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Autore: Sereko    17/08/2009    2 recensioni
A sprazzi riacquistavo lucidità,rendendomi vagamente conto di trovarmi nel mio letto,poi il buio dell'incoscienza mi riportava prepotentemente giù,cancellando la consapevolezza e facendomi affondare nella confusione. L'ultimo pensiero incoerente fu la consapevolezza che questa volta non ci sarebbero state braccia forti e calde a salvarmi.[...]Ma quando li vidi incedere verso di me gli occhi neri e le labbra arricciate sopra i denti e le mani tese in avanti pronte a strapparmi il mio bambino,mi lasciai prendere dal terore e urlai
Genere: Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 5












Il tragitto in macchina fu quanto di più terribile ci potesse essere, il silenzio nell’abitacolo  incitava il fluire dei miei pensieri, mentre le fusa della Volvo mi ricordavano Edward, acuendo in maniera esponenziale i miei sensi di colpa.

Non che non dovessi averne, anzi, il dolore e l’angoscia mi sembravano la giusta punizione per le mie sconsiderate azioni, nonché il mezzo migliore per espiare le mie colpe, ma le lacrime che minacciavano di uscire e il viso stravolto non erano certo qualcosa che avrei voluto che Alice, tramite le sue visioni, e quindi Edward, vedessero.

Contrariamente a ciò che era accaduto in passato, quanto successo pochi istanti prima con Jacob, doveva rimanere nascosto, celato dalla mia difettosa – ma ora provvidenziale – mente.

Per questo, e per altri ovvii motivi, avevo detto a Jacob che non era più il caso che ci vedessimo, né che venisse a Villa Cullen.

Per un istante meditai persino di fare una deviazione e di andare a trovare Charlie, per cercare di rilassarmi, ma sapevo che non sarebbe valso a nulla e puntai verso casa.

Vederlo sotto il portico, ad aspettarmi sorridente, fu il colpo di grazia.

Sembrava quasi che volesse farmi intuire con quel gesto, lo stesso modo in cui mi aveva accolta Jacob, che sapesse quanto era accaduto.

Scacciai questo pensiero velocemente così com’era venuto, era solo la mia coscienza sporca a farmi vedere le cose in questo modo,mi dissi. Non c’è nessun secondo fine, né messaggio subliminale nel suo modo di accogliermi, è soltanto contento di vedermi, così come dovrebbe essere. Così come dovrei esserlo io.

Così, ignorando le fitte dolorose all’altezza del cuore, mi sforzai di fare un sorriso convincente e spensi il motore.

Mi raggiunse alla sua velocità, aprì lo sportello e quasi mi strappò via dalla macchina, abbracciandomi teneramente.

<< Bentornata amore mio >> mi sussurrò all’orecchio prima di baciarmi esultante.

La sua gioia era talmente profonda e sincera che mi dovetti sforzare per non scoppiare in lacrime, mentre le mie labbra si muovevano naturalmente insieme alle sue.

Quando ci staccammo puntò il suo sguardo dorato nel mio e mi parlò, sempre con il sorriso sulle labbra.

<< Ho chiesto agli altri se potevano lasciarci la casa libera per oggi … tornano domani >>

<< Co … siamo soli in casa? >> domandai un po’ stupita. Forse dovette accorgersi male la mia espressione perché i suoi occhi sembrarono scurirsi per un attimo.

<< Non deve per forza succedere qualcosa fra di noi, anzi, è che … pensavo, insomma, che ci avrebbe fatto bene passare un po’ di tempo soli e… >>

<< Va bene >> lo interruppi << cioè, mi sembra una buona idea, voglio dire … >>

Mi bloccò con un bacio veloce sulle labbra << Non sprechiamo allora il nostro tempo, andiamo di sopra, ti va? >>

Annuì sorridendo appena, lui mi prese tra le braccia e mi portò a velocità inumana dentro casa.

