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Autore: piccolo_uragano_    24/08/2020    4 recensioni
(UMILE SEQUEL DI "PIU' DI IERI...")
«Non farei mai niente per infastidirti» spiegò subito. «Quantomeno, non intenzionalmente» aggiunse, sottovoce.
Lei allargò il sorriso. «Grazie»
«Grazie?»
«Sì: grazie»
«E per che cosa?»
«Per quello che hai detto: non è affatto scontato»
Lui fece spallucce, e lei riconobbe il Draco Malfoy di cui le avevano raccontato i suoi fratelli. «Mi pareva il minimo, sai, non ferire le persone a cui tieni e stare sempre dalla loro parte, cose così. Ci ho messo un po’, ma l’ho imparato»
«Quindi starai sempre dalla mia parte?»
«Cascasse il mondo, Anastasia Black, sarò dalla tua parte»
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Famiglia Weasley, Nuovo personaggio, Sirius Black | Coppie: Draco/Astoria, Hannah/Neville, Harry/Ginny, Lavanda/Ron, Remus/Ninfadora
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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- Questa storia fa parte della serie 'Ti amo più di ieri e meno di domani.'
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17. 
cotto e ferito

 

Anastasia rimase a fissare Kora, sforzandosi di non lasciarsi prendere dal panico. «Come sarebbe a dire che non c’è?»
«Kora è veramente dispiaciuta, signorina Anastasia»
«Si, questo me lo hai già detto» sbuffò lei. «Quando è uscito?»
«Stamattina presto, signorina Anastasia» raccontò allora l’elfa. «Padrona Narcissa è scesa dai suoi appartamenti all’alba, ha chiesto a Kora di servire la colazione a lei e a padron Draco di fretta, e poi sono usciti dal camino»
Anastasia alzò gli occhi al cielo. Uscito con Narcissa. Dimenticando l’appuntamento con lei per pranzo. Lasciandola quasi un’ora ad aspettarlo a St. James’s Park. Perché era uscito con sua madre.
Le sembrò quasi di vedere la faccia di Robert di quando le diceva “te l’avevo detto”. E lei avrebbe solo dovuto stare zitta, perché se avesse potuto, Robert glielo avrebbe detto. L’avrebbe messa in guardia in ogni modo possibile, invece lei era rimasta ad aspettare Draco Malfoy per quaranta minuti, e nessuno l’aveva mai davvero messa in guardia.
«Grazie, Kora» si sforzò di dire, allontanandosi dai suoi pensieri. «Potresti per favore fargli notare, quando torna, che gli ho regalato un telefono apposta per avvisarmi in queste occasioni?»
«Il telefono babbano di padron Draco è rimasto a casa, signorina Anastasia, Kora lo ha sentito suonare moltissime volte»
Anastasia strinse i pugni, conficcandosi le unghie nel palmo della mano fino a farsi del male. «Perfetto» sputò. «Allora puoi per favore ricordargli che aveva appuntamento con me per pranzo?»
«Kora lo farà, signorina Anastasia»
«Ti ringrazio» le rispose allora lei. «E se ti capita, digli che è un vero cafone»
«Kora non può dire queste cose al padrone!» si spaurì lei.
Anastasia annuì. «Beh, tu pensalo» le disse allora. «E non passerai inosservata, te lo assicuro» sforzandosi di regalare a Kora un sorriso cordiale, chinò leggermente la testa da buona Black, a mo’ d’inchino. «Ti auguro una buona giornata, Kora» detto ciò, voltò i tacchi e non ascoltò nemmeno la risposta dell’elfa, mentre camminava a passo svelto verso il cancello.
 
