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Autore: Kimly    12/08/2020    1 recensioni
Michael Corner, Sophie Fawcett, Padma Patil, Anthony Goldstein e Terry Steeval sono amici, ma stanno crescendo, e i tipici dilemmi di ragazzi e ragazze inizieranno a far capire loro quanto in realtà siano persone diverse.
Se a tutto questo ci aggiungiamo Lisa Turpin, timida e insicura; Calì Patil, l'irrefrenabile sorella di Padma; Roger Davies con le sue battutine irriverenti; Cho Chang con la sua bellezza disarmante e due Serpeverde costretti con la forza, i poveri Corvonero capiranno che nei libri non c'è sempre la risposta a ogni problema.
[Personaggi principali: Michael Corner, S. Fawcett, Anthony Goldstein, Padma Patil, Terry Steeval, Lisa Turpin, Calì Patil, Roger Davies, Cho Chang, Selina Moore, William Harper]
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony Goldstein, Cho Chang, Corvonero, Michael Corner, Roger Davies
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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Capitolo 12
 
 
«Quindi per chi farai il tifo?» domandò Terry, mano nella mano con Calì, uscendo dal Castello. Era il 24 novembre, giorno della Prima Prova, e il freddo pungente penetrava anche sotto sciarpe e cappelli.
Calì gli fece un sorriso divertito e Terry notò quanto fosse ancora più carina tutta infagottata per ripararsi dal vento.
«La smetti di pensare che abbia una cotta per Cedric Diggory? Ho solo detto che è carino. Una volta!»
«Due volte» la corresse Terry, il naso rosso risaltava sul volto pallido «Ma davvero tiferai per Potter?»
«È un Grifondoro!»
«Sai quello che si dice in giro. Sul fatto che abbia messo di proposito il suo nome nel Calice, perché non può fare a meno della fama».
«Non avrai letto l’ultimo articolo di Rita Skeeter, spero. Lo sai che quella donna si diverte a colorare la realtà. Bisogna creare le notizie per vendere» disse Calì, e Terry si stupiva sempre di quanto fosse incredibile. Era la sorella di Padma, per cui l'intelligenza era nella sua genetica, ma Calì aveva le sue opinioni su ogni cosa e difficilmente si faceva scalfire dai pareri altrui.
Era così sicura di sé da mandarlo fuori di testa. Adorava quanto potesse essere sempre piena di energia.
«E poi da quando ti fai influenzare da quello che dicono gli altri? Pensa con la tua testa, Terry».
«È che non so cosa pensare».
«E allora se non sai qualcosa, non dare giudizi affrettati» continuò lei, allungandosi poi per dargli un bacio sulla guancia «Non vedevi l’ora che arrivasse questo giorno, quindi non pensiamo più a Harry o a Rita Skeeter o a nessun altro, d’accordo?»
Terry le strinse ancora di più la mano guantata, annuendo, e poi scorse i suoi amici ai limiti della Foresta Proibita. Quando li raggiunsero, il ragazzo notò che anche Lavanda Brown era lì con loro.
«La Prima Prova sarà là dentro?» domandò Terry, indicando la Foresta terrorizzato.
Lavanda e Calì risero, e Anthony, il volto nascosto quasi interamente dalla sciarpa, fece uno sbuffo rumoroso.
Lisa mise una mano sulla spalla per Terry per infondergli coraggio, ma si guadagnò un’occhiataccia di Calì, che non gradiva la loro vicinanza.
Sophie, Michael e Padma non sapevano se ridere o piangere di fronte a quella scenetta.
«Padma! Calì!»
Le gemelle si voltarono all’unisono nell’udire quella voce e per poco Calì non svenne. Lasciò velocemente la mano a Terry e si avvicinò a Lavanda.
«Quello è…» iniziò Michael, guardando verso l’uomo che li stava raggiungendo.
«Il padre delle gemelle» concluse Anthony e a Sophie non sfuggì il tono tetro dell’amico.
Anjan Patil era un uomo non particolarmente alto, ma con un fascino che aveva sempre incantato le amiche di Calì e Padma. Era vestito con il tipico dhoti indiano e avanzava a passo sicuro, come se fosse certo dell’effetto che provocava nelle persone.
«Papà!» trillò Calì, trattenendo il panico «Perché sei qui?»