 

 

Ero placidamente distesa sul petto di  Edward, mentre lui con la mano mi accarezzava lentamente la schiena da sopra la stoffa della maglietta, e potevo affermare senza timore di smentita, che questo era il mio paradiso in terra.

In questo momento nulla contava o esisteva al’infuori di noi due, niente problemi, tradimenti o preoccupazioni. Solo noi due, ed era meraviglioso.

Avevamo passato tutto il pomeriggio in camera nostra, cercando di riabituarci l’uno all’altra , cosa che con mia somma soddisfazione non era stata per niente difficile, coccolandoci e parlando.

Tutte le ansie per il timore che scoprisse il mio tradimento erano sparite nell’esatto attimo in cui aveva poggiato le sue labbra sulle mie, e da lì era stato beato oblio.

Mi accomodai meglio sul suo petto e strinsi maggiormente la presa delle braccia, mentre lui lasciava una scia ardente di baci dalla fronte al collo.

<< Che ne dici >> disse baciandomi la testa << se facciamo un viaggio? Solo io e te >>

<< Un viaggio? >>

<< Si, non ti andrebbe? Potremmo andare in Gran Bretagna, ci sono dei posti davvero molto belli e potresti vedere Stratford Upon Avon. E poi Oxford e perché no, potremmo anche fare un giro in Scozia, nel Galless … Sono sicuro che ti piacerebbe e vedresti tutti i luoghi descritti nei tuoi libri preferiti >>

Alzai di scatto la testa e lo fissai << Dici sul serio? >>

<< Non va bene? Forse preferisci Parigi o posti più caldi come Spagna, Portogallo … >>

<< Scherzi? Sarebbe fantastico! Voglio dire, L’Inghilterra , Londra e … e il Derbyshire e Shakespeare , Elisabeth e Darcy, Cathy e Heatcliff … quando partiamo? >>

Edward scoppiò a ridere a mi accarezzò il viso.

<< Quando vuoi amore mio, dammi solo il tempo di preparare tutto. Se avessi saputo che la tua reazione sarebbe stata questa l’avrei proposto prima >>

Risi e mi chinai a baciarlo << Anche ora va bene. Grazie davvero >>

Mi posizionò su di sé e sorrise << Quando vuoi >> mi baciò le labbra

<< Ciò che vuoi >> Mi attirò sé molto lentamente, continuando a sorridere e mi baciò.

Era da molto tempo che non stavamo insieme così, e questo bacio era arrivato come a suggellare la magia e la perfezione del momento, di quell’armonia che da tanto era sparita dalle nostre vite.

Con le mani gli accarezzavo  il viso, i capelli, il petto, mentre lui mi toccava leggermente i fianchi e il volto.

Presto ci trovammo ad ansimare e desiderosa di approfondire quel contatto feci scivolare le mani dai capelli al viso sino al petto, presi un bottone tra le dita e lo sfilai dall’asola.

Con il cuore a mille scesi sul secondo bottone, quando mi ritrovai improvvisamente con le mani bloccate poggiate sul suo petto e i suoi occhi neri che mi scrutavano severi.

<< Bella >> mi rimproverò con voce roca

Aggrottai le sopracciglia mentre un vago rossore si diffondeva sulle mie guance. Mi stava respingendo?

<< Cosa? Che c’è? >>

<< Che stavi facendo? >>

<< Che stav … che significa che stavo facendo? Secondo te cosa stavo facendo? Un uomo e una donna, sposati per giunta, in un grande letto, soli in casa, secondo te cosa … >>

Mi zittì poggiandomi due dita sulle labbra, mentre io fumante di rabbia ed umiliazione lo guardavo con le lacrime agli occhi.

Non pensavo che avrei dovuto subire ancora tale trattamento dopo la luna di miele e invece … una parte piccola, ma ora presente più che mai, della mia mente mi fece presente che Jacob non mi avrebbe mai trattata così, non mi avrebbe mai rifiutata.

Questo pensiero provocò nuove fitte, di natura diversa, che sommate al dolore appena nato mi fecero bruciare il petto.

