Parte
7
ESTRATTI DAL
DIARIO AUDIO DI
QUI-GON JINN, MAESTRO
JEDI
CORUSCANT,
TEMPIO JEDI 3:7:30
Le
cose stanno andando davvero bene per Obi-Wan. Come direbbe qualcuno, il
ghiaccio tra mio figlio ed i Jedi è stato rotto, ed
è accaduto piuttosto
naturalmente, penso.
I
padawan a cui lui sta insegnando hanno detto delle lezioni ai loro
maestri. I
maestri sono andati a guardare le lezioni, e hanno approvato quello che
hanno
visto e sono andati a parlare con Obi-Wan, bhe, la maggior parte di
loro lo ha
fatto. I maestri più anziani la cui mentalità
sarà più difficile da cambiare
sono venuti da me a farmi i complimenti! Come se io dovessi essere
lodato
perché Obi-Wan è. . . beh, è Obi-Wan.
Gli
ho detto che non è grazie a me che mio figlio è
diventato quello che è, e che
dovrebbero parlare con lui, non con me.
Dall’altro
lato, quello peggiore, se posso chiamarlo così, Anakin mi
sta rendendo la vita
impossibile. Lui stava ascoltando i nostri discorsi sulle lezioni ai
padawan di
Obi-Wan e ha voluto essere incluso in quella classe.
Io
sto tentando di fargli capire che lui non è pronto per
essere inserito in
quella classe, ma lui si rifiuta di ascoltare. Oggi ha avuto un altro
attacco
di rabbia ed l'ho spedito nella sua stanza, dicendogli di meditare sui
suoi
errori, anche se il nostro legame di addestramento mi dice che ha
soltanto un
pò di malumore.
ANNOTAZIONI
SUPPLEMENTARI - SERA
E’
iniziato dopo che ho permesso al mio Padawan di uscire della sua stanza
ed
Anakin ha dimostrato come poco o niente gli ha fatto la punizione
gettandosi ai
piedi di mio figlio, implorandolo di inserirlo nella sua classe.
Obi-Wan
non ha reagito bene al piagnucolio e alle preghiere del ragazzo e gli
ha
ordinato bruscamente di cessare subito quel comportamento vergognoso.
Il
suo tono era così duro ed aspro che Anakin ha iniziato a
piangere.
Obi-Wan
gli ordinò di fermarsi ma riuscì solo a far
piangere il ragazzo ancora di più.
Allora, con mio sgomento assoluto, sentii la voce mentale di mio figlio
dire /
/ ora gli darò una buon ragione per piangere / / e lo vidi
alzare la mano,
pronto a colpire Anakin.
Mi
precipitai in avanti e riuscii a bloccare il suo braccio appena in
tempo, prima
che il mio turbato Padawan potesse accorgersi di quello che stava
accadendo.
Calmai
Anakin e poi lo spedii nella sua stanza, mentre Obi-Wan camminava
avanti e
indietro, il suo nervosismo echeggiava nel legame.
Non
appena fummo soli, mio figlio mi affrontò.
“Perché mi hai fermato? Il ragazzo
aveva bisogno di imparare un po' di disciplina.”
“Hai
ragione, ma non in questo modo. Deve essergli insegnato in modo
diverso.”
“Padre,
Anakin è una mina vagante. Lui ha un potere troppo grezzo.
Se tu non riesci
piegarlo ora alla tua volontà, non sarai più
capace di controllarlo quando lui
sarà grande. Tu sei troppo gentile, troppo comprensivo con
lui. Lui deve
rispettarti di più. Nessuno padawan Sith avrebbe fatto
vergognare il suo
maestro implorandolo e piagnucolando di fronte a lui.”
“Lo
so. Gli allievi Sith non piangono o non hanno attacchi di rabbia. Loro
sono
così spaventati dai loro maestri che neanche pensano a
farlo. Tu mi hai
mostrato il perché, figlio mio. Ma pensi realmente che
questo sia il modo
giusto? Il rispetto deve essere guadagnato, tu non puoi obbligare uno a
rispettarti colpendolo fino a che non è
sottomesso.”