«Faccio parte della commissione per la prova di oggi» disse Anjan, facendo un sorriso a ognuno di loro «Io e la mamma sapevamo di questo torneo da quest’estate, ma volevamo farvi una sorpresa».
«E ci siete riusciti» ammise Calì, sentendo lo sguardo confuso di Terry addosso «Uao».
Padma mantenne la calma per la sorella e si avvicinò al padre per dargli un abbraccio.
«È bello rivederti! Rimarrai qui per molto?»
«Non mi hanno dato tante istruzioni. Per oggi devo solo fare in modo che i Campioni arrivino tutti interi alla prossima prova» disse Anjan e il suo sorriso si allargò di fronte a Terry e a Lisa, che avevano sbarrato gli occhi nel sentire quelle parole «Tranquilli, siamo in tanti a garantire la sicurezza».
«Sarà così dura oggi?» chiese Michael, provando a celare la paura. 
«Non vi preoccupate, nessuno si farà del male» rispose Anjan, voltandosi poi verso le figlie «Quanto a voi, ragazze, ci vedremo ancora. Ci sarà un’occasione speciale prima della seconda prova e sono stato invitato a parteciparvi. Sono felice di passare del tempo con voi prima di tornare al lavoro!»
«Anche noi, papà» disse Padma, sorridendo «Non vediamo l’ora».
«Bene» Anjan baciò sulla testa entrambe e fece un cenno di saluto a tutti gli altri «Ci vediamo dentro». E sparì dentro la Foresta.
«Si può sapere che ti è preso?» domandò Terry, quando Anjan era oramai lontano.
«Lo sai che non possiamo rischiare che i miei lo scoprano!»
«Ma se ti comporti come una pazza, tuo padre capirà che nascondi qualcosa» continuò Terry, alzando gli occhi al cielo.
«Non mi sono comportata come una pazza» chiarì Calì, poi rivolta a Lavanda «Vero?»
«A voler essere proprio sincera…»
«Non ce l’aspettavamo, ma ora sappiamo che rimarrà ad Hogwarts per un po’» disse Padma, ergendosi in difesa della sorella «Per cui ti consiglio di tenere un basso profilo, se non vuoi che papà lo venga a sapere».
«Perfetto. Davvero perfetto! Con tutti i lavori del mondo, mio padre doveva per forza lavorare per la commissione di questo stupido torneo!» grugnì Calì, sospirando poi desolata «Andiamo, Lav. Se rimarremo con loro, darò nell’occhio. Papà sa che ad Hogwarts io e Padma frequentiamo amici diversi».
Terry fece per avvicinarsi, ma Calì lo bloccò con una mano.
«Mio padre non è nei paraggi, ma i suoi colleghi sì».
Calì allora salutò tutti, prima di prendere per mano Lavanda e trascinarla dentro la Foresta Proibita.
L’umore di Terry era appena crollato sotto i suoi piedi. Era stato già difficile stare lontano da Calì l’estate precedente, ma sapere di averla così vicino, senza potersi comportare come il suo ragazzo, sarebbe stato anche peggio. Lanciò uno sguardo implorante a Padma che fece spallucce.
«Io non posso fare niente».
«E se provassi a parlare a tuo padre…»
«Ah, pessima mossa» lo bloccò Anthony «Non te lo consiglio».
Padma lanciò un’occhiata di rimprovero ad Anthony, che alzò le mani in segno di resa. Terry si abbatté ancora di più e Lisa, sollevata dal fatto che Calì non fosse presente per attaccarla, si avvicinò di nuovo per dargli una pacca sulla spalla.
«Non rimarrà per tutto l’anno, Terry. Devi solo resistere per qualche settimana e tutto tornerà come prima».
«Lisa ha ragione» disse Padma «E poi io non posso proprio parlare con papà. È una scelta di Calì, se e quando dirglielo».
«Non mi sembrava pronta» ammise Michael, scambiandosi uno sguardo con Anthony che era tornato nel suo solito silenzio pensieroso.
«Terry, su con il morale!» se ne uscì Sophie, che era rimasta zitta per tutto quel tempo. Si avvicinò all’amico e gli strinse una mano «La Prima Prova del torneo sta per iniziare! Non pensare a quello che sarà e andiamo a goderci lo spettacolo!»
Michael fissò teneramente Sophie mentre parlava, sapendo quanto la ragazza odiasse vedere le persone tristi, soprattutto gli amici. 
Il gruppo entrò nella Foresta Proibita, pronti ad assistere alla prova dei Campioni.
 