<< So cosa stavi facendo. E’ per questo che ti ho fermata >>

Mi schiarì la voce prima di parlare << E posso sapere … potrei sapere perché? >>

Edward aggrottò la fronte << Perdonami Bella,non voglio ferirti ma… >>

<< Lo hai già fatto >> sputai con quanta più rabbia potevo, ma ne uscì solo una frase tremolante e rotta dal pianto << quindi parla pure chiaramente >>

<< Non voglio rischiare che tu rimanga incinta. Quando sarai trasformata potremo … ma ora no >>

Il dolore fu più forte di quanto immaginassi e per questo mi colse impreparata, rompendo gli argini che avevo costruito con tanta fatica.

Tutto il dolore passato tornò prepotentemente , aggiungendosi a quello presente, mozzandomi il respiro.

Mi ritrovai a singhiozzare senza fiato, ad occhi chiusi, mentre mi rendevo vagamente conto dei tentativi di Edward di calmarmi.

<< Bella >>

<< Lasciami >>

<< Bella ti prego … >>

<< LASCIAMI! >> urlai con quanto più fiato avevo in corpo. Scesi dal letto e barcollando mi diressi al bagno.

<< Bella ascoltami >>

<< NO! Non c’è più nulla da dire. Direi che il viaggio ora è annullato >>

    








Angolo Autrice
Ok,ok... non mi uccidete vi prego! Ho già detto,e continuo a ripeterlo,e lo giuro , questa storia è a lieto fine e soprattutto è una Edward/Bella, giusto per chiarire eventuali malintesi. Si,so che non sembra ma giuro che è così (anche perchè ,se lasciassi straripare la mia parte sadica mia sorella mi farebbe fuori...e come detto,ci tengo a vivere!) Quindi,sperando di aver evitato scatti d'ira improvvisi,torniamo al capitolo. Mia sorella -che li legge sempre prima che li pubblichi,e quindi facendo un mostruoso scarica barile do a lei eventuali colpe circa la schifosità(licenza poetica u.u) dei capitoli- ha detto che è un po' strano,come se fosse stato scritto per forza,senza ispirazione. In un certo senso è così... la prima parte l'ho scritta mentre ero ancora a mare,in vacanza, la parte del litigio invece qui a casa... e non mi convince molto,ma visto che mi seccava riscriverla eccola qua -_-" . Comunque, visto che il prossimo capitolo - che già ho iniziato a scrivere - sarà il capitolo della svolta, urgono alcuni avvisi. Innanzitutto, niente è come sembra , la verità non è per forza una,la realtà non è per forza quella che si crede. Tutte le convinzioni,tutte le certezze possono rivelarsi solo una nuvola di fumo. Tutto il dolore,le sofferenze,passate,presenti e future possono svanire in un attimo basta solo una piccola cosa... non è la speranza,non è la fede,non è l'amore,non è magia,non è stregoneria,è solo la mia pazzia xD Non aaggiungo altro,forse più avanti riuscirete a capire la verità che,lasciatemelo dire, è sempre stata sotto i vostri occhi...spero solo che non mi ucciadiate quando sarà finita la storia,nè che mi lanciate epiteti poco carini ^^" . Comunque, ora concludo qui,che questo pezzo è anche più lungo del capitolo stesso!
Glance Rendersi conto che la persona che ami e di cui ti fidi ha fatto forse l'unica cosa che non avrebbe dovuto fare ti ferisce davvero in modo irreparabile. Come vedi,nonostante tutto, Bella soffre ancora,e anche molto. Cerca di andare avanti, di chiudere pure un occhio,di accantonare tutto ma l'ennesima parola sbagliata di Edward, l'ennessima azione sbagliata, feriscono ulteriormente Bella, facendole domandare,sempre con maggiore convinzione " E se avessi scelto Jacob? Perchè non l'ho fatto? E' troppo tardi? Posso sempre tornare indietro?" . Spero che anche questo capitolo sia di tuo gradimento, un saluto ^.^
  
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