“Io
rispettavo il mio maestro,” Obi-Wan incrociò le
braccia sul torace e mi fissò
con aria di sfida.
“Sei
sicuro, Obi-Wan? Non è che stai confondendo il rispetto con
la paura?” gli
chiesi dolcemente.
“Sì,
lo sono. Il mio maestro era un uomo duro, ma lui mi insegnò
bene.”
“Così
pensi che io dovrei frustare Anakin sulla schiena come il tuo maestro
faceva
con te quando avevi dieci
anni?”
Obi-Wan
rimase in piedi in silenzio per un po’, poi scosse la testa,
“No. Anakin non
capirebbe perché tu lo
hai frustato. Lui
la prenderebbe come una punizione, non come una lezione. La sua
educazione è
stata troppo diversa dalla mia. Colpendolo provocheresti solamente del
risentimento in lui, non un desiderio di fare meglio. Non gli
insegnerebbe
niente .” Mio figlio annuì. “Hai fatto
bene a fermarmi.” La nostra
conversazione fu poi interrotta da una chiamata di Mace Windu, che mi
chiedeva
una spiegazione su uno dei vari rapporti che avevo scritto sulla crisi
della
Federazione del Commercio e quando
finii, Obi-Wan era pronto per ritirarsi nei suoi alloggi.
Così
sono stato lasciato solo a pensare a quell’uomo complesso che
è mio figlio.
Io
l'ho guardato insegnare ad Anakin ed ai suoi studenti. Io so che lui
è paziente
e gentile. L'ho visto ripetere più volte un esercizio o una
spiegazione senza
un segno di irritazione o di impazienza. E di nuovo lui era pronto a
colpire
Anakin senza un ripensamento. Lo avrebbe fatto se io non lo avessi
fermato.
Trovo
così duro conciliare questi due lati di mio figlio, ma non
devo dimenticare
quello che lui è.
Lui
è un Sith.
Lui
stava soffocando
con la Forza Watto,
quando si rifiutò di darci Anakin.
Lui
è un uomo che pensa che il suo maestro era nel giusto quando
lo frustava quando
era solo un bambino di dieci anni.
Non
posso negare che trovo questo molto inquietante.
Io
amo mio figlio, ma ancora una volta capisco che non lo conosco
veramente.
Sono
consapevole che dentro di lui c’è una vena di
gentilezza e comprensione. L’ha
mostrato con sua moglie che ama
con
tutto se stesso e sfiora con la stessa delicatezza che userebbe con una
porcellana delicata Alderaniana. L’ha mostrato con i padawan
a cui lui sta
insegnando, o con Anakin quando lui aiuta il ragazzo con i suoi
compiti. Oppure
con me, quando mi ascolta che gli racconto i miei ricordi su sua madre
ed i
suoi occhi prendano uno sguardo morbido e lontano.
Ma
dietro a tutto questo, custodendolo e trattenendolo, c'è il
suo lato severo;
che non perdona, il lato inflessibile plasmato da una vita passata ad
addestrarsi come un Sith.
Io
non sono sicuro se riuscirò mai a capirlo totalmente,
tuttavia giuro che non mi
fermerò mai dal provare a comprenderlo.
CORUSCANT,
TEMPIO JEDI 3:8:2
Io
so che Obi-Wan è consapevole che i Jedi e i Sith sono
addestrati in modo
differente, e so che lui riesce a controllarsi molto bene ma di nuovo
non posso
scacciare da me questo pensiero.
La
sua relazione con Anakin non è stata rovinata dalla sua
reazione all’attacco di
rabbia del ragazzo. Anakin si è reso conto del suo errore e
ha accettato il
rimprovero di Obi-Wan, anche se era così severo, sa che se
lo è meritato.
Io
sono contento che è finito tutto bene, sarebbe stato molto
triste se la loro
relazione non ufficiale tra insegnante/apprendista si fosse rovinata
prima di
nascere. Senza menzionare, naturalmente gli effetti che ci sarebbero
potute
essere sul loro futuro. Se mio figlio è davvero il Guardiano
del Prescelto,
allora il suo posto è e sarà per sempre vicino ad
Anakin... qualunque cosa
accada..