 
 
 
«Io dico Krum» dichiarò Terry una sera di dicembre, seduto con i suoi amici davanti al fuoco del camino.
Stavano scommettendo su chi avrebbe vinto il Torneo Tremaghi e il ragazzo puntava tutto sulla stella di Durmstrang. Padma e Lisa preferivano di gran lunga Harry Potter e Cedric Diggory, perché volevano veder vincere la propria scuola. Michael, Sophie e Anthony, invece, non avevano ancora deciso, desiderosi com’erano di vedere solo un bello spettacolo.
«Poco di parte, eh?» ironizzò Sophie, che stava rileggendo distrattamente il tema di Storia della Magia di Michael «Tiferai Krum qualsiasi cosa faccia!»
«Hai visto come ha sconfitto il suo drago durante la Prima Prova!»
«Anche gli altri se la sono cavata» disse Lisa, guardando verso Terry che scosse il capo, testardo.
«Il trucchetto di Diggory è stato stupido».
«È stata una gran bella Trasfigurazione» ammise Michael, ancora colpito al ricordo «E poi il suo drago ha veramente seguito il cane».
«Ma ha rischiato di morire bruciato» insistette Terry, quasi soddisfatto di quel dettaglio.
«Ma non è successo» ribatté Padma, pratica.
Anthony, in silenzio come sempre, si godeva quei battibecchi fra i suoi amici. Un sorriso divertito era dipinto sul suo volto, e ogni tanto lanciava occhiatine verso la persona che stava parlando, ben attento a non perdersi una parola.
«E la Delacour non deve essere molto sveglia» continuò Terry, alzando due dita «Voglio dire, la sua idea era a dir poco pietosa. E non ha eseguito così bene il Confundus».
«Il Calice di Fuoco non sceglie i suoi Campioni a caso» si indispettì Padma «Vengono selezionati in base a intelligenza, coraggio e spirito di iniziativa».
«Guarda che non penso che Fleur sia stupida perché è una ragazza. Penso che sia stupida e basta».
«Non credo proprio che sia stupida» disse Sophie, passando il tema a Michael e annuendo «È molto buono, Mike».
«Perfetto». E il ragazzo mise la pergamena dentro la sua borsa, prima di chiedere «Allora, avete già idee su chi portare al Ballo del Ceppo?»
Tutti si rabbuiarono e Michael fece una risata divertita.
«Oh, andiamo, ragazzi, sarà divertente!»
«Sì, molto divertente» gli fece eco con ironia Padma «Mio padre sarà presente alla festa e controllerà che nessun ragazzo mi sia troppo vicino».
«Perché?» chiese Anthony, e gli amici si stupirono del suo tono curioso. Anthony raramente era curioso di qualcosa. «Vorresti avere vicino qualche ragazzo in particolare?»
«Ma no, non è per quello» rispose velocemente Padma, non guardando l’amico negli occhi «Dico solo che se dovessi conoscere qualcuno d’interessante, mio padre sarebbe lì a controllare».
«Non credevo che sarebbe arrivato il giorno in cui Padma Patil avrebbe finalmente dato una possibilità ai ragazzi» rise Michael, quasi scioccato.
«Non ci sono molti ragazzi indiani ad Hogwarts» commentò Lisa, confusa dalle parole dell’amica «E i pochi che ci sono li conosci già tutti».
«Quest’anno siamo un po’ di più, no?» Ma vedendo Anthony alzare le sopracciglia, Padma sospirò «Posso lamentarmi di non essere libera di fare quello che voglio, nel caso volessi farlo?»
Sophie e Michael si guardarono prima di scoppiare a ridere.
«Io appoggio Padma. Preferirei che suo padre non fosse qui» mugolò Terry, mettendo su il broncio «Calì mi ha già detto che non andremo al ballo insieme, proprio per buttare fumo negli occhi a tuo padre».
Padma fece spallucce e provò a fargli un sorriso incoraggiante.
«Vedila così, lo fa per proteggere la vostra relazione».
«È l’evento più eccitante che organizzano ad Hogwarts da anni e non potrò godermelo. Per una volta che avevo anche la ragazza!»
«Non è la fine del mondo» disse Michael, voltandosi poi verso il resto del gruppo «E voi con chi andrete?»
«Perché non ci andiamo tutti insieme?» propose Lisa, sistemandosi meglio il cerchietto blu sulla testa «In fondo, siamo in sei, no? Michael e Sophie, Anthony e Padma, e io con Terry».
«Si potrebbe fare» ammise Padma e Anthony la guardò con tanto d’occhi.
«Stai scherzando!?»
«Se non vuoi venirci con me, potresti andare tu con Lisa e io con Terry» disse Padma sulla difensiva «Così Lisa non rischia di essere uccisa da mia sorella!»
«Non era per quello, figurati» rispose Anthony, coprendosi gli occhi con una mano.
«Ah, no, io ci andrò con Lisa» si mise in mezzo Terry con sicurezza «Farò rodere Calì dalla gelosia! E lei è l’unica che la renda gelosa».
Lisa fece un mezzo sorriso rassegnato, ma era molto legata a Terry e avrebbe fatto di tutto per il suo amico. Sapeva bene quanto Calì fosse gelosa del suo rapporto con il ragazzo, ma Terry era il suo più caro amico. Non l’avrebbe mai visto in nessun altro modo.
Nel frattempo, Sophie, che era arrossita quando Lisa aveva proposto le coppie per il ballo, azzardò un’occhiatina verso Michael e quasi volle colpirlo in testa, quando si accorse che il ragazzo era tutto concentrato su Cho Chang, seduta poco lontano da loro con Roger Davies e la loro corte.
Sophie seguì il suo sguardo e si accorse che oramai Mandy Brocklehurst passava sempre più tempo con i ragazzi popolari. 
«Mike, sei ancora tra noi?» lo pungolò lei con il gomito, e Anthony e Terry sorrisero nel vederlo distratto.
«Hai puntato Mandy, o sei ancora cotto di Cho?» domandò Terry a bassa voce, beccandosi un’occhiataccia di Sophie. Terry allora chiese scusa e mimò di cucirsi la bocca.
«Cho non accetterà mai di venire al ballo con te!» sbottò Sophie, sconvolta dal fatto che l’amico non si fosse ancora messo l’anima in pace «Sai benissimo con chi andrà!»
«Vero. Sarà sicuramente la dama di Cedric, Mike» disse Padma, provando a farlo ragionare. La ragazza desiderava davvero che almeno Sophie riuscisse ad avere la serata dei suo sogni.
«Voglio comunque provare» disse Michael, sicuro «Magari mi dirà di no…»
«Togli il magari» lo interruppe Sophie, ad un passo da urlargli addosso quanto fosse stupido.
«… Però voglio comunque che sappia che sarebbe stata lei la favorita. E che qualsiasi altra persona mi accompagnerà al ballo sarà solo una seconda scelta».
Quelle parole furono troppo per Sophie, che scattò in piedi come una furia. Terry e Lisa si prepararono al peggio, pronti a ripararsi in caso le cose si fossero messe davvero male, mentre Anthony e Padma la fissavano immobili. Michael, come sempre, non capì il perché di quell’azione.
«Vai a dormire, Soph?» domandò lui, dando ancora uno sguardo a Cho.
«Sì, sono stanca. Molto, molto stanca» Sophie raccolse tutte le sue cose e aggiunse «Comunque, Lisa, purtroppo devo bocciare la tua proposta. Ho già un cavaliere per il ballo e non intendo trascorrere la mia serata con Mike, che la trascorrerà a sbavare per qualcuno che non può avere».
Michael la guardò, colpito dal tono rancoroso della ragazza.
«Aspetta, con chi ci vai?» domandò poi, curioso e infastidito allo stesso tempo.
«Sarà una sorpresa» rispose lei velocemente «Buonanotte, ragazzi».
Gli amici la guardarono salire di corsa le scale per il dormitorio. Sbatté la porta così forte che gli altri Corvonero della Sala Comune interruppero le loro conversazioni per capire cosa fosse successo. Ad un’occhiata interrogativa di Roger, Michael gli fece segno di lasciar perdere e si voltò verso gli amici.
«Ma che l’è preso, si può sapere?»
 
