, solo, accennato" Cosa? Come? Io... non ci credo. Mi alzo di scatto in piedi.
"mi stai dicendo che Allison ha vissuto la seconda guerra mondiale?" gli chiedo con la bocca aperta. Lui annuisce come se nulla fosse.
"questo... questo è meraviglioso" alza un sopracciglio.
"bhe non intendo che è meraviglioso per lei... per lei deve essere stato orrendo ma... per la storia è una cosa senza paragoni... una persona che può ancora raccontare quello che ha vissuto in un perido cosi distante dal nostro... è... wow" mi rimetto a sedere di botto. Sono sconvolta da questa rivelazione.
Quindi ci sono licantropi che sono nati nell'800? Si può arrivare anche a parlare con licantropi che hanno vissuto nel 700? Io... la mia anima da storica scalcia come una bambina che ha appena ricevuto un gelato. Ahhhh... sono insensibile cavolo!
Concentriamoci sul vero problema... qui c'è gente che vive per più di 120 anni... Povera Allison... la seconda guerra mondiale... non posso nemmeno immaginarmi quello che ha passato.
"è arrivata nel nostro branco prima della mia nascita e ci è rimasta... anche per Erik"
"che c'entra Erik?" gli chiedo. Lui si gratta la testa come se fosse un argomento delicato.
"per noi lupi è... ehm... complicato... intendo il repertorio amore" mima le virgolette quando dice repertorio amore. Scuoto la testa perché non sto capendo. Lui sospira.
"noi sentiamo qualcosa quando troviamo la nostra anima gemella... la nostra compagna... sentiamo un senso di appartenenza... sentiamo di essere capiti nel profondo, essere in piena sintonia con una persona" oh... bhe... deve essere... orrendo. Si, una cosa veramente da malati... io non vorrei mai essere collegata con una persona. Mai. Io sono io. Mi basto.
Aspetta ma quindi... io... mmm... ho paura a chiederglielo.
"e... bho... tu... per caso, in senso platonico... ma proprio... non importa che me lo dica adesso... ma mi chiedevo..."
" no Liv... con te non è successo" oh... perfetto, si va... bene. Ho fame... si, meglio se inizio a mangiare prima di scoppiare a piangere. Mi alzo di scatto e apro il bauletto per prendere i panini.
Come... ovvio è un lupo... perché ci rimango cosi male dannazione. Ho appena detto che mi basto, no?
Non sono dispiaciuta per non essere collegata a lui... più che altro... non so cosa mi da fastidio... però sono infastidita e un pò delusa. Forse se ci penso un pò di più mi verrà in mente anche il motivo. Ora come ora non lo capisco. Che palle! I panini sono caldi... blah. La sua mano tocca la mia. Mi giro e lo vedo accanto a me. Mi prende entrambe le mani e me le stringe.
"Liv questa cosa può succedere solo con un altro lupo. Non può succedere con un umana"
"e io sono umana" sussurro. Io sono diversa da lui. Lui può correre veloce, lui può vivere per più di 100 anni e sembrare ancora giovane, io ho... un panino caldo.
"ricordi quando ti ho detto che con te sono solamente Brutus?" annuisco.
"quando sono con te il lupo scompare... non sento più il richiamo della natura, non sono più un animale... sono umano e ho sempre voluto sentirmi umano... sentirmi cosi" dice chiudendo gli occhi e godendosi una ventata di vento. Gli stringo le mani.
"non voglio che sia un legame a dirmi con chi devo stare, con chi devo dividere la mia vita... voglio essere io a decidere e ho scelto te" riapre gli occhi e mi osserva serio. Lo abbraccio. In queste occasioni, per me è sempre molto difficile trattenere l'emozione, devo far capire alla persona che ho davanti, quello che provo, senza usare le parole.
Con questo abbraccio voglio dirgli che ci sono, che sono orgogliosa che abbia scelto me, che lo ammiro per il suo coraggio e che ho sbagliato a giudicarlo. Non voglio usare le parole perché sarebbero troppo riduttive, voglio che lo capisca dal calore del mio corpo e dalla forza con cui lo stringo.
Voglio che lo capisca. Poco dopo però ci stacchiamo e mi rimane la spiacevole sensazione di non essere riuscita ad esprimere quello che volevo.
"per ora" gli ricordo... ora, tutta la vita mi sembra esagerato. Cerco di sdrammatizzare. Lui sorride.
"per ora... un buon inizio comunque" dice spostandomi una ciocca di capelli dagli occhi.
"ecco perché non hai mai baciato nessuna" faccio due più due... mi ha detto che ha baciato solo una ragazza prima di me e dopo questa spiegazione credo di capire anche il perché.
"si, non ne avevo motivo, non sentivo nessuno tipo di attrazione... nessun coinvolgimento... quindi perché?" Sorrido quando mi accarezza la guancia.
"non avere paura di me" mi ricorda.
"mai" gli rispondo. Ci guardiamo e poi sorridiamo.
"tieni" gli dico porgendogli il suo panino.
"non sarà buono ma è pur sempre qualcosa" lui lo prende e ritorna a sedersi sorridente.
   
 
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