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Autore: GYHoggy2020    23/08/2020    3 recensioni
Quando il rosso uscì dagli spogliatoi, vide Harry vestito in tuta di pelle nera. «Oh, no! Non dirmi che andremo da Mione con la tua moto volante!» esclamò spaventato. L’ultima volta che l’avevano cavalcata, durante una missione segreta, erano atterrati malamente su un mucchio di letame maleodorante e ci erano volute parecchie docce e molti giorni per perderne l’odore.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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31 ottobre 2001
 
«Forza Ron o faremo tardi!» urlò Harry, coi capelli ancora umidi, mentre indossava la giacca.
Entrambi avevano avuto una giornata pesante al Ministero. Quella mattina un pericoloso troll era entrato in un pub di un paesino della Scozia e aveva creato notevole scompiglio. Molti Babbani erano stati feriti e una squadra di Obliviatori era ancora al lavoro per rimediare al disastro. Gli Auror erano dovuti intervenire perché un mago, che era nel bagno del locale intento a svuotarsi la vescica, dalla finestra aveva visto un uomo vestito di nero che aveva materializzato la pericolosa creatura al limitare del boschetto lì vicino.
Harry e Ron avevano cercato a lungo, però del misterioso individuo non c’era traccia.

Quando il rosso uscì dagli spogliatoi, vide Harry vestito in tuta di pelle nera. «Oh, no! Non dirmi che andremo da Mione con la tua moto volante!» esclamò spaventato. L’ultima volta che l’avevano cavalcata, durante una missione segreta, erano atterrati malamente su un mucchio di letame maleodorante e ci erano volute parecchie docce e molti giorni per perderne l’odore.

Potter sghignazzò all’espressione dell’amico: «È da giorni che ci ricorda continuamente di questo misterioso incontro e ogni volta lo fa con un cipiglio che mette i brividi. Non voglio arrivare in ritardo e se tu avessi impiegato meno tempo a ripulirti i vestiti dalle nappole saremmo in orario! Perciò posa le tue stupide chiappe sulla sella, forza!!».

Viaggiarono per molte ore verso nord, immersi tra le nuvole, dapprima baciati dal sole del primo pomeriggio e poi, dopo il tramonto, avvolti dal freddo cielo stellato.

Weasley, tormentato dai brividi, proruppe all’improvviso in un lungo lamento, risvegliando Harry dal suo sogno ad occhi aperti, in cui Ginny gli stava faceva quello che gli aveva sussurrato alle orecchie quella mattina, facendolo arrossire. «ARGHHHH!!! Spiegami perché quella matta ci fa andare a Hogwarts di sera tardi!!! Non avrà mica in mente di farci rimettere a studiare, ehh?? Mi sono bastati sei anni di scuola e tre di studio da Auror, non ne posso più di libri e pozioni!»

«Ho provato a chiedere a Gin se sapeva qualcosa, ma mi ha detto che, se avesse parlato, Hermione l’avrebbe spellata viva, perciò non so cosa stia tramando. Quello che è certo è che da giorni ci ossessiona e sai benissimo che se non ci presentassimo in tempo potremmo rimpiangerlo a lungo!»

Verso le undici atterrarono davanti ai cancelli di Hogwarts e quando Harry fissò i cinghiali sulle alte colonne laterali gli sembrò che chinassero la testa per salutarlo. Mandò il suo patronus ad avvisare la McGrannit del loro arrivo e seguì con lo sguardo il luminoso cervo allontanarsi lieve al galoppo.

Poco dopo i due ragazzi intravvidero una luce avvicinarsi lentamente fino a quando scorsero Gazza arrancare per il sentiero. «Le mie povere ossa! Tutta questa umidità devono sopportare solo perché è arrivato il Salvatore e il suo compagno di merende!» brontolò velenoso mentre apriva i chiavistelli. «Seguitemi e pulitevi i piedi dal fango prima di entrare o giuro che vi faccio lavare tutto il pavimento dell’ingresso senza magia!» aggiunse guardando i loro stivali che sostavano in una larga pozzanghera.

«Abbiamo un appuntamento con Hermione Granger, puoi indicarci dove trovarla?»

«La Granger? Non sapevo che fosse qui! Io ho solo l’ordine della preside di portarvi da lei! E visto che siete così famosi per i vostri incantesimi, pulite i vostri stivali!» esclamò aprendo il portone. «Sapete dov’è l’ufficio della McGrannit, vero? Addio!» e se ne andò verso il suo bugigattolo.

Ron guardò allibito l’amico e sbottò: «Passano gli anni ma certe cose non cambiano mai!! Non sarebbe ora di mandarlo in pensione???»

Salirono al settimo piano e quando giunsero di fronte ai Gargoyle Harry si chiese quale fossero le parole da pronunciare per farli spostare. Proprio mentre stava per chiedere a Ron se le conoscesse le due statue di spostarono e dall’apertura spuntò la preside.

«Buonasera signor Potter e signor Weasley, prego venite nel mio ufficio.» e montò sulla scala a chiocciola ascendente senza dar loro nemmeno il temo di ricambiare il saluto.

«Miseriaccia, cosa sta succedendo?» sussurrò il rosso preoccupato, mentre la scala saliva in silenzio.

«Prego accomodatevi. Visto che siete qui vorrei chiedervi un favore. Potreste venire a scuola un paio di volte per spiegare il mestiere degli Auror ai ragazzi del quinto anno che devono scegliere il loro lavoro futuro? Sono sicura che sareste enormemente graditi e confido nella vostra disponibilità!»

«Profes... mi scusi, preside McGrannit Hermione ci sta aspettando e se non arriviamo in tempo ci farà vedere i sorci verdi!» spiegò Harry, aggiungendo subito dopo «Lo sa che verremo, Hogwards è ancora la nostra casa!»

«Perfetto!» esclamò la donna battendo le mani e con un ampio sorriso che sollevava miriadi di rughette sul viso. «La signora Granger vi attende nel bagno delle femmine!» e fece un cenno per indicar loro la porta.

I due ragazzi si guardarono allibiti, salutarono la preside e si allontanarono perplessi.
«Ma in questa scuola ci sono tantissimi bagni per le femmine, dove dobbiamo andare??»

Mentre camminavano in fretta per il corridoio del settimo piano videro arrivare una lontra perlacea che volteggiò attorno ai loro corpi e poi si dispose verso lo scalone, muovendosi piano e mormorando che la seguissero. Ron sorrise alla vista dell’animale della sua ragazza e accelerò il passo, con l’amico alle calcagna.

Arrivarono davanti a una porta e Harry, aprendola, fece cenno al rosso di entrare.
La stanza era buia, ma al loro ingresso si illuminò mostrando pareti decorate con festoni e lampade colorate e, proprio al centro della zona lavandini, c’era una magnifica tavola imbandita con Hermione seduta leggermente imbronciata. «Come al solito siete in ritardo!» sbottò e quando si alzò di spinta i ragazzi arretrarono convinti che li avrebbe affatturati.

Invece li abbracciò e gridò: «Buon anniversario!». Aveva gli occhi lucidi di lacrime quando aggiunse: «Sono passati dieci anni da quando avete abbattuto il troll di Raptor e siamo diventati amici!».
   
 
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