Ho
letto la profezia del Prescelto e dichiara che il Guerriero Grigio lo
proteggerà, ma la parola
usata nel testo
è antica e ha molti significati. Vuole dire proteggere,
prendersi cura. Ma vuol
dire anche controllarlo, essere vigile. In altre parole, Obi-Wan
è destinato a
proteggere Anakin, ma anche ad impedirgli di precipitare nel Lato
Oscuro, anche
uccidendolo, se questo dovesse essere necessario.
Non ho nessun difficoltà ad ammettere che ho rabbrividito nel leggerlo, perché non posso pensare a una cosa più terribile nel vedere le due persone che amo di più nella mia vita lottare uno contro l'altro.
Parte
8
ESTRATTI DAL
DIARIO AUDIO DEL
MAESTRO JEDI QUI-GON
JINN
CORUSCANT,
TEMPIO JEDI 3:8:7
Mi
dispiace ammetterlo ma ero più preoccupato io di Mace. Mio
figlio perde il
controllo quando
viene sfidato, inoltre
Mace non era stato testimone dell'episodio che aveva coinvolto Anakin.
Tutto
accadde in un pomeriggio mentre Mace ed io stavamo camminando in uno
dei
corridoi discutendo del programma di addestramento di Anakin.
Improvvisamente,
vedemmo un padawan correre nella nostra direzione e Mace si
accigliò a quel
comportamento sconveniente.
“Padawan…”
iniziò a dire, ma la giovane non lo lasciò
parlare.
“Maestro
Windu, deve venire nell'arena di addestramento. Il Padawan Chun ed il
Sith
stanno per scontrarsi!”
“Cosa?”
gli chiesi.
“Loro
stanno per combattere…il Padawan Chun sta insultando il
Cavaliere Sith. Lui è
furioso perché il Consiglio lo ha scelto per insegnare al
corso di spada laser
dei Padawan più giovani. Lui ha detto…”
La ragazza si zittì e guardò in basso i
suoi stivali.
“Cosa
ha detto, Padawan?” Mace l'incitò a continuare.
“Lui
ha detto che al Sith è stato dato quel posto solamente
perché lui è il bastardo
del maestro Jinn ... e che avrebbe dovuto essere lui a insegnare in
quella
classe.”
Mi
girai a guardare a Mace, con urgenza nella voce. “Dobbiamo
andare lì, subito.”
Mace
non sembrò molto allarmato, solo arrabbiato.
“Bruck Chun è un disonore.
L'avremmo dovuto espellere anni fa. Gli farà bene imparare
una lezione da
Obi-Wan.”
“Cosa
stai dicendo, Mace? Mio figlio potrebbe ferirlo davvero. Non gli piace
essere
sfidato.” E senza aspettare la sua risposta, corsi verso
l'arena di
addestramento, mandando per tutto il tempo ondate di calma ad Obi-Wan,
tramite
il nostro legame.
Quando
arrivai, vidi che una piccola folla si era radunata nella stanza e
stava
guardando la scena che si stava svolgendo nel mezzo dell'area di
addestramento.
Sgomitai
tra le persone lì radunate finché non
riuscì ad avvicinarmi e fui capace di
vedere quello che stava accadendo.
Obi-Wan
camminava avanti e indietro vicino alla forma supina di un giovane
umano biondo
che si stava
contorcendo e stava
battendo sul pavimento.
“Cos’è
successo?” chiesi ad un giovane cavaliere Mon Calamari.
“
Maestro, il Padawan Chun ha tentato di attaccare il Cavaliere Sith
Kenobi con
la sua spada laser, ma Kenobi l'ha immobilizzato sul pavimento usando
la Forza.
