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Autore: Emaluck    19/08/2020    0 recensioni
Un ragazzo adolescente all'improvviso si ritrova solo al mondo, mentre cerca di imparare a sopravvivere deve combattere la solitudine e la tristezza data dal ricordo dei suoi amici e parenti ormai ridotti a mere immagini mentali.
Genere: Avventura, Drammatico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Apro gli occhi e mi ritrovo con lo sguardo rivolto verso la finestra di camera mia, dalle tende filtra luce sotto forma di pulviscolo. Mi alzo dal letto e lentamente mi avvicino alla finestra, apro le tende ed osservo il panorama fantastico e malinconico che si staglia davanti ai miei occhi: il sole sta sorgendo, i raggi pian piano iniziano ad illuminare il vialone su cui si affaccia casa mia, l’alba segna l’inizio di un nuovo giorno.

Scendo al piano di sotto per fare colazione e decido di prepararmi un pasto abbondante: metto la padella sul fuoco e ci verso un filo d’olio, poi prendo due uova dal frigo e lascio cadere albume e tuorlo in padella; mentre bevo un po’ d’acqua il mio sguardo cade sullo scaffale dei vinili, mi avvicino al mobile e, incuriosito dagli ideogrammi e dal colore rosso scuro della copertina, scelgo Scenery di Ryo Fukui. Ripongo ciò che c’era prima sul piatto (Chet Baker in Tokyo) per dar spazio al vinile appena preso e inizia a risuonare per tutto il soggiorno il piano di Fukui; nel frattempo lo scoppiettare delle uova sul fuoco mi dice che sono quasi pronte, sfrutto il tempo di cottura rimasto per spalmare della cioccolata sul pancarré, poi metto le uova nel piatto ed inizio a fare colazione.

Mentre mangio rifletto sul da farsi: prima di tutto mi serve un mezzo con cui spostarmi, andare in bicicletta è fuori questione perché ho intenzione di coprire grandi distanze, dovrà essere per forza o una macchina o una moto; è probabile che prima di trovare qualcuno debba percorrere centinaia se non migliaia di chilometri perciò dovrò dotarmi di una tenda, di un piccolo fornello a gas e di una borraccia abbastanza capiente; costruirò una radio con cui ricevere messaggi da altre persone, andrò in biblioteca per trovare materiale interessante su come progettare una scheda che capti le FM ma  prima sarà meglio occuparsi di ciò che è immediato.

Mi vesto, esco di casa e mi dirigo verso un negozio che vende articoli da campeggio. Prendo un mattone da un cantiere lì vicino, sfondo la vetrina, entro nel negozio e rubo in fretta tutto ciò che mi serve.

Durante il ritorno a casa allungo il percorso per prendere qualcosa in un supermercato vicino, sulla strada però faccio caso ad un concessionario di motociclette: l’edificio essenzialmente è costituito da un grande monolocale che ospita vari modelli di moto al suo interno e sul retro c’è un piccolo percorso per provare i veicoli, tra l’edificio del concessionario e il cancello che chiude la proprietà c’è un piccolo spiazzo adibito a parcheggio. Nonostante la lontananza ed i vetri appannati dalla polvere riesco a riconoscere distintamente un modello di moto “custom” che un ragazzino come me non si potrebbe mai permettere: la “Bonneville Bobber” della Triumph, il prezzo di listino era di circa 12.000$ ed io posso averla gratis. Pensavo che in occasioni simili la mia morale si sarebbe fatta sentire, mi avrebbe detto cose tipo: “dovresti prendere in prestito solo ciò che è strettamente necessario!” o “quella moto non te la sei guadagnata, c’è chi si è fatto il culo per averla!”, purtroppo prima ancora di riuscire ad elaborare uno solo di questi pensieri sono già in un negozio di fai da te cercando una scala abbastanza alta; trovata la scala adatta ci ho messo poco a spaccare il vetro ed entrare nel concessionario, trovo il  comando per aprire il cancello ed in un batter d’occhio sono fuori dal parcheggio in sella alla Triumph. 

Porto il carrello fino a casa e torno a prendere la moto. 

Mentre mi dirigo verso la biblioteca della città penso alla prossima sfida, costruire una radio che riesca a captare le frequenze FM: prima di venire trascinato in quest’incubo ero uno studente ad un liceo di lingue, non so niente di circuiti e tecnologia, sto andando in biblioteca per prendere qualche libro che mi possa aiutare a costruirla ma penso comunque che ci dovrò lavorare a tempo pieno per qualche settimana; il più grande problema di quest’impresa è che non potrò testarla perché non c’è nessun segnale da ricevere in questa città.

Arrivato in biblioteca arraffo qualche manuale di elettrotecnica ed un libro di progetti di ricevitori radio. Dopo vado a fare rifornimento da un benzinaio: col fedele mattone entro nella stazione e mi rifornisco di due taniche. Al che mi rimetto in sella e torno a casa.

I preparativi sono quasi pronti, ora manca solo la radio.

 
   
 
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