 
 
 
 
Terminate le lezioni, Sophie corse via senza dire nulla a nessuno. Velocizzò il passo, diretta verso le Serre dove i ragazzi del settimo anno avevano appena terminato la lezione di Erbologia. Attese di vedere Michael Stebbins in mezzo ai ragazzi di Tassorosso e, appena notò la sua figura familiare, si avvicinò al gruppo.
«Ciao, Michael» lo salutò lei e alcuni suoi amici, nel vederla, fecero delle risatine divertite. Sophie non si stupì della cosa: oramai era all’ordine del giorno vedere ragazzi e ragazze avvicinarsi a qualcuno per fare il loro invito al ballo. Era certa che la popolarità di Stebbins l’avesse messo di fronte a situazioni del genere molto spesso, ma sperò di non essere arrivata troppo tardi.
Sophie aveva passato l’intera notte ad arrovellarsi su quale ragazzo avrebbe davvero accettato un suo invito. Poi aveva ricordato le parole di Terry, e sapeva che ci sarebbe stata una persona di cui Mike sarebbe sempre stato geloso. E quella persona era proprio Michael Stebbins.
«Sophie!» Michael non ebbe neanche bisogno di fare cenno agli amici, che quelli si erano già allontanati. Sophie si voltò giusto in tempo per vedere Cho aspettare Cedric vicino alla fine della strada, e sospirò tetra. Mike era davvero senza speranze.
«È da un po’ che non parliamo io e te» disse Michael con un sorriso «Come stai?»
«Bene, direi. Tu?»
«Ora benissimo» rispose con sincerità lui «Mi è sempre piaciuto passare del tempo con te».
«Allora tieni bene a mente queste parole, mentre ti chiederò quello che sto per chiederti».
«Dimmi tutto».
Michael le indicò la strada per tornare al Castello e iniziarono a camminare insieme.
«Stai facendo progressi con la tua amica?» domandò lei, sperando che non si arrabbiasse per la sua indiscrezione.
Michael piegò le labbra e scosse la testa.
«No, per niente. Anzi, forse le cose sono anche peggiorate».
«Davvero? Mi dispiace».
«Fa niente, vorrà dire che m’inventerò qualcos’altro» Michael piegò la testa con un sorriso e la guardò «Sei venuta a dirmi che finalmente tu e Corner siete una coppia?»
Sophie si bloccò sul posto e arrossì.
«Nono, niente del genere».
«Purtroppo» aggiunse lui per lei e Sophie sorrise.
«Probabilmente avrai avuto altre duecento proposte, ma devo chiedertelo. Verresti al ballo con me?»
Michael rimase sorpreso di fronte a quella domanda e poi scoppiò a ridere. Sophie incrociò le braccia al petto, arrabbiata. Non era certo la reazione che si sarebbe aspettata da lui.
«Lo sai che per tradizione sono i ragazzi a chiederlo alle ragazze?»
«Questo non è il più il Medioevo. In settimana ho visto un sacco di ragazze fare la prima mossa».
«Sei incredibile! Ogni volta che penso di averti capito, tu mi stupisci… In maniera positiva, ovviamente!»
Sophie si sciolse di fronte a quelle parole e, ancora rossa in viso, chiese.
«Quindi è un sì?»
«Certo che è un sì, Sophie» disse lui, ancora divertito «Sarà un onore accompagnarti».
«Sei sempre il solito».
«Però, perché non l’hai chiesto a Corner? Dubito che ti avrebbe detto di no».
«E invece sbagli» ribatté Sophie, mordendosi il labbro «Non è con me che vuole andarci».
Stebbins preferì non chiedere ulteriori spiegazioni, perché lo sguardo di Sophie era diventato così triste che lui non aveva cuore di farle ancora domande sull’argomento.
«Peggio per lui, allora. Ci ha perso lui e ci ho guadagnato io» disse allora Michael e un piccolo sorriso spuntò sul volto della ragazza. Nonostante lui fosse innamorato di un’altra, Stebbins non poteva negare quanto Sophie diventasse, senza accorgersene, ogni giorno più carina «Che colore è il tuo vestito? Così potrò cambiare il colore del mio per abbinarli».
«Rosa antico. Ma non esagerare. Non vorrei che sembrassimo troppo…»
«Fidanzatini?» la anticipò Michael, annuendo «Sì, tranquilla. Chiederò alle mie amiche. Anche perché non ho idea di colore sia il rosa antico!»
Sophie rise di fronte alla sua espressione buffa e seppe di aver fatto un’ottima scelta. Michael Stebbins sarebbe stato il cavaliere perfetto.
 