Bruck sta tentando di alzarsi da parecchi minuti, ma non riesce a
spezzare la
presa che Kenobi ha su lui.” La ragazza sorrise brevemente,
poi ritornò seria
ed aggiunse, “Bruck stava coprendo Kenobi di insulti, ma non
è stato capace di
spezzare la sua concentrazione.”
“Bene,
sembra che dovresti dare a tuo figlio più
fiducia,” disse la voce di Mace, mi
girai di scatto e lo vidi proprio alle mie spalle. “Il suo
controllo è
perfetto.”
Annuii
senza parole mentre Mace faceva un passo in avanti e si dirigeva verso
il
centro dell'arena.
“Lascialo
andare, Cavaliere Sith Kenobi. Penso che il Padawan Chun si sia
già imbarazzato
abbastanza.” Obi-Wan obbedì e con un piccolo gesto
della mano, rilasciò la sua
presa sul giovane.
Bruck
Chun si alzò in piedi e tentò di parlare, ma Mace
fu più veloce.
“Fai
silenzio Padawan Chun, sono al corrente di quello che è
accaduto qui. Tu hai
insultato il Cavaliere Sith Kenobi, il Maestro Jinn ed anche il
Consiglio
insinuando che abbiamo fatto una scelta in base a favoritismi
personali. Vai
nella tua stanza e medita su quello che è accaduto qui oggi.
Forse capirai
perché sei ancora un Padawan e sul motivo perché
non ci siamo fidati di te nel
darti quella classe.”
“Sì,
Maestro,” Bruck Chun si allontanò, con la testa
bassa mortificato mentre
passava tra la folla silenziosa.
Una
volta che se ne fu andato, ritornai a concentrarmi su cosa stava
accadendo
nella sala.
Mace
si stava scusando con Obi-Wan, e mio figlio stava insistendo che non
era
necessario. Allora il
mio amico cambiò
argomento.
“Viene
qui ad allenarsi, Cavaliere Sith Kenobi?”
“Ad
allenarmi con i droidi, Maestro Windu. Nessuno degli studenti
è disposto ad
allenarsi con me, e loro non sono ancora pronti per impegnarmi in un
buon
allenamento.” Non c'era amarezza nella voce di Obi-Wan, solo
accettazione.
“Le
piacerebbe allenarsi con me, allora? Pensa che sarei capace di farla
sudare?”
chiese Mace, il suo tono conteneva una leggera sfida.
“Sarebbe
un onore, Maestro Windu. Il suo stile di combattimento, il Vaapad,
è stato
spesso discusso al Tempio Sith. Sarà un piacere riuscire a
penetrare nella sua
guardia.” Mio figlio sorrise, ferino, ed un mormorio di
disapprovazione salì
dalla folla per l’arroganza percepita nel tono di Obi-Wan.
Solamente
io sapevo che Obi-Wan non si stava vantando o faceva
l’arrogante. L'avevo già
visto combattere, ed ero consapevole che aveva
l’abilità di battere Mace.
Con
un disdicevole brivido di aspettativa per il duello a cui stavo per
assistere,
mi allontanai dalla folla per sedere sulle gradinate, presto imitato
dagli
altri Jedi.
Obi-Wan
e Mace si tolsero i loro mantelli, accesero le loro spade laser,
s’inchinarono
per il saluto, l'uno di fronte all'altro, poi si misero in posizione di
combattimento.
Le
loro due lame, una porpora, e una gialla presero vita e il duello
iniziò.
All'inizio,
Mace sembrò chiaramente superiore ad Obi-Wan. Lui attaccava
e si spingeva in
avanti mentre mio figlio si difendeva e retrocedeva ad ogni colpo che
calava su
di lui.
Poi
lentamente ma decisamente il duello cambiò e Obi-Wan smise
di ritirarsi ma si
bloccò sulla sua posizione mentre i suoi movimenti si
armonizzavano sempre di
più con quelli di Mace.
Compresi
in un lampo che mio figlio stava sincronizzando se stesso con il ritmo
del suo
avversario, esattamente come faceva quando eseguivamo insieme i kata.