«Tua sorella sta bene?»
«Dimmelo tu, è tua moglie»
Fred alzò gli occhi al cielo, con in mano una scatola piena di filtri d’amore Tumistreghi. «Intendevo Anastasia. Mi sembrava parecchio giù, oggi»
Robert annuì, avvicinandosi per aprire la scatola e incantare le boccette perché si sistemassero nei contenitori da esposizione. «Ha detto … che si era liberata per pranzo e aveva bisogno di un po’ di compagnia» raccontò. «Anche a me è sembrata giù, ma quando le ho chiesto cosa avesse, ha detto che non era nulla di importante»
Fred raccolse al volo una boccetta di filtro d’amore che stava per cadere a terra.
«E poi, abbiamo visto Malfoy e mammina»
Il rosso strabuzzò gli occhi. «Davvero?»
«All’angolo di Robivecchi, verso Nocturn Alley, ovviamente» continuò Robert. «E …» sospirò e con espressione corrucciata, guardò Fred.
«E?» lo incitò il rosso.
«Non mi è piaciuta, la faccia di Malfoy»
«Malfoy?» esclamò Ron riemergendo dal magazzino, seguito da George.
«Non ti è mai piaciuta la faccia di Malfoy» gli rispose George, lanciando al gemello un’altra scatola di filtri appena preparati da sistemare negli espositori.
«Anche questo è vero» gli sorrise Robert, aprendo quel secondo scatolone. «Ma, ecco, lui e Anya si sono guardati, per una frazione di secondo»
«Wow» lo schernì Fred. «Si sono addirittura guardati
Ron rise e George diede un colpo di bacchetta a un cumolo di polvere perché sparisse immediatamente.
«È una cosa strana, da spiegare»si giustificò Robert.
«E per quanto, esattamente, si sono guardati?» domandò quindi Fred, senza guardarlo per evitare di ridere insieme a Ron.
«Mezzo secondo»
«Allora è grave!» lo schernì ancora George.
«Già» sorrise Ron. «Dovresti chiamare il Dipartimento Sguardi Involontari»
«Non mi state prendendo sul serio» finse di offendersi Robert.
«Certo che ti sto prendendo sul serio» lo riprese quindi Fred. «Infatti spero che il racconto vada avanti»
«No, beh … lui poi mi ha fatto un cenno di saluto e sono spariti verso Nocturn Alley»
«E Anastasia?» domandò Fred.
«Li ha seguiti?» sorrise George.
Robert tirò all’amico una boccetta di filtro d’amore, e lui l’afferrò al volo ridendo. «La mando a tua sorella?»
«Credi davvero che ne abbia bisogno?» sorrise Ron, quando George passò la boccetta a lui. «Forse ne ha bisogno Malfoy, ora che anche la Greengrass l’ha piantato»
«La Greengrass l’ha mollato?» s’interessò Robert.
«Mesi fa, amico» gli rispose Fred.
«Oh, scusami se non leggo Il Settimanale Delle Streghe»
«Ma io non lo leggo, infatti» gli rispose Fred, facendo Evanescere lo scatolone. «Io l’ho sposato, Il Settimanale Delle Streghe»
Ron rise di nuovo e George si avvicinò a Fred e Robert per controllare che le varie boccette dei filtri fossero a posto. «E comunque» aggiunse Fred, annuendo soddisfatto. «Io non mi stupirei»
«Di aver sposato Il Settimanale Delle Streghe?» lo incalzò Ron.
«No, per Anastasia» rispose Fred paziente. «Insomma, tu forse non te ne rendi conto, Robert, ma tua sorella è davvero bella, ed è dannatamente giovane, il che forse la rende ancora più bella, soprattutto agli occhi della nostra generazione» spiegò. «Non mi stupisce per niente che abbia attirato uno sguardo di Malfoy. Così come non mi stupisce che lui e sua madre girino ancora per Nocturn Alley»
«Ha ragione» gli diede subito man forte il gemello. «E poi, quella ragazza è quasi più famosa di Harry, ormai»
«Questo è vero» aggiunse Ron.
Robert si strinse nelle spalle e scosse la testa.
«Dai, dillo» lo schernì George.
«Che si sente vecchio?» scherzò Ron.
«O qualcosa come “è cresciuta così in fretta”?»  diede loro corda Fred.
Robert li mandò a quel paese con un gesto e loro scoppiarono a ridere, e lui non poté fare a meno di seguirli.
 