 
 
 
 
Michael Corner, seduto al tavolo con Anthony, vide Cho Chang entrare nella Sala Comune. Ed era da sola. 
Era davvero incredibile che non fosse circondata dal suo gruppo e allora Anthony si protese verso di lui.
«Non avrai mai più un’occasione del genere. Vai adesso».
Michael annuì e Anthony gli augurò buona fortuna, ma dagli occhi Michael capì che sapeva già come sarebbe andata a finire. Non che lui si aspettasse diversamente.
Era certo che Cho gli avrebbe di no, alludendo come scusa il fatto che sarebbe andata con Cedric Diggory; ma non sapeva da dove gli fosse uscito l’incredibile di coraggio di volersi dichiarare proprio in quel momento.
Quel ballo stava facendo diventare intrepidi anche i più timidi. Michael aveva assistito a dichiarazioni plateali un po’ ovunque, per cui, quando aveva deciso di fare lo stesso, aveva dato la colpa al clima festoso che era sceso sul Castello.
«Cho, ciao» disse Michael e subito Cho gli sorrise di quel sorriso che tante volte aveva sognato la notte «Posso?»
«Certo, siediti pure» Cho gli liberò la poltrona vicino alla sua e lo guardò con i suoi occhi dolci «Volevi parlarmi di qualcosa?»
Michael deglutì e per una frazione di secondo pensò di salutarla e tornare da Anthony, ma poi scosse la testa. Non poteva cedere proprio in quel momento, doveva dirglielo.
«No?» domandò lei, ora confusa.
«No, cioè sì» disse Michael, iniziando a gesticolare «Sì, devo dirti qualcosa e no, non posso rimandare».
Cho lo fissò, in attesa. Perché doveva essere così dannatamente bella? Era una distrazione, non poteva farle una proposta decente se continuava a guardarlo così. 
Michael abbassò lo sguardo, concentrandosi sulle sue scarpe.
«Senti, Cho, mi farebbe davvero piacere se…»
«Se…?»
«Se…»
«Cho! Mike!» Roger li raggiunse all’improvviso e si sedette senza tante cerimonie sul bracciolo della poltrona di Cho «Notizia meravigliosa. Andrò al ballo con quello splendore di Fleur Delacour. Volevo dirvelo da stamattina, ma non vi ho trovati».
Roger notò l’atmosfera intima dei due e indicò prima Michael e poi Cho.
«Ho interrotto qualcosa?»
«Ehm, a dire la verità Michael voleva dirmi qualcosa» chiarì Cho e Roger, conoscendo l’amico, gli mimò un no con la bocca da dietro alla ragazza.
Michael lo ignorò.
«Stavo chiedendo a Cho…»
«Ah, fortuna che per oggi le lezioni sono finite!» disse Marietta Edgecombe, lanciando i suoi libri sul tavolino di fronte a loro. Eddie Carmichael e Mandy Brocklehurst erano dietro di loro, e Michael sapeva che sarebbe stata solo questione di tempo prima che anche gli altri membri della corte li raggiungessero.
«Non vedo l’ora che arrivi il ballo. Ho proprio voglia di danzare un po’» buttò lì Mandy, lanciando un’occhiatina a Roger che venne ignorata. Eddie si schiarì la gola e Mandy gli batté una mano sulla spalla. Marietta, intanto, si sistemò i folti ricci annoiata.
«Oh, Cho, non sai quanto t’invidio!»
«Ragazzi» Cho richiamò tutti all’ordine e indicò Michael, ancora fermò a metà della sua proposta.
«Corner» dissero all’unisono Marietta ed Eddie, l’una schifata, l’altro interrogativo.
«Michael, che ci fai qui?» domandò Mandy e il ragazzo non resistette più.
«Stavo provando a chiedere a Cho di venire al ballo con me, ma continuate a interrompermi da dieci minuti!»
Nessuno osò dire più niente e Michael, imbarazzato, volle sotterrarsi dalla vergogna. Settimane di preparazione per poi urlarle in faccia le sue intenzioni. Roger si passò le mani sul viso, a disagio. E Michael sapeva interpretare bene le sue reazioni.
Marietta si coprì la bocca con una mano per trattenere le risate, mentre Eddie non provò nemmeno a nascondere il sorriso. Mandy, capendo il clima, provò a portare via i due, ma solo Eddie le diede retta.
«Mary, andiamo» disse Roger, quasi trascinandola via.
Cho aveva cambiato espressione. Non era più dolce e sorridente, ma triste e dispiaciuta.
«Mike…»
«Lo so, lo so» la fermò lui, provando a raccogliere la dignità rimasta «Vai al ballo con Diggory, vero?»
«Mi dispiace così tanto! Ma lui in fondo me l’ha chiesto prima ed io… Mike, non sai quanto vorrei non doverti rifiutare».
«Ero sicuro che l’avresti fatto» ammise Michael, ma il dolore allo stomaco gli fece capire che una piccola parte di lui aveva sperato che non lo facesse «Ma sono certo che anche se non te l’avesse chiesto per primo, avresti comunque scelto Diggory».
«Michael…» riprovò Cho, ma lui si alzò e la fermò con la mano.
«Volevo solo che sapessi che se avessi potuto scegliere, io avrei scelto te. Capisci?»
