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Autore: Kameyo    23/08/2020    4 recensioni
Ogni essere vivente ha un'anima gemella, ma in mondi tanto vasti è difficile che tutte le coppie riescano a incontrarsi. Per questo, a ogni neonato di ogni pianeta viene regalata una bussola speciale, l'ago punta solo in direzione del proprio spirito affine. Le anime gemelle condivideranno ogni sensazione fisica almeno finché non s'incontreranno e potranno stare insieme.
"Sasuke credeva di aver ricevuto una bussola rotta. Sentiva le sensazioni dell'altra persona su di sé, poteva percepirla, era viva, esisteva, ma l'ago continuava a girare a vuoto come se non riuscisse a trovarla, e Kathréptis era un pianeta fin troppo piccolo perché questo fosse possibile. Ma forse era proprio Kathréptis il problema.
[AU!Soulmate][La raccolta potrebbe contenere delle OS]
Genere: Erotico, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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26.
Ti ho cercato tra le stelle
 
 

 
Il tramonto della Terra ha colori che su Kathréptis si vedono solo sui fiori. Il viola fuso all’azzurro che pian piano si spegne per diventare blu, l’arancio che sfuma sul rosa mentre il Sole si nasconde tra le montagne. L’oscurità che giunge lenta, dolcemente.
Non ha mai visto niente di più bello, mai tanti colori in cielo tutti insieme.
Sul ciglio del burrone, immerso fra gli alberi, Sasuke osserva lo spettacolo con occhi rapiti. Ha il cuore ricolmo di emozioni, la testa quasi del tutto libera dai pensieri, esiste solo quel tramonto, quella luce accecante che lascia il posto al bagliore mite della Luna.
Vorrebbe condividere quel momento con qualcuno. Con Naruto. Immerso nella quiete di quegli istanti.
I suoi occhi sono blu. Lui è luce.
Naruto sarà come quel tramonto? Avrà la stessa bellezza? O sarà di più?
Sasuke sente il peso della bussola aumentare, l’ago ha iniziato a tingersi di rosso non appena è atterrato. Naruto vive nell’intricato labirinto grigio situato a valle, è lì che punta ogni parte di sé. È così vicino da fargli tramare le gambe.
«Immagino tu voglia andare a cercarlo.»
La voce di Ashura è pacata, i suoi occhi trattengono a stento la malinconia infinita di cui è pregna la sua vita. Indra arriverà non appena avrà acceso il localizzatore, lo porterà via o rimarrà lì finché la maledizione non lo ucciderà; Ashura lo seguirà in entrambi i casi.
«Aspetto questo momento da tutta la vita» risponde con la gola secca. «E adesso che sono vicino, sono terrorizzato.»
Ashura gli accarezza i capelli come se si conoscessero da sempre, la sua mano gentile somiglia a quella di Itachi.
«Posso assicurarti che anche lui ha paura, ma conoscendolo, se si è accorto che la bussola punta qui, starà già scalando il sentiero per raggiungerti. Paura o no, non si ferma di fronte a niente.»
«E se dovessi disgustarlo? Ho la coda, la pelle squamosa, le iridi rosse. Ai suoi occhi, non ho nulla di umano.»
«Se credi che il tuo aspetto lo fermerà dallo stritolarti in un abbraccio, ti sbagli» gli risponde con un sorriso. «Naruto è speciale, a suo modo. Ha un cuore grande, gentile, e ti ama profondamente da quando ti ha sentito la prima volta. Se anche tu fossi verde e avessi tre teste, il suo affetto non muterebbe.»
Sasuke guarda la città ai suoi piedi accendersi per la sera, Naruto è lì, da qualche parte. Il solo pensiero gli fa tremare il cuore dalla gioia. Può uno sconosciuto scombussolarlo a tal punto? Eppure sente di conoscerlo meglio di se stesso.
«Che cosa farai con Indra?» chiede per calmarsi, prima che il suo petto esploda.
Ashura guarda l’ultimo raggio di sole risplendere nel cielo serale, non ha dubbi su ciò che farà.
«Tornerò a casa» risponde senza esitazione. «Premerò il pulsante che mi hai detto e aspetterò. Qualsiasi cosa accadrà non permetterò più a niente e nessuno di separarci.»
«E se arrivasse la morte?»
«Morirei con lui. Ormai la mia unica paura è vivere in questo modo. L’idea di passare l’eternità in questa maniera mi terrorizza, preferirei sparire dall’universo che continuare a sopravvivere da solo.»
Sasuke resta senza fiato, lo guarda, la sua risolutezza è quasi spaventosa. È questo che si prova dopo aver conosciuto la propria anima gemella? È questa la forza del legame che si instaura?
Ashura gli sorride ancora, l’amore che trabocca dal suo sguardo gli fa desiderare d’incontrare Naruto più di ogni altra cosa.
«Ti prenderai cura di lui, non è vero?»
«Certo. È per questo che sono qui.»
Non vuole fare altro per tutta la vita.
Ashura gli volta le spalle e inizia a incamminarsi verso il bosco; Sasuke ha visto i suoi occhi velarsi di lacrime.
«Bene. Allora salutalo da parte mia, odio gli addii e vorrei evitare di piangere proprio ora che sto per rivedere Indra.»
Sasuke non gli risponde, non ne ha bisogno, lo farà e Ashura lo sa bene.
«Ashura!»
L’urlo che arriva dal sentiero gli mozza il respiro all’istante, lo riconosce. Non l’ha mai sentito prima, ma lo riconosce. Si volta a guardare in direzione del bosco, ma Ashura è già sparito fra gli alberi.