Anastasia si era immersa nella vasca da bagno e l’aveva riempita di schiuma, lasciando le braccia fuori dall’acqua per fumare una delle magiche sigarette di Ted con una mano e gestire il telefono con l’altra, mentre dagli auricolari usciva a tutto volume la versione meno recente di Your song di Elton John.  Sul finale della canzone, si trovò a dover guardare lo schermo perché la canzone era stata interrotta dalla suoneria delle chiamate in entrata. Corrucciò la fronte leggendo il nome del mittente: Kayla.
«Kayla?» domandò, rispondendo.
«No, ti è andata male» rispose la voce di Fred dagli auricolari. «Ho imparato ad usare questo dannato aggeggio, hai visto?»
Anastasia sorrise e scosse la testa, tirando con la sigaretta. «A cosa devo l’onore?»
«Volevo sapere come stai» ammise il rosso con tono gentile. «Robert mi ha detto che oggi a Diagon Alley avete incrociato i Malfoy»
Anastasia sorrise di nuovo e poi sbarrò gli occhi. «Mi auguro che Kayla non sia a portata d’orecchio»
«Kayla è da Bill e Fleur»
«Oh allora mi hai davvero dovuto telefonare contando solo sulle tue forze!»  rise la giovane Black.
«Non hai idea di quanto io ci abbia messo» ammise Fred. «Allora, tutto okay?»
«Sì e no» confessò lei, tirando ancora con la sigaretta. «Senti, visto che ti sei offerto volontario, fai colazione con me da Lottie, domattina?»
«Con piacere, cognata. Ci vediamo lì alle otto»
«Alle otto?!»
«Ehi, ho un negozio di scherzi da portare avanti!»
Anastasia sorrise e scosse la testa. «Otto e mezza?»
«Otto e un quarto» ritrattò Fred. «Prendere o lasciare»
«Otto e un quarto» accettò Anastasia. «Fred?»
«Sì?»
«Grazie»
«Non ti dannare troppo, per quel biondino tinto»
«Dici che è tinto?»
«Ne parliamo domani, devo andare da Bill e Fleur» tagliò corto.
«A domani»
«Si, ecco, ehm, come si spegne un telefono
«Ohhh, siete tutti uguali» sbuffò lei, chiudendo la telefonata.
 