Cho abbassò lo sguardo con imbarazzo, ma poi lo rialzò e annuì in silenzio.
«Okay» disse lui e poi corse verso il suo dormitorio, al rifugio nel suo letto.
Aveva appena messo il cuscino sopra la sua testa, quando sentì la porta aprirsi. Sperò con tutto il cuore che non fosse ancora Cho, perché vederla ancora guardarlo come se fosse un cucciolo ferito era peggio di un rifiuto.
«Ehi, posso entrare?»
La voce di Roger lo fece rilassare, ma non rispose.
«Voleva salire anche il tuo amico biondo, ma gli ho chiesto se potevo avere l’onore di venire io per primo».
«Per dirmi “te l’avevo detto”?»
«No» rispose Roger e Michael capì che si stava avvicinando «Per consolarti».
«Non ce n’è bisogno. Ero consapevole di come sarebbe andata a finire».
«Per quello stai cercando di soffocarti con il cuscino?» ironizzò Roger, sedendosi sul suo letto e togliendogli il cuscino di dosso «Mike, va tutto bene».
«Mi ha trattato come un bambino».
«Non è vero».
«Tu non hai sentito il tono che ha usato. Come se fossi un poppante innamorato della sua maestra».
«Va bene, mettiamo che sia vero. Ne vale la pena stare qui a piangersi addosso per una ragazza che ti vede come un bambino?»
Michael sbuffò e si mise seduto anche lui.
«Volevo davvero che fosse lei».
«Lo so».
«Però mi sa che alla fine dovrò andarci con Sophie» disse Michael, sospirando «Non che mi dispiaccia, eh».
«Mh, qualcuno ne sarà contento» mormorò Roger, ma quando Michael gli chiese di ripetere, lui disse «Dicevo che magari è un bene andarci con la tua migliore amica. Non sarà romantico, ma ti divertirai comunque!»
«Lo sai? Hai proprio ragione!»
«Io ho sempre ragione» disse Roger e coinvolse Michael in una risata allegra, prima che qualcun altro fece il suo ingresso nella stanza. Era Sophie Fawcett.
«Ant mi ha detto tutto. Come stai?» domandò lei, ignorando Roger e sedendosi dall’altra parte del letto. In tre, iniziavano a stare un po’ stretti, ma nessuno di loro si mosse.
«Sto bene, davvero» pigolò lui, dondolandosi sul posto «Alla fine saremo tu ed io, Soph».
«Che vuoi dire?» domandò lei, stranita «Ti ho detto che avevo già un cavaliere».
«Sì, ma me l’hai detto per darmi fastidio. Non era vero, no?»
«Sai, forse per te sarò sempre la seconda scelta, ma ci sono persone che vorrebbero davvero venire con me al ballo!»
Roger tossì una parola che assomigliava tanto a «Stranamente». Sophie lo ignorò ancora, perché la sua rabbia era tutta per Michael.
«Non crederai che ti avrei aspettata per sempre? Tu ti sei voluto intestardire con Cho e io mi sono organizzata diversamente. Andrò con Stebbins».
«Credevo non vi vedeste più» commentò Roger, seguito poi da Michael.
«Non si vedono più, ma lui continua a gironzolarle intorno».
«Siamo solo amici» chiarì Sophie, ma fu felice di vedere in Michael un pizzico di gelosia «Però andremo insieme».
«Ho rifiutato un sacco di proposte e alla fine mi ritroverò da solo!?»
«Non le hai rifiutate per me, ma per Cho» disse Sophie, non toccata da quelle parole «Affari tuoi».
«Mike, Susan Bones mi ha chiesto di andare al ballo con lei poco prima che entrassi nella Torre. Forse è ancora disponibile».
«Susan Bones?» soffiò Sophie a Roger.
«Tassorosso, capelli rossi, viso carino» elencò Roger e Sophie quasi digrignò i denti.
«So chi è. Tante grazie».
«Susan è molto carina» ammise Michael, pensandoci su, e Sophie si voltò di scatto verso di lui «E non posso rischiare di venire da solo al ballo. Sarebbe da sfigato! Corro a chiederglielo, prima che qualcuno me la porti via!»
Sophie rimase sconvolta di fronte alle parole dell’amico. Non si sarebbe mai aspettata quel discorso da Michael, lui non era così. Capendo chi fosse il modello da cui stava traendo esempio, piantò lo sguardo su Roger che rispose con un’alzata di spalle.
Michael era appena uscito, quando lei si parò di fronte alla porta per fronteggiare Roger.
«Devi sempre dargliela vinta?»
«Avresti preferito vederlo andare da solo?»
«Beh, se lo sarebbe meritato» replicò lei, furiosa «Ero lì con lui quando ha dichiarato che le altre ragazze, dopo Cho, sarebbero state solo seconde scelte. Non è stato un bel modo di parlare».
«Sai cosa intendeva dire».
«Mi sono rotta di dover sempre interpretare le sue parole».
Roger sospirò annoiato e gli posò le mani sulle spalle.
«Fawcett, tu andrai con Stebbins. Non c’è punizione peggiore per Mike».
Sophie non poté non sorridere e la rabbia scomparve all'improvviso. Poi si avvicinò a Roger.
«Fleur Delacour, eh?»
«Lo so! Questa volta ho finalmente trovato qualcuno bello come me!»
«Oh, Davies, sei proprio un idiota».
 