È solo, e Naruto sta per raggiungerlo.
«Ashura!»
Il corpo ha iniziato a formicolare, uno strano calore si è impossessato del suo petto, il cuore batte come non ha mai fatto prima d’ora.
«Ashura! Ti ho sentito! Lo so che sei qui! Con chi stai parlando? Maledizione questi cespugli! La mia bussola punta qui! Ashura!»
Che voce stridula.
Ha voglia di ridere e ha bisogno di tutto il suo autocontrollo per non farlo. In una situazione normale, tutta quella confusione lo metterebbe solo di malumore, ma adesso, ha solo un’immensa voglia di lasciarsi travolgere da qualsiasi emozione sia quella che sta provando.
«Ashura, devi potare questo maledetto sentiero! Giuro che se la mia anima gemella è parente di Toneri, mi butto di sotto! Perché è qui da te?»
«Non conosco nessun Toneri» ribatte prontamente.
Segue uno strano silenzio, non sente più nemmeno il rumore delle foglie. Per un attimo crede di aver fatto un errore, ma poi:
«Sei tu?» chiede la voce tremante. «Sei davvero tu? Sei qui? S-Sei venuto per me?»
Sasuke è a corto di parole, quel piccolo balbettio lo lascia inerme. Si sente sopraffatto e così felice e spaventato allo stesso tempo da non avere la più pallida idea di cosa dire.
«Ho la coda» risponde dopo un po’. «La pelle bianca e squamosa, e gli occhi rossi. Vengo da un pianeta lontano. Mi chiamo Sasuke. Non spaventarti quando mi vedrai.»
Si morde la lingua subito dopo, si dà dello stupido, ma Naruto lo sorprende:
«Sei venuto fin qui per incontrarmi?»
C’è così tanto dietro quella domanda.
Sasuke sospira, chiude gli occhi, li riapre, tenta di riprende il controllo di sé. È difficile. Lentamente mette la mano in tasca e afferra la bussola, se la porta al viso e guarda l’ago rosso puntare di fronte a lui. Una vita intera solo per quel momento. Si sente uno stupido ed è la seconda volta nello stesso giorno. Sorride e la rimette a posto. Realizza che non la guarderà mai più, non ne avrà più bisogno.
Un meraviglioso senso di pace lo abbraccia.
«Ho viaggiato a lungo prima di arrivare qui» risponde. «Non avevo idea di dove fossi e pensavo che non sarei mai riuscito a raggiungerti. Ti ho cercato tra le stelle per anni, Naruto, solo per poterti incontrare.»
Il silenzio segue ancora per qualche altro secondo, poi le foglie riprendono a muoversi e l’istante dopo Naruto è di fronte a lui, ancor più bello del tramonto appena ammirato, ancor più bello di qualsiasi essere vivente abbia incontrato nei suoi viaggi.
Lui è luce.
La sacerdotessa aveva ragione.
Naruto lo guarda con un’intensità tale da farlo sentire l’unico al mondo, il suo sorriso è così caldo e rassicurante da fargli scordare tutto il resto.  E più si avvicina, più ogni cosa intorno diventa insignificante rispetto al suo viso, al colore brillante dei suoi capelli biondi, al dolce blu oceano dei suoi occhi.
«Credi davvero che la tua coda o i tuoi occhi mi spaventino?» gli dice a pochi centimetri di distanza. «Sasuke, sei bellissimo.»
Naruto lo guarda dritto negli occhi senza paura, sono alti uguali, anche se si sente anche fin troppo esile al suo confronto.
«Ho la coda» è la sua risposta insensata, ma proprio grazie a essa Naruto ride.
La sua risata è cristallina, non ha mai sentito nessuno ridere così. Nemmeno Shisui. Nemmeno Obito.
«L’ho vista» gli risponde prendendogli le mani. «E hai la pelle bianchissima. Guarda che contrasto con la mia.»
Sasuke guarda le loro mani intrecciate, sono diverse non solo per il colore, quelle di Naruto sono lisce sul dorso, ma piene di calli sui polpastrelli, mentre le sue hanno dita lunghe e unghie affilate.
«Abbiamo un sacco di differenze, ma è importante? Per te è un problema se ho gli occhi blu e i capelli biondi? È importante se non ho la coda né i canini appuntiti?»
Sasuke scorge la cicatrice sul braccio, sulla sua pelle spicca ancora di più. Ne hanno passate così tante per arrivare a quel punto.
«No. Non me ne importa niente» gli risponde.
Naruto chiude gli occhi e poggia la fronte contro la sua, una lacrima gli riga la guancia. Le sue mani tremano e lo stringono più forte.
«Sono così felice che tu sia qui.»
Sasuke sente qualcosa spezzarsi dentro di lui, è doloroso e piacevole allo stesso tempo, è come una diga che va in frantumi e permette all’acqua d’inondare tutto.
«Sono così felice, Sasuke. Ti ho aspettato tanto, credevo non ti avrei mai incontrato. Non ti lascerò mai. Mai. Ti seguirò anche sul tuo pianeta.»
Sasuke allontana il viso e lo guarda piangere a dirotto, le lacrime scivolano via insieme a tutti quegli anni passati a cercarsi.
«Resterò qui con te» promette in un sussurro.
Naruto gli prende il volto fra le mani e lo bacia, preme forte le labbra sulle sue. Sasuke si aggrappa alle sue spalle, stringe le dita sulla maglietta, e non si accorge di star piangendo mentre risponde a quel bacio con la stessa bruciante intensità.
  
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