Tuttavia
questa volta la sua coordinazione con Mace aveva un'intenzione diversa,
pericolosa. Obi-Wan stava imparando a muoversi e a pensare come Mace
allo scopo
di scoprire i suoi punti deboli.
Per
alcuni lunghi minuti, il duello continuò, sembrava un
balletto coreografico,
così tanto in sincronia erano i due uomini. I due
attaccavano e si ritiravano,
avanzavano di lato e si giravano e saltavano mentre paravano i colpi
dell'altro
con facilità.
Gradualmente,
Obi-Wan divenne sempre più aggressivo ed audace e Mace
rispose gettando tutta
la sua potenza nella forma di Vaapad, andando contro mio figlio con
tutto
quello che aveva, solamente per essere deviato e attaccato di nuovo.
Mentre
il duello aumentava di velocità, le loro spade si muovevano
ad una tale
rapidità, che era quasi impossibile seguirle.
Mace
era più forte di Obi-Wan, ma mio figlio era più
veloce, così veloce che c'erano
dei momenti in cui i suoi colpi sembravano arrivare da quattro
direzioni
diverse.
Potevo
sentire l’aggressività di Obi-Wan aumentare ad
ogni colpo, mentre combatteva,
ma anche il suo assoluto controllo. Era come se stesse camminando
sull'orlo di
un precipizio; un solo passo in avanti e sarebbe caduto dentro, ma il
suo
equilibrio era assolutamente perfetto. Lui stava combattendo come un
Sith,
sempre sull'orlo del Lato Oscuro, assorbendo da esso il suo potere per
renderlo
più forte, ma senza restituirglielo e senza mai lasciarsi
dominare.
L’incontro
continuò, quello che era iniziato come una sessione di
allenamento si era
trasformato in una gara tra due uomini che non avevano mai trovato
nessuno al
loro livello…fino a quel momento.
La
notizie del duello si sparse nel Tempio come una macchia
d’olio e le gradinate
si riempirono con un pubblico intimorito e piuttosto attento.
Potevo
sentire lo stato d’animo degli spettatori, e la maggior parte
di loro presumeva
che Mace avrebbe vinto. Le sole eccezioni erano: gli studenti di
Obi-Wan,
Anakin, che ora era seduto al mio fianco, e che si tratteneva appena
dall’acclamarlo apertamente, ed io.
Gli
occhi di Anakin erano spalancati come piattini e diventavano sempre
più larghi
ad ogni colpo portato da Mace e che Obi-Wan parava.
Sospetto
che il mio Padawan sia in qualche modo più intimorito da
Mace Windu che dal
Zabrak che Obi-Wan
aveva affrontato su
Tatooine e Naboo.
Mi
chiedo come la prenderebbe il mio amico. Forse glielo dirò
per vedere la sua
reazione, ma solo dopo che si sarà ripreso dalla sconfitta
di oggi.
Posso
ancora vedere l'occhiata sbalordita sul suo viso mentre Obi-Wan, dopo
essere
riuscito a saltare e ad atterrare esattamente dietro a lui,
sfiorò la sua
schiena con la spada laser anche prima che Mace avesse il tempo di
voltarsi.
Se
l'arma fosse stata a piena potenza, Mace sarebbe stato tagliato
diagonalmente,
dalla spalla all’anca. Invece, questa volta, cadde
semplicemente sul terreno e
rimase lì, con la punta della spada laser gialla premuta
contro la sua schiena.
Un
silenzio sbalordito seguì la vittoria di Obi-Wan, prima che
un applauso
tuonante eruttò, mentre mio figlio aiutava Mace ad alzarsi,
e i due si
stringevano la mano.
Le
gradinate si vuotarono, e la folla si precipitò
nell’arena di addestramento,
commentando l’incontro e provando a copiare alcune delle
mosse che avevano
visto. Obi-Wan fu circondato dai suoi studenti, ma anche da alcuni dei
cavalieri più giovani, inclusa il cavaliere Mon Calamari con
cui avevo parlato
prima e tutti loro desideravano sapere com’era riuscito ad
eseguire
quell'ultima mossa.