«Nessuno, quindi, ha intenzione di parlare dell’elefante nella stanza?» Con questa domanda, Nicole si guadagnò l’occhiata più cattiva che Anastasia avesse mai prodotto. «Chiedevo» si giustificò alzando le spalle, nascondendo un sorrisetto malandrino nel calice di Burrobirra.
«Lasciala stare» la difese Ted. «Se non ne vuole parlare …»
«… ne parleremo noi» concluse Lyall.
«Come se non aveste fatto altro tutta settimana» sbuffò Anastasia, incrociando le braccia sul petto.
«No, no» la fermò Ted. «Io ho anche ripassato Erbologia»
«E io ho fatto un tema di Pozioni sull’Amortentia» le disse Nicole. «Cosa sentireste, nell’Amortentia?»
«Te che ti fai i fatti tuoi» le rispose seccata Anastasia.
«No, quello nello Specchio … come si chiamava?»
«Delle Brame» Rispose Ted al fratello. «Non lo ascolti mai, eh, Harry?»
«Solo quando parla di Quidditch» sorrise Nicole. «Allora, mon amour: ha smesso di telefonarti?»
«No»
«E di mandarti lettere?» domandò Ted, mentre i suoi capelli diventavano di un verde acceso quanto la sua curiosità.
«Nemmeno»
«Forse dovresti rispondere»
«Lyall» lo richiamarono Ted e Anya all’unisono.
«Lyall, non so se hai capito di chi stiamo parlando» aggiunse la giovane Black. «La sola cosa che dovrebbe fare è inginocchiarsi e chiedere scusa, e non mi risulta che …» si guardò attorno rapidamente: i Tre Manici Di Scopa, si sa, non è frequentato da maghi discreti. «che Draco Malfoy abbia mai chiesto scusa»
«Mai dire mai» rispose Lyall. «Se la prima persona a ricevere le sue scuse fossi tu, sarebbe …»
«Lyall, io non me ne faccio niente dell’orgoglio da Grifondoro» lo fermò subito Anastasia.
«Infatti sei la perfetta rappresentazione della pazienza e della tolleranza dei Tassorosso, in questo momento» la provocò Nicole, scuotendo la testa. «Voglio dire, per Morgana: non muori dalla curiosità di sapere cosa avrà da dirti? Che scusa inventerà? Non vuoi guardarlo negli occhi e …»
«Non voglio guardarlo negli occhi» tagliò corto Anastasia.
«… renderti conto che è pazzo di te e poi sbatterlo al muro?»
«Nicole» la richiamò la cugina. «Evidentemente non è pazzo di me se si è dimenticato il nostro appuntamento» le fece notare. «E se lo sbattessi al muro, in questo momento, sarebbe solo per picchiarlo»
«Ecco, evita di dire in giro che sei una Tassorosso» si finse offeso Ted.
«Se non lo fossi, avrei detto ucciderlo»
«Sarà anche una Tassorosso, Teddy» rise Lyall. «Ma è anche un’esemplare di femmina cotto e ferito»
«Esemplare?» ripeté Anya, fingendosi offesa come Ted. «E poi, per Tosca, non  sono così cotta, smettetela»
«Non sei così cotta?» ripeterono i tre in un coretto.
«Cotta e ferita» ripeté allora Lyall. «I dettagli sono importanti»
«Anya, tu sei cotta a puntino, pronta per essere servita» le disse allora Nicole. «E giuro che non è un doppio senso»
«Il che è un evento» sorrise Ted.
«Io rimango della mia idea» proseguì indisturbata la francese. «Dovresti quantomeno sentire quello che ha da dirti. Poi forse hai ragione, è uno stronzo ingrato, un mostro senza cuore, come ti piace tanto ripetere, forse ti ha usata solo per il sesso e ti ha raccontato la storia della sua vita solo per fare un po’ di sana conversazione e ha permesso al suo elfo domestico di prepararti delle torte solo per lasciarla esercitare con la pasticceria, e forse …»
«Stai esagerando» le disse Anastasia.
«Oh, dai, è di Dr-»
«Silencio» lanciò svelto Ted. «Scusa, mon amour, abbassa la voce, o ti sentiranno anche alla Stramberga»
Nicole lo guardò con gli occhi che sembravano pieni di fuoco, e lui, con un leggero colpo di bacchetta, le restituì la voce. «Non osare mai più» sussurrò.
«Questo che è stupido e inutile orgoglio da Grifondoro»
«Ted Remus Lupin, per le mutande di Morgana, io …»
«Bambini» li richiamò Anastasia, fissando il suo bicchiere di Burrobirra. «Perché anziché litigare non impiegate le vostre preziose energie in qualcosa di più costruttivo?»
«Ora sì che ti riconosco» le sorrise Lyall, e alzò il calice per brindare.


NdA: è un poì più breve degli altri. Per farmi perdonare, il prossimo vi farà sciogliere in un brodo di giuggole. E poi, ritengo sano "mostrare" anche tutto ciò che sta attorno ai nostri due innamorati. 
Buona settimana, buona fine estate, buon quello che volete, insomma: buona fortuna. 

fatto il misfatto,
C


 
 
   
 
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