 
 
 
«Ti prego!»
«Calì…»
«Mi devi un favore!» 
Padma la guardò intensamente, non capendo a cosa si riferisse. E poi ricordò. Quando l’anno precedente aveva proposto alla sorella di scambiarsi per sostenere Terry, Calì le aveva detto che prima o poi sarebbe toccato a Padma aiutare lei.
Quel giorno, evidentemente, sembrava essere arrivato.
«Harry me l’ha chiesto all’improvviso e non potevo dirgli di no. Dai, è il Bambino Che è Sopravvissuto! Sarà divertente raccontarlo ai miei figli, un giorno».
«Tu sei pazza» disse rassegnata la sorella, ma sorrideva «Avevo capito che saresti andata con Lavanda, proprio per evitare le domande di papà».
«Lo so! Ma poi Seamus ha invitato Lavanda e lei voleva così tanto andarci con lui e così ho colto l’occasione al volo» spiegò Calì, arrossendo però un poco «E devo dire che mi ha fatto piacere ricevere un invito da Harry».
«Terry sarà contento di sentirtelo dire».
«Ma è diverso! Terry è il mio ragazzo ed è ovvio che quello che provi per lui sia più forte. Però essere “scelta” da qualcuno fa sempre piacere».
Padma sorrise ancora di fronte alla frenesia di sua sorella, ma poi disse.
«Avevo detto che si sarei andata con Anthony».
«Te l’ha chiesto?» domandò Calì, curiosa «Era ora».
«Non mi ha chiesto proprio niente, è stata un'idea di Lisa. Saremmo dovuti andare tutti e sei in coppia, ma poi Sophie ha scelto di andarci con Stebbins e Michael con Susan Bones…»
«Quindi non sei stata la prima a non tenere fede al patto e potrai dire ad Anthony che ci andrai con Ron!»
«Non posso farlo andare da solo. È mio amico» ribatté Padma, non sorpresa del fatto che la sorella le stesse dicendo di scaricarlo.
«Sei sicura che queste non siano solo scuse perché anche tu vuoi andarci con lui?»
«Certo che no».
Calì fece un sorriso furbetto e Padma, conoscendola, temette il peggio.
«Quindi se io dovessi trovare un’altra ragazza per Goldstein, tu accetteresti di essere la dama di Ron?»
Padma si toccò i capelli con nervosismo.
«E papà? Sa che Ant è un mio amico, ma cosa penserebbe se mi vedesse con Ron? E se vedesse te con Harry?»
«Gli dirò che ci hanno pregato di non farli andare da soli. E non c’è rischio che veda qualcosa fra me e Harry, o fra te e Ron. Non ci piacciono e a loro non piacciamo noi».
«E va bene, allora. Ma devi assicurarmi che troverai qualcuna per Anthony».
«Consideralo già fatto!»
 
 
 
 
 