Anakin
voleva unirsi a loro, ma io lo fermai dicendogli di aspettare la sera,
quando
avrà Obi-Wan tutto per lui.
La
vera ragione dietro al mio rifiuto è che, in quel momento
non volevo che
reclamasse l'attenzione di mio figlio. Per la prima volta dal suo
arrivo, i
Jedi lo stavano facendo sentire il benvenuto.
Uno
dei suoi ammiratori, un cavaliere di sesso femminile con corti capelli
biondi
andò nello spogliatoio e gli portò un asciugamano
per asciugarsi il viso ed il
collo. Un altro cavaliere, un giovane con capelli scuri andò
a recuperare il
suo mantello, e molti altri lo fermavano per chiedergli di esaminare
l’impugnatura della sua spada laser o congratularsi con lui.
E
mio figlio era nel mezzo di quella folla, sorridendo felice ed un
po’
imbarazzato mentre gli veniva chiesto di nuovo e di nuovo come era
riuscito ad
“uccidere” Mace Windu, ed i suoi studenti
dichiaravano ad alta voce che lui era
il più grande spadaccino dell'Ordine.
Sì,
dell'Ordine.
Ed
essi non intendevano quello dei Sith.
Le
cose stavano cambiando, Obi-Wan era più un estraneo.
Lui
è uno di noi, come ha sempre desiderato essere.
…..........................
Nota: dovete immaginare che Qui-Gon stava ascoltando
le registrazioni del
suo diario. Finisce in modo
improvviso. Il motivo lo scoprirete
presto
“È
pronto ad andare, Maestro?”
Qui-Gon
Jinn trasalì e prima che potesse rendersi conto di quello
che stava facendo
spense di colpo il registratore audio.
La
sua voce registrata cessò circolare nella stanza, e lui si
girò verso la porta,
esclamando, “Solo un momento, Anakin.”
“Va
bene, ma ricordati che ci metteremo un po’ per arrivare alla
Sala del
Consiglio.”
“È
un modo gentile per ricordarmi che sono lento?”
S’intromise la voce di Obi-Wan
e Qui-Gon sorrise alla leggera canzonatura tra i due uomini che lui
amava di
più.
Era
così bello vederli andare d'accordo, specialmente ora che il
timore di vederli
impegnati in un duello fratricida era svanito per sempre.
Il
Maestro Jedi sospirò dopo aver guardato il registratore
audio ancora nella sua
mano. Non sapeva cosa l’avesse spinto ad ascoltare, proprio
ora, quella
particolare sezione del suo diario.
Era
perché, in quelle registrazioni di tredici anni prima,
c’erano già i semi di
cosa sarebbe accaduto quel giorno?
Qui-Gon
scosse la testa e si concentrò per essere pronto prima che
Anakin si decidesse
a spalancare la porta. Negli anni di addestramento il suo precedente
Padawan
aveva imparato molte cose, ma la pazienza non era stata fra queste.
“Maestro?”
“Padre?”
Qui-Gon
sorrise tra se e rispose, “Sto arrivando.”
Gettò
un ultimo sguardo allo specchio controllando che i suoi capelli quasi
bianchi e
la barba fossero in ordine e si mosse verso la porta.
“Sono
qui,” disse, guardando i due uomini che l'aspettavano in
mezzo alla stanza.
Anakin
era elegante nel suo nuovo mantello marrone, la tunica e i pantaloni
beige e i
lunghi capelli biondo scuro erano, almeno per quel giorno, legati
ordinatamente
indietro con una cinghia di cuoio.
Obi-Wan
invece sembrava quasi regale nell’uniforme grigia. I capelli
corti e la treccia
lunga fino alla vita, la barba ben curata e piccoli pezzi di argento
vicino
alle tempie lo facevano sembrare molto solenne.
Qui-Gon
tentò di non pensarci, ma non poteva evitarlo. La scena, che
aveva trovato ad
accoglierlo quando era arrivato nell'ufficio di Palpatine, sarebbe
rimasta
impressa per sempre nella sua memoria….