Sophie entrò nella sala comune dei Corvonero velocemente, desiderosa di mettere via i libri e godersi il resto del pomeriggio con i suoi amici.
Poi sentì la musica, una melodia lenta e armoniosa, e si scontrò con gruppi di coppiette che provavano i passi per il ballo oramai imminente.
Quel ballo stava dando alla testa a tutti. Sapeva bene quanto fosse raro che Hogwarts organizzasse cose del genere, ma così era troppo!
Terry aveva sempre un’espressione triste e perennemente imbronciata, per via dell'accordo fra lui e Calì. Anthony era più taciturno del solito e, al minimo accenno al ballo, lasciava la stanza o si immergeva in un libro dei suoi. Michael non vedeva l’ora che quel periodo pre-ballo finisse al più presto, Padma era sempre scontrosa e a Lisa era venuta un’eruzione cutanea da stress, a causa dei continui avvertimenti del professor Vitious sulla condotta più decorosa da mantenere nel corso della serata.
L’unica immune del gruppo era proprio lei, Sophie. Non che quelle occasioni fossero il suo genere - in fondo era Padma quella più mondana delle due -, ma Sophie sarebbe andata al ballo con Michael Stebbins e sapeva che si sarebbe divertita.
Certo, forse le sarebbe piaciuto di più andare con un altro Michael, ma almeno il suo migliore amico non avrebbe trascorso la serata con Cho Chang, che aveva accettato l’invito di Cedric Diggory. Quando Stebbins gliel’aveva detto non aveva dovuto nascondere l’estrema felicità nel sentire quella notizia.
Per poco, però, non le caddero i libri dalle braccia quando vide proprio la sua acerrima rivale chiedere a Michael, il suoMichael, di provare i passi di danza con lei. Lo sguardo di Sophie corse automaticamente verso Roger Davies, che, appoggiato al muro con le braccia incrociate, sembrava essere tranquillo di fronte a quella scena. Ma una piccola ruga sul lato destro della bocca insospettì Sophie, che bene o male aveva imparato a comprendere lo stato d’animo di Roger.
Fu quasi come se le sue gambe si muovessero da sole. Posò i libri sul primo tavolino vuoto e si piazzò di fronte al ragazzo che assunse un’espressione confusa. Ma gli occhi sembravano tristi e a Sophie quel fatto dette fastidio.
«Balliamo, Davies?»
Roger sporse il collo in avanti e spalancò gli occhi.
«Ho sentito bene? O la musica mi sta provocando delle allucinazioni?»
Sophie alzò gli occhi al cielo e gli allungò una mano, che Roger, ancora dubbioso, guardò con sospetto. Era come se avesse paura che, se l’avesse accettata, quella mano l’avrebbe morso.
«Balliamo, dai. Lo stanno facendo tutti ed è un momento di festa, per cui sotterriamo l’ascia di guerra almeno per stasera e balliamo».
Roger, che non aveva staccato gli occhi dai suoi per tutta la durata del suo discorso, lanciò poi un’occhiata dietro la ragazza, alla ricerca di Cho e Michael. Il suo amico continuava a pestarle i piedi, incapace di tenere il ritmo, e Cho gli sorrideva dolcemente, dandogli qualche consiglio.
«E va bene, Fawcett» disse lui, prendendole la mano e facendosi accompagnare verso il centro della sala «Sappi che hai scelto una persona molto ambita. Dovresti sentirti onorata del fatto che io abbia detto sì».
Sophie gli strinse la mano più forte.
«Sei un idiota».
«E tu una stupida».
La ragazza fece per replicare a tono, ma lui fu più veloce.
«Non c’era alcun bisogno di salvarmi dalla visione di quei due, mia eroina. Non è un problema».
«Non mi pareva» disse Sophie, tentando di andare a tempo sotto lo sguardo divertito di Roger «Mi sembravi triste, ecco».
«E…?»
«E non mi piace vedere le persone tristi» pigolò lei, vergognandosi di quell’affermazione «Anche se quella persona sei tu».
Roger rimase colpito, ma non lo diede a vedere. Poi fece un ghigno e accennò ai piedi di lei.
«Sei un disastro».
«La realtà è che non sono molto brava a ballare».
«Mi chiedi di ballare e poi non ne sei capace? Che razza di eroina sei?»
Sophie gli pestò un piede di proposito, ma lui, pur mugolando di dolore, non la lasciò andare.
«Coraggio, segui i miei passi, non è difficile».
La ragazza guardava in basso e Roger si fermò.
«No, Fawcett, devi guardare me, non le mie scarpe».
«Non è così facile, eh».
Roger se la portò più vicino e Sophie lo guardò male.
«Non ci sto provando, sto cercando di insegnarti a ballare».
«Beh, non sei un bravo insegnante».
«Questo perché non mi ascolti. Non devi guidare tu».
«Perché sono una donna!?»
«Sì!» Roger alzò gli occhi al cielo, esasperato. Poi provò a spiegare con lentezza «Non è questione di maschilismo: l’uomo guida i passi, ma sei tu che devi seguirli. Senza alcuna imposizione».
Sophie lo fissò negli occhi per alcuni secondi prima di voltarsi verso Cho e Michael che guardavano nella loro direzione, sconvolti. Vide un barlume di sospetto in Michael che non le piacque affatto.
«Senti, lasciamo perdere» disse lei, allontanando velocemente le proprie mani da quelle del ragazzo «Bisogna essere a proprio agio con il proprio partner nel ballo, e chiaramente io non sono a mio agio con te».
«Che intendi dire?»
«Che per noi due, dati i nostri precedenti e il nostro rapporto, sarà sempre impossibile ballare bene assieme».
Roger, punto sul vivo, le diede ragione annuendo con la testa. Aumentò la distanza tra loro due e, dopo averle fatto una specie di inchino di scherno, se ne andò.
 
 
 
 
 
 
Note:
 
Altro capitolo, altri problemi, questa volta legati al Ballo del Ceppo.
Che dire, ci ho messo un po’ ad aggiornare, perché ho avuto un problema ad un braccio e scrivere per troppo tempo peggiora la situazione. Spero che il braccio migliori presto!
Passando al capitolo, Michael continua ad essere il solito cieco quando si tratta di Sophie. Non si rende conto di quanto le sue parole per lei siano peggio di coltellate, per cui parla e poi non capisce il perché l’amica se la prenda. 
Il Ballo del Ceppo si avvicina e il gruppo dovrà affrontare una serata moooolto movimentata.
Primo vero OC della storia (credo?): Anjan Patil, il padre delle gemelle. Lui, così come la moglie, saranno molto importanti per le storyline di Calì e Padma, per cui lo vedremo ancora.
Non mi chiedete perché abbia scelto proprio Susan Bones per Michael, perché non lo so. Volevo che Michael si trovasse quasi all’angolo, senza più ragazze disponibili, e quindi ho scelto il primo personaggio che mi sembrava più “adatto” a lui. Susan l’ho sempre immaginata dolce e timida, molto simile a Mike, quindi.
Ringrazio tutti coloro che si sono fermati a leggere questa storia. Grazie davvero <3
A presto!
   
 
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